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Bakhita: da schiava a santa. <!-- @Page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } -- "Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita, e anche quelli che mi hanno torturata, mi …More
Bakhita: da schiava a santa.
<!-- @Page { size: 21cm 29.7cm; margin: 2cm } P { margin-bottom: 0.21cm } --
"Se incontrassi quei negrieri che mi hanno rapita, e anche quelli che mi hanno torturata, mi inginocchierei a baciare loro le mani, perché, se non fosse accaduto ciò, non sarei ora cristiana e religiosa". Sono le parole di Giuseppina Bakhita, una schiava divenuta in seguito santa, nata in Darfur (Sudan) nel 1869 e morta a Schio (Italia) l'8 febbraio del 1947.
Sequestrata da trafficanti di persone quando era molto giovane, Bakhita venne maltrattata e poi venduta a un diplomatico italiano, che la portò nel suo paese, dove conobbe una comunità di suore che la accolse e ospitò fino alla sua morte.
Venne canonizzata nel 2000, a tre anni dallo scoppio del conflitto nel Darfur. Prima che fosse proclamata santa, nessuno sembrava prestare attenzione al luogo in cui era nata. Fu solo con l'inizio del conflitto che le autorità cattoliche cominciarono a diffondere notizie sui cattolici del …More
Francesco Federico
Bakhita si esprimeva in lingua veneta e alcune sue frasi ed espressioni sono diventate famose.
Parlava di Dio come el Parón: «queło che vołe el Parón», «quanto bon che xé el Parón», «come se fa a no vołerghe ben al Parón» (quello che vuole il Signore, quanto buono è il Signore, come si fa a non voler bene al Signore).
Di se stessa: «Mi son on povero gnoco, come i gha fato a tegnerme in convento?More
Bakhita si esprimeva in lingua veneta e alcune sue frasi ed espressioni sono diventate famose.
Parlava di Dio come el Parón: «queło che vołe el Parón», «quanto bon che xé el Parón», «come se fa a no vołerghe ben al Parón» (quello che vuole il Signore, quanto buono è il Signore, come si fa a non voler bene al Signore).
Di se stessa: «Mi son on povero gnoco, come i gha fato a tegnerme in convento?» (Non valgo niente, come hanno fatto a tenermi in convento?).
Quando la gente la compiangeva per la sua storia: «Poareta mi? Mi no son poareta perché son del Parón e neła so casa: quei che non xé del Parón i xé poareti» (Povera io? Io non sono povera perché sono del Signore e nella sua casa: quelli che non sono del Signore sono i veri poveri).
Soffrì parecchio nel subire la curiosità della gente e l'acquisita notorietà: «Tuti i vołe védarme: son propio na bestia rara!» (Tutti vogliono vedermi: sono proprio una bestia rara!).