Soldi al cinema gay: sono queste le urgenze?

Soldi al cinema gay: sono queste le urgenze?

di Rino Cammilleri
23-04-2012

In effetti, il Paese ne aveva proprio bisogno: 500mila euro di finanziamento alla rassegna cinematografica torinese «Da Sodoma a Hollywood», in corso dal 19 al 25 aprile. Il titolo non è felicissimo, perché, com’è noto, da Sodoma non uscì nulla di vivo (a parte Lot e i suoi, che erano etero). Stando all’inserto piemontese del «Giornale», il consigliere comunale Maurizio Marrone (naturalmente Pdl) pensa «alle famiglie in mezzo alla strada a cui viene rifiutata una casa popolare per mancanza di risorse» e punta il dito contro «titoli e trame che non troverebbero mai un mercato» senza il contributo pubblico (…e io pago! diceva Totò).

Per esempio, a proposito di trame, sta scritto sul programma ufficiale che il documentario La Coccinelle-sceneggiata transessuale tratta di «quattro transessuali e artisti della canzone neomelodica in drag» (cioè, vestiti da cocottes, tacchi a spillo, piume e lustrini) che «si dividono tra i vicoli di Napoli, dove si prostituiscono» e il palcoscenico sui generis di «battesimi, comunioni e matrimoni» (documentario o pio desiderio? boh). Il cortometraggio messicano A Rapel parla di un uomo che «prova una forte attrazione per il nipote» e cerca in ogni modo di «sedurlo». Di particolare interesse il corto What Do You Know? Comizi d’amore col grembiulino. Nessun riferimento massonico, bensì «venticinque bambini tra i sei e i dodici anni» che rispondono «con candore e franchezza» a domande sui gay e sulle lesbiche e su come l’omosessualità «viene vissuta da loro e da chi sta loro intorno»...

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