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gioiafelice
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Mosul, bruciato episcopio siro-cattolico, cristiani in fuga. L'appello di Papa Francesco all'Angelus. R. - Le ultime notizie sono disastrose. Noi con rammarico ripetiamo ciò che abbiamo sempre detto:…Altro
Mosul, bruciato episcopio siro-cattolico, cristiani in fuga. L'appello di Papa Francesco all'Angelus.

R. - Le ultime notizie sono disastrose. Noi con rammarico ripetiamo ciò che abbiamo sempre detto: non si deve mischiare la religione con la politica. Se ci sono inimicizie tra sciiti, sunniti e non so chi altro,
questo non deve essere assolutamente una ragione per attaccare innocenti cristiani e altre minoranze a Mosul e altrove. Non è nemmeno una ragione per distruggere luoghi di culto, chiese, vescovadi,
parrocchie, nel nome di una cosiddetta organizzazione terrorista che non ascolta la ragione e non bada alla coscienza. Noi con rammarico diciamo che il nostro arcivescovado a Mosul è stato bruciato totalmente: manoscritti, biblioteca… E hanno già minacciato che, se non si convertiranno all’islam, tutti i cristiani saranno ammazzati. E’ terribile! Questa è una vergogna per la comunità internazionale.
D. – Ci sono ancora cristiani a Mosul?
R. – Non ce ne sono più. C’erano una decina di famiglie che sono dovute fuggire ieri ma gli hanno rubato tutto. Li hanno lasciati alla frontiera della città, ma gli hanno rubato tutto, li hanno insultati, li hanno lasciati così, in pieno deserto. Purtroppo è così.
D. – Qual è la situazione adesso di questi sfollati cristiani?
R. – Hanno trovato rifugio in Kurdistan, dove li hanno accolti, ma il primo ministro del Kurdistan ha detto che il Kurdistan non può più ricevere rifugiati perché ci sono anche altre minoranze, gli sciiti, gli yazidi …
che sono fuggite in Kurdistan. E’ una cosa terribile.
D. – Come si possono fermare questi integralisti islamici?
R. – Devono sospendere tutti gli aiuti finanziari. Da chi ricevono le armi? Da questi Paesi integralisti del Golfo, con il placet di politici occidentali, perché hanno bisogno del loro petrolio. Purtroppo è così. E’ proprio una vergogna!
D. – Quale appello lanciate?
R. – Chiediamo alla comunità internazionale di essere fedele ai principi dei diritti umani, della libertà religiosa, della libertà della coscienza. Noi siamo in Iraq, in Siria e in Libano: noi cristiani non siamo stati importati, siamo qui da millenni e, quindi, noi abbiamo il diritto di essere trattati come esseri umani e cittadini di questi Paesi. Ci perseguitano nel nome della loro religione e non fanno solamente minacce ma eseguono le loro minacce: bruciano e uccidono.

it.radiovaticana.va/news/2014/07/19/mosul,_bruciato_episcopio_siro-cattolico_/1103086

Cari fratelli e sorelle,

Ho appreso con preoccupazione le notizie che giungono dalle Comunità cristiane a Mossul (Iraq) e in altre parti del Medio Oriente, dove esse, sin dall’inizio del cristianesimo, hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società. Oggi sono perseguitate; i nostri fratelli sono perseguitati, sono cacciati via, devono lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente con loro. A queste famiglie e a queste persone voglio esprimere la mia vicinanza e la mia costante preghiera. Carissimi fratelli e sorelle tanto perseguitati, io so quanto soffrite, io so che siete spogliati di tutto. Sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male! E a voi, qui in piazza e a quanti ci seguono per mezzo della televisione, rivolgo l’invito a ricordare nella preghiera queste comunità cristiane. Vi esorto, inoltre, a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace! Preghiamo in silenzio, chiedendo la pace; tutti, in silenzio…. Maria Regina della pace, prega per noi!

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