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Lezione choc sui gay, l'arcivescovo Nosiglia critica la prof: "Le scelte sessuali non si discutono"

Il capo della chiesa torinese non risparmia le bacchettate alla docente dell'istituto "Pininfarina" che in classe ha definito gli omosessuali "persone non normali, da curare": "A scuola servono rispetto e accoglienza, soprattutto ora dopo la discussione avvenuta nella Chiesa"

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di DIEGO LONGHIN
"Trovo che non sia il caso di mettere in discussione le scelte sessuali delle persone, per di più in un ambiente educativo come la scuola". L'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, bacchetta l'insegnante di religione dell'istituto Pininfarina di Moncalieri che, interrogata da uno studente, ha risposto che l'essere gay "è una malattia e che si può guarire". Un'affermazione che si ispira elle teorie della "riparazione" sulla omosessualità. E la professoressa ha pure portato esempi a sostegno della sua posizione. "Non credo che a scuola, per di più in una scuola pubblica, si debba affrontare la discussione in questo modo. Si è in un ambiente educativo, dove si forma la persona, bisogna ispirarsi a principi quali il rispetto e l'accoglienza. Soprattutto ora, dopo la discussione che c'è stata all'interno della Chiesa". L'arcivescovo non condanna l'insegnante, ricorda che esiste "una morale cattolica e che esiste la teoria della riparazione, ma l'Oms non considera più l'omosessualità una malattia da tempo". E aggiunge: "Ognuno è libero di pensarla personalmente come crede, altra cosa però è discuterne in classe". Insomma, un comportamento fuori luogo per Nosiglia.

Il caso della lezione choc di religione fa discutere. Di fronte a episodi del genere, dice Marco Giusta, presidente di Arcigay Torino, "sembra di vedere persone che sostengono ancora il sistema tolemaico mentre tutto il mondo è già passato a quello copernicano. Episodi di omofobia nelle scuole, alcuni dei quali sono sfociati in fatti molto gravi fino al suicidio, ce li abbiamo davanti tutti i giorni: per questo un insegnante deve ancora di più fare attenzione di fronte a minorenni che sono ancora più indifesi". E Paolo Montagna, vicesindaco di Moncalieri dove si trova il "Pininfarina", sottolinea che in città "non c'è spazio né per gli omofobi né per l'omofobia. Ci muoveremo sin da subito per mandare un messaggio forte e adottare efficaci provvedimenti. È importante che sull'episodio venga fatta subito chiarezza: in questo senso il preside gode del pieno appoggio del Comune.

Anche la Rete degli studenti medi condanna il gesto dell'insegnante e chiede al ministero e all'Ufficio scolastico regionale di organizzare nella scuola un momento di formazione per i docenti su identità di genere, sesso biologico e identità sessuale. "Chiediamo, ancora una volta, l'abolizione dell'insegnala mento della religione cattolica, e l'introduzione, ad opera di insegnanti laici reclutati dallo Stato, di un'ora di storia delle religioni".

Il caso arriva in Parlamento: il senatore del Pd Andrea Marcucci, presidente della Commissione istruzione a Palazzo Madama, con un'interpellanza urgente chiede conto al ministro all'Istruzione Giannini, definendo la vicenda "intollerabile". Mentre a Torino il consigliere comunale radicale del Pd, Silvio Viale, non chiede provvedimenti punitivi, "ma un corso di aggiornamento sì. L'omosessualità non è una malattia. Possono esserci comportamenti sessuali patologici, ma nessuno è da considerare malato per la "categoria" a cui appartiene. Anche per questo è importante che lunedì (domani, ndr) il Consiglio comunale discuta, finalmente, la mozione per la trascrizione dei matrimoni omosessuali nei registri comunali".