Gocce di luce, giugno - luglio 2013

Gocce di luce - 06 2013 “Venite al tabernacolo!”
02 06 13 “Venite al tabernacolo! Sono l’Innamorato che arde di nostalgia ed attende con trepidazione l’arrivo dell’amato”
“Mia piccola Maria, oggi la Chiesa celebra il Corpus Domini, il Corpo e Sangue mio dato a voi in riscatto: quella Carne che non si è risparmiata in ogni suo lembo, tanto è stata trafitta e offerta a voi, e quel preziosissimo Sangue che è stato versato sino alla sua ultima stilla per la vostra salvezza. L’unico vero riscatto che ha potuto saldare e pagare tutti i vostri debiti all’Onnipotente Signore. Io stesso mi sono offerto spontaneamente, e l’ho fatto per amore. Vi dono il mio Corpo e il mio Sangue per sfamarvi di ogni fame, per assimilarvi a Me, per rendervi divini. Usufruite, approfittate, venite ad abbondare, a colmarvi dell’Eucaristia: Io ci sono! Non sono un assente: vi vedo, vi guardo; conosco ogni vostro stato d’animo, i vostri problemi, e ciò che è nascosto a chi vi è accanto è da Me conosciuto, e mi dono a voi per aiutarvi; ma ho bisogno della vostra fede, della vostra vera fede, e che veniate a Me ben puliti, ben confessati, in stato di grazia. Può la santità amalgamarsi al peccato…? Vi nutrireste voi con le mani ricolme di sterco? Fondendolo, il vostro cibo verrebbe contaminato; lo stesso avviene nello spirito. Venite al tabernacolo! Sono l’Innamorato che arde di nostalgia ed attende con trepidazione l’arrivo dell’amato; mentre invece vengo sempre più lasciato solo e abbandonato. Venite con amore! Sapeste come l’indifferenza mi ferisce! Sapeste come la vostra freddezza tormenta il mio amore! Venite all’adorazione! I miei raggi salutari danno guarigione: è una cura che, protratta nel tempo, guarisce dalle malattie, libera dai demoni, vi dona santificazione. Fate ad ogni Comunione un atto di ringraziamento profondo: distaccatevi dal rumore esterno, entrate nell’interiorità, in intimità con Me: cuore a cuore; parlatemi, ed Io saprò farmi ascoltare. Partecipate di Me! Io sono vivo, palpito nell’Eucaristia: amo, sono presente; vi offro in Essa la parte della Carne del mio Cuore, vi infondo i miei Sentimenti, il mio modo di vedere, la mia capacità di amare.
“Date voi stessi da mangiare!”, dico agli Apostoli nel Vangelo di stasera; lo dico ai sacerdoti : “date voi stessi da mangiare!”. Ma non solo i Sacramenti: date le vostre persone, fatevi anime eucaristiche, sfamate il mio popolo del mio Amore divino. Fate, o sacerdoti, adorazioni! Venite dinanzi ala Santissimo e pregatemi, innamoratevi dell’Eucaristia, ed Io in Essa vi ricolmerò di quell’amore con cui nutrire i fedeli. Amate la Madonna! Lei è il Collante dell’Eucaristia: vi farà diventare anime eucaristiche. Pregatela con il popolo prima della Santa Messa: Lei vi aiuterà a viverla con amore, ad unirvi a Me in grazia. Diverrete così le particole che si fanno luci, fari, nell’oscurità di questo mondo: aiuterete le anime a divenire altrettante particole, a divenire carne e sangue che, con la loro vita, si offrono in riscatto al Padre, divenendo nutrimento per i fratelli dell’amore di Dio che si comunica. Tanto più ci si unisce a me, tanto più mi si assimila e, simile ad una scala, si sale e ci si santifica, sicché al Giudizio, guardandovi, riconoscerò la mia Carne e il mio Sangue, e non potrò che assorbirvi al mio Corpo Santissimo per l’eternità. Non mandate sprecato tale dono celestiale! La Comunione è la perla, il gioiello di inestimabile valore, un valore infinito che potrà arricchire e dare bellezza, salute e santità a voi, e impreziosirà l’umanità. Fate che il vostro cuore si faccia degno scrigno per poterla accogliere ed ospitarla. Ti benedico.

05 06 13 “Vivete prima quest’amore sponsale dell’anima che vi forgerà a vivere bene il matrimonio”

“Mia piccola Maria, non avere paura; Io mi protendo su di te e ti ricopro con le mie ali. Nel vangelo di stasera Io dico: “Siete in grande errore!”. Siete in grande errore, figli miei, poiché voi pensate e agite con lo stomaco, con il ventre, e con i vostri attaccamenti umani. Dinanzi ai sadducei che mi chiedono di chi sarà moglie una vedova di 7 fratelli alla sua morte nei Cieli, Io rispondo: “Non conoscete le Scritture; in Cielo non si è più marito o moglie, ma solo Angeli”. Quello che è un Sacramento nel Matrimonio dura per il tempo terreno, per la sua utilità alla discendenza, ma poi, alla dipartita di uno, l’altro è libero. Se fosse un vincolo eterno non sarebbe concesso da vedovi di potersi risposare. Non vivete il matrimonio come un bene assoluto, sottoponendo le vostre scelte, il vostro pensiero, sacrificando l’amore di Dio per subordinarlo agli dèi pagani dell’altro. Vivete anzitutto la sponsalità personale dell’Amore con il vostro Signore; vivete prima quest’amore sponsale dell’anima che vi forgerà a vivere bene il matrimonio: vi insegnerà ad amare nella verità, vi donerà le ali che innalzeranno la vostra unione a divenire bene per l’altro, un amore nella libertà e nella dignità di essere prima figli del Signore Dio da cui tutto proviene, e la medesima capacità di averne sentimento che vi estranea dal matrimonio inteso come possesso, dominio, una proprietà per soddisfazione di sé e del proprio egoismo o asservimento per il quieto vivere ad una falsa pace per la salvezza della propria persona e del proprio benestare. Non sacrificate per l’umano la sponsalità primaria con il vostro Dio! Il Padre Santissimo vi offre in cambio un amore capace di dare la vita, ma con un’anima libera, protesa alla sua Verità che non possiede, che non si accaparra cose, persone, sposi o figli, e ne fa idolatria. Tutto passa! Tutto viene dato dall’Onnipotente, tutto vi viene preso e richiesto del suo uso: vi rimarrà solo il bene che ne avrete saputo trarre nell’amore con Me, vostro Signore. Ti benedico”.

07 06 13 “Venite ad abbeverarvi al mio Cuore che travasa misericordia, pietà, partecipazione: è il Cuore di un Innamorato che vi ama di Amore infinito.”

“Mia piccola Maria, non prendertene pena! Quale medico migliore potrebbe avere tua madre se non Me? E’ affidata alla cura delle mie mani. Oggi, giorno dedicato al mio divin Cuore, Io richiamo la vostra attenzione su di Esso, alla sua contemplazione e al suo amore. Il mio divin Cuore è un Faro luminosissimo; Esso fa luce nell’oscurità del mondo per far sì che le pecorelle, pur disperse, ritrovino la via e, seguendola, giungano al sicuro, nel santo Ovile. Nel Vangelo vi ricordo le 99 pecorelle lasciate sole nel recinto per pormi alla ricerca dell’unica pecora persa. Oggi sono poche le pecorelle al sicuro nel santo Ovile, mentre la maggior parte sono disperse, ed Io, vostro Pastore, ne sono alla continua ricerca. Il mio cammino è continuo; la luce del mio Cuore illumina e le ritrovo cadute nei dirupi, ferite e morse dai lupi, avvelenate, moribonde, avvolte e aggrovigliate, prigioniere degli spini, dei rovi. Il mio Cuore le illumina, ma esse guardano altrove: non vogliono la mia Luce, e rimangono in tale stato. La mia ricerca però non si arresta, e quando ne trovo una che ricambia la mia luce, mi ci soffermo, e chiede aiuto: ecco Io la prendo tra le mie braccia, fascio le sue ferite, la pongo sulle spalle e la riconduco all’Ovile per curarla. Rallegratevi con Me per questo: ho ritrovato una mia pecora che si era perduta! Dopo il mio passo riprende il cammino che non ha sosta.
Amate il mio Cuore, diffondete la devozione dei primi 9 venerdì: l’amore al mio Cuore è segno di salvezza certa. Fate conoscere ed amare il mio divin Cuore ai bambini nel Catechismo: dalla prima Comunione fate fare loro le nove Comunioni riparatrici della mia santa Promessa: essi saranno predestinati a salvarsi. Io donerò, per i meriti della mia Promessa, una grazia certa: pur se dovessero perdersi nel mondo, pur feriti e gementi, pur agonizzanti, dinanzi alla luce che il faro del mio Cuore donerà loro, saranno accalamitati e attratti; non guarderanno altrove, mi ricambieranno e mi cercheranno; ed Io non potrò che ricondurli a casa.
Fate adorazioni particolarmente nel I° venerdì del mese in riparazione al mio Sacratissimo Cuore, che è sanguinante, tanto è lacerato dagli oltraggi e dai peccati. Con questo atto voi fascerete le mie ferite e, fasciando Me, giungerete a fasciare tanti cuori spezzati dei vostri fratelli. Portando il mio amore in voi, andrete a consolare, sostenere ed aiutare tanti fratelli, trafitti dal dolore; con questa carità vissuta, facendolo ad essi, ugualmente fascerete e riparerete al mio. Venite ad abbeverarvi al mio Cuore che travasa misericordia, pietà, partecipazione: è il Cuore di un Innamorato che vi ama di Amore infinito. Chi avrà mai cura di voi e vi amerà così? Amandomi vi farete un rintocco del mio Cuore, e spargerete il mio battito ovunque nel mondo; vi farete i miei piccoli fari per aiutarmi nella ricerca delle pecorelle, vostre sorelle, che si sono perse.
Non considerate la devozione al mio divin Cuore una piccola cosa, una devozione per creature di poco senno, sempliciotte: essa è Vita! Come quando il battito del vostro cuore cessa, e giunge la morte del corpo, nello stesso modo, se non batte il mio Cuore in voi, giunge la morte dello spirito. Lo spirito ha origine dall’Amore, senza il mio Cuore che lo contiene non avete l’Amore. Il mio battito continua e perdura in eterno; nel Regno vi immergerà nell’infinito dell’oceano del mio bene e sarà per voi la maggior gioia: conoscere e godere la sublimità dell’Amore di Dio. Ti benedico”.

09 06 13 “Io vengo a spiegare per darvi ulteriore luce: Padre Pio è Santo, ed è in Paradiso, ma il Paradiso…”

“Mia piccola Maria, alla tua richiesta in obbedienza al tuo padre spirituale, e per la carità e la verità che Io sono ed attesto, vengo ulteriormente a spiegare: Gocce di luce sono un dono di Dio! Esse nascono dalla sorgente del mio Cuore divino per far sì che arricchiscano nello spirito di una sapienza che aiuti a crescere nell’amore di Dio. Il demonio cerca il pungolo per vagliare e mettere in discussione la mia Opera: Opera mia e non di chi la riceve o del sacerdote che la deve seguire. Essi sono poveri strumenti, e questa mia piccola figlia non ne riceve nessun interesse, né lucro, né vanto; ella ascolta e scrive in servizio al Divino Volere e in obbedienza alla Chiesa, e smetterà prontamente all’ordine di cessare. E’ un dono, e voi non sapete qual tipo di croce, quale sacrificio sia ad esso amalgamato e partecipato. Gratuitamente e liberamente vi viene dato. Dinanzi ai miei discepoli che si scandalizzavano di Me dopo il mio discorso sull’Eucaristia: “Vi offro il mio Corpo da mangiare”, Io non sono diventato accomodante dinanzi alla Verità per trattenerli a Me; ho detto loro: “Ve ne volete andare via anche voi?”. Non ho cambiato nulla alla Verità per divenire compiacente alla simpatia degli uomini. Così dico a voi: “Gocce di luce è una ricchezza data per amore, per conoscermi; e ciò che ho detto è, ma siete liberi di ascoltarmi, di leggere o voltare pagina, o chiudere.
Dinanzi ai miei miracoli, dinanzi alla mia Sapienza divina persino i farisei rimanevano sconcertati e stupiti, ma invece di trarne il bene per un cambiamento di vita per la loro salvezza, ne cercavano il cavillo per mettermi in fallo e mi accusavano di compiere opere nel giorno di sabato, vietato dalla Legge. Non manifestavano di alleluia alla carità, ma ponevano in rilievo le trasgressioni al loro pensiero e al loro limite umano per screditare in esso l’intera mia Persona e il mio Operato. Lo stesso avviene in Gocce d luce: Io vi parlo al cuore per insegnarvi ad amare, … avete trovato qualcosa che sia contrario al mio Vangelo? Cercate la pagliuzza per mettere in ridicolo l’abbondanza di ricchezza spirituale del discorso di contenuti che vengono a formare e a fare il bene dell’anima vostra. Io vi dico: cercate piuttosto di trarne il massimo profitto per la santità!
Io vengo a spiegare per darvi ulteriore luce: Padre Pio è Santo, ed è in Paradiso. Ma il Paradiso ha una struttura gerarchica; tutti godono della Gloria di Dio: tutti i Beati, i Santi e gli Angeli godono in pienezza dell’Amore e della Visione beatificante dell’Eccelso, ognuno però ne riceve secondo la capacità acquisita che nasce dalla santità raggiunta in terra o in Purgatorio. E’ una gioia e una conoscenza continuamente in movimento ed in evoluzione nell’Eden celeste, ma di cui ognuno ha il proprio posto, e nessuno può accedere al posto dell’altro, sicché un Beato, un ‘piccolo’ del Cielo, non potrà mai accedere alla gloria di San Francesco o di Santa Caterina, o di altri. Solo alcuni eletti sono posti e possono beatificarsi di essere perennemente dinanzi alla magnificenza del Trono della Santissima Trinità, come la Madonna, i Santi Arcangeli, San Giuseppe, San Giovanni Battista. E i Santi tutti, la Madonna, gli Angeli e le Anime purganti acquisiscono le potenzialità di Dio e l’ubiquità: stanno in Purgatorio o in Paradiso, ma possono, nello spirito, venire in terra per aiutare i fratelli. Io regno nella gloria, ma sono presente nei tabernacoli, prigioniero d’amore e ancora crocifisso nei vari Sacrifici Eucaristici, e sono sempre la medesima Persona.
Padre Pio possedeva già in terra il dono della bilocazione: poteva effettuare il suo Ministero sacerdotale stando in confessionale e porsi in aiuto e in visione dinanzi ad un malato o portare conforto ad un soldato in guerra. … Ci sono anime di defunti, o che muoiono in concetto di santità, o sono già veri Santi per le loro eroiche virtù che non hanno bisogno di nessuna purificazione, eppure passano attraverso il Purgatorio. Allora molti diranno: “Ecco l’eresia!...”. Può un Santo andare in Purgatorio?… Sì, ma ci và non per una sua colpa, ma per suo merito: essi chiedono al Signore Dio di poter ancora offrire, di voler soffrire delle pene del Purgatorio per donarle in riscatto di salvezza per la loro Congregazione, per la famiglia, per altri intenti, e per la salvezza di anime. Ed il Padre Santissimo accoglie, dato che Egli agisce in funzione del bene e dell’amore.
Padre Pio è tra quei che, per l’eccellenza, per l’eroismo dei meriti acquisiti in santità, gli è stato donato e accreditato dalla Santissima Trinità di poter stare sempre dinanzi alla sua Maestà dinanzi al suo Trono, ma Egli, pur godendo della sua Visione nel Gaudio del Giardino delle delizie, ha chiesto di poter offrire questa momentanea rinuncia di maggior estasi di godimento e di glorificazione per far sì che la sua offerta andasse a beneficio dei figli sulla terra: e Padre Pio s’approssima alle porte del Regno per accogliere e dare il benvenuto ad ognuno dei suoi figli che s’introducono nella bellezza del Divino, e vi si accosta per essere più accanto, con lo sguardo e l’orecchio, al popolo che ancora geme, ed essere loro sempre vicino e pronto al soccorso.
La Santissima Trinità ha accolto: è per amore, e l’amore maggiora il bene che scende a beneficio sulle anime nel mondo, e maggiora, nell’amore dato, la sua glorificazione che rallegra l’intero Paradiso. Figli miei, voi ragionate secondo certi dettami che, pur buoni, Iddio supera, dato che Egli va oltre, sconvolge i vostri pensieri e insegnamenti che rimangono trincerati all’umano. L’Altissimo è meraviglia che sconcerta poiché tutto agisce in Lui, e promuove dal suo di Pensiero che crea sempre, ed evolve, e solo nel fine dell’amore.
Io vi dico, prendete il bene di queste mie parole! Un giorno ringrazierete e loderete Iddio in Cielo che ve le ha donate, e ringrazierete anche coloro che ne sono stati i suoi poveri strumenti. Abbiate pietà di questa mia povera figlia che compie questo compito come un servizio per mio volere. È’ un dono più grande di lei; è simile ad una pioggia di Sapienza che le scende, ma che è recepita e filtrata comunque da un piccolo cuore e dall’angustezza della limitatezza umana. “Gocce di luce” è una verità, uno scrigno di pietre lucide, pietre preziose, nobili, ornatevene ed abbellitevene! Vi farete belli per essere degni della presenza del Re. Ti benedico”.

11 06 13 “Ricordatevi: il sacerdote è un pane eucaristico dato da mangiare al popolo”

“Mia piccola Maria, è un tuo difetto quello di parlare in giudizio e che ti è difficile da superare; chiedi in ogni preghiera che tu sia aiutata. Oggi nel vangelo Io comando i miei Apostoli ad evangelizzare, ad andare nel mondo per risuscitare i morti, per sanare i malati, per liberare dai demoni. Quello che dico agli Apostoli però lo dico a tutti i sacerdoti di ogni tempo. Tutti i cristiani sono chiamati ad evangelizzare. Ma i sacerdoti sono in prima linea: essi debbono essere i Pastori che guidano il popolo e che devono porsi dinanzi ad esso per operare il ministero di liberazione. Ma per operare tale mandato devono essere intimamente uniti a saldi all’altare, essere uomini di profonda preghiera, le cui ginocchia siano anche illividite per l’adorazione; solo allora potranno ricevere ed essere ricolmi di Spirito Santo, divenire quei sacerdoti spirituali, forti, capaci di amare per porsi in combattimento contro il male, capaci di una predicazione della santa Parola in verità, che sappiano sanare e donare salute ai malati nel corpo e nello spirito, a ridare vita, risuscitandoli dalla morte del peccato, perché riabbiano vita nella grazia. Io cerco figli a Me datesi e consacratesi nel ministero sacerdotale che abbiano realmente preso coscienza, che essi hanno offerto la loro persona che non appartiene più a sé, ma a Dio.
Invece vedo tra di loro molti apatici, freddi, distaccati da Me!... Staccatevi dall’apatia, sacerdoti! Staccatevi dalla superficialità, staccatevi dalle vostre scrivanie e dai computer: siete diventati spesso degli impiegati o ragionieri nelle vostre case, mentre Io cerco portatori di Spirito Santo. Dovete imporre le mani sul capo dei vostri fedeli, imporre l’olio degli infermi sempre in ogni confessione, in ogni colloquio, e non solo nei casi estremi, dovete fare esorcismi, invocazioni al mio preziosissimo Sangue: fatelo nel Sacramento della Penitenza; e andate e pregate con il popolo anche al di fuori della Santa Messa. Sapeste quanti verrebbero sanati da malattie fisiche, psichiche e spirituali, e quanti verrebbero sciolti dalle catene del diavolo! Il sacerdote spesso dimentica che il suo operato è una lotta contro le forze oscure, una lotta nello Spirito contro il diavolo; che si fortifichi dunque con l’adorazione e con l’amore alla Madonna, e torni ad innamorarsi del suo Maestro, ad amare come l’Innamorato con l’innamorata: così sia l’unione con Cristo. Lo potranno se essi faranno adorazioni dinanzi al Santissimo. Io stesso forgerò e darò questo amore. Tornino i sacerdoti a sgranare il Rosario, a consacrarsi a Maria, che li aiuterà, li terrà saldi: Ella sarà scudo contro gli assalti del nemico, li guiderà ad essere santi.
Dunque: Adorazione eucaristica e Maria, provate…! Putroppo molti sacerdoti credono che siano povere devozioni relegate alla povera gente ignorante; mentre loro sarebbero i dotti, gli studiosi delle sacre Scritture, e non ne necessitano…! Io dico: “Faccio sorgere dalle pietre i dotti, e non so cosa farmene di una cultura, pur umanamente sapiente, della santa Parola se Essa non è corroborata dall’Amore, dallo Spirito Santo. Io cerco i cuori, cuori che si aprono a Me, che si fanno arricchire di Spirito Santo: solo vivendo tale preziosità di stato voi acquistate una grande forza, un grande amore da esser capaci di scavalcare gli oceani, di entrare nelle case e di portare il Ministero della mia liberazione, ovunque; e ne vedreste i frutti! Con questo ardore, con questo spirito, voi sarete capaci di affrontare ogni barriera con gioia, anche a costo della vita. Ricordatevi: il sacerdote è un Pane eucaristico dato da mangiare al popolo. Ti benedico”.

13 06 13 “Vi chiamo ad essere portatori di pace”

“Mia piccola Maria, Io ascolto la tua preghiera. Oggi la Parola vi dice: “Dio è Spirito, e ove c’è lo Spirito del Signore c’è la libertà”. Quindi ove c’è sopraffazione, dominio, prevaricazioni, possesso, ecc. non può esserci lo Spirito del Signore e né libertà, ma c’è lo spirito del nemico. Come avere questa libertà se non vivendo la santa Legge che rende liberi? Ed Io nel mio Insegnamento la scevro nella sua profondità: ne entro nelle viscere per invitarvi a non essere superficiali ma profondi, intensi, gravi, nella sua integrità, in modo da rendervi puri, santi, autentici, nella mente, nel corpo, nell’anima. Per questo nel Vangelo vi dico: “La Legge dice: non uccidere!”. Ma Io affermo: uccidere non è solo nel corpo. Non uccidete il fratello, ferendolo nell’intimo, insultandolo, defraudandolo, ecc. La Legge dice: “Non commettere adulterio!”. Ma Io vi richiamo: non tradite nemmeno con il pensiero, desiderando un’altra donna o un altro uomo nella vostra mente, poiché commettereste già peccato nel cuore. La Legge vi invita al primato del Padre vostro, a non nominare invano il suo Nome, a santificare il suo giorno. Ma Io vi dico: Non nominate il nome di Dio per discorsi inutili e vani, non fate alleanza con dèi pagani. Sapeste quanti vengono in chiesa e praticano l’occulto! Venite al Signore vostro partecipando con adorazione e sacro contegno.
Vi chiamo ad essere portatori di pace, ad aborrire le guerre. Vi dico: prima di tutto non fate guerra in voi stessi: quanti vengono a comunicarsi ed hanno in sé odio e rancore per il fratello! Andate e portate pace e perdono. E se l’altro la rifiuta? Voi siate portatori di pace, se l’altro non l’accoglie la pace scenderà su di voi e con essa la mia benedizione. Portate il bene: la purezza, la verità, la misericordia. Ma per poterla diffondere dovete prima di tutto viverla in voi. Come potete considerarvi puri, integri e retti nell’intimo, nella coscienza, se non lo siete pure nel corpo? L’azione parte dal pensiero, e se agisce nel male, entrambi contaminano l’anima; accordatevi con il rivale, con chi è nemico anche se egli non accetta, fatelo nel vostro cuore finché siete sulla terra perché non abbiate poi ad incontrarvi con il Giudizio divino, che sarà severo. Iddio è Buono e misericordioso: è la Misericordia! Ma dovete incontrarvi con essa, abbracciarla, parteciparla, poiché se non la vivete cosa resterà senza la sua Misericordia se non la Giustizia? E nella Giustizia si aprono le prigioni, e se non degli inferi, poiché non siete dei malvagi, si apriranno le porte del Purgatorio, figli, e non se ne esce sino a quando non si è saldato l’ultimo debito non pagato e riscattato nella Misericordia. Le pene del Purgatorio sono spesso così dure e penose, anime mie…! Ed Io voglio che ne siate liberati. Lo potrete se vivrete la profondità del mio Insegnamento, se porrete il massimo della buona volontà per adempierlo: in esso voi siete già liberi da qui, sulla terra. Ti benedico”.

15 06 13 “Chi ha un cuore generoso, chi fa del bene, chi ha la compassione, quando poi nella vita incontra il Signore di certo riconosce poi i propri errori, si riconosce peccatore”

“Mia piccola Maria, non sentirti abbandonata, Io ci sono, non preoccuparti! Io sono il tuo sostegno: provvederò a te. Quel che tu vivi è una battaglia contro il nemico che cerca di portarti alla disperazione e all’isolamento proprio per questa mia Opera. Non pensare alle colpe del passato, ai tuoi peccati: essi sono stati lavati nel mio preziosissimo Sangue. Io non penso più a ciò che eri ieri; Io ti guardo per il presente di oggi. Ecco, dice la Parola, dinanzi a Davide che aveva pur gravemente peccato, e attesta: “Ho peccato contro il Signore!”. Natan risponde: “Il Signore ha rimesso il tuo peccato, tu non morirai”. E nel vangelo, dinanzi ad una donna conosciuta nella città per la sua cattiva reputazione, infatti si prostituiva, ella compie nei miei confronti un atto di profonda adorazione; disprezzata e reietta dagli abitanti per i suoi costumi, era però di cuore buono, di grande pietà per le altre donne come lei in disgrazia nel mondo, soccorrendole. Ella viene a Me con ardimento, si prostra adorandomi, e piange con vero pentimento il suo peccato e lo lava mediante questo suo amore. Ed Io le dico: “Ti sono rimessi i tuoi peccati!”. Chi ha un cuore generoso, chi fa del bene, chi ha la compassione, quando nella vita incontra poi il Signore di certo riconosce i propri errori, si riconosce peccatore; e già riconoscendolo, è nella via della salvezza e alla ricerca della santità. Chi invece ha un cuore chiuso, arido, egoista, che non ama, è colui che giustifica sé stesso, si ritiene un giusto e non si riconosce peccatore: difficilmente verrà giustificato dei suoi peccati poiché non ha compatito, non ha amato. Solo quando si è caritatevoli la luce penetra, se mi si ama, se ci si riconosce per quel che si è e si fa atto di emenda: la sua strada è strada di guarigione e santità, di cambiamento e crescita; e nella sua conversione c’è un amore che cresce in un’evoluzione che non potrà avere termine; nell’adorazione a Me, vostro Signore, nel dare balsamo al mio amore ferito, e nel portare conforto e sollievo, carità ai fratelli, voi lavate già le vostre colpe passate. Nel braciere del mio Cuore, con un’esistenza che testimonia l’amore, voi bruciate persino le scorie dei vostri peccati.
Figli miei, venite a Me! Sono a braccia aperte: ho donato il mio Sangue proprio perché sapevo della debolezza dell’uomo. Amate! Amando Me e i vostri fratelli voi, nell’amore, siete creature nuove. Io vi guardo e dico: “ove sono i vostri peccati?... Avete amato!”. Ti benedico”.

19 06 13 “Non ho detto Io che il Regno dei Cieli è dei violenti? Di quale violenza?...”

“Mia piccola Maria, la carità non è donare solo le cose o il danaro: è donare sé stessi, è fare rinunce della propria vita per divenire offerta. Stasera nel vangelo il comando che vi viene dato per la maggioranza dei cristiani è “duro”. Il loro cristianesimo si ferma dinanzi a tale scalino, troppo alto per poterlo salire e superare: amare i nemici! E come è possibile quando poi essi sono malvagi, cattivi, e ti perseguitato? Figli miei, l’amore al nemico come il perdono ad una grave ingiustizia, ad una grave offesa, non è umano: è divino! Voi non potete da soli, perciò vi chiedo di pregare, di stare uniti ai Sacramenti; Io ve ne do capacità, Io vi aiuto. Voi dite di amare; quanti credono di essere nell’amore mio dato che dicono di amare Dio perché vengono in chiesa, di amare i loro cari e quanti fanno loro del bene, ma poi il loro amore si infrange dinanzi allo scoglio delle inimicizie, dei rancori, delle rivalse dei propri fratelli ormai nemici… che amore è?... E’ un amore imperfetto, fermo a sé stesso, che non richiede sacrifici e né battaglie.
Non ho detto Io che il Regno dei Cieli è dei violenti? Di quale violenza? Di quella della propria volontà, del proprio cuore che si amalgama per mio amore ai miei dettami. L’amore che Io chiedo è assoluto come le acque dei mari che non si fermano a bagnare certe terre e non altre, ma tutte le lambiscono; così deve essere l’amore. Andate incontro ai nemici nell’umiltà, nel silenzio o nella parola buona, nel perdono, poiché se al fuoco si accende altro fuoco, divampa un incendio. Se a guerra voi rispondete con la guerra del vostro cuore sarà conflitto. Se l’onda del male, dell’ingiustizia, della malvagità, s’innalza potente per venire a colpire la terra, se troverà inciampo, se troverà mura ad opporsi, essa si abbatterà con maggiore violenza; ma se troverà il terreno libero, essa si placherà piano piano, e si dissolverà da sola. Spesso coloro che sono malvagi non posseggono, non conoscono né l’amore di Dio, né l’amore degli uomini; se andate incontro ad essi nella mia carità molti lo assaporeranno e torneranno anch’essi ad amare e divenire buoni. Per coloro che voi dite che sono irriducibili date a Me: Io guardo e do merito anche alla vostra buona intenzione, alla vostra buona volontà, e la premio. Solo Io in questi cuori posso agire anche per mezzo della vostra preghiera, e a Me risponderanno della loro responsabilità, ma su di voi la mia benedizione scenderà sulla vostra persona, sul vostro operato, sulla vostra discendenza. Coraggio! Io vi aiuto. Ti benedico”.

22 06 13 “Oggi molti mi riconoscono per un personaggio storico; per altri sono una figura astratta”

“Mia piccola Maria, puoi dire a don… che rimanga abbandonato, fiducioso. Iddio gli prepara la via che dovrà percorrere: viva l’oggi senza pensare al dopo. Il domani è occupazione del Padre Santissimo che già prepara.
Stasera la Santa Parola vi invita a guardare Me, a Colui che hanno trafitto, a contemplare il Crocifisso che conduce a Risurrezione, a riconoscermi non solo Signore, Maestro, ma Redentore, Colui che ha pagato il vostro pedaggio, che ha riscattato il vostro peccato per condurvi alla vita eterna. Solo chi mi riconosce tale sa adorare, contemplare, essere riconoscente, guardando Colui che hanno trafitto sulla Croce: ne fa meditazione, ne ama l’orazione nella sua Santa Passione, sa guardarlo con amore. A questa riconoscenza e gratitudine scenderà su di lui, come dice la Parola, la benedizione di Dio sulla sua casa e su quelli che la abitano: scenderanno acque sorgive di purificazione dai peccati. Per questo chiedo ai miei Apostoli: “Chi dice la gente che Io sia? …Chi sono Io per voi?”. Oggi molti mi riconoscono per un personaggio storico; per altri sono una figura astratta. Ai mie tempi ero per molti un messia politico, mentre Io desideravo di essere conosciuto come il Salvatore, la persona che ha dato la vita per voi per donarvi il Regno. Solo coloro che mi riconoscono per Redentore sanno poi seguirmi con la propria croce: non la rifiutano, non la rigettano, ma comprendono nella mia che la indico come via di salvezza e pegno per il Cielo; per questo l’ameranno. Più si immergeranno e sviscereranno il Mistero della mia Croce, adoreranno il Cristo in essa crocifisso, ringrazieranno per il suo tributo riconoscenti, e maggiormente si faranno eroici, generosi, intrepidi nell’amare la loro che diventa, per il mio merito, percorso per tanti di risurrezione. Ti benedico”.

26 06 13
“Mia piccola Maria, prendi pace! Tua madre è nella pace. Ella è quasi giunta, è serena, vive una lieve purificazione di un Purgatorio breve, simile al distacco della lontananza da Dio e della sua nostalgia. Quando sentirai le campane suonare forte e gioiose saprai che tua madre è entrata in Paradiso. Ella è là presso la sua porta: quando varcherà la sua soglia sarà come una bimba che saltellerà nella luce e nell’intensità del suo sfavillio. Sarà così poca cosa l’antica vita vissuta: la sua sofferenza, la sua malattia e la sua pena. Non fartene colpa: le preci che ha ricevuto sono molte e per le Sante Messe che riceverà sarà molto breve la sua entrata nel gaudio. Ti benedico”.

28 06 13 “Siete chiamati anche voi, figli miei, a divenire santi”

“Mia piccola Maria, tua madre va al Cielo, al Cielo…, e per questo è felice. Non temere le dicerie e i giudizi con cui il nemico cerca di colpirti. Cerca di smussare i loro colpi, sappi che Io sono davanti a te. Oggi la Chiesa celebra i Santi Pietro e Paolo, due giganti nella fede, due Pilastri che sostengono l’intera sua costruzione. Essi così diversi nel loro modo di essere: Paolo colto, ligio, fine nei suoi scrupoli e nell’adesione ai dettami ebraici; Pietro così semplice, grossolano; eppure sono simili nell’essere fiduciosi e abbandonati in Dio, così disposti all’amore a Lui nel divenire sacrificio, oblazione d’offerta sull’altare del Padre perché il loro sangue sia costruzione, edificazione a santità nella Chiesa.
Oggi la Chiesa deve guardare a loro per assimilarsi a questa santità: il Santo Padre, i vescovi, i sacerdoti, i religiosi, e sino ai più umili fedeli che sono al suo servizio, devono da Essi prendere esempio ed assimilarvisi per vivere e diffondere la Santa Parola gratuitamente e nel sacrificio di sé stessi, obbedienti al mio Insegnamento, ai dettami del Papa che ha le chiavi per liberare dalle catene, dalle prigioni sia l’uomo che la medesima Chiesa. Iddio gliene ha dato il potere, ma vi libera se siete obbedienti al Santo Padre. Siete chiamati anche voi, figli miei, a divenire santi, anche se non raggiungerete le mete delle altezze di Pietro e Paolo, ognuno nel suo piccolo è chiamato ad esserlo. Non esistono solo le grandi vette, le alte montagne, ma pure i piccoli monti e le colline, tutte però protese al Cielo. Guardate a Paolo, che pur era un persecutore di cristiani, a Pietro che aveva rinnegato: eppure nella loro conversione, nell’adesione all’amore di Dio, il Santissimo Padre quale grande santità ne ha tratto! Ugualmente voi, se vivrete e diffonderete la Parola divina, se sarete obbedienti al Papa, se sarete fiduciosi e abbandonati per divenire gradito sacrificio al Cielo della vostra vita, anche voi, piccole anime, anche voi vi farete costruzione ed edificazione a santità dell’intera Chiesa: potete essere santi, credeteci! Ti benedico”.

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Gocce di luce – luglio 2013 “San Benedetto ha dato dei fondamenti semplici, basilari, acquisibili da tutti nel vivere questa chiamata che non appartiene solo ai monaci”

01 07 13 “Ancora l’Eterno ricerca in coloro che Lo amano l’intercessione piena di misericordia, forte, coraggiosa, intrepida di Abramo”

“Mia piccola Maria, stasera la Santa Parola vi presenta la preghiera intrepida, veemente, coraggiosa verso il trono dell’altissimo di Abramo che intercede per Sodoma e Gomorra perché sia sottratta dalla sua distruzione. Abramo grida: “Signore Iddio, se trovassi in essa 50 giusti, per la loro giustizia non salverai l’intera città?”. Ed il Padre Eterno rispose: “ Per i meriti di questi 50 giusti la salverò!”. “E se ve ne fossero 40, e poi 30, 20 e infine 10 giusti, per essi non la salverai?”… E ad ogni invocazione di intercessione Iddio rispose: “La salverò!”. Ma il Padre Santissimo non trovò nemmeno 10 giusti che facessero luce con il loro bene all’oscurità del male di Sodoma. Ancora l’ Eterno ricerca in coloro che Lo amano l’intercessione piena di misericordia, forte, coraggiosa, intrepida di Abramo perché interceda per la salvezza di questo mondo devastato dal male, che fermi l’avanzata del demonio che vuole distruggerlo. Ma quanti sono? Così pochi!... Anche coloro che dicono di amarmi, pregano per lo più per sé stessi: non rivivono in pienezza la mia misericordia nel cuore, nella preghiera, nell’opera. E come essere tali?
Il vangelo vi risponde: “Seguitemi! Lasciate che i morti seppelliscano i morti! Non andate dietro a coloro che vivono della morte del mondo. Seguirli è condurvi a morte. Seguite Me, che sono la Vita, e sarete portatori della mia Vita tra i morti. Non lasciatevi condizionare dagli usi e dalle tradizioni umane che si ripiegano ad un pensiero comune che vi arresta nella crescita dello spirito, del primato di Dio. Non divenite prigionieri dei compromessi della mentalità umana che portano all’esteriorità, alla vanità, al compiacimento dell’’uomo per discriminare la supremazia dell’amore e della verità di Dio. Il cristiano è colui che rompe, che spezza gli schemi che incatenano alla parvenza, che non permettono che si pongano le ali per salire verso l’alto, anche se ciò gli causerà disapprovazione dal mondo. Solo con questa libertà interiore si avrà una compassione, una misericordia piena di Me nel cuore, nella preghiera, nell’opera, e diverrà, con la sua persona, intercessione a Dio per la salvezza degli uomini, sarà muraglia, difesa dall’avanzata della distruzione del nemico, e diverrà portatore egli stesso della mia Vita. Chiedete per i meriti di Cristo e per i meriti del bene dei giusti che vivono sulla terra. Ti benedico”.

02 07 13 “Distruzioni, cataclismi, maremoti, guerra… sono sempre conseguenza del peccato. Essi avvengono poiché non è vissuta la Sapienza di Dio”

“Mia piccola Maria, stasera la Santa Parola vi presenta la fuga e la liberazione di Lot che si salva dalla distruzione da Sodoma poiché si è affidato e rifugiato nel Padre Eterno. Distruzioni, cataclismi, maremoti, guerre… sono sempre conseguenza del peccato. Essi avvengono poiché non è vissuta la Sapienza di Dio; infatti nella sua fuga la moglie di Lot si volta a guardare, nonostante il Comando divino di non farlo, perché presa nella nostalgia del passato, che è il peccato, e diviene una statua di sale. Ella ha testimoniato l’insipienza, la dissacrazione della Sapienza di Dio con i suoi doni di salvezza, che ella ha sprecato.
Nel Vangelo la barca, ove Io sono con i miei Apostoli, è preda dalle furie delle acque. Imperversa la tempesta il cui vento contrario è agitato dal nemico. Ma Io dico loro: “Non abbiate timore, uomini di poca fede, ci sono Io!”. C’è la mia Persona: e ad un mio cenno ritorna la pace. Dinanzi ad ogni disastro Io vi offro la medicina, l‘ancora di salvezza che è in Me: vi offro Me stesso! Vi offro un mezzo potente che in questo mese si ricorda e si celebra, e che è quello del mio Preziosissimo Sangue. Il mio Sangue versato per voi, che dalle mie vene ha travasato sulla Croce; ne ho irrorata e penetrata la terra; e ancora discende per bagnarla, purificarla e redimerla. Ah, se tutti gli uomini invocassero il mio divin Sangue! Esso darebbe pace ai moti impetuosi e contrari della natura: porterebbe salute alle menti, cura ai corpi e farmaco di guarigione, porta pace ove c’è il subbuglio e la divisione, ove si fomenta la guerra. Dinanzi al mio divin Sangue satana s’arresta, digrigna i denti, e fugge.
Ah, se i sacerdoti tutti invocassero il mio Preziosissimo Sangue sul capo dei propri penitenti e fedeli: quante guarigioni e liberazioni di ossessi! Il mio divin Sangue è mezzo potente! Uomini di poca fede, se vi credeste e lo effettuaste, quale trasformazione al bene e alla salute! Ancora il mio Santissimo Sangue si offre e travasa dalle Mense degli altari nell’Eucaristia, dai sofferenti che offrono il loro dolore, e in quelli che Lo invocano: sempre dalla mia Croce Esso discende per espandersi e fecondare l’umanità. Ma voi ponetevi sotto la mia Croce in preghiera per raccoglierlo nelle vostre mani; ponetevi a riceverlo nella Comunione; farete sì che Esso penetri e scorra nelle vostre vene sicché vi farete Sangue mio: diverrete una pur sua piccola goccia che porterete ovunque, dinanzi al quale satana fuggirà nel terrore: ci sarà liberazione e sanità. Il mio Sangue è una potenza, abbiate fede! Ti benedico”.

05 07 13 “Quanti fratelli, amandoli in Me, ne porterete a salvezza! Li ritroverete commensali nel Banchetto Celeste!”

“Mia piccola Maria, stai abbandonata e in attesa. Non chiedere più e non cercare: sarò Io a chiamarti e ad indicarti il luogo. Cosa accadde ad Abramo? Io lo chiamai dal suo paese di origine e lo condussi verso la terra in cui doveva vivere. Così anche tu potrai dire: questo è il posto che Dio ha scelto per me e dove dovrò stare!”.
Oggi nel vangelo gli uomini si scandalizzano di Me poiché mangio tra i peccatori e gli impuri. Io sono in mezzo a loro per condurli a salvezza, e dico: “Non sono i sani ad aver bisogno del medico, ma i malati. Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori”. E come potrei salvarli se non attraverso la mia Misericordia? Ancor oggi gli uomini si scandalizzano della mia Misericordia che si protende su tutti, persino sui malvagi. Io vi attesto: che me ne faccio di figli che vanno perduti? La vita dell’uomo è solo un battito di ciglia dell’eternità di Dio, e per un battito di ciglia, per quanto sia stata errata tale esistenza, dovrà pagare con un’ eternità di dolore? Per questo Io cercherò con tutti i mezzi per poterlo sottrarre ad essa. In ogni modo la mia Misericordia cercherà di salvare, e userò anche voi perché siate i canali della mia divina Misericordia. Ricordate che la vostra pietà, la vostra fede, i buoni sentimenti, sono sempre grazie che vi vengono date dal Cielo, pur se condivise dal merito della vostra adesione e corrispondenza. Pure voi siete i salvati dalla mia Misericordia, e nella misura in cui avete ricevuto siete chiamati a ridonare, nel vostro amore: quanti fratelli malati e infelici infettati dal diavolo salvereste! Ecco, la compassione umana è il primo gradino di una carità che però è incostante e fallace poiché dinanzi alla durezza e alla incorrispondenza s’arresta; ella deve assimilarsi e ricevere dalla mia, che è la vera Medicina che cura sino alla profondità del cuore umano le sue ferite. Essa è santa poiché si eleva nel suo purissimo amore al disopra delle miserie umane: è divina e nasce dalle mie viscere per condurvi alla Patria Celeste.
Il Vangelo vi risponde stasera: “Seguitemi!”. Ed oggi, giorno dedicato al mio divin Cuore nel I° venerdì del mese Io vi invito: “Tuffatevi in Esso, immergetevi, plasmatevi al mio Cuore!”. La vostra non sia una devozione blanda, superficiale, ma un’adorazione profonda che si forma e si nutre alla preghiera intensa e costante: una preghiera che non è un segno di croce a scarabocchio, né un pensiero o due parole veloci a forma di preghiera, ma un tempo scandito ogni giorno, un tempo dato che sia almeno di un’ora e, per chi può, anche maggiore. La giornata sia disposta ad azioni verso il bene: una carità offerta al mio divin Cuore e al Cuore della Madre mia. Siate sempre più presso l’altare, alla Mensa dell’ Eucaristia; in questo stato vissuto Io vi assimilo ad esso: travaserò nei vostri cuori torrenti della grazia della mia divina Misericordia; sarete i suoi conduttori; e quanti fratelli, amandoli in Me, ne porterete a salvezza! Li ritroverete commensali nel Banchetto Celeste, che da malati si sono fatti sani, da peccatori si sono fatti giusti nel condividere insieme la gioia della mia divina Misericordia infinita. Ti benedico”.

06 07 13 “Chiamo la Chiesa, i sacerdoti, i laici che si mettono al suo servizio, a diffondere la mia Parola nel cammino del mondo”

“Mia piccola Maria, stasera il vangelo vi chiama ad essere evangelizzatori. Tutti vi chiama ad esser annunciatori della lieta Novella. E molti diranno: “E come possiamo noi, Signore, che viviamo nel chiuso del chiostro del nostro Convento, o vincolati da doveri familiari nelle ristrettezze delle mura domestiche, o incapaci di parola?... Figli miei, Io vi dico che molti sono stati miei missionari e si sono fatti santi anche se il loro piede non ha varcato la soglia della loro casa o del loro ristretto ambiente. Lo hanno potuto perché si sono offerti, hanno donato la propria vita in modo che fosse ricchezza e santità di raccolto nelle missioni, perché il Signore mandasse abbondanza di operai a lavorare per la sua Messe. La prima evangelizzazione si attua mediante l’orazione per far sì che faccia luce, dia fortezza e capacità. Vi farete così i procacciatori di scorte di cibo spirituale che devono alimentare per dare vigore a quelli che sono in avanguardia nelle missioni, o simili a quelli che dietro le file ricaricano di munizioni le armi per far sì che ne siano provvisti coloro che devono combattere il nemico in prima linea. 2° - E’la testimonianza di una vita santa che mi testimonia nella carità. 3° - E’ dare una parola con semplicità, insegnando nella verità del mio vangelo: lo attuano i genitori, educando i figli alla fede, dando e diffondendo nella mia Parola i propri cari o quelli che Iddio fa loro incontrare. Già voi in questo modo siete miei evangelizzatori.
Chiamo poi la Chiesa, i sacerdoti, i laici che si mettono al suo servizio, a diffondere la mia Parola nel cammino del mondo. E’ una Chiesa missionaria però solo quando, ancor prima che ponga il passo al cammino, è missionaria nel cuore, vivendo l’annuncio della Buona Novella in sé stessa: Allora Essa sarà potenza che caccia i diavoli, cambia i costumi, riconduce i fedeli a credere. Sacerdoti e figli, che vi ponete in missione, state prima di tutto uniti all’altare, alla mia Persona, vivendo l’interiorità con Me, ove Io, vostro Maestro, vi darò forza, luce e capacità per poi andare ovunque. Dall’altare rinvigoriti nell’amore, siete poi pronti e chiamati ad annunciare nelle strade, ad andare nelle case, in mezzo al popolo, per ricondurlo di nuovo al mio altare per amarmi. Ti benedico”.

10 07 13 “Cercate prima il Regno di Dio, cercate prima il Pane celeste dell’’Eucaristia”

“Mia piccola Maria, stasera nella santa Parola gli egiziani chiedono pane, hanno fame, e viene detto loro: “Andate a Giuseppe!”. Giuseppe ha l’autorità, ha le chiavi che aprono l’abbondanza dei granai per sfamare il popolo. A lui accorrono, per la carestia che li colpisce, gli antichi fratelli che lo avevano rifiutato e venduto per gelosia. Solo Giuseppe al loro incontro li riconosce, ma non li caccia: cerca di educarli alla verità e al bene facendo riconoscere il loro peccato; e nel suo perdono, nella sua accoglienza, essi riceveranno non solo il pane della tavola ma, riconquistati all’amore di Dio, il pane che li sfama all’autentico amore fraterno.
Nel Vangelo eleggo i miei Apostoli e li mando a sfamare le genti con il pane della Parola di Dio. Ma chiedo che prima sia sfamato il proprio popolo che è quello d’Israele. Chiedo a voi che avete famiglia: prima sfamate i vostri cari, quelli di casa nell’educazione alla Verità e al bene, illuminandoli nella fede, e quanti poi Iddio metterà nel cammino. Molti vi seguiranno e si porranno poi accanto per portare lo stesso amore di Dio per saziare la fame di cuore in terre lontane. Altri non vorranno, ma voi seguitate con la preghiera e la testimonianza e, sapendo in coscienza di aver fatto tutto ciò che è umanamente possibile nei vostri mezzi per essi, andate verso gli altri che hanno fame di questa Parola e di questo amore che Iddio vi indicherà. Io vi dico che anche tra quelli di famiglia, che non avevano accolto, giungerà il tempo in cui sentiranno la fame dell’abbraccio con il Cielo quando incontreranno la prova o il bisogno attraverso il quale il Padre Santissimo li richiama per ricondurli a Sé. Ed essi ricorderanno la luce ricevuta nell’ infanzia e nella giovinezza, e torneranno a sfamarsi del pane del mio amore. Già questa fame in essi sussiste, ma non ne comprendono l’origine e vanno alla ricerca di pani avariati e contaminati; ma voi continuate nell’orazione e testimoniando nella diffusione di Me tra le genti. Il Padre Eterno vi benedirà e vi verrà in soccorso. Cercate prima il Regno di Dio, cercate prima il Pane celeste dell’’Eucaristia. Tanto più siete autenticamente uniti ad Essa, tanto più sarete saziati e appagati della fame dell’amore, educandovi al bene e alla Verità, e la benedizione della Provvidenza scenderà pure sulla vostra tavola che non sarà mai mancante di ogni sua necessità. Per ogni anima che vive adorante del Pane del Cielo e Lo ama, l’Eterno per lei farà giungere il suo favore, sfamando del suo amore santo tante anime lontane e affamate, e la sua benedizione scenderà sulle mense vuote nel provvedere di dare abbondanza ed ogni sazietà pure nel pane del corpo. Ti benedico”.

11 07 13 “San Benedetto ha dato dei fondamenti semplici, basilari, acquisibili da tutti nel vivere questa chiamata che non appartiene solo ai monaci”

“Mia piccola Maria, oggi la Chiesa e l’Ordine Benedettino celebrano San Benedetto, un Santo forte e austero che, sulla sua austerità, sulla sua preghiera, sul suo isolamento e i suoi stenti, unito alla sua santa sorella, ha dato vita ed ha acquisito da Dio tale Ordine monastico. Molti figli Egli ha dato alla Chiesa e molti alla santità. San Benedetto ha dato dei fondamenti semplici, basilari, acquisibili da tutti nel vivere questa chiamata che non appartiene solo ai monaci, ma anche per chi vi vuole aderirvi e rimane nel modo. “Preghiera e lavoro!”. Preghiera intensa perché fosse luce, fuoco che riscaldasse dell’amore di Dio la Chiesa. Lavoro, sacrificio offerto al Padre per santificarsi. In verità per secoli questi Padri hanno vissuto in austerità, temprati nell’anima da una profonda orazione, da un lavoro spesso duro, sicché vivevano di ciò che coltivavano: le loro tavole portavano il raccolto del loro frutto e della carità altrui.
In questo tempo questi dettami, che sono state le fondamenta dell’Ordine Benedettino, si sono sbiaditi nel viverlo: la preghiera si fa circoscritta a quelle prescritte in Comunità. Il lavoro è per lo più delegato ai laici per dedicarsi alla ricerca di studi e scienze più che alla ricerca della spiritualità. Le tavole sono sempre opulente di ogni abbondanza, così l’appesantimento del corpo limita la salita verso le altezze dello Spirito. La diffusione della Santa Parola scritta o annunciata non più amalgamata dello Spirito Santo, non feconda; e l’albero dell’Ordine si fa sempre più sterile, sempre più spoglio.
Nei primi secoli della sua origine, per limitare tanta austerità e severità, Iddio ha cercato, tramite San Silvestro, di amalgamare mediante questo ramo dei Silvestrini nei Benedettini una via che addolcisse, con sentimenti mariani, materni, per irradiare di nuovi fiori di santità e dare completezza al cammino di questi monaci al Cielo. Questa prerogativa nei tempi odierni ha perso il suo carisma, il timbro che dà colore e personifica il monachesimo silvestrino. Non sanno più questi figli riscoprire un’orazione che si fa intima, interiore, simile a chi è eremita, per incontrarsi solo con Dio. Non c’è più questo desiderio amoroso per aver dato posto alla ricerca della cultura e del primato di sé; e molti dei loro cuori si sono fatti duri. Cosa bisogna fare se non ritornare alle origini? Ricalcare le orme dei Padri Fondatori che con lacrime e veemenza di preghiera hanno riscattato al Signore tale nascita di un Ordine che fosse tesoro di anime per la Chiesa, e via di santità per i Cieli!
Bisogna tornare a vivere l’unione personale con il Padre. Se non si sa vivere la solitudine con Dio non si sa partecipare in verità la comunione con la comunità. Non bastano le preghiere di programma. Bisogna tornare a rimboccarsi le maniche, qualsiasi sia il servizio da svolgere, dato che il lavoro offerto a Dio con il sudore feconda e tempra l’anima. La vita sia più parca e semplice nelle sue necessità. L’intuizione che ha avuto don… viene dallo Spirito Santo ed è ottima. E’ cosa buona che alcuni tra i monaci tornino a fare l’esperienza dell’eremitaggio, a farsi eremiti, a vivere in disparte, in isolamento, per incontrarsi con il Signore in adorazione profonda, per conoscere quale sia la sua santa Volontà. A tale esperienza, irrorata di Spirito, si potranno aggiungere nuovi figli, giovani, nuove vocazioni improntate ad una consacrazione religiosa che ricalchi le fondamenta delle origini. Iddio benedirà e farà rinverdire la pianta poiché i monaci si fanno in questo modo suoi collaboratori, non più artefici del loro Ordine, lasciando che il Padre Santissimo ne prenda le redini e la cura. E tutto tornerà a rifiorire.
Cosa dice stasera il mio Vangelo? Pietro mi chiede: “Signore e noi che abbiamo lasciato tutto per Te cosa riceveremo?”. Rispondo anche a voi oggi: “Se veramente avete lasciato tutto per Me e mi avete fatto rivivere, agire, amare in voi, avrete il centuplo e poi la vita eterna”. Ti benedico”.

13 07 13 “Quando si amano male quelli della propria famiglia come si potranno amare bene quelli fuori dalle proprie mura, quelli lontani?”

“Mia piccola Maria, e tutti Io benedico! Stasera nel vangelo mi viene chiesto: “Chi è il mio prossimo?”. Il vostro prossimo sono coloro con cui vivete, che conoscete, con cui operate. Siete tutti figli della mia Carne e del mio Sangue, uniti e formati dalla stessa natura, e per questo fratelli. Il vostro prossimo più vicino sono quelli della vostra casa che siete chiamati a soccorrere e ad amare. Oggi purtroppo sono molti quelli che non sanno più riconoscere il loro prossimo nemmeno in quelli di casa, e tendono invece a dominarli e ad asservirli. Oppure si è nella situazione opposta: li si possiede, li si vincola a sé, e li si idolatra. Quando si amano male quelli della propria famiglia come si potranno amare bene quelli fuori dalle proprie mura, quelli lontani? Chiedete a Dio l’amore verso di Lui che è primario e, nel suo amore, avrete la capacità di un amore autentico, liberatorio, per cui si ama in libertà e verità; solo allora è un amore che non rimane chiuso al perimetro della propria casa, ma che si apre, si dilata al mondo intero.
Il vostro prossimo sono gli amici, i parenti, i conoscenti, i vostri vicini di cui spesso non sapete nemmeno se sono vivi o morti; sono i vostri nemici che vi chiamo a soccorrere e persino ad amare. Il vostro prossimo sono i lontani, coloro di cui sentite l’eco nelle guerre, nella fame, di un’infanzia abbandonata e usurpata, di donne usate e violate, di malati che non possono curarsi: ovunque ci sono lacrime e grida di aiuto alle quali ricorrere. E come fare? Date la vostra persona, quel che possedete nelle vostre qualità, nei beni, nel tempo, ecc…. E per quelli che sono irraggiungibili? Figli miei, Io vi dono Me stesso. Sono mie le braccia che si dilatano e possono abbracciare il mondo intero. Date con i miei mezzi santi, date la preghiera, le Sante Messe, la carità per le missioni.
Il vostro prossimo sono pure i malvagi, i cattivi, dato che siete uniti e vincolati nella comunione dei Santi, e ognuno di voi ha la responsabilità della salvezza dell’altro, di ciò che potevate almeno fare e non avete fatto. Molti dicono: “Io amo Dio!” e guardano il Cielo, ma chiudono i loro occhi e le loro orecchie alle esigenze, alle necessità dei fratelli, …e che amore è? Mentre la carità al prossimo dà visibilità al vostro amore per Me. Anime mie, voi siete le cellule del medesimo Corpo, di cui Io sono il Capo; il mio Cuore divino è l’unico che batte e dà vita a tutti, ma attende che voi offriate il vostro sangue che, unito al mio, il mio Cuore, che pulsa, lo fa circolare per far sì che nutra nell’amore l’intero organismo. Ti benedico”.

15 07 13 “Io sono la Spada che stacca di netto, che sceglie e divide il bene dal male, la carità dall’odio, la verità dalla falsità”

“Mia piccola Maria, questo figlio è stato consacrato a me, a Me è stato dato, e se è un progetto di Dio, esso si attua. Nel Vangelo stasera vi viene detto: “Non sono venuto per portare la pace, ma per portare una spaccatura, una separazione. Io sono la Spada che stacca di netto, che sceglie e divide il bene dal male, la carità dall’odio, la verità dalla falsità: insieme non possono coesistere. Io sono Colui che stacca, che non porta la condivisione ad esse, ma che lotta. Voi stessi in Me vi fate mie spade per troncare i vincoli, i tralci, le catene, le funi che cercano di legarvi al peccato, al male, a satana. Per attuare questa separazione bisogna combattere. Io vi chiamo ad essere i miei combattenti, i miei soldati.
La battaglia vi viene posta maggiormente da quelli di casa: si fanno vostri nemici (dato che i lontani spesso non li incontrate o il rapporto con loro è limitato, invece con i vicini e familiari condividete la quotidianità della vita), e si fanno vostri oppositori quando voi vi opponete al loro peccato, al loro male, alla loro falsità, cercando di non piegarvi ad essi per il vostro affetto umano. Lo potrete se nel vostro cuore Iddio è primario. Egli allora vi dona un amore che va oltre, che supera e vuole il bene della loro anima. Per questo dovrete lottare, essere quelle spade mie che, nella misura in cui sono riarse dalla Parola divina, incarnata nella vostra persona, nei sacramenti vissuti in grazia, nell’offerta della vostra vita e del vostro essere, questi beni divini si fanno lingue di fuoco, che fanno ardere la spada del braciere di Dio. Tutto ciò che essa toccherà diverrà, se è nel bene, un piccolo falò nel quale si diviene offerta santificata dal passaggio divino che crea Alleanza con il Padre Santissima; se cattiva, verrà bruciata per essere dissolta come un carbone o povera cenere dispersa nel vento.
La lotta non è contro l’uomo, ma contro il peccato, la falsità, il male, contro satana. Per essere questi combattenti fedeli e forti, rivolgetevi alla Madonna; date a Lei, la Condottiera che guida l’esercito di Dio: vi si porrà accanto, vi camminerà avanti, dandovi la forza e l’amore per essere carità che è testimonianza che lascia edificati anche quelli che non sono credenti e, se non sono proprio dei malvagi, vi vorranno emulare. La Madre vi farà veritieri per dissolvere il fumo, le tenebre della menzogna del diavolo, che oscura la vista al popolo verso il Cielo. Ella vi darà il bene che è Energia divina che spazza, allontana le forze oscure dell’esercito di satana. Prima però, figli miei, dovete in voi accogliere questa lotta, filtrando, mettendovi in discussione, fare una battaglia con voi stessi perché il Signore vostro sia la Spada che spacca di netto e separa da voi ogni iniquità. Nella mia Giustizia, e in ogni rettitudine, voi sarete i miei soldati e le mie spade che lottano per il Regno dell’Altissimo. Ti benedico”.

…continua…

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