Commento al messaggio del 2 aprile 2013

Commento 2 aprile 2013
Messaggio del 2 aprile 2013 (Mirjana)

Cari figli, vi invito ad essere nello spirito una cosa sola con mio Figlio. Vi invito affinché, attraverso la preghiera e per mezzo della Santa Messa, quando mio Figlio si unisce a voi in modo particolare, cerchiate di essere come Lui. Affinché siate, come Lui, sempre pronti a compiere la volontà di Dio, e non a chiedere che si realizzi la vostra. Perché, figli miei, per volontà di Dio siete ed esistete ma, senza la volontà di Dio, siete un nulla. Io, come Madre, vi chiedo di parlare della gloria di Dio con la vostra vita, perché in questo modo glorificherete anche voi stessi, secondo la sua volontà. Mostrate a tutti umiltà ed amore verso il prossimo. Per mezzo di questa umiltà e di questo amore, mio Figlio vi ha salvato e vi ha aperto la via verso il Padre Celeste. Io vi prego di aprire la via verso il Padre Celeste a tutti coloro che non l'hanno conosciuto e non hanno aperto il proprio cuore al suo amore. Con la vostra vita aprite la via a tutti coloro che stanno ancora vagando in cerca della verità. Figli miei, siate miei apostoli che non hanno vissuto invano. Non dimenticate che verrete davanti al Padre Celeste e gli parlerete di voi. Siate pronti! Di nuovo vi ammonisco: pregate per coloro che mio Figlio ha chiamato, ha benedetto le loro mani e li ha donati a voi. Pregate, pregate, pregate per i vostri pastori. Vi ringrazio.

In questo lungo e intenso messaggio possiamo distinguere tre nuclei, attorno ai quali si sviluppano le osservazioni della Madonna; oltre ad essi va considerata la raccomandazione finale, ormai consueta ma non per questo scontata, della preghiera per i pastori.

1. Essere una sola cosa con Cristo
Qui sta il cuore di tutto il Cristianesimo.
Essere cristiano cosa vuol dire? Possiamo rispondere in mille modi, ma se non viviamo la nostra vita con Cristo, stretti a Lui, mendicando Lui, seguendo pubblicamente Lui, ascoltando Lui, obbedendo a Lui, ricevendo Lui, cercando Lui, chiamando Lui, lodando Lui, restando in Lui, proponendo Lui a tutti, offrendo Lui a tutti, cantando Lui, amando Lui e la sua Chiesa ... se non viviamo così, siamo cristiani?

E' quello che Gesù ha chiesto insistentemente:
4Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. 5Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. (Gv 15)
56Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. (Gv 6)
20...quelli che crederanno in me ... siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato... 23Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. 24Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch’essi con me dove sono io... 26E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro. (Gv 17)
Paolo riprende questo concetto continuamente nelle sue lettere: l'espressione "in Cristo" o "in Lui" ricorre ben 165 volte in esse. Ecco solo tre esempi:
noi, pur essendo molti, siamo un solo corpo in Cristo e, ciascuno per la sua parte, siamo membra gli uni degli altri. (Rm 12)
se uno è in Cristo, è una nuova creatura (2 Cor 5)
quanti siete stati immersi in Cristo vi siete rivestiti di Cristo. 28Non c’è Giudeo né Greco; non c’è
schiavo né libero; non c’è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù. (Gal 3)
Come si vede da queste citazioni, il grande ideale della vita cristiana è quello dell'unione con Cristo, dell'amicizia con Lui, della vita in Lui, dell'unità in Lui, della rinascita in Lui, dell'esistenza vissuta in Lui, per Lui e con Lui. Come ha ricordato la Madonna, l'Eucarestia è il momento in cui questo avviene nel modo più particolare e intenso; esso poi prosegue nella preghiera, nella carità, nella missione. Si tenga sempre presente che tutto ciò non avviene nella prospettiva di una vita
individuale, ma comunionale: l'unione in Cristo porta ad essere una sola cosa in Lui con tutti coloro che credono in Lui.

2. Pronti a compiere la volontà di Dio
In questo messaggio la Madonna insiste particolarmente su questo aspetto: non dobbiamo chiedere che si compia la nostra volontà (come purtroppo facciamo quasi sempre quando preghiamo!), ma la volontà di Dio. L'esperienza di tutti i Santi, ma anche di tutti noi, conferma che quando uno accetta la volontà di Dio sperimenta finalmente la pace e la più grande fecondità per la sua esistenza. Ciò è paradossale, perché tutti noi normalmente pensiamo che dovrebbe essere l'opposto, cioè che quando le cose vanno secondo il nostro progetto tutto vada per il meglio. La controprova è che quando uno ha speso caparbiamente la sua vita per fare la propria volontà alla fine si trova insoddisfatto, solo, triste, inquieto.
Un anziano prete raccontava che quando era giovane una sua sorella morì a soli 26 anni di tubercolosi, assistita giorno e notte per sei mesi dalla madre. Il giorno della morte, tutti i fratelli, che erano dieci, si trovarono con la madre ed essa disse ad alta voce: "O Signore, perché mi hai tolto questa figlia?". Silenzio. Poco dopo ancora la madre: "Ma sia fatta la tua volontà, non la mia". Quaranta anni dopo, il prete fu chiamato dalla madre anziana morente; ed essa gli disse: "Sai quale è stato il momento più felice della mia vita?". Rispose: "No, dimmelo tu". E lei: "E' stato quando, di fronte alla morte di tua sorella, ho detto a Dio 'sia fatta la tua volontà': in quel momento la mia tristezza si è mutata in una gioia straordinaria, che non avevo mai provato in vita mia".

3. La missione
La maggior parte del messaggio è dedicata a questo tema. La Madonna vuole che la nostra vita cristiana sia segnata dalla missione verso tutti gli uomini che Dio ci fa incontrare. Molte volte la Madonna è tornata su questo tema, lamentando il fatto che siamo sempre preoccupati solo per noi stessi e non per gli altri che aspettano di incontrare Cristo attraverso di noi. In un accorato messaggio del 2.21990 ha detto:
Vengo a chiedere il vostro aiuto: unitevi a me per pregare per quelli che non credono. Mi aiutate molto poco. Avete poca carità, poco amore verso il prossimo.
Viene subito in mente l'esortazione calorosa di Papa Francesco ad 'uscire', in particolare ai preti:
Così bisogna uscire a sperimentare la nostra unzione, il suo potere e la sua efficacia redentrice: nelle “periferie” dove c’è sofferenza, c’è sangue versato, c’è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni. Non è precisamente nelle autoesperienze o nelle introspezioni reiterate che incontriamo il Signore: i corsi di autoaiuto nella vita possono essere utili, però vivere la nostra vita sacerdotale passando da un corso all’altro, di metodo in metodo, porta a diventare pelagiani, a minimizzare il potere della grazia, che si attiva e cresce nella misura in cui, con fede, usciamo a dare noi stessi e a dare il Vangelo agli altri, a dare la poca unzione che abbiamo a coloro che non hanno niente di niente. (28.3.2013)
In un liceo statale di mia conoscenza vi sono 800 studenti; almeno 80 di essi fanno parte di gruppi parrocchiali o movimenti ecclesiali, vanno in campeggi, si trovano negli oratori, cantano nelle sante Messe del sabato sera, partecipano a ritiri, gite e quant'altro; ebbene in tutti questi anni non si sono mai presentati nel loro liceo, non hanno mai fatto una iniziativa come giovani cristiani, non si sono mai radunati insieme (se non nella S.Messa di inizio anno, fuori dalla scuola), non hanno mai fatto un intervento come cristiani in assemblea di istituto, non hanno mai scritto un cartello, un volantino, una petizione, non hanno mai distribuito un testo del Papa o di qualche autore cristiano, e via dicendo. Probabilmente nessun prete o adulto nei loro gruppi ha mai detto loro di andare in missione nella loro scuola e di cercare gli altri cristiani e di proporre il cristianesimo insieme nel loro ambiente. E questo accade un po’ in tutte le scuole del regno italico. Per non parlare di chi vorrebbe che il cristianesimo si presentasse negli ambienti di vita per aderire alle ideologie del mondo anziché per proporre l'annuncio di Cristo.
Non ha forse ragione la Madonna a lamentarsi di noi e a chiederci di smetterla di pensare solo a noi stessi, anche nelle nostre preghiere?
Non ha forse ragione il Papa a prendere un'alabarda per cacciarci tutti fuori dalle nostre tane e mandarci in missione?
Ciò non significa rinunciare ai nostri gruppi di preghiera, tutt'altro! Significa viverli per la missione!

PS: "Pregate, pregate, pregate per i vostri pastori"
Continua l'accorato appello della Madonna a pregare per
coloro che mio Figlio ha chiamato, ha benedetto le loro mani e li ha donati a voi
Non servono commenti, bisogna solo rendersi conto che tutta questa continua insistenza della Madonna su questa richiesta mostra che la questione dei pastori è decisiva per la Chiesa. Pensiamo ancora alle parole del Papa nel Giovedì Santo:
Cari fedeli, siate vicini ai vostri sacerdoti con l’affetto e con la preghiera perché siano sempre Pastori secondo il cuore di Dio. Cari sacerdoti, Dio Padre rinnovi in noi lo Spirito di Santità con cui siamo stati unti, lo rinnovi nel nostro cuore in modo tale che l’unzione giunga a tutti, anche alle “periferie”, là dove il nostro popolo fedele più lo attende ed apprezza. La nostra gente ci senta discepoli del Signore, senta che siamo rivestiti dei loro nomi, che non cerchiamo altra identità; e possa ricevere attraverso le nostre parole e opere quest’olio di gioia che ci è venuto a portare Gesù, l’Unto. Amen

Chi non vede la sintonia di questo appello con quelli della Regina della Pace?

Omni Die