Wilcza
1632

Preghiera - Madre Casimira Gruszczynska

A Te sia lode, o Dio, Padre buono, che hai chiamato Madre Casimira Gruszczyńska al servizio della tua Chiesa. Ella ha risposto con generosità e dedizione al dono della tua chiamata, diventando dosì madre di una nuova famiglia religiosa. Piena di Spirito Santo, ad imitazione di Cristo, tuo Figlio, ha recato aiuto e sollievo ai malati, ai sofferenti ed agli afflitti.
Per sua intercessione, Ti supplico umilmente o Signore, Dio onnipotente, di concedermi la grazia ... che oggi ti chiedo e che nell’ambito della comunità del tuo popolo, Madre Casimira sia elevata agli onori degli altari. Per Cristo, nostro Signore. Amen.

Imprimatur: Mons. Henryk Tomasik, Radom, 7 marzo 2013, N˚ prot. 217/13
Si chiede di comunicare eventuali grazie ricevute al seguente recapito:

Postulacja Sł. Bożej Kazimiery Gruszczyńskiej
ul. Wilcza 7, 00-538 Warszawa – Polska
tel. +48 512 485 186
e-mail: matkakazimiera.franciszkanki@gmail.com
www.gruszczynska.blogspot.com

Litanie

Signore, pietà
Cristo, pietà
Signore, pietà.
Cristo, ascoltaci.
Cristo, esaudiscici.
Padre del cielo, che sei Dio, Abbi pietà di noi.
Figlio, Redentore del mondo, che sei Dio,
Spirito Santo, che sei Dio,
Santa Trinità, unico Dio,
Santa Maria del Perpetuo Soccorso, prega per noi
San Giuseppe,
San Casimiro,
Serva di Dio Madre Casimira, che mostrasti con la propria vita Dio come Padre di tutti gli uomini, intercedi per noi
- profondamente devota a Maria Santissima,
- figlia fedele del Padre Honorat,
- dall'infanzia dedicata a Cristo con il voto di castità,
- contemplante con gioia i misteri del Rosario,
- donna delle beatitudini,
- imitatrice di Cristo in povertà e umiltà,
- misericordiosa samaritana a servizio dei sofferenti,
- religiosa zelante,
- esempio per le religiose,
- Educatrice di molte generazioni di giovani,
- Fondatrice della Congregazione che serve i malati e i poveri,
- coscienziosa nel compiere le proprie funzioni,
- prodiga nel correggere i propri difetti,
- obbediente alla gerarchia ecclesiastica,
- serenamente in comunione con la volontà di Dio,
- consolatrice dei malati,
- paziente sopportatrice delle sofferenze e delle malattie,
- esempio di fiducia illimitata alla Divina Provvidenza,
- desiderosa di compiere in tutto la volontà di Dio,
- amante della croce,
- preoccupata per la santità e la salvezza propria e degli altri,
- fedele alla propria vocazione fino alla fine,
- nostra interceditrice presso Gesù e Maria.
Serva di Dio Madre Casimira, intercedi per noi

Biografia di Madre Casimira Gruszczyńska (1848-1927),
Fondatrice della Congregazione della Suore Francescane degli Afflitti.
Opinione riguardante i segni e la fama di santità.


L’infanzia e la gioventù

Casimira Gruszczyńska venne al mondo il 31 dicembre 1848, come secondogenita in una famiglia benestante di gente colta[1]. L’inquietante stato di salute della neonata portò i genitori a battezzarla con l’acqua subito dopo la nascita. Il 19 marzo 1849 poi i riti vennero completati da don Tommaso (Tomasz) Wrześniakowski, decano e parroco di Kozienice. I genitori erano consapevoli dell’importanza dell’educazione della figlia. Sin dalla più giovane età a seconda delle possibilità iniziarono la figlia ai lavori domestici, alla vita religiosa e sociale, risvegliarono in lei lo spirito patriottico, la resero sensibile a tutto ciò, che fosse buono, nobile e giusto[2]. All’età di sette anni, sotto la guida del padre ricevette l’istruzione scolastica primaria.

Dopo che ebbe imparato a leggere e a scrivere, il padre le dava da trascrivere piccoli testi di cancelleria e la rimproverava con severità per la mancanza di precisione[3]. L’eduzazione severa ricevuta in famiglia forgiò in Casimira qualità come la prudenza, la calma, la forte volontà, il senso di responsabilità – qualità queste che diedero frutto successivamente nella sua vita futura[4]. All’età di nove anni fece le prima confessione e ricevette la prima comunione. Il parroco locale d. Tommaso (Tomasz) Wrześniakowski la preparò a ricevere questi sacramenti[5].

Nel 1858 fu mandata a continuare la sua istruzione all’Istituto Mariano nella localià di Puławy. Lì Casimira trascorse tre anni. Gli ottimi voti, che conseguiva a scuola, erano il risultato della serietà, della sistematicità e della responsabilità già prima acquisite.

Nell’Istituto Gruszczyńska veniva indicata come esempio per le altre alunne[6]. Per aver partecipato ad una manifestazione patriottica fu rimandata a casa insieme alle compagne[7].

Dopo il ritorno a Puławy Casimira rimase in famiglia per tre anni. Dopo la non riuscita insurrezione del gennaio 1864 ricominciò la scuola in un Istituto femminile nella località di Skierniewice. Lì trascorse quattro anni, durante i quali abitò in casa dello zio materno Adam Gruszczyński e incontrò don Władysław Magnuski, grazie al quale si convinse, che dedicarsi al prossimo per amore a Cristo sarebbe stata per lei la strada di vita migliore da intraprendere per sentirsi realizzata a pieno[8]. Tornata nella città natale volle fondare un suo convitto e dedicarsi a lavoro con i giovani. Fu allora che sperimentò le conseguenze dei suoi atteggiamenti patriottici in Puławy. Nonostante avesse superato gli esami dinanzi alla commisione statale con ottimi voti e conseguito il permesso d’idoneetà all’insegnamento, tuttavia sul suo attestato si trovò un’annotazione, che le impediva l’avviamento di quel tipo di Istituto[9].

Il divieto di dirigere un proprio istituto obbligò Casimira a rimanere in casa con i genitori. Era d’altronde là così tanto necessaria, poichè la mamma si era ammalata gravemente. È proprio in questo periodo che divennero più visibili i suoi innumerevoli sforzi per approfondire la sua vita interiore. In pratica il tutto si riduceva a stabilire il programma della giornata, che poi eseguiva con coscienza. Esso prevedeva due punti: sveglia alle ore 5 del mattino, la meditazione presa dal libretto dell’Imitazione di Cristo di Tommaso da Kempis, la partecipazione alla Santa Messa e la comunione quotidiana, che a quei tempi era una rarità. Il resto del tempo lo dedicava ai lavori domestici, agricoli, manuali, a lavare la bianchieria liturgica, alla visita dei malati. Nel pomeriggio, in chiesa adorava il Santissimo Sacramento e recitava il rosario. Di sera faceva lezioni di catechismo ai bambini e leggeva libri agli anziani[10].

Sin dal 1868 Casimira aveva come confessore fisso, il decano e parroco della parrocchia in Kozienice, don Giuseppe (Józef) Khaun. Fu lui a scorgere nella sua penitente una persona di profonda fede, in comunione con Dio e nella quale riponeva una enorme fiducia[11]. L’accompagnò e aiutò nella sua crescita spirituale. La sostenne nel suo incamminarsi verso la vita consacrata e le permetteva la realizzazione di molte pratiche pie come ad es. la pratica della Santa Comunine quotidiana, la sostenne nel combattimento spirituale, che allora viveva[12]. Fu proprio a don Khaun che Casimira comunicò in segreto, che quando ancora si trovava nell’Istituto Mariano all’età di dieci anni aveva fatto voto privato di castità. Quando poi raggiunse l’età matura, il confessore le permise di confermare e rendere perpetuo il voto dapprima contratto. Così l’11 dicembre 1869 nella chiesa parrocchiale in Kozienice durante la Santa Messa celebrata in sua intenzione fece voto perpetuo di castità. A questa solennità si preparò con gli esercizi spirituali ed il digiuno. Ritenne poi, questo giorno uno dei più importanti della sua vita[13]. Nello stesso anno ricevette il sacramento della confermazione dalle mani del Vescovo di Sandomierz Mons. Michał Juszyński[14].

La scoperta della vocazione

Casimira era cosapevole della sua vocazione alla vita consacrata e riteneva che ciò l’espressione massima della misercordia di Dio[15]. Tuttavia il discernimento completo del cammino di vita e la decisione definitiva si tramutarono in una lotta spirituale di alcuni anni. I tentativi compiuti con l’intenzione di interpretare la volontà di Dio le causarono innumerevoli angosce interiori. Su consiglio del confessore avviò la procedura di richiesta di ammissione nella Congregazione delle Suore della Misericordia di S.Vincenzo de Paoli, il cui fine era la cura dei malati. Nonostante avesse presentato i documenti con la richiesta di ammissione, non vi entrò mai[16].

Dopo la morte della madre, nel 1870 lo stato di salute di Casimira peggiorò decisamente[17]. In questa situazione diminuirono anche le possibilità di continuare una vita di preghiera simile a quella che aveva condotto fino a quel momento. La grande quantità degli impegni, che si riversarono su di lei dopo la morte della madre, le rendevano tutto più difficile. In più il padre attribuiva il suo malessere, all’eccessiva quantità di devozioni da lei praticate e per questo motivo si opponeva alle lunghe ore trascorse dalla figlia in Chiesa.

In soccorso le venne don Khaun, che volendole risparmiare le cattiverie da parte del padre e dell’ambiente cittadino, consegnò a Casimira le chiavi della porta laterale della chiesa, perchè potesse nei momenti a lei più consoni adorare il SS. Sacramento. Inoltre molto presto al mattino le dava la comunione, quando tutti gli abitanti del paese ancora dormivano.

Lo stato di salute di Casimira migliorò e lei non smetteva di pensare al fatto di intraprendere la vita religiosa. Il padre conoscendo i piani della figlia, espresse in maniera ferma la sua opinione contraria a questa decisione. Allora ritornarono nuovamente i dubbi e le incertezze. Da una parte non voleva mettersi contro la volontà paterna, dall’altra però desiderava già definire concretamente il suo futuro[18].

A causa della salute decisamente indebolita, i medici le sconsigliarono di curarsi lontano da Kozienice. Ciò creava un situazione favorelvole per la realizzazione dei suoi piani. Nel 1875 espresse il desiderio di partire dallo zio materno Adam Gruszczyński a Włocławek. Il padre le fece conseguire il passaporto con la speranza che il cambio di ambiente avrebbe aiutato sua figlia a recuperare le forze. In questa decisione Gruszczyńska scorse un intervento della Provvidenza divina, che le permetteva di realizzare la propria vocazione. Fu di passaggio a Varsavia, dove le era stata trovata una stanza in affitto. Lì venne a conoscenza della possibilità di partecipare agli esercizi spirituali nella località di Zakroczym. Non volendo però deludere il padre, partì per Włocławek. Quando non vi trovò lo zio in casa, ritornò in giornata a Varsavia e partì per Zakroczym[19].

A Zakroczym Casimira si fermò nella pensione di Giuseppa (Józefa) Chudzyńska, che era rimasta in continuo contatto con p. Honorat Koźmiński. Ciò le permise di incontrarsi con padre Honorat, vivere gli esercizi da lui condotti e confessarsi da questo sacerdote così carismatico[20]. Durante gli esercizi le furono d’aiuto le parole de „ Gli esercizi spirituali di S. Ignazio”: - Servi Dio, serviLo lì, dove e come Dio vuole - [21].

Padre Honorat riaccese in lei la fiducia che aveva perso. Quando le promise di aiutarla nella scelta di vita fu pronta ad accogliere i suoi consigli senza obiezioni. Pensava che avrebbe ricevuto delle indicazioni concrete e attendeva con impazienza il sesto giorno degli esercizi, che sarebbe stato quello della scelta. Si trattava invece di un’aiuto diverso da quello che essa attendeva. P. Honorat richiedeva da lei senso di responsabilità e con fermezza la obbligò ad una scelta matura basandosi sul sostegno divino e sulla luce dello Spirito Santo[22].

Casimira trascorse notti intere in preghiera chiedendo la luce dello Spirito Santo. Nel suo cuore incalzava una forte lotta, che durò fino alla decisione definitiva del cammino di vita che avrebbe intrapreso. La affliggevano dubbi ed incertezze. La preghiera perseverante però, nonostante all’inizio le sembrò vana, di lì a poco tuttavia portò frutto. Gruszczyńska tornò nella stanza che aveva preso in affitto e decise di rimanere lì, offrendo il suo aiuto ad i proprietari[23]. Giuseppa Chudzyńska espresse il suo consenso. Il giorno dopo Casimira poi comunicò a padre Honorat la sua decisione. Egli accettò la scelta confessandole che aveva pensato di proporle proprio la stessa cosa, se non avesse preso ancora una desisione in merito. Chudzyńska infatti era la fondatrice di una Congregazione di suore che stava sorgendo per iniziativa di padre Honorat. Esse vivendo nel completo nascondimento, per scelta non portavano alcun abito religioso. Erano le Suore Messaggere del Cuore di Gesù[24]. Casimira divenne una dei membri della Congregazione. Inizio il suo aspirandato il 24 giugno 1875 e il 2 agosto entrò nel tempo del probandato[25]. Emise i primi voti il 1 giugno 1879.

La mancanza di fonti non permette un presentazione più precisa di questo periodo, che Casimira trascorse nella Congregazione delle Messaggere. Si sa’, che per un periodo di 7 anni lavorò come insegnante in un convitto condotto dalle suore. In questo periodo dedicava molte attenzioni al padre, che era ormai in età avanzata[26]. Nel 1881 cominciò a prendersi cura di un Casa di convitto per Insegnanti Invalidi presso via Żurawiej[27]. Rimase tutto il tempo sotto la direzione spirituale di padre Honorat[28]. Fu quello il tempo della sua crescita interiore. Venne a conoscenza di necessità sociali, entrò a fare parte della vita della Chiesa, imparò l’arte di compiere funzioni dirigenziali. Raggiunse gradualmente tutto ciò, che le sarebbe stato necessario nella realizzazione dei compiti che la avrebbero atteso in futuro[29].

Fondatrice di una nuova famiglia religiosa

Padre Honorat Koźmiński nel 1882 delegò a Casimira l’incarico di superiora dell’ Istituto di beneficenza di Varsavia „Rifugio-Przytulisko”[30]. Fu inviata lì per uno scopo ben preciso. Quello di creare all’interno dell’Istituto un convento di suore, preparare una di esse al ruolo di superiora e poi tornare al proprio convento. Per adempire a questo compito ricevette la benedizione del Vescovo, Mons. Antoni Sotkiewicz[31].

I primi anni da superiora del suddetto Istituto „Przytulisko” furono per Casimira particolarmente duri. L’intensificarsi della russificazione operata dal governo, che seguì all’insurrezione di gennaio, le ispezioni, il divieto di fondare qualsiasi tipo di aggregazione, persino di tipo filantropico, non favorivano la realizzazione dell’obbiettivo, che le veniva posto dinanzi. I progetti legati alla fondazione di una Congregazione non potevano essere rivelate al Consiglio d’Amministrazione del „Przytulisko”, anche i membri dell’Istituto non potevano venirne a conoscenza, poichè essi per paura difronte ad una tale responsabilità, si impegarono ad osservare fedelmente le prescrizioni della polizia[32]. In siddetta situazione la selezione attuata da Casimira delle collaboratrici dell’Istituto parve pressocchè enigmatica agli occhi della Direzione. Solo sette persone sarebbero dovute rimanere di quelle che già lavoravano[33]. Una tale mossa causò da parte del Consiglio d’Amministrazione una mancanza di fiducia e portò a nutrire delle perplessità nei confronti della persona della nuova superiora. Le venne attribuita una mancanza di capacità nella gestione. Poichè tra le persone escluse vi era gente brava, laboriosa: portinaie e badanti che avevano cura dei malati. Lo stesso padre Honorat si rivolse con riserva in merito, nei confronti di Casimira. Egli conosceva infatti la situazione solo da parte delle sue penitenti, che inviava all’istituto con la speranza di aprire una nuova Congregazione femminile. Essendo internato però a Zakroczym non poteva aver una visione completa della situazione e ciò che gli veniva riferito era pur sempre soggettivo e di parte. La Fondatrice nelle sue note storiche sulla Congregazione confessa, che era convita della necessità di realizzare quel tipo di selezione che realizzò sia pur con non poche opposizioni e che le persone escluse non avevano a suo dire la vocazione per la vita religiosa, di conseguenza non potevano essere accolte nella nascente Congregazione[34]. Tutti questi motivi fecero aumentare le difficoltà e le incomprensioni fra Casimira Gruszczyńska, il Consiglio d’Amministrazione ed i membri dell’Istituto, come in parte anche con padre Honorat. Il Consiglio d’Amministrazione causa della non chiara attività della Superiora voleva dimitterla dalla funzione. In sua difesa si presentò don Giovanni Jan Wierzbicki, che era stato messo già al corrente dei piani aperati dalla Gruszczyńska. Grazie al suo intervento la Direzione accettò, che Casimira ricoprisse ancora il suo incarico[35]. La formazione di un nuovo gruppo in quelle condizioni creava tuttavia enormi difficoltà. Sia don Giuseppe (Józef) Wierzbicki sia Valeriano (Walerian) Wróblewski vennero a conoscenza del progetto della fondazione di una nuova Congregazione e consigliarono di cercare un nuovo locale, dove le suore avrebbero potuto trasferirsi. Casimira non voleva farlo, perchè nel vecchio Istituto si trovava la cappella del SS. Sacramento e ogni giorno vi si celebrava la Messa. Non voleva perdere questo sostegno spirituale nè per se stessa, nè per le consorelle[36].

Dal 1884, quando si dimise dal ruolo di presidente dell’Istituto Alessandro (Aleksander) Zawadzki, allora migliorarono i rapporti. Le collaboratrici che lavoravano nell’Istituto „Przytulisko” scelte da Gruszczyńska e rimaste sotto la sua direzione, furono ritenute persone brave, laboriose e molto dedite alla cura dei malati. L’aumento della richiesta proprio di un tale servizio sociale a Varsavia valorizzò con riconoscenza anche il Consiglio d’Amministrazione stesso[37]. Il cambiamento rese più forte la posizione di Casimira tanto da darle maggiore libertà d’azione. Nonostante il fatto, che non appartenne mai ai membri della Direzione, tuttavia veniva invitata alle riunioni al fine di presentare le questioni riguardanti l’attività dell’Istituto. La sua opinione era molto apprezzata per quanto ben ponderata e mirante al bene della istituzione. Spesso si rivolgevano a lei chiedendo il parere in merito ad alcune questioni[38] e l’ultimo dei presidenti del „Przytulisko” il dott. Felice (Feliks) Grabowski espresse nei suoi confronti un’enorme riconoscenza per la sua opera, definendola una svolta epocale per l’Istituto. Ne sottolineò soprattutto l’iniziativa, la perseveranza, le energie, la capacità di mantenere un’ armonia ed un ordine esemplari, sottolineò la parsimonia e la cura dei malati[39].

Casimira lavorava però ancora nell’Istituto „Przytulisko” come suora missionaria e ciò le creava difficoltà ulteriori. Nel convento delle Messaggere apparteneva ai membri del Consiglio. Per diverse questioni si metteva in contatto con lei Giuseppa (Józefa) Chudzyńska, spesso vendola a trovare nel „Przytulisko” oppure mandandola a chiamare.

Gruszczyńska dipendeva da suor Chudzyńska anche per quanto riguarda l’apertura della nuova Congregazione[40]. I conttatti con le Messaggere le rubavano molto tempo, cosa che provocava risentimenti tra le suore della nuova Congregazione. La cosa più difficile per loro da accettare era il fatto che Casimira fosse per loro fino ad allora una „madre superiora in prestito”.

Alcune sorelle attendevano con pazienza la risoluzione di questa situazione, altre invece, che appartenevano al Consiglio, erano favorevoli al cambio di superiora. Quando la Fondatrice stava partecipando agli esercizii spirituali annuali, le fu consigliato di licenziarsi dall’Istituto „Przytulisko”. Ricevette tuttavia una risposta negativa[41]..

La situazione ebbe un eco negativo all’interno della Congregazione stessa e incise sulla relazione di p. Honorat con Gruszczyńska. Ella tuttavia per tutto quel periodo rimase fedele alla decisione della superiora e non volle abbandonare le Messaggere nè rinunciare alla amministrazione dell’ Istituto „Przytulisko” [42]. Alle Messaggere Casimira si sentiva legata a motivo dei voti. La fedeltà alle promesse fatte e ai consigli evangelici che i voti prevedevano erano per lei una priorità e una garanzia delle grazie divine. L’agire di testa propria lo riteneva una mancanza di obbedienza e proprio in quest’ultima vi scorgeva d’altronde una benedizione per la nuova Congregazione[43].

Nel 1890, durante un periodo difficile e problematico, che la riguardava in prima persona, Casimira si ammalò gravemente. Ella stessa riconobbe, che le circostanze già menzionate le provocarono terribili angosce morali e fu vicina alla morte[44].

D’altronde i medici le diagnosticarono la presenza di un tumore in fase di sviluppo alla bocca dello stomaco. A causa del suo organismo così già indebolito i medici avevano paura di effettuare un intervento chirurgico, anche a causa della debolezza del cuore. Essa in più non espresse la volontà di sottoporsi ad alcuna operazione. Da quel momenti la sua vita divenne una catena di sofferenza spirituali e fisiche[45].

Le accolse in maniera pacifica e si sottomise totalmente alla volontà di Dio, vedendo nella croce un’espressione di fiducia ed un dono di Dio. Come Ella stessa affermò, desiderò soffrire per essere più vicina al suo Sposo sofferente con spirito di sacrificio per lo sviluppo e la santità della Congregazione, che stava orgnizzando[46].

Come si è ricordato in precedenza, Gruszczyńska avrebbe dovuto ricoprire l’incarico di superiore fino alla preparazione di qualche altra suora per la nuova congregazione che stava per essere fondata. Nonostante la questione non venne trascurata, tuttavia la prima suora che avrebbe dovuto ricoprire l’incarico morì, la secondo poi uscì dall’Ordine subito dopo la professione. La terza candidata la indicò p. Honorat, questa a sua volta non era accettata dalle suore. Andarono allora da p. Honorat e dopo aver chiarito la questione, si decise che Casimira sarebbe rimasta nell’Istituto „Przytulisko” e che Giuseppa Chudzyńska le avrebbe concesso il permesso di abbandonare la Congregazione delle Suore Messaggere[47]. Nel 1908, dopo 26 anni di soggiorno nell’Istituto ricoprendo il ruolo di superiora e fondatrice di una Congregazione religiosa, Casimira Gruszczyńska fu dimessa dalla Congregazione delle Suore Messaggere. L’anno successivo con le suore, con cui costituivano la nuova Comunità religiosa, rinnovò i propri voti[48].

Gli sforzi per l’approvazione della Congregazione

Casimira Gruszczyńska nell’organizzare la nuova famiglia religiosa volle realizzare tutto in comunione e in spirito di obbedienza alla Chiesa. Al fine di sottolineare il profilo spirituale della Congregazione che stava sorgendo e per assicurarne le basi legali, la Fondatrice ne ideò le costituzioni. Presentò la cosa a p. Honorat, che consigliò alle sorelle di pregare, di svolgere il loro servizio agli afflitti e attendere con perseveranza. L’aumentare delle richieste di cure presso i malati e di gesti di riconoscenza nei confronti delle suore convinze p. Honorat che la fondazione della nuova Congregazione fosse volontà di Dio[49]. A cavallo degli anni 1883-1884 scrisse per essa le Costituzioni, chiamandola – Congregazione delle Suore degli afflitti[50]. Come il nome stesso sta ad indicare, il carisma della Congregazione doveva essere il servizio agli afflitti. l’ambito organizzativo come le indicazioni ascetiche contenute nella Costituzione aiutarono Gruszczyńska nella guida della Congregazione e delle suore verso la realizzazione della propria vocazione religiosa e nelle varie opere d’apostolato.

La tappa successiva riguardante gli sforzi di Madre Casimira fu l’approvazione pontificia dell’Ordine. Qualche anno dopo la stesura della Costituzione, preparò il testo in latino e raccolse le lettere di raccomandazione dei vescovi di quelle diocesi nelle quali lavoravano le suore[51].

Nel anno 1888 sotto il pontificato di papa Leone XIII, si facevano pellegrinaggi da tutto il mondo per Roma[52]. Approfittando dell’occazione, anche Casimira si aggregò ad un pellegrinnaggio per Roma insieme alla contessa Maria Zyberg-Platerowa , che aiutava la Fondatrice nell’allacciare i contatti necessari per l’approvazione della Congregazione. Il Generale dei Cappuccini p. Bernardo di Andremat si interessò gentilmente al caso presentatogli. Controllò i documenti e si impegnò a ricevere la censura religiosa per la Costituzione, esprimendosi positivamente a favore dell’approvazione, senza porre alcun ostacolo[53]. Egli inoltre consegnò a Casimira una lettera di elogio, che era contemporaneamente una lettera di annessione all’Ordine dei cappuccini[54].

Durante l’udienza privata di Casimira con papa Leone XIII, presentò al Santo Padre la domanda di approvazione e ricevette la benedizione dell’opera e il suo sviluppo ulteriore[55]. La Fondatrice tornò nel suo paese col cuore ricolmo di speranza per il veloce e positivo, come sembrava, del concludersi della questione. Accadde invece diversamente da quanto si apsettava, che dovette attendere la risposta per ben 17 anni. Solo nel 1905 dopo i patti di tolleranza, quando divenne più facile il contatto con Roma venne a sapere che la Costituzione non era ancora stata approvata[56].

Casimira Gruszczyńska si impegnò nuovamente perchè fosse approvata. A causa però del suo stato di salute, che le impediva di viaggiare a Roma, per ben due volte compì questa missione il conte Feliks Grabowski. L’ultima volta la Madre delegò due suore: s. Elena Władzińska e Francesca Czejdo raccomandandogli di non tornare in Polonia senza essere venute a conoscenza della risposta definitiva dalla Santa Sede. Nonostante opioni divergenti riguardanti i luoghi di lavoro delle suore, si riuscì a portare a buon fini la questione. Durante l’udienza con Pio X le suore ricevettero la conferma, che la Costituzione non avrebbe subito cambiamenti[57].

Il 30 luglio dell’anno 1909 la Congregazione ricevette dalla Santa Sede il decreto di approvazione con elogio e la prima approvazione della Costituzione con il conferimento del titolo: „Congregazione delle Suore Francescane degli afflitti”[58].

L’impegno per la diffusione dello spirito e del carisma della congregazione

La fondatrice si occupò personalmente nell’opera di diffusione materiale e spirituale della Congregazione. Sapeva, che il fondamento per lo sviluppo della vita interiore era la fede, perciò ogni giorno si impegnava nell’istruzione delle novizie tramite delle conferenze. Grazie al suo impegno p. Honorat preparò per le suore un catechismo per religiose basato sulla Costituzione. Esso era prettamente indirizzato alla giovani suore. Ne dovevano aquisire il contenuto quelle suore che si apprestavano ad emettere il voti[59]. Oni settimana invece la Fondatrice faceva delle conferenze per le più anziane. Per tenere alto lo spirito non trascurava poi, occasioni come: gli auguri di Natale, Pasqua, l’accoglienza delle novizie, la professione, il capitolo delle accuse o gli esercizi spirituali. I problemi più frequenti, che toccava riguardavano la fedeltà ai voti, la pratica delle virtù, l’amore verso Dio e verso il prossimo, l’unità nelle varie comunità religiose. Per le suore erano di grande aiuto le lettere della Madre[60]. Vi esercitava in esse la direzione spirituale, dando delle indicazioni individuali, consigli, parole di correzione sempre con attenzione materna ed amore[61]. Casimira fece una grande pressione sul fatto che le suore vivessero la liturgia e partecipassero ai sacramenti. Si impegnò come potè, affinchè in ogni casa ci fosse una cappella con il Santissimo Sacramento, introdusse i pii riti di meditazione della Passione del Signore, della Resurrezione, della processione del Corpus Domini, la liturgia dei Vespri cantati in lingua polacca[62].

Per sua iniziativa la Congregazione costruì due grandi cappelle, che furono consacrate come Chiese[63]. Per il duplice apostolato: la cura degli afflitti e dei malati come anche per la costruzione delle chiese ricevette da Pio XI il riconoscimento „Pro Ecclesia et Pontifice”[64].

Osservando l’opera di apostolato di Casimira, il grande impegno per assicurare alle suore un livello adeguato d’istruzione nella professione di infermiere. A causa della mancanza in Polonia di scuole per infermieri, la necessità di preparare le suore obbligò la Fondatrice stessa a prendere l’iniziativa[65].

Nei corsi professionali organizzati da Lei, Gruszczyńska insisteva non solo sulla capacità operativa delle infermiere, ma anche sullo spirito apostolico[66]. A suo avviso i frutti dell’apostolato dipendevano non dalle parole e dall’istruzione, ma dalla preghiera e dal sacrificio, dal sopportare con pazienza e calma ogni dispiacere[67]. In particolare sensibilizzava le suore a preparare i malati alla morte, ad aiutarli nel ricevere il sacramento degli infermi[68].

La Fondatrice insisteva sul fatto che il servizio ai malati avesse un carattere universale, senza differenze di confessione o nazionalità, assicurando a quelli appartenenti ad un credo diverso la possibilità di una cerimonia adeguata[69].

Sull’attività di tutta la congregazione vegliava la fondatrice visitando le case religiose. Soprattutto feceva attenzione allo spirito presente tra le sorelle nei vari conventi, alla fedeltà ai voti, alla preghiera, alle pratiche ascetiche. Le interesava il lavoro fra i malati, le coendizioni di vita, per quanto le fosse possibile faceva di tutto per assicurare che esse fossero tali, affinchè le suore potessero servire nel miglire dei modi i malati e sviluppare la propria vocazione[70]. Pretendeva che le suore dei due cori fossero trattate ugualmente, sottolineando la parità di tutti[71].

Madre Casimira si occupava di varie necessità affrendo il suo aiuto concretamente e l’assistenza spiritualmente a livello individuale come anche comunitario[72].

Le suore hanno sviluppato la loro attività maggiore in Varsavia. La Fondatrice è qui diventata la fautrice di Case - Rifugio per i senza tetto. Ella stessa pur non avendo alcune possibilità materiali si impegnò, perchè dessero il loro appoggio di benefattori persone facoltose. Grazie a questa attività sono state organizzati cinque dormitori, dove le suore francescane si recavono a prestare il loro servizio[73]. Sul territorio della Capitale sono anche sorti: un istituto di beneficienza per madri povere „Maternitè”, che collaborava con l’asilo nido della località di Świder, un Istituto per malati con malattie incurabili nel quartiere di Varsavia „Królikarnia”, un Orfanotrofio, un Ospedale, chiamato „Casa di cura di San Giuseppe”.

Una pratica fissa della Congregazione era la visita e la cura dei malati nelle loro case private[74]. Nel porgere soccorso agli afflitti, per Madre Casimira non c’erano limiti di alcun genere. Era pronta a qualunque sacrificio, anche ad umiliazioni, pur di non abbandonare nessuno in necessità

Credeva fortemente, che la Porovvidenza divina le sarebbe venuta in soccorso. E non se ne pentì mai. Durante la vita della Fondatrice sorsero più di 20 centri nei quali lavoravano le suore. Ovunque si dedicavano al lavoro fra i malati, i poveri, gli anziani ed i bambini[75].

Casimira Gruszczyńska fu Madre Superiora Generale della Congregazione delle Suore Francescane degli afflitti per 45 anni (1882-1927). Abbracciava con il suo sguardo di misericordia chiunque soffrisse, senza badare al ceto sociale, alla fede professata, alle idee o alla nazionalità. Conquistò per la sua opera grande sostegno e stima in ambito ecclesiale e sociale, di cui ne dà testimonianza la Medaglia d’Oro „Per la Misericordia”, il riconoscimento che le autorità civili le conferirono al tempo dell’occupazione[76].

L’ultimo cammino

Il lavoro intensivo, la dedizione perla causa degli afflitti, la preoccupazione continua per la crescita spirituale e materiale della Congregazione, come anche la lunga e degenerante malattia indebolirono la salute di Casimira. Il suo stato di salute peggiorò ulteriormente. Nell’agosto dell’ anno 1927 per l’ultima volta andò a Kozienice per un tempo di riposo. Lì arrivò per concludere i suoi giorni. Prima di morire riferì alle sue figlie spirituali le sue ultime raccomandazioni, indicazioni e volontà, lasciando loro il proprio testamento spirituale. Con premura sottolineò l’importanza della fedeltà all’elezione divina e ai voti religiosi, il compimento della volontà di Dio in ogni momento della vita, l’unità e l’amore fra le sorelle. Chiese perdono alle sorelle per le eventuali mancanze, che avrebbe potuto commettere nel preoccuparsi per la loro santità. In piena accettazione della volontà di Dio, spogliata di se stessa, dopo aver ricevuto i sacramenti morì nel giorno della ricorrenza delle Stimmati di San Francesco d’Assisi, il 17 settembre dell’anno 1927. Il suo corpo fu trasportato a Varsavia e seppellito nel cimitero di Powązki tra le tombe delle religiose[77]. La solenne cerimonia delle esequie di Madre Casimira fu un’enorme manifestazione di riconoscenza e di stima per il suo atteggiamento di misercordia nei confronti del prossimo, per aver operato per il bene della Chiesa e della società come anche fu espressione dell’opinione comune (ormai vigente) della sua santità. Ai funerali prese parte un gran numero di sacerdoti, laici ed anche coloro i quali avevano direttamente sperimentato il suo soccorso[78].

Fama di santità

Madre Casimira Gruszczyńska ha preso sul serio le parole di Gesù: „Tutto ciò, che avete fatto ad uno di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a Me” (Mt 25, 40). Per tutta la sua vita ha servito chi si trovava nel bisogno, senza badare quale fosse la sofferenza che lo toccava e chi fosse. Aiutava tutti, per questo l’amavano e rispettavano tutti: le consorelle, gli intellettuali e la gente semplice, i ricchi ed i poveri, i senzatetto, i cattolici ed anche gente di altre confessioni, come attestano le lettere di ringraziamento per l’aiuto ricevuto, indirizzate alla Congregazione. Tutto ciò, che faceva, lo faceva con spirito di servizio e con misericordia, disinteressatamente, sacrificando al massimo le proprie forze e la vita, nonostante lei stessa fosse gravemente ammalata e soffrisse molto. Già quando era ancora in vita fu ritenuta da molti una persona eccezionale, di una profonda vita interiore ed in comunione con Dio, totalmente dedita al servizio del prossimo. Quelli, che sono stati testimoni della sua vita quotidiana, la ritenevano un esempio da seguire, la ritenevano santa. Questa convinzione viene condivisa e sostenuta fortemente dalle suore della Congregazione, da Lei fondata e per le quali era “l’amata Madre e lo splendido esempio, da imitare”, ma anche dai malati, dagli orfani presso i quali prestava servizio, come anche dagli intellettuali di Varsavia e dal clero[79].

La convinzione della sua straordinarietà di vita è aumentata dopo la sua morte. Quando il 17 settembre 1927 salì alla casa dal Padre, la notizia della sua morte di diffuse in un baleno. Alla Congregazione iniziarono ad arrivare numerosi telegrammi di cordoglio[80]. Nella cappella di Kozienice, dove venne esposto il feretro con i suoi resti terreni, si radunaro folle di persone, che desideravano dare l’ultimo saluto alla loro compaesana, pregare per la sua anima ed esprimere con la loro presenza la gratitudine per ciò, che aveva fatto, chiedere la Sua intercessione presso Dio. I sacerdoti celebravano Sante Messe di suffragio e durante le prediche facevano riferimento alla Sua straordinaria vita. Quando il corpo fu trasportato a Varsavia, i cittadini della Capitale, le suore, i seminaristi ed il clero, radunatisi in una folla immensa alla stazione, trasportarono il suo corpo in corteo fino alla cappella della Congregazione presso il Rifugio-Przytulisko di Varsavia. Qui radunatisi innumerevoli fedeli fecero visita alla cappella, esprimendo in questo modo la loro riconoscenza per la vita di questa Madre degli afflitti, pregare per Lei e chiedere la Sua intercessione. Dopo le celebrazioni delle esequie che presiedette il Cardinale Aleksander Kakowski accompagnato dal clero radunatosi insieme alle suore della Congregazione ed agli abitanti di Varsavia, ai medici ed anche dai suoi pazienti e dagli ospiti di passaggio, il corteo funebre funebre, presieduto dal Vescovo - Mons. Gallo, si diresse verso il cimitero di Powązki[81].

Tutti ebbero modo così di esprimere la propria stima per colei, che in tutta la sua vita attraverso la pratica delle virtù cristiane, veniva ora ricambiata con un tal gesto di gratitudine comune. Erano convinti della santità della sua vita, che aveva trascorso davanti ai loro occhi. Don Adamo (Adam) Wyrębowski, confessore di M. Casimira Gruszczyńska, rivolse le sue parole ai convenuti intorno al Suo feretro e disse: „Volendo porgere l’ultimo saluto a Casimira Gruszczyńska, siamo convinti che Ella già regna al fianco di Cristo Signore, insieme a San Giuseppe, Suo Patrono, San Casimiro ed alla Madre di Dio, la Santa Vergine Immacolata – Patrona delle vergini, sotto la cui protezione affidò la sua opera”, e prima di deporre il corpo nella tomba per la deposizione aggiunse: „Ora la Vostra Madre sta pregando per Voi davanti al Signore”[82].

L’opinione di santità di Casimira Gruszczyńska dopo il suo funerale non è diminuita. Le suore si sono impegnate a trascrivere le memorie sulla Madre, hanno messo al sicuro gli oggetti-ricordo, che ha lasciato, i suoi scritti, la corrispondenza epistolare, hanno realizzato i cosiddetti „reliquiarini” – le medagliette con l’effige della Madre, pochi mesi dopo la sua morte è sorta la prima biografia scritta da una delle sue collaboratrici più vicine. In seguito sono nate due biografie negli anni 30 del XX sec. Negli anni 40, uno dei professori dell’università di Varsavia, la cui moglie aveva ricevuto la grazia della guarigione assistendo al funerale della Madre, scrisse un’ ulteriore biografia. Sono stati realizzati dei ritratti, che sono stati esposti nelle case della Congregazione, delle immaginette con l’effige e la preghiera d’intercessione, con cui pregano non solo le suore, ma anche le persone esterne alla Congregazione. Per tutti questi anni dalla morte della Fondatrice, si fa memoria all’interno della Congregazione e si sottolinea in maniera particolare ogni festa ed anniversario legato alla vita della Madre. Le Madri Generali che Le succedettero nelle lettere circolati, nelle raccomandazioni, durante le visite canoniche invitano le suore ad approfondire ed approfittare sempre più l’eredità spirituale lasciata dalla Fondatrice, ad imitare l’esempio di „una vita splendida e santa” da Lei lasciato. Tuttora non solo le suore francescane – le sue figlie spirituali si recano alla tomba della Madre Fondatrice per farne visita, al cimitero di Powązki in Varsavia, ma anche le suore di altre congregazioni fondate da p. Honorat Koźmiński, sacerdoti e laici. Sempre più persone si interessano al messaggio di vita che traspare dai suoi scritti. Si presentano studi accademici, articoli, relazioni basate sulla sua eredità spirituale, esiste anche una pagina internet a Lei dedicata, che viene attualizzata. La sua vocazione, opera, il cammino di santitò sono oggetto di studio. Sempre più persone prega per sua intercessione e richiede questa preghiera d’intercessione con l’immaginetta. La fama della sua santità si espande in maniera notevole.

Segni d’intercessione

Essere per gli altri, testimone di bene con amore era per Madre Casimira Gruszczyńska qualcosa di ovvio e così accade fino ad oggi. Già da 85 anni i fedeli, i sacerdoti, le suore nella preghiera affidano i propri affanni, problemi fisici, familiari, professionali e chiedono l’intercessione presso Dio. Le prime testimonianze della efficacia della sua intercessione risalgono al periodo, quando era ancora in vita. L’avvocato Valeriano (Walerian) Strzałkowski nelle sue memoria scrisse: „Eseguendo le volontà di Madre Gruszczyńska per quanto riguarda gli affari della Congregazione, devo attestare di aver sperimentato la straordinaria efficacia delle preghiere rivolte a Dio, ho avuto l’impressione che ogni pensiero della Madre fosse ‘un’ispirazione dall’alto’. Perciò ebbi per Lei una devozione eccezionale, poichè ritenni che „fosse una persona amata particolarmente da Dio”[83]. Durante la celebrazione delle esequie due persone sperimentarono il suo soccorso in questioni di salute. Non molto tempo dopo la morte della Fondatrice le suore presero nota delle testimonianze di grazie di guarigioni ricevute da parte dei malati, di cui si occupavano e la cui salute del resto affidavano a Madre Casimira. La documentazione della grazie ricevute per intercessione di Casimira Gruszczyńska viene continuamente aggiornata. Contiene le testimonianze soprattutto di guarigioni di persone che hanno chiesto la sua intercessione, ma anche aiuto in questioni personali difficili o che chiedono aiuto per essere liberati da schiavitù e dipendenze di tipo spirituale[84].

Testo curato da s. Lucyna Czermińska, francescana degli afflitti

[1] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira Gruszczyńska. Ricordi di s. Helena Władzińska scritti successivamente alla morte di Madre Casimira Gruszczyńska, manoscr., Archivio della Congregazione delle Suore Francescane degli Afflitti (avanti: AFC), C I, T. II/67, Varsavia, Wilcza 7, p. 9; cfr. ibid.: W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre Casimira Gruszczyńska, di santa memoria, Fondatrice della Congregazione nascosta delle SS. Francescane degli Afflitti in Varsavia, manoscr., Kozienice 1936, AFC, C I, T. I/4, Madre Casimira, vol. 1, pp. 8-9.

[2] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p. 12.

[3] Cfr. ibid., p. 15; cfr. ibid.: H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p. 17; D. Olszewski, A servizio degli afflitti. Il carisma di Casimira Gruszczyńska (18481927), Niepokalanów 1991, p. 24.

[4] Cfr. Ricordi di Madre Casimira Gruszczyńska di santa memoria, del Consigliere Legale della Congregazione dal 1905 fino alla fine della sua vita, manoscr., 1952, AFC, C I, T. II/75, Varsavia, Wilcza 7, pp. 10-11.

[5] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p. 13.

[6] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.13.

[7] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.15-17; cfr. ibid.: D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p. 27.

[8] Cfr. Kozielewski, Biografia della Madre Fondatrice scritta dal fratello di s. Gerarda Kozielewska, professore universitario, manoscr., AFC, C I, T. II/46, Varsavia, Wilcza 7, p.12-13.

[9] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit vol. 1, p.16; cfr. ibid.: H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.21; D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p.27.

[10] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.18-19; cfr. ibid.: H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.10-24 e 29-30.

[11] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.25, 29.

[12] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.19.

[13] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.26-27.

[14] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione delle Suore Francescane degli Afflitti 1905 – 1924, dattiloscr., AFC, C I, T. I/28, Varsavia, Wilcza 7, p. 43; cfr. ibid: W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., t. 1, p.12.

[15] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, p.32.

[16] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.28; cfr. ibid.: W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., t. 1, p.20; D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p.31.

[17] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.29-30.

[18] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.21.

[19] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, p.33-34.

[20] Cfr. D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p. 36.

[21] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p. 26.

[22] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.34.

[23] Cfr. tamże; cfr. ibid.: H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.34.

[24] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.35; cfr. ibid.: D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p. 37.

[25] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.35.

[26] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.35.

[27] Cfr. D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p. 51; Atti legati al lavoro di Madre Casimira Gruszczyńska nel Convitto per le insegnanti in Varsavia (1887, 1890, 1899), manoscr., AFC, C I, T. I/4, Varsavia, Wilcza 7.

[28] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.59.

[29]Cfr. K. Płaczek, L’amore al prossimo secondo gli scritti e l’opera di Casimira Gruszczyńska, Fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane degli Afflitti, dattiloscritto, Università Cattolica di Lublino (KUL), Lublino 1978, p.50.

[30] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., pp.40 – 43; cfr. ibid.: K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.6; W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.60.

[31] Cfr. Storia della Congregazione di Madre Casimira dal 1907, manoscr., AFC, C I, T. I/26, Varsavia, Wilcza 7, p.1.

[32] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.12.

[33] Cfr. Registro riguardante le singole persone, nr 1 – 61, manoscr., AFC, C VII, T. I/1, Varsavia, Wilcza 7, n° 1-6.

[34] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.7.

[35] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p. 103.

[36] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione..., op. cit., p. 4; cfr. ibid.: Atti particolari..., op. cit., p. 53-55.

[37] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.46-47; cfr. ibid.: Protocolli delle riunioni del Consiglio di Amministrazione di Varsavia della Casa di Rifugio „Przytulisko” 12.VI.1902 – 14.XII.1920, manoscr., AFC, D I, T. I/6, Varsavia, Wilcza 7, p.89.

[38]Cfr. ibid., p.99; cfr. ibid.: Ricordi di Madre Casimira Gruszczyńska di santa memoria..., op. cit., p.1.

[39] Cfr. Protocolli delle riunioni del Consiglio..., op. cit., p.89.

[40] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.80.

[41] Cfr. Gli inizi della Congregazione – storia scritta da Madre Casimira, manoscr., AFC, C I, T. I/17, Varsavia, Wilcza 7, p.4.

[42] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.78-85.

[43] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.69.

[44] Cfr. Storia della Congregazione di Madre Casimira dall’anno 1907, manoscr., AFC, C I, T. I/26, Varsavia, Wilcza 7, p.2.

[45] Cfr. Discorso di don Wyrębowski presso il feretro di Madre Casimira, manoscr., AFC, C I, T. I/35, Varsavia, Wilcza 7; cfr. ibid.: Appunti vari attendibili..., op. cit., p.3.

[46] Cfr. K. Gruszczyńska, Lettere a p. Honorat Koźmiński, manoscr., AFC, C I, T. III/106, Madre Casimira, Corrispondenza, L 1-4.

[47] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.11.

[48] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.88.

[49] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.7.

[50] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.1; cfr. ibid.: Costituzioni iniziali – La costituzione più antica data da p. Honorat, originale, manoscr., AFC, A II, T. I/7, Varsavia, Wilcza 7, p. 61-137.

[51] Cfr. Annotazione riguardante l’esonero di Casimira Gruszczyńska dalla congregazione delle messaggere, copia autenticata, in AFC, senza data, Varie/Madre Casimira; cfr. ibid.: K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.47-48.

[52] Cfr. A, Szelągowski e A. Rębowski, Leone XIII, Vita ed opere, Varsavia 1902, p.161.

[53] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.49.

[54] Cfr. Lettera del generale dei PP. Cappuccini di annessione della Congregazione all’Ordine dei PP. Cappuccini, originale, manoscr.,1888 r., AFC, A I, T. I/17, Varsavia, Wilcza 7.

[55] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.50-51.

[56] Cfr. J. Bar, Le costituzioni delle Suore Francescane degli Afflitti 1884–1954, in: Diritto Canonico 14(1971) nr 1-2, p.106-121.

[57] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.52-74.

[58] Cfr. Decretum Laudis, originale 1909 r., manoscr., AFC, A I, T. I/15, Varsavia, Wilcza 7.

[59] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.85; cfr. ibid.: Rapporto riguardante lo stato della Congregazione, inviato a p. Honorata, stilato da Madre Casimira rispetto agli anni 1897-1903, 1906, con osservazioni di p. Honorat, manoscr.,AFC, C I, T. I/10, Varsavia, Wilcza 7.

[60] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 1, p.128-146.

[61] Non pubbl. Lettere alla Sig.ra Giuseppa Żychlińska, manoscr., AFC, C I, T. III/105, Madre Casimira.

[62] Cfr. H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., 19ss; cfr. ibid.: Kozielewski, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.119.

[63] W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 2, p.89-124; cfr. ibid.: H. Władzińska, Biografia di Madre Casimira..., op. cit., p.52-54.

[64] Cfr. Dyplom della croce „Pro Ecclesia et Pontifice”, dal Vaticano, 20 Aprile 1922, Varsavia, Wilcza 7.

[65] Cfr. Storia della Congregazione di Madre Casimira...,op. cit., p.14; cfr. ibid.: W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 2, p.87, 133, 140-152, K. Dębowska, La Congregazione delle Suore Francescane degli Afflitti negli anni 1882-1956, in: Diritto Canonico 15(1972) n° 1-2, p.159-230.

[66] Cfr. K. Gruszczyńska, Informazioni riguardanti la cura dei malati per le Suore, manoscr., AFC, C I, T. I/12, Varsavia, Wilcza 7, p.1.

[67] Cfr. Costituzioni iniziali..., op. cit., p.89.

[68] Cfr. K. Gruszczyńska, Informazioni riguardanti la cura dei malati..., op. cit., p.1-2.

[69] Cfr. tamże, p.3-4.

[70] Cfr. Registro delle visite canoniche dall’anno 1917 al1945, manoscr.,AFC, B IV, T. I/2, Varsavia, Wilcza 7, p.146.

[71] Cfr. Rapporto di Madre Casimira al Capitolo nel 1922 riguardo al periodo di dodici anni – progetto, manoscr., AFC, C I, T. I/10, Varsavia, Wilcza 7, p.1.

[72] Cfr. J. Bar, Costituzione delle Suore..., op. cit., p.114.

[73] Cfr. K. Gruszczyńska, Storia della Congregazione…, op. cit., p.94.

[74] Cfr. D. Olszewski, A servizio..., op. cit., p.133-134.

[75] Cfr. K. Dębowska, La Congregazione delle Suore..., op. cit., p.159-230.

[76] Cfr. Comunicazione del conferimento della Medaglia d’Oro da parte del Comitato Polacco del Soccorso Sanitario dell’anno 1915, AFC, C I., T. I/7, Varsavia, Wilcza 7.

[77] Cfr. W. Bursiak, Biografia della Venerabile Madre..., op. cit., vol. 2, p.134.

[78] Cfr. D. Olszewski, A servizio…, op. cit., pp.196-201.

[79] Ricordi di Madre Casimira Gruszczyńska di santa memoria, abbozzati dall’ avv. Valeriano Strzałkowski, Consigliere legale della Congregazione dal 1905 fino alla fine [della sua] vita, cioè fino al 1953. Manoscr., fogli sparsi, 1952; in: AFC, sigla C I, T. II/75 – Madre Casimira, pp. 5-7.

[80] Necrologi, telegrammi e lettere di cordoglio inviate alla Congregazione successivamente alla morte di Madre Casimira. Manoscr., dattiloscritto, pubblicato, fogli sparsi, 1927; in: AFC, sigla C I, T. I/40 – Madre Casimira.

[81] Arrivo della Madre a Kozienice ed ultime settimane della sua vita nell’anno 1927– Discorso di don A. Wyrębowski presso il feretro. Manoscr., quaderni, senza data; in: AFC, sigla C I, T. I/32 – Madre Casimira; Appunti della celebrazione delle esequie di Madre Casimira Griszczyńska. Manoscr., quaderni, 1927; in: AFC, sigla C I, T. I/35 – Madre Casimira.

[82] Discorso di don A. Wyrębowski presso il feretro di Madre Casimira. Manoscr., dattiloscritto, fogli sparsi, 1927, in: AFC, s. C I, T. I/38 – Madre Casimira.

[83] Ricordi di Madre Casimira Gruszczyńska di santa memoria, abbozzati dall’ avv. Valeriano Strzałkowski …, op. cit., p. 5.

[84] Cfr. D. Olszewski, A servizio…, op. cit., pp. 196-207. Alcuni stralci della relazione di Roman Sitkowski della grazia sperimentata per intercessione di Madre Casimria, nella lettera a s. Elena Sitkowska. Manoscr., fogli sparsi, fogli numerati 2, 1970; in: AFC, sigla C I, T. II/76 – Madre Casimira; Grazie implorate presso Dio per mezzo della Venerabile Madre Casimira, secondo la relazione di s. Francesca Borkowska scritta da s. Vittoria Bursiak, Manoscr., fogli sparsi, [1927 ca.]; in: AFC, sigla C I, T. I/51 – Madre Casimira; Opinione di santità di Madre Casimira Gruszczyńska edita da M. Masterska moglie del pittore, esecutore delle immagini religiose delle nostre cappelle ed anche del ritratto della Fondatrice, che si trova nella sala della Casa Principale in Varsavia, via Wilcza 7. Manoscr., fogli sparsi, fogli numerati 1, 1953; in: AFC, sigla C I, T. II/70 – Madre Casimira; Testimonianze di grazie ricevute per intercessione di Madre Casimira Gruszczyńska trasmesse da: s. Enrica Chludzińska, s. Margherita Frączek, Teresa Jodkowska. Manoscr., dattiloscritto, fogli sparsi; in: AFC, senza sigla, Varie/Madre Casimira; Testimonianze di grazie ricevute trasmesse da diverse persone, che hanno pregato per intercessione di Madre Casimira Gruszczyńska, in: manoscr., dattiloscritto, fogli sparsi; in: AFC, senza sigla, Varie/Madre Casimira ed altre [Attualizzate sistematicamente]
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