Danilo Quinto
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Il “meticciato” di Papa Francesco - Danilo Quinto - 17 settembre 2017

Nel suo editoriale di oggi su Repubblica, intitolato “Un nome per guidare la nuova Europa”, Eugenio Scalfari fa una lunga premessa dedicata a Romano Prodi, che si è espresso favorevolmente sullo ius soli. Ad un certo punto scrive: “Papa Francesco, come certamente sai, suppone che nella società globale in cui viviamo interi popoli si trasferiranno in questo o quel Paese e si creerà, man mano che il tempo passa, una sorta di “meticciato” sempre più integrato. Lui lo considera un fatto positivo, dove le singole persone e famiglie e comunità diventano sempre più integrate, le varie etnie tenderanno a scomparire e gran parte della nostra Terra verrà abitata da una popolazione con nuovi connotati fisici e spirituali”.

G. Brock Chisholm, primo direttore, nel 1948, dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e membro del Movimento universale per una Federazione mondiale – per il quale «per raggiungere un governo mondiale, è necessario rimuovere dalle menti degli uomini il loro individualismo, la fedeltà alle tradizioni di famiglia, il patriottismo nazionale e dogmi religiosi» - nel 1955 aveva affermato: «Ciò che in tutti i luoghi la gente deve fare è praticare la limitazione delle nascite e i matrimoni misti (tra razze differenti), e ciò in vista di creare una sola razza in un mondo unico dipendente da un’autorità centrale».
Si apre con queste notizie il paragrafo di un testo che mi permetto di consigliare: Massoneria e sette segrete: la faccia occulta della storia. Epiphanius, il suo anonimo autore, racconta che una commistione di razze era già stata efficacemente tratteggiata nel 1925 da uno dei padri della Sinarchia europea – come ha scritto Guido Vignelli: «Dalla fine del XIX secolo, la tecnocrazia s’impegnò a costruire una “Repubblica Universale” (massonica) mediante prima la Società delle Nazioni e poi l’O.N.U. Vi collaborarono movimenti come l’utilitarismo, il cooperativismo, la Fabian Society e soprattutto la cosiddetta Sinarchia nei suoi vari club, circoli e commissioni riservati o settari od occulti. Il “progetto sinarchico” fu delineato fin dal 1884 dall’occultista francese Joseph Saint-Yves d’Alveydre e fu formalizzato nel 1934 col Patto Sinarchico Rivoluzionario. Tale progetto fu poi rilanciato dal movimento europeista, guidato da vari politici liberal-socialisti come Jean Monnet, Chaban Delmas e Altiero Spinelli e fu infine parzialmente realizzato con l’unione monetaria europea avviata dall’eurocrate Jacques Delors, un “cattolico democratico” seguace di Mounier» - il massone d’alto grado Coudenhove Kalergi, fondatore della Paneuropa, scriveva nel 1925: «gli abitanti dei futuri Stati Uniti d’Europa non saranno i popoli originali del Vecchio continente, bensì una sorta di sub-umanità resa bestiale dalla mescolanza razziale […]. È necessario incrociare i popoli europei con razze asiatiche e di colore, per creare un gregge multietnico senza qualità e facilmente dominabile dall’elite al potere. L’uomo del futuro sarà di sangue misto. La razza futura eurasiatica-negroide, estremamente simile agli antichi egiziani, sostituirà la molteplicità dei popoli, con una molteplicità di personalità».
Commenta Epiphanius: «Collo di bottiglia, questo della fusione delle razze, obbligato per ogni progetto mirante alla cancellazione di fatto di ogni identità religiosa, etnica e nazionale. Dal 1989, riferisce la stampa specializzata, l’ufficio delle Nazioni Unite dell’Alto Commissariato per i Rifugiati è stato centrale per orchestrare migrazioni di massa di musulmani nord-africani in Europa e di slavi dei paesi dell’Est. Alla Francia, ad esempio, è stata assegnata una quota di 24 milioni di emigrati che ne cancelleranno letteralmente il volto e la storia. Scriveva Maurice Caillet - medico e scrittore francese - fuoriuscito dalla massoneria dopo aver raggiunto il 18° grado, di Cavaliere Rosacroce, trattando della piaga dell’aborto, in una lettera indirizzata al Ministro della Sanità francese Martine Aubry: “Tutte queste misure avranno, inoltre, il merito di risolvere il problema demografico che mette in pericolo le pensioni e che permette all’ONU di proporci un’immigrazione importante”».

Come si vede, le elitès hanno sempre le stesse idee. Fanno credere che siano nuove. In realtà sono vecchie di quasi cent’anni.


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