LE APPARIZIONI E IL MESSAGGIO DI FATIMA - secondo i manoscritti di suor Lucia

Antonio A. Borelli Machado © CRISTIANITA' Soc. Coop. A r.l. 1977

FATIMA, L'AVVENIMENTO PIU' IMPORTANTE DEL SECOLO XX
Nella prima parte di questo secolo, cioè fino al 1919, la società umana presentava un aspetto brillante. Vi era un indiscutibile progresso in tutti i campi. La vita economica aveva raggiunto una prosperità senza precedenti. La vita sociale era facile e attraente. L'umanità sembrava avanzare verso l'età dell'oro.
Tuttavia alcuni sintomi gravi non erano intonati ai colori ridenti di questo quadro. Vi erano miserie materiali e morali. Ma pochi misuravano in tutta la loro portata l'importanza di questi fatti. La grande maggioranza si aspettava che la scienza e il progresso risolvessero tutti i problemi.
La prima guerra mondiale venne a opporre una terribile smentita a queste prospettive. Le difficoltà si agravarono incessantemente in tutti i sensi finché, nel 1939, sopravvenne la seconda guerra mondiale. E così arriviamo alla situazione attuale, in cui si può dire che non vi è sulla terra una sola nazione che non sia alle prese, in quasi tutti i campi, con crisi gravissime.
In altri termini, se analizziamo la vita interna di ogni nazione, notiamo in essa uno stato di agitazione, di disordine, di scatenamento di appetiti e di ambizioni, di sovvertimento di valori, che, se non è ancora anarchia aperta, in ogni caso avanza in questa direzione. Nessun uomo di Stato contemporaneo ha ancora saputo presentare una soluzione che sbarri il passo a questo processo patologico di portata universale.
L'elemento essenziale dei messaggi della Madonna e dell'Angelo del Portogallo a Fatima, nell'anno 1917, consïste proprio nell'aprire gli occhi degli uomini sulla gravità di questa situazione, nell'insegnare loro la sua spiegazione alla luce dei piani della divina Provvidenza, e nell'indicare i mezzi necessari per evitare la catastrofe. La Madre di Dio ci insegna la storia stessa della nostra epoca e, ancora di più, il suo futuro.
L'Impero Romano d'Occidente si chiuse con un cataclisma illuminato e analizzato dal genio di quel grande Dottore che fu sant'Agostino. Il tramonto del Medioevo fu previsto da un grande profeta, san Vincenzo Ferrer. La Rivoluzione francese, che segna la fine dell'Evo Moderno, fu prevista da un altro grande profeta, e nello stesso tempo grande Dottore, san Luigi Maria Grignion de Montfort. L'Evo Contemporaneo, che sembra sul punto di chiudersi con una nuova crisi, ha un privilegio maggiore. A parlare agli uomini è venuta la Madonna.
Sant'Agostino non poté fare altro che spiegare ai posteri le cause della tragedia di cui era spettatore. San Vincenzo Ferrer e san Luigi Maria Grignion de Montfort cercarono invano di allontanare la tempesta: gli uomini non li vollero ascoltare. La Madonna nello stesso tempo spiega i motivi della crisi e indica il suo rimedio, profetizzando la catastrofe nel caso che gli uomini non la ascoltino.
Da tutti i punti di vista, per la natura del contenuto e per la dignità di chi le ha fatte, le rivelazioni di Fatima superano, quindi, tutto quanto la Provvidenza ha detto agli uomini nell'imminenza delle grandi burrasche della storia. Per tutti questi motivi si può affermare categoricamente, e senza nessun timore di essere contraddetti, che le apparizioni della Madonna e dell'Angelo della Pace a Fdtima costituiscono l'avvenimento più importante e più entusiasmante del secolo XX.

FATIMA IN UNA VISIONE D'INSIEME
Prefazione di PLINIO CORREA DE OLIVEIRA

PRESUPPOSTI E LINEAMENTI GENERALI DELLE APPARIZIONI
Primo presupposto: il dogma della comunione dei santi
1. Per capire l'insieme di visioni e di comunicazioni, di cui furono favoriti Lucia, Francesco e Giacinta, bisogna avere presente, anzitutto, la dottrina cattolica sulla comunione dei santi. Le preghiere e i meriti di una persona possono andare a beneficio di un'altra. Così, le preghiere, i sacrifici e l'olocausto della vita stessa, offerti dai tre bambini, soprattutto dopo essere stati spiritualmente beneficiati dalle apparizioni della Regina di Tutti i Santi, è logico che potessero servire a un grande numero di anime, eperfino a nazioni intere. Quindi, la Madonna è venuta a sollecitare ai tre preghiere e sacrifici. A Giacinta e a Francesco ha chiesto anche l'olocausto della vita, come vittime espiatorie per i peccati degli uomini. A Lucia ha chiesto di restare in questo mondo per compiere una missione di cui poi parleremo.

Secondo presupposto: la mediazione universale di Maria santissima
2. Secondo presupposto per la comprensione degli avvenimenti di Fatima è la mediazione universale di Maria santissima. Ella opera, in tutti, come Mediatrice somma e necessaria per libera volontà di Dio tra il Redentore offeso e l'umanità peccatrice. Mediatrice, d'altro canto, sempre ascoltata, e in quanto tale esercitante una autentica direzione sugli avvenimenti. Mediatrice regale, che sarà glorificata con la vittoria del suo Cuore materno, che è la più perfetta espressione della vittoria di Dio stesso.

A Fatima la Madonna non ha parlato soltanto per il Portogallo, ma per il mondo intero
3. Parlando ai piccoli pastori, la Madonna ha voluto parlare al mondo intero, esortando tutti gli uomini alla preghiera, alla penitenza, alla emendazione della vita. In modo speciale, ella ha parlato al Papa e alla sacra gerarchia, chiedendo loro la consacrazione della Russia al suo Cuore Purissimo.

La situazione grandemente calamitosa del mondo contemporaneo
4. La Madre di Dio ha fatto queste richieste. di fronte alla situazione religiosa in cui si trovava il mondo all'epoca delle apparizioni, cioè nel 1917. La Madonna indicò tale situazione come grandemente calamitosa. L'empietà e la impurità avevano a tale punto preso possesso della terra, che per punire gli uomini era esplosa quella autentica ecatombe che fu la Grande Guerra. Questa conflagrazìone sarebbe terminata rapidamente, e i peccatori avrebbero avuto il tempo di emendarsi secondo il richiamo di Fatima. Se questo richiamo fosse stato ascoltato, l'umanità avrebbe conosciuto la pace. Nel caso non fosse stato ascoltato, sarebbe venuta un'altra guerra, ancora più terribile. E, nel caso che il mondo fosse rimasto sordo alla voce della sua Regina, una ecatombe finale, di origine ideologica e di portata universale, implicante una grave persecuzione religiosa, avrebbe afflitto tutti gli uomini, portando con sé grandi prove per il Romano Pontefice: «La Russia [...] diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa [...], il Santo Padre dovrà soffrire molto».

Dopo una ecatombe finale, di origine ideologica e di portata universale, verrà il Regno di Maria
5
. Colpita in questo modo, con tutta una catena di calamità, la dura cervice della umanità contemporanea, vi sarà una conversione di anime su larga scala. Tale conversione sarà in modo particolare una vittoria del Cuore Purissimo della Madre di Dio: « Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà... ». Sarà il Regno di Maria sugli uomini...

La meditazione sui tormenti eterni è efficace e adatta per gli uomini di questo secolo
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. Con l'intenzione di incitare l'umanità nel modo più efficace possibile ad accogliere questo messaggio, la Madonna fece vedere ai suoi tre confidenti le anime condannate all'ìnferno. Quadro tragico da loro descritto in modo mirabile, e particolarmente atto a ricondurre alla virtù i peccatori induriti. Questa lugubre visione mostra bene quanto si ingannano profondamente coloro che affermano che per gli uomini di questo secolo è inadeguata la meditazione sui tormenti eterni.

Prove dell'autenticità del messaggio di Fatima
7.
Per provare la realtà delle apparizioni, e quindi l'autenticità del messaggio, la Vergine dispose tre ordini di avvenimenti:
a. Affluenza di un grande numero di spettatori nel momento in cui parlava ai veggenti. Benché soltanto costoro fossero i destinatari immediati del messaggio, i presenti, con una penetrazione psicologica comune, potevano rendersi conto che i tre bambini non mentivano e non erano oggetto di una illusione, affermando di essere in contatto con la Madonna, ma udivano realmente un essere invisibile per gli altri, al quale parlavano.
b. Il prodigio delle trasformazioni cromatiche e dei movimenti del sole. Questo prodigio fu notato in una zona tanto più vasta del luogo delle apparizioni, che non può essere spiegato con un fenomeno di suggestione collettiva, per altro eccezionalmente difficile da prodursi nelle migliaia di persone dalle 50 alle 70 mila presenti alla Cova da Iria.
c. Fu confermata la profezia secondo cui, poco dopo le apparizioni di Fatima, sarebbe giunta alla fine la prima guerra mondiale. Come fu pure confermato l'annuncio secondo cui, se l'umanità non si fosse emendata, sarebbe esplosa un'altra guerra mondiale. La luce straordinaria che illuminò i cieli dell'Europa prima della seconda conflagrazione, fu un fatto osservato in diversi paesi e universalmente noto. La Signora aveva preavvertito i veggenti che questo sarebbe stato il segno della punizione imminente. E poco dopo la punizione venne.
d. La previsione del castigo supremo, che è la diffusione del comunismo, cominciò a realizzarsi poco dopo le apparizioni. è importante notare che la santissima Vergine annunciò che « la Russia [...] diffonderà i suoi errori nel mondo », ma che, al momento di questa profezia 13 luglio 1917 , l'espressione era più o meno inintelligibile. Infatti lo zarismo era appena caduto, sostituito dal regime ancora borghese di Kerensky, e non si poteva sapere quali sarebbero stati questi errori russi. Né si poteva chiaramente trattare della diffusione della religione grecoscismatica, mummificata e privata di qualsiasi forza espansiva. Così, l'ascesa dei marxisti al potere nella infelice Russia, nel novembre del 1917, fu già un eloquente inizio di conferma della profezia. Poi, il Partito Comunista russo iniziò la propagazione mondiale dei suoi errori, il che accentuò ancora di più la coincidenza tra quanto la Vergine aveva annunciato e il corso degli avvenimenti. Dopo la seconda guerra mondiale l'espansione comunista si accentuò ancora molto di più, perché numerose nazioni, soggiogate con la frode e con la forza, caddero sotto il dominio sovietico. La Russia divenne così un pericolo mondiale. E una aggressione comunista è oggi come una spada di Damocle sospesa sull'Occidente. In questo modo, la minaccia formulata dalla Madonna, che poteva parere confusa e inverosimile nel 1917, si presenta come un pericolo che riempie di paura tutta la terra.

LE DUE FAMIGLIE SPIRITUALI DEL MONDO CONTEMPORANEO
Di fronte a queste affermazioni di una grandezza apocalittica, bisogna fare una osservazione. Il mondo attuale si sta sempre più dividendo in due famiglie spirituali. Una pensa che l'umanità è prigioniera di un fascio di errori e di iniquità, che sono cominciati nella sfera religiosa e culturale con l'Umanesimo, il Rinascimento e la PseudoRiforma protestante. Tali errori si sono aggravati con l'illuminismo e il razionalismo, e sono culminati nella sfera politica con la Rivoluzione francese. Dal terreno politico sono passati al campo sociale ed economico, nel secolo XIX, con il socialismo utopistico e con il socialismo cosiddetto scientifico. Con l'avvento del comunismo in Russia, tutta questa congerie di errori ha iniziato ad avere un 'esordio di trasposizione, incipiente ma massiccia, nell'ordine concreto dei fatti, e ne è nato l'impero comunista moloch, che va dal cuore della Germania fino al Vietnam e la cui unità è indiscutibile, dal momento che la divisione tra la « linea russa e la «linea cinese » A non è niente di più di un inganno propagandistico. Contemporaneamente, soprattutto a partire dalla Grande Guerra, la moralìtà, in Occidente, ha cominciato a declinare con una rapidità spaventosa, preparandolo alla capitolazione di fronte al comunismo, che é la più audace espressione dottrinale e istituzionale della immoralità. La concezione storica contenuta in queste considerazioni si trova esposta nell'articolo La crociata del secolo XX, e abbiamo cercato di dare a essa uno sviluppo più ampio nel saggio Rivoluzione e ControRivoluzione. Infine, si trova enunciata con grande elevazione e chiarezza nello storico documento in cui duecento Padri del Concilio Ecumenico Vaticano II, per iniziativa delle LL. EE. Rev.me mons. Antonio de Castro Mayer e mons. Geraldo de Proenga Sigaud, chiesero una nuova condanna del marxismo. Per le innumerevoli anime di tutti gli stati, condizioni di vita e nazioni, che condividono questo modo di pensare, il messaggio di Fatima è quanto vi è di più coerente con la dottrina cattolica e con la realtà dei fatti.
Vi è anche un'altra famiglia spirituale, per la quale i problemi del mondo contemporaneo hanno un rapporto scarso o inesistente con l'empietà (considerata come deviazione colpevole della intelligenza) e con l'immoralità. Essi nascono esclusivamente da involontari equivoci, che una buona diffusione di dottrina e una conoscenza obiettiva della realtà possono dissipare. Questi equivoci derivano, inoltre, da carenze economiche. Figli della fame, moriranno quando nel mondo non vi sarà più fame. E non moriranno prima di allora. Con l'aiuto della scienza e della tecnica, la crisi della umanità si risolverà. Ma non solo. Poiché manca, come nota caratteristica delle catastrofi e dei pericoli in mezzo ai quali ci dibattiamo, il fattore colpa, la nozione di un castigo universale diventa incomprensibile. Tanto più quanto, per questa famiglia spirituale, il comunismo non è intrinsecamente perverso, e con esso sono possibili compromessi che evitino scomode persecuzioni.
è chiaro che, per amore di brevità, la descrizione di queste due famiglie spirituali rende un poco schematico il panorama. Tra l'una e l'altra vi sono molte gamme. Non vi è però spazio per descriverle in questa sede. Nella misura in cui qualcuna delle correnti intermedie si avvicina a un polo o all'altro, per essa diventa sempre più comprensibile o incomprensibile il messaggio di Fatima. Fatima costituisce quindi, in questo senso, un autentico spartiacque delle mentalità contemporanee.
Comunque, fatta eccezione per la parte mantenuta ancora segreta, le richieste, gli ammonimenti, le profezie (tutte, sia ben chiaro, con semplice carattere di rivelazioni private...) della Cova da Iria sono in avanzato stadio di conferma. Agli scettici diciamo: « Chi vivrà vedrà... ».

IL MESSAGGIO DI FATIMA NON è STATO ASCOLTATO
Si svolgeranno gli avvenimenti previsti a Fatima, e fino a questo momento non ancora realizzati? è la domanda che si fa l'umanità contemporanea. In via di principio, non vi è possibilità di dubbio. Perché il fatto che una parte delle profezie si sia già realizzato con impressionante precisione prova il loro carattere soprannaturale. E, provato questo carattere, non è possibile mettere in dubbio che il messaggio celeste si realizzi completamente.
Ma qualcuno potrebbe obiettare che le profezie del 13 luglio 1917 hanno un carattere condizionale. Esse si realizzerebbero nel caso che il Papa e, in unione con lui, i vescovi non avessero fatto la consacrazione della Russia e del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Ebbene, questa consacrazione è stata fatta da Pio XII quanto al mondo nel 1942, e quanto alla Russia in particolare nel 1952. Quindi, si deve sperare che i castighi previsti dalla Madonna del Rosario non ci saranno...
A questa obiezione possono essere date due risposte. In primo luogo, secondo parole di Nostro Signore a suor Lucia, nel 1943, da lei riferite in una lettera al suo confessore, padre José Bernardo Gonçalves S. J., la consacrazione del mondo fatta da Pio XII, benché sia stata di divino gradimento, non osservò tutte le condizioni indicate dalla Madre di Dio. Di conseguenza, sembra discutibile che tale consacrazione abbia l'effetto di allontanare le calamità previste. A queste parole comunicate da Nostro Signore a suor Lucia bisogna dare tutto il credito, perché, essendo ella rimasta in questa vita con una missione concernente il messaggio di Fatima, è normale che riceva dal cielo comunicazioni di questa natura, atte a orientare il mondo nella interpretazione da dare al messaggio stesso, e anche al rapporto di questo con lo svolgersi degli avvenimenti. E per questa stessa ragione è normale anche che Gesù e sua Madre diano alla religiosa fedele e tanto amata dai Sacri Cuori tutta l'assistenza perché compia questa missione senza cadere in errore e senza indurre in errore l'umanità.
In secondo luogo, è importante notare che, alla Cova da Iria, la Madonna ha indicato due condizioni, entrambe indispensabili, perché si allontanassero i castighi con cui ci minacciava.
Una di queste condizioni era la consacrazione. Supponiamo che sia stata fatta nel modo richiesto dalla santissima Vergine. Rimane la seconda condizione: la divulgazione della pratica della comunione riparatrice dei primi cinque sabati. Ci sembra evidente che questa devozione non si è propagata fino a oggi nel mondo cattolico nella misura desiderata dalla Madre di Dio.
E vi è ancora un'altra condizione, implicita nel messaggio ma anch'essa indispensabile: è la vittoria del mondo sulle mille forme di empietà e di impurità che lo stanno dominando. Tutto indica che questa vittoria non è stata ottenuta e, al contrario, che in questa materia ci avviciniamo sempre più al parossismo. Così, un mutamento di indirizzo dell'umanità sta diventando sempre più improbabile. E, nella misura in cui avanziamo verso questo parossismo, diventa più probabile che avanziamo verso la realizzazione dei castighi...
A questo punto bisogna fare una osservazione, e cioè che, se non si vedono le cose in questo modo, il messaggio di Fatima sarebbe assurdo. Infatti, se la Madonna ha affermato nel 1917 che i peccati del mondo erano giunti a un tale livello da richiedere il castigo di Dio, non parrebbe logico che questi peccati avessero continuato ad aumentare per più di mezzo secolo, che il mondo si rifiutasse ostinatamente e fino alla fine di prestare ascolto a quanto gli fu detto a Fatima, e che il castigo non venisse. Sarebbe come se Ninive non avesse fatto penitenza e, nonostante tutto, le minacce del profeta non si fossero realizzate.
Per di più, la stessa consacrazione richiesta dalla Madonna non avrebbe l'effetto di allontanare il castigo, se il genere umano restasse sempre più attaccato alla empietà e al peccato. Infatti, finché le cose stessero così, la consacrazione avrebbe qualcosa di incompleto e di privo di contenuto reale.
Insomma, siccome non si è operato nel mondo l'enorme trasformazione spirituale richiesta alla Cova da Iria, stiamo sempre più avanzando verso l'abisso. E, nella misura in cui avanziamo, tale trasformazione sta diventando sempre più improbabile.

PERCHE' NON è ANCORA STATA RIVELATA LA TERZA PARTE DEL SEGRETO?
Cade a questo punto il famoso problema della parte ancora non rivelata del segreto di Fatima. Conterrà forse parole di perdono e di pace, che ci lascino sperare in una indefinita impunità per questa indefinita crescita della empietà e. della impurità? Diciamo subito che non riusciamo a capire che cosa vi sia di pietoso in questa idea. In situazioni analo che di un mondo sordo e recalcitrante fino alla fine le anime sante dell'Antico e del Nuovo Testamento preferirono sempre la misericordia alla giustizia, e il perdono al castigo. Ma preferirono sempre il castigo allo spettacolo della empietà vittoriosa, che si beffa impunemente e per un tempo indefinito della maestà di Dio. Inoltre, sembra assurdo ammettere che la Madonna abbia trasmesso un messaggio pubblico sostenendo che senza la emendazione della vita il mondo sarebbe incorso in terribili castighi, e un messaggio privato nel quale affermasse in un modo o nell'altro che nella stessa ipotesi succederebbe il contrario.
è importante, dunque, pregare, soffrire e agire perché l'umanità si converta. E con impegno raddoppiato, perché diversamente il castigo è alle porte.
Un segreto è un segreto. E, a essere logici, nessuno può trarre deduzioni dal suo contenuto, finché non lo conosce. Tuttavia, non è fuori luogo fare a questo punto una congettura. La parte ancora non divulgata del segreto contiene probabilmente particolari spaventosi sul modo in cui si compiranno i castighi annunciati a Fatima. Solo così, infatti, si spiega perché possa sembrare duro renderla pubblica. Se essa contenesse prospettive distensive, tutto porta a credere che sarebbe già stata resa di dominio pubblico.

LE LUCI SACRALI DELL'ALBA DEL REGNO DI MARIA
E' bene che, al termine di queste riflessioni, il nostro spirito indugi nella considerazione delle prospettive ultime del messaggio di Fatima. Oltre la tristezza e le punizioni sommamente probabili, verso le quali avanziamo, abbiamo davanti a noi le luci sacrali dell'alba del Regno di Maria: « Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà ». è una prospettiva grandiosa di universale vittoria del Cuore regale e materno della santissima Vergine. è una promessa pacificante, attraente e, soprattutto, maestosa ed entusiasmante.
Per evitare il castigo, nella tenue misura in cui è evitabile; per ottenere la conversione degli uomini, nella scarsa misura in cui è ancora ottenibile prima del castigo, secondo la comune economia della grazia; per avvicinare il più possibile l'alba benedetta del Regno di Maria; e per aiutarci a camminare in mezzo alle ecatombi, che tanto gravemente ci minacciano, che cosa possiamo fare? Ce lo indica la Madonna: l'infervoramento nella devozione a lei, la preghiera, la penitenza.
Per stimolarci alla preghiera, rivestendosi successivamente degli attributi propri alle invocazioni di Regina del Santo Rosario, di Madonna Addolorata e di Madonna del Carmelo, ella ci ha indicato quanto le fa piacere essere conosciuta, amata e venerata in questo modo. Inoltre, la Vergine di Fatima ha insistito in modo assolutamente speciale sulla devozione al suo Cuore Immacolato. Nei suoi messaggi ella ha fatto riferimento al suo Cuore più di sette volte.
Quindi, il valore teologico, per altro già così provato, della devozione al Cuore Immacolato di Maria, trova a Fatima una preziosa e impressionante conferma. D'altro canto, l'insistenza della santissima Vergine prova abbondantemente la grandissima opportunità di questa devozione. Chi prende sul serio le rivelazioni di Fatima deve, quindi, ricordare che l'incremento della devozione al Cuore Purissimo è uno dei più elevati propositi di un sano « aggiornamento della pietà. Plinio Correa de Oliveira

LE APPARIZIONI E IL MESSAGGIO DI FATIMA
secondo i manoscritti di suor Lucia
INTRODUZIONE
Nei libri che trattano degli avvenimenti di Fatima, la descrizione delle apparizioni e i colloqui della Madonna con i veggenti sono inseriti in una sequenza di fatti che inglobano le ripercussioni locali provocate dalle apparizioni, gli interrogatori dei veggenti e dei testimoni, le guarigioni e le conversioni straordinarie che ne sono seguite, i particolari tanto attraenti della crescita spirituale dei bambini privilegiati, e numerosi episodi connessi. Certamente, niente di più logico e di più comprensibile.
Letti i libri, però, sorge in molti spiriti il desiderio di disporre di un testo che dia loro più facilmente la possibilità di indugiare in modo speciale sul contenuto stesso delle apparizioni, con l'intento di penetrare sempre più il senso del messaggio che la Madonna è venuta a comunicare agli uomini, in modo da poterne ottemperare le prescrizioni.
Con l'intenzione di soddisfare questo desiderio tanto ìegittimo, abbiamo composto una relazione circoscritta a quanto accadde tra la ergine, l'Angelo del Portogallo e i veggenti, cioè un rapporto nel quale tutti gli altri fatti, edificanti o pittoreschi, che si inseriscono nella storia di Fatima, sono stati lasciati da parte per fissare l'attenzione sull'essenziale.
Alla relazione delle manifestazioni dell'Angelo nel 1916 e della Madonna nel 1917, segue quella delle rivelazioni private ricevute dall'uno o dall'altro dei veggenti isolatamente, e in modo speciale di quelle di suor Lucia. Poiché costituiscono un complemento delle apparizioni della Cova da Iria, non potevano mancare in questa sede.

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Nella redazione di questo studio, ci siamo basati soprattutto su due opere molto note, che raccomandiamo ai lettori desiderosi di possedere una storia completa di Fatima.
La prima è dello scrittore cattolico nordamericano William Thomas Walsh, Our Lady of Fatima; la seconda opera è di padre Giovanni De Marchi I.M.C., Era uma Senhora mais brilhante que o sol...
Padre De Marchi ha passato tre anni a Fatima a interrogare i principali testimoni degli avvenimenti e a mettere accuratamente per iscritto le loro deposizioni. Ha intervistate suor Lucia e ha potuto consultare i manoscritti della veggente, dei quali parleremo più avanti.
William Thomas Walsh è stato in Portogallo nel 1946 a fare indagini e interviste. Ha parlato con suor Lucia e ha basato il suo libro specialmente sulle quattro Memórias da lei scritte.
Le opere di padre De Marchi e di Walsh sono molto fededegne, e concordano fondamentalmente tra loro. Tuttavia, per maggiore sicurezza, le abbiamo confrontate con quelle di altri autori, che completano certi fatti e illuminano alcuni particolari. Esse sono citate nei punti corrispondenti.
Abbiamo potuto ricorrere direttamente anche alle fonti più autorevoli, che sono indubbiamente i manoscritti di suor Lucia. Infatti, nel 1973 sono state finalmente pubblicate le Memórias e Cartas da Irmâ Lùcia, dal padre dr. Antonio Maria Martins S. J.
Ci sia permesso esprimere in questa sede il desiderio che venga fatta, in futuro, una edizione critica completa, che contenga, oltre alle memorie e alle lettere già pubblicate, i diversi interrogatori a cui fu sottoposta suor Lucia (4), i diversi documenti del processo canonico e tutta la corrispondenza della veggente che si riesca ancora a raccogliere. L'importanza dell'argomento Fatima comporta certamente che si faccia uno sforzo tanto meritorio.

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Le diverse relazioni redatte da suor Lucia sono abitualmente designate come Memórias I, II, III, e IV.
La prima, scritta su un comune quaderno a righe, è una raccolta di ricordi personali per la biografia di Giacinta. Il 12 settembre 1935, quando fu fatta la esumazione dei resti mortali della piccola veggente di Fatima morta nel 1920, si trovò che il suo volto si conservava incorrotto. Il vescovo di Leiria, mons. Josd Alves Correia da Silva, inviò a suor Lucia una fotografia scattata in tale occasione, ed ella, ringraziando, fece riferimento alle virtù della cugina. Allora il prelato ordinò a suor Lucia di scrivere tutto quanto sapeva della vita di Giacinta, e ne derivò il primo manoscritto, che fu pronto attorno al Natale del 1935.
Nell'aprile del 1937, padre L. G. da Fonseca fece notare al vescovo di Leiria che la prima relazione di suor Lucia lasciava supporre l'esistenza di altri dati interessanti, relativi alle apparizioni e che restavano sconosciuti. Suor Lucia si mise allora a scrivere, tra il 7 e il 21 novembre di quell'anno in seguito a un nuovo ordine di mons. José Alves Correia da Silva la storia della sua vita. In questo secondo scritto parla anche, benché in modo molto succinto, delle apparizioni della Madonna, e riferisce, per la prima volta pubblicamente, le apparizioni dell'Angelo. Diverse ragioni l'avevano spinta a tacere, fino ad allora, in proposito: un consiglio dell'arciprete di Olival, don Faustino José Jacinto Ferreira a cui aveva narrato le apparizioni , confortato, più tardi, da una raccomandazione dello stesso tenore del vescovo di Leiria; d'altro iato, le critiche e le beffe nate a proposito del racconto delle prime apparizioni dell'Angelo nella primavera e nell'estate del 1915, e i rimproveri severi di sua madre, l'avevano sempre indotta a una grande cautela e discrezione. D'altra parte, colpisce, nelle Memdrias di suor Lucia, la sua grande riluttanza a parlare di sé stessa e, di conseguenza, delle apparizioni.
Nel 1941 il vescovo di Leiria ordinò alla veggente di scrivere tutto quanto potesse ancora ricordare a proposito della vita di sua cugina, nella prospettiva di una nuova edizione del libro su Giacinta che il canonico Galamba de Oliveira voleva far stampare. « Questo ordine scrive suor Lucia mi cadde in fondo all'anima come un raggio di luce, dicendomi che era giunto il momento di rivelare le due prime parti del segreto. Così, suor Lucia inizia il suo terzo manoscritto, rivelando le parti attualmente note dei segreto di Fatima. Poi registra le impressioni da esse causate sullo spirito di Giacinta. La relazione è datata 31 agosto 1941.
Sorpreso da tali rivelazioni, il canonico Galamba de Oliveira giunse alla conclusione che suor Lucia non aveva detto tutto nei documenti precedenti, e sollecitò il vescovo di Leiria a ordinarle di scrivere una storia completa delle apparizioni: « Le ordini, Signor Vescovo [...] di scrivere TUTTO. Ma TUTTO. Che deve restare molto tempo in purgatorio per avere taciuto una cosa tanto importante ». Suor Lucia si scusa dicendo che ha sempre agito per ubbidienza. Il canonico Galamba insiste con il vescovo perché le ordini « di dire TUTTO, TUTTO; di non nascondere nulla » (facendo così allusione, sembra, anche alla terza parte del segreto). Il vescovo, tuttavia, preferisce non compromettersi: « Questo non lo ordino. Non mi metto in affari di segreti ». E ordina semplicemente alla veggente di fare una narrazione completa delle apparizioni. Allora fu redatto il quarto manoscritto, che porta la data dell'8 dicembre 1941. In esso suor Lucia fa per la prima volta una relazione sistematica e ordinata delle apparizioni, dichiarando, infine, di non avere « avvertitamente » omesso nulla di quanto poteva ricordare, salvo, evidentemente, la terza parte del segreto, che non aveva avuto fino ad allora ordine di rivelare.
Pubblicando questo studio, desideriamo dare il nostro contributo affinché il messaggio della Madonna di Fatima sia sempre più conosciuto, amato e ascoltato.

I
APPARIZIONI DELL'ANGELO DEL PORTOGALLO
Prima delle apparizioni della Madonna, Lucia, Francesco e Giacinta Lùcia de Jesus dos Santos, e i suoi cugini Francisco e Jacinta Marto, tutti residenti nel villaggio di Aljustrel, parrocchia di Fatima ebbero tre visioni dell'Angelo del Portogallo, o della Pace.

PRIMA APPARIZIONE DELL'ANGELO
La prima apparizione dell'Angelo avvenne nella primavera o nell'estate del 1916, in un antro (o grotta) del colle del Cabero, vicino ad Aljustrel, e si svolse nel modo seguente, come narra suor Lucia:
« Giocavamo da qualche tempo, ed ecco che un vento forte scuote le piante e ci fa sollevare lo sguardo per vedere che cosa succedeva, perché la giornata era serena. Allora cominciammo a vedere, a una certa distanza, sulle piante che si stendevano in direzione di oriente, una luce più bianca della neve, con l'aspetto di un giovane trasparente, più splendente di un cristallo attraversato dai raggi del sole.
« A misura che si avvicinava, ne venivamo distinguendo i tratti: un giovane dai 14 ai 15 anni, di una grande bellezza. Eravamo sorpresi e quasi rapiti. Non dicevamo parola.
« Giunto vicino a noi, disse: « "Non abbiate paura. Sono l'Angelo della Pace. Pregate con me".
«E inginocchiato a terra, curvò la fronte fino al suolo. Spinti da un moto soprannaturale, lo imitammo e ripetemmo le parole che gli udimmo pronunciare: « "Dio mio! Credo, adoro, spero e vi amo. Vi chiedo perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano".
« Dopo avere ripetuto questo tre volte, si alzò e disse: « "Pregate così. I Cuori di Gesù e di Maria sono at. tenti alla voce delle vostre suppliche".
« E scomparve.
« L'atmosfera soprannaturale che ci avvolse era tanto intensa che quasi non ci rendevamo conto, per un lungo lasso di tempo, della nostra stessa esistenza, restando nella posizione in cui ci aveva lasciato, e ripetendo sempre la stessa preghiera. La presenza di Dio si sentiva così intensa e intima che non osavamo parlare neppure fra di noi. Il giorno seguente, sentivamo lo spirito ancora avvolto da questa atmosfera che andò scomparendo soltanto molto lentamente.
« Di questa apparizione, nessuno pensò di parlarne, né di raccomandarne il segreto. Essa lo impose da sé. Era così intima, che non era facile pronunciare su di essa la minima parola. Ci fece anche, forse, maggiore impressione, per i1 fatto che fu la prima manifestazione di questo tipo ».

SECONDA APPARIZIONE DELL'ANGELO
La seconda apparizione avvenne nell'estate del 1916, sul pozzo della casa dei genitori di Lucia, presso cui i bambini giocavano. Così narra suor Lucia ciò che l'Angelo disse loro a lei e ai suoi cugini in quella occasione:
« "Che fate? Pregate! Pregate molto! I Cuori santissimi di Gesù e di Maria hanno su di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all'Altissimo preghiere e sacrifici".
« "Come dobbiamo fare a sacrificarci?" chiesi. « "In tutti i modi possibili, offrite a Dio un sacrificio in atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori. Attirate così sulla vostra patria la pace. Io sono il suo angelo custode, l'Angelo del Portogallo. Soprattutto accettate e sopportate con sottomissione la sofferenza che il Signore vi manderà". « E scomparve.
« Queste parole dell'Angelo si incisero nel nostro spirito, coree una luce che ci faceva comprendere chi era Dio; come ci amava e voleva essere amato; il valore del sacrificio, e come gli era gradito; come, per riguardo a esso, convertiva i peccatori » (a).

TERZA APPARIZIONE DELL'ANGELO
La terza apparizione avvenne alla fine dell'estate o all'inizio dell'autunno del 1916, di nuovo nella Loca do Cabeço e si svolse nel modo seguente, sempre secondo la descrizione di suor Lucia
« Appena vi giungemmo, in ginocchio, con i volti a terra, cominciammo a ripetere la preghiera dell'Angelo: "Dio mio! Credo, adoro, spero e vi amo, ecc.". Non so quante volte avevamo ripetuto questa preghiera, quando vedemmo che su di noi brillava una luce sconosciuta. Ci alzammo per vedere cosa succedeva, e vedemmo l'Angelo con un calice nella mano sinistra e sospesa su di esso un'Ostia, dalla quale cadevano nel calice alcune gocce di sangue. Lasciando il calice e l'Ostia sospesi in aria, si prostrò a terra vicino a noi e ripeté tre volte la preghiera:
« "Trinità santissima, Padre, Figliolo e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indif ferenze con cui è offeso. E per i meriti infiniti del suo santissimo Cuore e del Cuore Immacolato di Maria, vi chiedo la conversione dei poveri peccatori".
« Poi, sollevandosi, prese di nuovo in mano il calice e l'Ostia, e diede l'Ostia a me e ciò che conteneva il calice lo diede da bere a Giacinta e a Francesco, dicendo nello stesso tempo:
« "Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro delitti e consolate il vostro Dio".
« Di nuovo si prostrò a terra e ripeté con noi altre tre volte la stessa preghiera: "Trinità santissima ecc.". E scomparve.
« Portati dalla forza del soprannaturale, che ci avvolgeva, imitavamo l'Angelo in tutto, cioè prostrandoci come lui e ripetendo le preghiere che lui diceva. La forza della presenza di Dio era così intensa, che ci assorbiva e ci annientava quasi completamente. Sembrava che per un grande lasso di tempo ci privasse perfino dell'uso dei sensi corporali. In quei giorni facevamo le azioni materiali come portati da questo essere soprannaturale che a ciò ci spingeva. La pace e la felicità che sentivamo era grande, ma soltanto interiore, con l'anima completamente concentrata in Dio. Anche la stanchezza fisica che ci prostrava era grande.
« Non so perché, le apparizioni della Madonna producevano in noi effetti molto diversi. La stessa gioia intima, la stessa felicità e pace. Ma, invece di questo abbattimento fisico, una certa agilità espansiva; invece di questo annientamento nella divina presenza, un esultare di gioia; invece di questa difficoltà nel parlare, un certo entusiasmo comunicativo. Ma, nonostante questi sentimenti, sentivo l'ispirazione a tacere, soprattutto alcune cose. Negli interrogatori, sentivo l'ispirazione interiore che mi indicava le risposte che, senza mancare alla verità, non scoprissero ciò che per il momento dovevo occultare ».
Le apparizioni dell'Angelo, nel 1916, furono precedute da tre altre visioni, dall'aprile all'ottobre del 1915, nelle quali Lucia e altre tre pastorelle, Maria Rosa Matias, Te
resa Matias e Maria Justino, videro, sempre sul colle del Cabeço, sospesa nell'aria sull'albereto della valle, « come una nuvola più bianca della neve, qualcosa di trasparente, con forma umana ». Era « una figura come se fosse una statua di neve, che i raggi del sole rendevano in qualche modo trasparente ». La descrizione è della stessa suor Lucia (4).

Il
APPARIZIONI DELLA SANTISSIMA VERGINE

Al tempo delle apparizioni della Madonna Lùcia de Jesus, Francisco e Jacinta Marto avevano rispettivamente 10, 9 e 7 anni, essendo nati il 22 marzo 1907, l'Il giugno 1908 e l'Il marzo 1910. I tre bambini, come abbiamo detto, abitavano ad Aljustrel, frazione della parrocchia di Fatima. Le apparizioni si svolsero in una piccola proprietà dei genitori di Lucia, chiamata Cova da Iria, a due chilometri e mezzo da Fatima, sulla strada di Leiria. La Madonna appariva su un elce, o querciolo, alto un metro o poco più. Francesco vedeva soltanto la Madonna e non la sentiva. Giacinta vedeva e sentiva. Lucia vedeva, sentiva e parlava con la santissima Vergine. Le apparizioni avvenivano attorno al mezzogiorno.

PRIMA APPARIZIONE: 13 MAGGIO 1917
I tre veggenti giocavano alla Cova da Iria quando notarono due luci come lampi, dopo i quali videro la Madre di Dio sull'elce. Era « una Signora tutta vestita di bianco, più splendente del sole, che diffondeva una luce più chiara e intensa di un bicchiere di cristallo pieno di acqua pura, attraversato dai raggi del sole più ardente », descrive Lucia. Il suo volto, indescrivibilmente bello, non era « né triste, né allegro, ma serio », con un tono di dolce rimprovero. Le mani giunte, come per pregare, appoggiate sul petto e volte verso l'alto. Dalla mano destra pendeva un rosario. Le vesti parevano fatte soltanto di luce. La tunica era bianca, e bianco il mantello, orlato d'oro, che copriva il capo della Vergine e le scendeva ai piedi. Non le si vedevano i capelli e le orecchie. I tratti della fisionomia, Lucia non ha mai potuto descriverli, perché le fu impossibile fissare il volto celestiale, che abbagliava. I veggenti erano così vicini alla Madonna più o meno a un metro e mezzo di distanza che rimanevano nella luce che la circondava, o che diffondeva. Il colloquio si svolse in questo modo (1):
LA MADONNA: "Non abbiate paura, non vi faccio del male".
LUCIA: "Di dove è Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Sono del cielo" (e la Madonna alzò la mano per indicare il cielo).
LUCIA: "E cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Sono venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi (2), il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi ritornerò ancora qui una settima volta".
LUCIA: "E anch'io vado in cielo?"
LA MADONNA: "Sì, ci vai".
LUCIA: "E Giacinta?"
LA MADONNA: "Anche lei".
LUCIA: "E Francesco?"
LA MADONNA: "Anche lui, ma deve recitare molti rosari".
LUCIA: "Maria das Neves è già in cielo?"
LA MADONNA: "Sì, C'è già".
LUCIA: "E Amelia?"
LA MADONNA: "Resterà in purgatorio fino alla fine del inondo.
"Volete offrirvi a Dio, per sopportare tutte le sofferenze che vorrà inviarvi, come atto di riparazione per i peccati con cui è offeso e di supplica per la conversione dei peccatori?"
LUCIA: "Sì, vogliamo".
LA MADONNA: "Andate, dunque; avrete molto da soffrire, ma la grazia di Dio sarà il vostro conforto".
« Pronunciando queste ultime parole (la grazia di Dio, ecc.) aprì per la prima volta le mani, comunicandoci è suor Lucia che scrive una luce molto intensa, quasi un riflesso che usciva da esse, che ci penetrava nel petto e nel più intimo dell'anima, e faceva vedere noi a noi stessi in Dio, che era questa luce, più chiaramente che se ci vedessimo nel migliore degli specchi. Allora, per un impulso interiore anch'esso comunicatoci, cademmo in ginocchio e ripetemmo interiormente: "O santissima Trinità, vi adoro. Mio Dio, mio Dio, vi amo nel santissimo Sacramento".
« Passati i primi momenti, la Madonna aggiunse:
« "Recitate il rosario tutti i giorni per ottenere la pace per il mondo e la fine della guerra".
« Poi descrive suor Lucia cominciò a elevarsi serenamente, salendo verso oriente, fino a scomparire nell'immensità dell'orizzonte. La luce che la circondava sembrava aprire una via in mezzo agli astri ».

SECONDA APPARIZIONE: 13 GIUGNO 1917
Prima della seconda apparizione, i veggenti notarono di nuovo una luce, che chiamavano lampo, ma che propriamente non lo era, bensì era il riflesso di una luce che si avvicinava. Alcuni spettatori, che erano accorsi sul posto in numero di circa cinquanta, notarono che la luce del sole si oscurò durante i minuti che seguirono l'inizio del colloquio. Altri dissero che la cima dell'elce, coperta di germogli, sembrò curvarsi come sotto un peso, un momento prima che Lucia parlasse. Durante il colloquio della Madonna con i veggenti, alcuni udirono un sussurro simile al ronzio di un'ape.
LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio che veniate qui il giorno 13 del mese prossimo, che diciate il rosario tutti i giorni, e che impariate a leggere. Poi vi dirò che cosa voglio".
Lucia chiese la guarigione di una persona malata. L
A MADONNA: "Se si converte, guarirà entro l'anno".
LUCIA: "Vorrei chiederle di portarci in cielo".
LA MADONNA: "Sì, Giacinta e Francesco li porto tra poco. Ma tu resti qui ancora qualche tempo. Gesti vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato. A chi la abbraccia, prometto la salvezza; e queste anime saranno amate da Dio come fiori posti da me ad adornare il suo trono".
LUCIA: "Rimango qui sola?"
LA MADONNA: "No, figlia. E tu soffri molto? Non scoraggiarti. Non ti lascerò mai. Il mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio".
« Nel momento in cui disse queste ultime parole racconta suor Lucia aprì le mani e ci comunicò per la seconda volta i1 riflesso di quella immensa luce. In essa ci vedevamo come sommersi in Dio. Giacinta e Francesco sembravano essere nella parte di questa luce che si elevava verso il cielo e io in quella che si diffondeva sulla terra. Di fronte alla palma della mano destra della Madonna stava un cuore circondato da spine, che parevano conficcate in esso. Comprendemmo che era il Cuore Immacolato di Maria, oltraggiato dai peccati dell'umanità, che voleva riparazione ».
Quando svanì questa visione, la Signora, ancora avvolta nella luce che lei stessa irradiava, si alzò dall'arbusto senza sforzo, dolcemente, in direzione di oriente, fino a
scomparire completamente. Alcune persone più vicine notarono che i germogli della cima dell'elce si erano piegati nella stessa direzione, come se le vesti della Signora li avessero trascinati. Soltanto alcune ore più tardi ripresero la loro posizione naturale (6).

TERZA APPARIZIONE: 13 LUGLIO 1917
Nel corso della terza apparizione, una nuvoletta cenerognola si librò sull'elce, il sole si oscurò, una fresca brezza spirò sulla montagna, benché si fosse in piena estate. Il si
gnor Marto, padre di Giacinta e Francesco, che lo racconta, dice che udì anche un sussurro simile al rumore prodotto da mosche in un orciolo vuoto. I veggenti videro il riflesso della solita luce e poi la Madonna sul querciolo.
LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio che veniate qui il giorno 13 del mese prossimo, che continuiate a recitare tutti i giorni il rosario in onore della Madonna del Rosario, per ottenere la pace
del mondo e la fine della guerra, perché soltanto lei ve la potrà meritare".
LUCIA: "Vorrei chiederle di dirci chi è, e di fare un miracolo per cui tutti credano che Vostra Signoria ci appare".
LA MADONNA: `Continuate a venire qui tutti i mesi. In ottobre dirò chi sono, che cosa voglio, e farò un miracolo che tutti vedranno per poter credere".
Lucia presenta allora una serie di richieste di conversioni, guarigioni e altre grazie. La Madonna risponde raccomandando sempre la pratica del rosario, con cui otterranno le grazie entro l'anno.
Quindi proseguì: "Sacrificatevi per i peccatori e dite molte volte e in modo speciale quando fate qualche sacrificio: O Gesù, è per amor vostro, per la conversione dei peccatori e in riparazione dei peccati commessi contro il Cuore Immacolato di Maria".

Prima parte del segreto: la visione dell'inferno
« Dicendo queste ultime parole racconta suor Lucia aprì di nuovo le mani come nei due mesi passati. Il riflesso [di luce che esse emettevano] parve penetrare la terra e vedemmo come un grande mare di fuoco e immersi in questo fuoco i demoni e le anime come se fossero braci trasparenti e nere o abbronzate, di forma umana, che ondeggiavano nell'incendio sollevate dalle fiamme che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere delle scintille nei grandi incendi senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e di disperazione che terrorizzavano e facevano tremare di paura. I demoni si distinguevano per 1a forma orribile e ributtante di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti come neri carboni di bracia ».
La visione durò soltanto un momento, durante il quale Lucia emise un « ahi ». Ella nota che, se non fosse stato per la promessa della Madonna di portarli in cielo, i veggenti sarebbero morti per l'emozione e la paura.

Seconda parte del segreto: l'annuncio del castigo e dei mezzi per evitarlo
Spaventati, quindi, e come per chiedere soccorso, i veggenti levarono gli occhi verso la Madonna, che disse loro con bontà e tristezza:
LA MADONNA: "Avete visto l'inferno, dove vanno le anime dei poveri peccatori. Per salvarle, Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato.
"Se farete quello che vi dirò, molte anime si salveranno e avranno pace.
"La guerra sta per finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore. Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre.
"Per impedire tutto questo, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati. Se si ascolteranno le mie richieste, la Russia si convertirà e si avrà pace; diversamente, diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate; infine, il mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace.
"In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede, ecc.
"Questo non ditelo a nessuno. A Francesco, s?, potete dirlo".
Dopo qualche istante:
"Quando recitate il rosario, dopo ogni mistero dite: O Gesù mio, perdonateci, liberateci dal fuoco dell'inferno, portate in cielo tutte le anime, soprattutto quelle più bisognose".
LUCIA: "Vostra Signoria vuole qualcosa d'altro da me?"
LA MADONNA: "No, oggi non ti chiedo più nulla".
E, come al solito, cominciò a elevarsi verso oriente, fino a scomparire nell'immensa distanza del firmamento ». Allora si udì una specie di tuono che indicava che l'apparizione era cessata

QUARTA APPARIZIONE: 15 AGOSTO 1917
Il giorno 13 agosto, in cui avrebbe dovuto svolgersi la quarta apparizione, i veggenti non poterono essere presenti alla Cova da Iria, perché furono rapiti dal sindaco di Ourém, che a forza volle strappare loro il segreto. I bambini rimasero irremovibili.
Alla solita ora, alla Cova da Iria, si udì un tuono, al quale seguì un lampo, e i presenti notarono una piccola nuvola bianca librarsi qualche minuto sull'elce. Si osservarono anche fenomeni di colorazione, di diversi colori, del volto delle persone, degli abiti, delle piante, del suolo. La Madonna era certamente venuta, ma non aveva trovato i veggenti.
Il 15 agosto, Lucia era con Francesco e un altro cugino in una località detta Valinhos, una proprietà di uno dei suoi zii, quando, alle quattro del pomeriggio, cominciarono a prodursi le variazioni atmosferiche che precedevano le apparizioni della Madonna alla Cova da Iria: un improvviso abbassamento della temperatura e un oscurarsi del sole. Lucia, sentendo che si avvicinava qualcosa di soprannaturale e che li avvolgeva, mandò a chiamare in fretta Giacinta, che giunse in tempo per vedere la Madonna che annunciata, come le altre volte, da un riflesso di luce era apparsa su un elce, o querciolo, un poco più grande di quello della Cova da Iria.
LUCIA: "Cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio che continuiate ad andare alla Cova da Iria il giorno 13 e che continuiate a recitare il rosario tutti i giorni. L'ultimo mese farò il miracolo perché tutti credano".
LUCIA: "Vostra Signoria, che cosa vuole che si faccia con il denaro che il popolo lascia alla Cova da Iria?"
LA MADONNA: "Fate due portantine: una portala tu con Giacinta e altre due bambine vestite di bianco, e l'altra la porti Francesco con altri tre bambini. Il denaro delle portantine è per la festa della Madonna dei Rosario, e quellc che avanza serve per una cappella che devono far fare", LuciA: "Vorrei chiederle la guarigione di alcuni ma lati".
LA MADONNA: "Sì, alcuni li guarirò entro l'anno". E assumendo un aspetto più triste, raccomandò loro di nuovo la pratica della mortificazione, dicendo, alla fine di tutto:
"Pregate, pregate molto e fate sacrifici per i peccatori, perché molte anime vanno all'inferno perché non vi è chi si sacrifichi e preghi per loro".
«E, come al solito, cominciò a elevarsi verso oriente». I veggenti tagliarono rami della pianta su cui era apparsa loro la Madonna, e li portarono a casa. I rami diffondevano un profumo particolarmente soave.

QUINTA APPARIZIONE: 13 SETTEMBRE 1917
Come altre volte, dai presenti, il cui numero fu calcolato tra le 15 e le 20 mila persone o forse più, fu osservata una serie di fenomeni atmosferici: l'improvviso abbassamento della temperatura, l'impallidire del sole fino al punto da vedersi le stelle, una specie di pioggia come di petali iridati o di fiocchi di neve, che scomparivano prima di posarsi per terra. In particolare, questa volta, fu notato un globo luminoso che si muoveva lentamente e maestosamente in cielo, da oriente verso occidente, e, verso la fine dell'apparizione, in senso contrario. 1 veggenti notarono, come al solito, il riflesso di una luce e poi la Madonna sull'elce:
LA MADONNA: "Continuate a recitare il rosario per ottenere la fine della guerra. In ottobre verranno anche Nostro Signore, la Madonna Addolorata e quella del Carmelo, san Giuseppe con Gesù Bambino, per benedire il mondo. Dio è contento dei vostri sacrifici, ma non vuole che dormiate con la corda, portatela soltanto di giorno".
LucIA: "Mi hanno chiesto di chiederle molte cose: guarigione di alcuni malati, di un sordomuto".
LA MADONNA: "Sì, ne guarirò alcuni, altri no. In ottobre farò il miracolo perché tutti credano".
« E, cominciando a elevarsi, scomparve come al solito ».

6° E ULTIMA APPARIZIONE: 13 OTTOBRE 1917
Come le altre volte, i veggenti notarono il riflesso di una luce e poi la Madonna sul querciolo:
LUCIA: "Che cosa vuole da me Vostra Signoria?"
LA MADONNA: "Voglio dirti che facciano in questo luogo una cappella in mio onore, che sono la Regina del Rosario, di continuare sempre a recitare il rosario tutti i giorni. La
guerra sta per finire e i militari ritorneranno presto alle loro case".
LUCIA: "Io avevo molte cose da chiederle. Se guariva alcuni malati e se convertiva alcuni peccatori, ecc... ".
LA MADONNA: "Alcuni sì, altri no. Bisogna che si emendino, che chiedano perdono dei loro peccati". E assu
mendo un aspetto più triste: "Non offendano più Dio nostro Signore che è già molto offeso"
Quindi, aprendo le mani, la Madonna le fece riflettere sul sole e, mentre si elevava, il riflesso della sua luce continuava a proiettarsi sul sole.
Lucia, a quel punto, esclamò: « Guardate il sole! m Scomparsa la Madonna nella immensa distanza del firmamento, successivamente si presentarono agli occhi dei veggenti tre quadri, il primo simboleggiante i misteri gaudiosi del rosario, poi quelli dolorosi e infine quelli gloriosi (soltanto Lucia vide i tre quadri; Francesco e Giacinta videro soltanto il primo).
Apparvero, accanto al sole, san Giuseppe con Gesù Bambino e la Madonna del Rosario. Era la Sacra Famiglia. La Vergine era vestita di bianco, con un manto azzurro.
Anche san Giuseppe era vestito di bianco e Gesù Bambino di rosso chiaro. San Giuseppe benedisse la folla, facendo tre volte il segno della croce. Gesù Bambino fece altrettanto.
Seguì la visione della Madonna Addolorata e di Nostro Signore afflitto dal dolore sulla via del Calvario. Nostro Signore fece un segno di croce per benedire il popolo. La Madonna non aveva la spada nel petto. Lucia vedeva soltanto la parte superiore del corpo di Nostro Signore. Finalmente apparve, in una visione gloriosa, la Madonna del Carmelo, incoronata Regina del cielo e della terra, con in braccio Gesù Bambino.
Mentre davanti agli occhi dei veggenti si svolgevano queste scene, la grande moltitudine, da 50 a 70 mila spettatori, assisteva al miracolo del sole.
Era piovuto durante tutta l'apparizione. Alla fine del colloquio di Lucia con la Madonna, nel momento in cui la santissima Vergine si elevava e che Lucia gridava « Guardate il sole! », le nuvole si aprirono, lasciando vedere il sole come un immenso disco d'argento. Brillava con una intensità mai vista, ma non accecava. Tutto questo durò solo un attimo. L'immensa palla cominciò a « ballare ».
Come una gigantesca ruota di fuoco, il sole girava velocemente. Si arrestò per un certo tempo, per poi ricominciare a girare su sé stesso vertiginosamente. Quindi i suoi bordi divennero scarlatti e si allontanò nel cielo, come un turbine, spargendo rosse fiamme di fuoco. Questa luce si rifletteva sul suolo, sulle piante, sugli arbusti, sui volti stessi delle persone e sulle vesti, assumendo tonalità scintillanti e colori diversi. Animato per tre volte da un movimento folle, il globo di fuoco parve tremare, scuotersi e precipitarsi zigzagando sulla folla terrorizzata.
Il tutto durò circa dieci minuti. Finalmente il sole tornò zigzagando al punto da cui era precipitato, restando di nuovo tranquillo e splendente, con lo stesso fulgore di tutti i giorni.
Il ciclo delle apparizioni era terminato.
Molte persone notarono che le loro vesti, inzuppate dalla pioggia, erano improvvisamente asciugate.
Il miracolo del sole fu osservato anche da numerosi testimoni posti fuori dal luogo delle apparizioni, fino a quaranta chilometri di distanza.

III
ALCUNE VISIONI PRIVATE

Nel poco tempo passato sulla terra dopo le apparizioni, e anche nel periodo da esse abbracciato, Francesco e Giacinta, ma soprattutto quest'ultima, ebbero separatamente diverse visioni. Riferiremo ora le principali. che sono quelle di Giacinta.
« VIDI IL SANTO PADRE... »
Una volta, circa a mezzogiorno, presso il pozzo della casa dei genitori di Lucia, Giacinta chiese a Lucia:
« "Non hai.visto il Santo Padre?" « "No"».
« "Non so come è andata, ma ho visto il Santo Padre in una casa molto grande, in ginocchio davanti a un tavolo, piangente con le mani sul viso; fuori dalla casa vi era molta gente e alcuni gli tiravano pietre, altri gli lanciavano imprecazioni e gli dicevano molte brutte parole. Povero Santo Padre, dobbiamo pregare molto per lui!" ».
Una sera d'agosto del 1917, mentre i veggenti erano seduti sulle rocce del colle del Cabeço, Giacinta si mise improvvisamente a recitare la preghiera loro insegnata dall'Angelo, e dopo un profondo silenzio disse alla cugina:
« "Non vedi tante strade, tanti sentieri e campi pieni di gente che piange perché ha fame e non ha niente da mangiare? E il Santo Padre in una chiesa che prega davanti al Cuore Immacolato di Maria? E tanta gente che prega con lui?"».
Un giorno, in casa di Giacinta, Lucia la trovò molto pensierosa e le chiese:
« "Giacinta, a che cosa stai pensando?"
« "Alla guerra che deve venire. Deve morire tanta gente! E va quasi tutta all'inferno! Devono essere distrutte molte case e devono morire molti sacerdoti. Vedi, io vado in cielo, e tu, quando vedrai di notte la luce che quella Signora ha detto che viene prima, vienci anche tu" ».

ULTIME VISIONI DI GIACINTA
Alla fine di ottobre del 1918, Francesco e Giacinta si ammalarono, quasi nello stesso tempo. Andando a fare loro visita, Lucia trovò Giacinta al sommo della gioia. Ella gliene spie ò la ragione
« La madonna ci è venuta a trovare, e ha detto che molto presto viene a prendere Francesco per portarlo in cielo. E a me ha chiesto se volevo convertire ancora altri peccatori. Le ho detto di sì. Mi ha detto che sarei andata in un ospedale, e che là avrei sofferto molto. Di soffrire per la conversione dei peccatori, in riparazione dei peccati contro il Cuore Immacolato di Maria e per amore di Gesù. Ho chiesto se tu saresti venuta con me. Mi ha detto di no. Questo è quello che mi spiace di più. Mi ha detto che mi ci porterà mia madre e che poi resterò là da sola! »
Durante la malattia dei due veggenti, Lucia faceva loro visita di frequente. Allora conversavano a lungo sugli avvenimenti di cui erano stati protagonisti. Trascriviamo alcune osservazioni di Giacinta:
« Ormai mi manca poco per andare in cielo. Tu resterai qui per dire che Dio vuole stabilire nel mondo la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Quando sarà il momento di dirlo, non nasconderti, dì a tutti che Dio ci concede le grazie attraverso il Cuore Immacolato di Maria, di chiederle a lei, che il Cuore di Gesù vuole che, al suo fianco si veneri il Cuore Immacolato di Maria. Si chieda la pace al Cuore Immacolato di Maria, che Dio l'ha affidata a lei. Se potessi mettere nel cuore di tutti la luce che ho qui dentro nel petto a bruciarmi e a farmï amare tanto il Cuore di Gesù e il Cuore di Maria! ».
« Vedi, sai? Nostro Signore è triste perché la Madonna ci ha detto di non offenderlo più, che era già molto offeso e che nessuno ci fa caso; continuano a fare gli stessi peccati ».
Alla fine di dicembre del 1919, la Madonna comparve nuovamente a Giacinta, che riferì il fatto alla cugina in questi termini:
« Mi ha detto che andrò a Lisbona, in un altro ospedale; che non rivedrò né te né i miei genitori; che dopo avere sofferto molto, morirò sola; ma che non devo avere paura, che mi viene a prendere lei là per portarmi in cielo ».

« CHI TI HA INSEGNATO TANTE COSE?»
Trasportata a Lisbona, Giacinta rimase prima in un orfanotrofio vicino alla chiesa di Nossa Senhora dos Milagres, poi fu portata all'ospedale Dona Estefânia. Nel primo di questi istituti fu assistita da madre Maria da Purificaçâo Godinho, che prese nota anche se non sempre letteralmente delle sue ultime parole.
Ne riproduciamo di seguito alcune, impregnate di tono profetico e piene di unzione e di insegnamenti. De Marchi le pubblica raccolte per argomento.
Riguardo alla guerra:
« La Madonna disse che nel mondo ci sono molte guerre e discordie.
« Le guerre non sono altro che il castigo per i peccati del mondo.
« La Madonna non può più trattenere il braccio del suo amato Figliuolo sul mondo.
« Bisogna far penitenza. Se non si emendano verrà il castigo.
« Gesù è profondamente indignato per i peccati e delitti che si commettono in Portogallo. Per questo un terribile cataclisma di ordine sociale minaccia il nostro paese e specialmente la città di Lisbona. Si scatenerà, come pare, una guerra civile di carattere anarchico e comunista, accompagnata da saccheggi, uccisioni, incendi e distruzioni d'ogni specie. La capitale si convertirà in una vera immagine dell'inferno. Nell'occasione in cui la Giustizia divina, offesa, infliggerà tanto spaventoso castigo, tutti quelli che potranno fuggano da questa città. Questo castigo, ora predetto, conviene che sia annunziato a poco a poco, con la debita discrezione »
« Se gli uomini non si emenderanno, la Madonna invierà al mondo un castigo quale non si vide mai e, prima che alle altre nazioni, alla Spagna».
Giacinta parlava anche di «altri avvenimenti che si sarebbero realizzati intorno al 1940» .
Sui sacerdoti e sui governanti:
« Mia madrina, preghi molto per i peccatori! «Preghi molto per i sacerdoti!
«Preghi molto per i religiosi!
« I sacerdoti devono occuparsi solo delle cose di Chiesa! « I sacerdoti devono essere puri, molto puri!
« La disobbedienza dei sacerdoti e dei religiosi ai loro superiori ed al S. Padre offende molto Gesù.
« Mia madrina, preghi molto per i governanti!
« Guai a quelli che perseguitano la Religione di Gesù. « Se il Governo lasciasse in pace la Chiesa e lasciasse libertà alla santa religione, sarebbe benedetto da Dio ».
Sopra il peccato:
« I peccati che portano più anime all'inferno sono i peccati della carne.
« Verranno certe mode che offenderanno molto Gesù.
« Le persone che servono Dio non devono seguire la moda. La Chiesa non ha mode. Gesù è sempre lo stesso.
« I peccati del mondo sono molto grandi.
« Se gli uomini sapessero ciò che è l'Eternità, farebbero di tutto per cambiar vita.
« Gli uomini si perdono, perché non pensano alla morte di Gesù e non fanno penitenza.
« Molti matrimoni non sono buoni, non piacciono a Gesù, non sono di Dio ».
Sulle virtù cristiane:
« Madrina mia, non vada in mezzo al lusso: fugga le ricchezze!
« Sia molto amica della santa povertà e del silenzio.
« Abbia molta carità anche con chi è cattivo.
« Non parli male di nessuno e fugga chi dice male.
« Abbia molta pazienza, perché la pazienza ci porta in Cielo.
« La mortificazione e i sacrifici sono molto graditi a Nostro Signore.
« La confessione è un sacramento di misericordia. Per questo bisogna avvicinarsi al confessionale con confidenza e gioia. Senza confessione non c'è salvezza.
« La Madre di Dio desidera molte anime vergini, che si leghino a lei con il voto dì castità.
« Per essere religiosa bisogna essere molto pura nell'anima e nel corpo ».
« E sai che vuol dire essere pura? », chiede madre Godinho.
« Lo so, lo so. Essere pura nel corpo vuol dire custodire la castità. Ed essere pura nell'anima vuol dire non fare peccati: non guardare ciò che non si deve vedere; non rubare; non mentire; dir sempre la verità, anche quando ci costa... ».
« Chi non adempie le promesse che fa alla Madonna. non avrà mai pace.
« I medici non hanno luce e scienza per curare bene gli ammalati, perché non hanno amor di Dio ».
« Chi t'insegnò tante cose?», chiede madre Godinho. « Fu la Madonna; ma alcune cose le penso io. Mi piace tanto pensare! »
Notando che molti visitatori conversavano e ridevano nella cappella dell'orfanotrofio, Giacinta chiese a madre Godinho di fare loro presente che questo comportamento costituiva mancanza di rispetto verso la Presenza reale. Poiché questa misura non diede risultati soddisfacenti, chiese che si facesse questa comunicazione al cardinale: « La Madonna non vuole che la gente parli in chiesa »

ULTIMI GIORNI DI GIACINTA
Durante la sua breve permanenza all'ospedale, Giacinta fu favorita da nuove visite della Madonna, che le annunciò il giorno e l'ora in cui sarebbe morta. Quattro giorni prima di portarla in cielo, la santissima Vergine le tolse tutti i dolori.
La vigilia della sua morte, qualcuno le chiese se voleva vedere la madre. Giacinta rispose:
«La mia famiglia durerà poco tempo. Presto ci incontreremo in Cielo. La Madonna apparirà un'altra volta, non a me, perché di certo morrò, come mi disse Lei ».
La Madonna venne a prendere Giacinta il 20 febbraio 1920. Francesco aveva reso la sua anima a Dio il 4 aprile dell'anno precedente.
Giacinta fu sepolta nel cimitero di Vila Nova de Ourém. Francesco era stato precedentemente sepolto in quello di Fatima. Il 12 settembre 1935, i resti mortali di Giacinta furono traslati al cimitero di Fatima, dove furono deposti in un sepolcro nuovo appositamente costruito per lei e per suo fratello. Sulla lapide, una semplice iscrizione diceva: « Qui riposano i resti mortali di Francesco e di Giacinta, a cui è apparsa la Madonna ».
Più tardi, rispettivamente nel 1951 e nel 1952, le preziose spoglie furono portate nella cripta della basilica di Fatima, ove si trovano ancora.
I processi canonici preparatori per la beatificazione dei due veggenti di Fatima sono stati iniziati ufficialmente nel 1949. La comunicazione delle grazie, ottenute per intercessione dei servi di Dio Francesco e Giacinta, deve essere fatta al vicepostulatore della causa, presso il palazzo episcopale di Leiria, in Portogallo.

IV
LA MISSIONE DI SUOR LUCIA

In occasione della seconda apparizione, alla richiesta di Lucia di portarla in cielo con i suoi cugini, la Madonna le rispose, come abbiamo visto:
« Sì, Giacinta e Francesco li porto tra poco. Ma tu resti qui ancora qualche tempo. Gesù vuole servirsi di te per farmi conoscere e amare. Vuole stabilire nel mondo la devozione al mio Cuore Immacolato».
Queste parole indicano chiaramente che Lucia, oltre che come depositaria dei segreti rivelati dalla Madonna, restava su questa terra per compiere una determinata missione.
Bisogna anche ricordare che, già nella prima apparizione, il 13 maggio, la Madonna aveva annunciato:
« Sano venuta a chiedervi di venire qui per sei mesi consecutivi, il giorno 13, a questa stessa ora. Poi vi dirò chi sono e che cosa voglio. Poi ritornerò ancora qui una settima volta ».
Doveva quindi esservi una settima apparizione della Madonna alla Cova da Iria. Quando? In essa, che cosa voleva comunicare o manifestare agli uomini la Madonna?
Comunque sia, sembra ovvio ammettere che suor Lucia dovrebbe essere ancora una volta la confidente della Madonna alla Cova da Iria.
Stando così le cose, se questa settima apparizione non è avvenuta segretamente, essa rappresenta una delle grandi aspettative relative a Fatima.

L'ITINERARIO DI LUCIA
Il 17 giugno 1921, Lucia partì da Aljustrel per Oporto, e fu ricevuta come alunna interna nel Collegio delle Suore Dorotee, a Vilar, alla periferia della città. Il 24 ottobre 1925 entra nell'Istituto di Santa Dorotea, mentre contemporaneamente è ammessa come postulante nel convento di questa stessa congregazione a Tuy, in Spagna, vicino alla frontiera portoghese. Il 2 ottobre 1926 è novizia. Il 3 ottobre 1928 pronuncia i suoi primi voti come sorella conversa. Sei anni dopo, lo stesso giorno di ottobre, emette i voti perpetui. Prende il nome di religione di suor Maria dell'Addolorata.
In occasione della rivoluzione comunista in Spagna, è trasferita, per ragioni di sicurezza, nel Collegio do Sardao, a Vila Nova de Gaia, dove rimane per qualche tempo.
Più tardi, il 20 maggio 1946, suor Lucia può rivedere il luogo delle apparizioni, andando alla Cova da Iria, nella grotta del Cabeço e nel podere dei Valinhos.
Posteriormente, il 25 marzo 1948, ha lasciato l'Istituto di Santa Dorotea per entrare nel Carmelo di San Giuseppe, a Coimbra, con il nome di suor Maria Lucia del Cuore immacolato. Il 13 maggio dello stesso anno ha vestito l'abito di santa Teresa, e il 31 maggio 1949 ha fatto la professione come carmelitana scalza.

LE RIVELAZIONI POSTERIORI AL 1917. I PRIMI CINQUE SABATI
Nel segreto di luglio, la Madonna aveva detto: «Verrò a chiedere la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei primi sabati
Quindi, il messaggio di Fatima non era definitivamente chiuso con il ciclo delle apparizioni della Cova da aria, nel 1917.
Il 10 dicembre 1925, la santissima Vergine, con al fianco il Bambino Gesù su una nuvola luminosa, apparve a suor Lucia, nella sua cella, nella casa delle dorotee, a Pontevedra. Ponendole una mano sulla spalla, le mostrò un Cuore circondato di spine, che aveva nell'altra mano. Il Bambino Gesù, indicandolo, esortò laveggente con queste parole: « Abbi compassione del Cuore della tua santissima Madre, che è coperto di spine, che gli uomini ingrati in ogni momento vi configgono, senza che vi sia nessuno che faccia un atto di riparazione per toglierle ».
La santissima Vergine aggiunse: «Guarda, figlia mia, il mio Cuore circondato di spine, che gli uomini ingrati in ogni momento mi configgono con bestemmie e ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarmi, e di che tutti coloro che per cinque mesi, il primo sabato, si confesseranno, ricevendo la santa comunione, reciteranno un rosario e mi faranno compagnia per quindici minuti, meditando i quindici misteri del rosario con l'intenzione di alleviare la mia pena, io prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza di queste anime ».
Il 15 febbraio 1926, il Bambino Gesù appare di nuovo a suor Lucia, a Pontevedra, chiedendole se aveva già divulgato la devozione alla sua santissima Madre. La veggente espone le difficoltà presentate dal confessore, e spiega che la superiora era pronta a propagarla, ma che quel sacerdote aveva detto che la madre da sola non poteva fare nulla. Gesù rispose: « E' vero che la tua superiora da sola non può fare nulla, ma con la mia grazia può tutto ». Suor Lucia espose la difficoltà di alcune persone a confessarsi di sabato, e chiese che fosse valida la confessione di otto giorni. Gesù rispose: « Sì, può essere stata fatta anche molti più giorni prima, purché, quando mi ricevono, siano in grazta e abbiano l'intenzione di sollevare il Cuore Immacolato di Maria ». Suor Lucia fece anche l'ipotesi che qualcuno dimenticasse, confessandosi, di formulare l'intenzione, al che Nostro Signore rispose: « Possono formularla nella confessione seguente, servendosi della prima occasione che avranno di confessarsi ».
Nella notte dal 29 al 30 maggio 1930, Nostro Signore, parlando interiormente a suor Lucia, risolse anche un'altra difficoltà: « Sarà ugualmente accetta la pratica di questa devozione la domenica seguente il primo sabato, quando i miei sacerdoti, per giusti motivi, così lo concedano alle anime ».

LA DIVULGAZIONE DEI SEGRETI
Il 17 dicembre 1927 Lucia andò vicino al tabernacolo, nella cappella della casa delle dorotee a Tuy, a chiedere a Nostro Signore come avrebbe potuto soddisfare l'ordine del confessore di mettere per iscritto alcune grazie ricevute da Dio, se in esse era racchiuso il segreto che la santissima Vergine le aveva confidato. Gesù, con voce chiara, le fece udire queste parole: « Figlia mia, scrivi quanto ti chiedono; e scrivi anche tutto quanto ti ha rivelato la santissima Vergine nella apparizione in cui ha parlato di questa devozione [al Cuore Immacolato di Maria]. Per quanto riguarda il resto del segreto, mantieni il silenzio ».
In conseguenza dell'ordine così ricevuto, Lucia rivelò quanto era successo nell'apparizione di giugno.
Più tardi, nel 1941, quando il vescovo di Leiria le ordinò di ricordare tutto quanto potesse interessare la storia della vita di Giacinta, per una nuova edizione che se ne voleva far stampare, la veggente, avuto il permesso dal Cielo, rivelò due delle tre parti del segreto di luglio.
Ecco le sue parole:
« Il segreto consta di tre cose distinte, di cui sto per rivelarne due.
« La prima, dunque, è stata la visione dell'inferno ».
E segue la narrazione delle due parti del segreto, come le abbiamo riprodotte a suo luogo, riferendo l'apparizione di luglio.
Quanto all'altra parte del segreto, la veggente l'ha scritta tra il 22 dicembre 1943 e il 9 gennaio 1944, sotto forma di lettera, indirizzata, attraverso il vescovo titolare di Gurza, mons. Manuel Maria Ferreira da Silva, che era stato suo confessore a Oporto, al vescovo di Leiria, che allora era mons. José Alves Correia da Silva. Il documento, che secondo dichiarazioni di suor Lucia non doveva essere reso pubblico prima del 1960, fu portato da mons. Joâo Pereira Venancio, quando era ancora vescovo ausiliare di Leiria, alla nunziatura apostolica a Lisbona. Da qui, l'allora nunzio a Lisbona, poi cardinale, Fernando Cento, lo portò, tra l'ottobre 1958 e il febbraio 1959, a Roma, dove fu letto da Papa Giovanni XXIII e dal cardinale Alfredo Ottaviani, allora prefetto della Sacra Congregazione del Santo Ufficio. Poi il documento fu depositato negli Archivi segreti vaticani.
Si sa da fonte sicura che suor Lucia scrisse questa parte del segreto, su richiesta del vescovo di Leiria, in occasione di una grave malattia da cui fu colpita.

LA CONSACRAZIONE DELLA RUSSIA AL CUORE IMMACOLATO DI MARIA
Il 13 giugno 1929, suor Lucia ebbe una splendida visione della santissima Trinità e del Cuore Immacolato di Maria, durante la quale la Madonna le comunicò che « era giunto il momento in cui voleva che partecipasse alla santa Chiesa il suo desiderio della consacrazione della Russia, e la sua promessa di convertirla ». La stessa suor Lucia scrive: «Avevo chiesto e ottenuto dalle mie superiore e dal confessore il permesso di fare l'ora di adorazione dalle undici a mezzanotte, dal giovedì al venerdì. Una notte, sola, mi inginocchiai alla balaustra, in mezzo alla cappella, a recitare prostrata le preghiere dell'Angelo. Sentendomi stanca, mi alzai e continuai a recitarle con le braccia incrociate. L'unica luce era quella della lampada. Improvvisamente tutta la cappella si illuminò di una luce soprannaturale, e sull'altare apparve una croce di luce che arrivava fino al tetto. In una luce più chiara, nella parte superiore della croce, si vedeva un volto di uomo con il corpo fino alla cintola [l'eterno Padre], sul petto urta colomba di luce [il divino Spirito Santo], e inchiodato sulla croce il corpo di un altro uomo [Nostro Signore Gesù Cristo]. Un poco sotto la cintola, sospesi nell'aria, si vedevano un calice e una grande Ostia, sulla quale cadevano alcune gocce di sangue che scorrevano sul volto del Crocifisso e da una ferita del costato. Scivolando sull'Ostia, queste gocce cadevano nel calice. Sotto il braccio destro della croce stava la Madonna (era la Madonna di Fatima con il suo Cuore Immacolato nella mano sinistra, senza spada né rose, ma con una corona di spine e fiamme)... Sotto il braccio sinistro [della croce], alcune grandi lettere, come fossero di acqua cristallina che scorreva sull'altare, formavano queste parole: "Grazia e Misericordia".
«Compresi che mi veniva mostrato il mistero della santissima Trinità, e ricevetti su questo mistero lumi che non mi è permesso rivelare.
« Quindi la Madonna mi disse: "A giunto il momento in cui Dio chiede che il Santo Padre faccia, in unione con tutti i vescovi del mondo, la consacrazione della Russia al mio Cuore Immacolato, promettendo in questo modo di salvarla. Sono tante le anime che la giustizia di Dio condanna per peccati commessi contro di me, e perciò vengo a chiedere riparazione: sacrificati con questa intenzione e prega".
Attraverso i suoi confessori e il vescovo di Leiria, la veggente fece in modo che la richiesta della Madonna giungesse, in quello stesso anno, a conoscenza di Papa Pio XI, che promise di prenderla in considerazione.
In una lettera del 29 maggio 1930 al suo confessore, padre José Bernardo Gonçalves S.J., suor Lucia riferisce che Nostro Signore, dopo averle fatto sentire in fondo al cuore la sua divina presenza, insistette perché chiedesse al Santo Padre l'approvazione della devozione riparatrice dei primi sabati. Ecco le parole della veggente: « Se non mi inganno, il buon Dio promette di porre termine alla persecuzione in Russia se i1 Santo Padre si degnerà di fare, e di
ordinare che lo facciano anche i vescovi del mondo cattolico, un atto solenne e pubblico di riparazione e di consacrazione della Russia ai santissimi Cuori di Gesù e di Maria, promettendo, Sua Santità, con la fine di questa persecuzione, di approvare e raccomandare la pratica della già indicata devozione riparatrice ».
Più tardi, attraverso un'altra comunicazione interiore, Nostro Signore si lamentò con suor Lucia perché la consacrazione della Russia non era stata fatta: « Non hanno voluto ascoltare la mia richiesta!... Come il re di Francia, se ne pentiranno, e la faranno, ma sarà tardi. La Russia avrà già sparso i suoi errori nel mondo, provocando guerre, persecuzioni alla Chiesa: il Santo Padre dovrà soffrire molto ».
Il 21 gennaio 1935, in una lettera a padre José Bernardo Gonçalves S.J., suor Lucia dichiara che «Nostro Signore era molto scontento perché non si era realizzata la sua richiesta».
In una lettera allo stesso padre Gonçalves, del 18 maggio 1936, suor Lucia chiarisce: « Quanto all'altra domanda, e cioè se sarà conveniente insistere per ottenere la consacrazione della Russia, rispondo quasi lo stesso che ho detto altre volte. Mi spiace che non sia già stato fatto; ma Dio stesso, che l'ha chiesta, ha permesso che sia andata così. [ ...] Se è conveniente insistere? Non so. Mi pare che, se il Santo Padre la facesse ora, Nostro Signore la accetterebbe e darebbe compimento alla sua promessa; e, senza dubbio, darebbe un piacere a Nostro Signore e al Cuore Immacolato di Maria.
« Interiormente, ho parlato del problema a Nostro Signore; e poco tempo fa gli chiedevo perché non convertiva la Russia senza che Sua Santità facesse questa consacrazione. "Perché voglio che tutta 1a mia Chiesa riconosca questa consacrazione come un trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per poi estendere il suo culto e porre la devozione a questo Cuore Immacolato accanto alla devozione al mio divino Cuore". Ma, mio Dio, il Santo Padre non mi crederà, se voi stesso non lo muovete con una speciale ispirazione. "Il Santo Padre! Prega molto per il Santo Padre. Egli la farà, ma sarà tardi. Tuttavia, il Cuore Immacolato di Maria salverà la Russia. Le è affidata"».
Ancora a padre Gonçalves, ella scrive il 24 aprile 1940: «Egli [Nostro Signore], se vuole, può fare sì che la causa proceda rapidamente. Ma, per castigo del mondo, lascerà che vada lentamente. La sua giustizia, provocata dai nostri peccati, vuole così. Si spiace, talora, non solo per i grandi peccati, ma anche per la nostra svogliatezza e per la nostra negligenza nell'ottemperare alle sue richieste « [...] I delitti sono molti, ma, soprattutto, è ancora molto maggiore la negligenza delle anime da cui si aspettava ardore nel suo servizio. Il numero di quelle con cui egli si incontra è molto limitato ».
Suor Lucia ritorna sugli stessi pensieri in una lettera del 18 agosto 1940, sempre a padre Gonçalves:
« Suppongo che piaccia a Nostro Signore che vi sia chi si interessi, presso il suo vicario sulla terra, alla realizzazione dei suoi desideri. Ma il Santo Padre non lo farà più.
Dubita della realtà e ha ragione. Il nostro buon Dio poteva, per mezzo di qualche prodigio, mostrare chiaramente che è lui a chiederlo; ma si serve di questo tempo per punire il mondo di tanti delitti con la sua giustizia, e prepararlo a un ritorno più completo a lui. La prova che ci concede è la protezione speciale del Cuore Immacolato di Maria sul Portogallo, in vista della consacrazione che gli hanno fatto.
« La gente di cui mi parla ha ragione di essere spaventata. Tutto questo ci accadrebbe, se i nostri prelati non avessero ascoltato le richieste del nostro buon Dio, e implorato così di cuore la sua misericordia e la protezione del Cuore Immacolato della nostra buona Madre celeste.
Ma nella nostra patria vi sono ancora molti delitti e peccati; e siccome adesso è l'ora della giustizia di Dio sul mondo, è necessario che si continui a pregare. Perciò mi pareva bene che instillassero nelle persone, accanto a una grande confidenza nella misericordia del nostro buon Dio e nella protezione del Cuore Immacolato di Maria, la necessità della preghiera, accompagnata dal sacrificio, soprattutto di quello che bisogna fare per evitare il peccato»
In una lettera datata 2 dicembre 1940, suor Lucia si rivolse direttamente a Papa Pio XII, per ordine dei suoi direttori spirituali, chiedendo che Sua Sentità si degnasse benedire la devozione dei primi sabati ed estenderla a tutto il mondo, aggiungendo:
« Nel 1929, la Madonna, per mezzo di un'altra apparizione, ha chiesto la consacrazione della Russia ai suo Cuore Immacolato, promettendo, in questo modo, di impedire la propagazione dei suoi errori, e la sua conversione.
« [...] In diverse comunicazioni interiori Nostro Signore non ha cessato di insistere su questa richiesta, promettendo ultimamente, se Vostra Santità si degna di fare la consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria, con speciale menzione della Russia, e di ordinare che, in unione con Vostra Santità e nello stesso tempo, la facciano anche tutti i vescovi del mondo, di abbreviare i giorni di tribolazione con cui ha deciso di punire le nazioni dei loro delitti, attraverso la guerra, la fame e diverse persecuzioni alla santa Chiesa e a Vostra Santità ».
Il 31 ottobre 1942, nel radiomessaggio al Portogallo in occasione della chiusura dell'anno giubilare delle apparizioni di Fatima, Pio XII consacrò la Chiesa e il genere umano al Cuore Immacolato di Maria
Nel 1943, suor Lucia ebbe un'altra rivelazione di Nostro Signore, che riferisce in questi termini in una lettera a padre Gonçalves, il 4 maggio dello stessa anno: « Per ordine di Sua Eccellenza Reverendissima [il vescovo titolare di Gurza, mons. Manuel Maria Ferreira da Silva], ho dovuto rivelare a S. E. l'arcivescovo di Valladolid un messaggio di Nostro Signore per i Signori vescovi di Spagna, e un altro per quelli del Portogallo. Dio vuole che tutti ascoltino la voce del buon Dio. Desidera che quelli di Spagna si riuniscano in ritiro e determinino una riforma nel popolo, nel clero e negli ordini religiosi; che alcuni conventi e molti membri di altri!... capisce? Vuole che si faccia capire alle anime che l'autentica penitenza che ora vuole ed esige consiste, anzitutto, nel sacrificio che ciascuno deve imporsi per compiere i propri doveri religiosi e materiali. Promette la fine della guerra entro breve tempo, per riguardo all'atto che si è degnato fare Sua Santità. Ma siccome è stato incompleto, la conversione della Russia è rimandata. Se i Signori vescovi della Spagna non ascolteranno i suoi desideri, essa sarà ancora una volta il flagello con cui Dio li punirà ».
Nel 1952, con una lettera apostolica, Pio XII consacrò i popoli della Russia al Cuore Purissimo di Maria.
In occasione del Concilio Ecumenico Vaticano Secondo, 510 arcivescovi e vescovi di 78 paesi sottoscrissero una petizione nella quale chiesero al Vicario di Cristo di consacrare il mondo intero, e in modo speciale ed esplicito la Russia e le altre nazioni dominate dal comunismo, al Cuore Immacolato, ordinando che, in unione con lui e nello stesso giorno, lo facessero tutti i vescovi dell'orbe cattolico. Il documento fu presentato personalmente al Santo Padre Paolo VI da S. E. Rev.ma mons. Geraldo de Proença Sigaud, arcivescovo di Diamantina, nel corso di una udienza privata il 3 febbraio 1964. L'iniziativa della storica petizione fu presa dal citato prelato insieme a S. E. Rev.ma mons. Antonio de Castro Mayer, vescovo di Campos.
Suor Lucia, come si ricava dalle sue lettere già pubblicate, ha avuto molte altre celesti comunicazioni. Lo afferma anche, espressamente, padre L. G. da Fonseca.
Dobbiamo pregare con fiducia perché, senza ulteriore indugio, le parti ancora sconosciute del messaggio affidato ai veggenti possano essere comunicate al popolo fedele, per il maggior bene delle anime, per la sconfitta della Rivoluzione ugualitaria e gnostica e per la glorificazione di Maria santissima.

APPENDICI
UN AVVERTIMENTO MIRACOLOSO
Articolo di PLINIO CORREIRA DE OLIVEIRA
La Folha de S. Paulo del 21 luglio [1972] ha pubblicato una fotografia proveniente da New Orleans, in cui si vede una statua della Madonna di Fatima che piange. Il documento ha suscitato un vivo interesse nel pubblico. Penso, quindi, che alcune informazioni sull'argomento soddisferanno le legittime esigenze di molti lettori.
Non conosco fonte migliore sul tema di un articolo intitolato molto all'americana Le lacrime della statua hanno bagnato il mio dito. Ne è autore padre Elmo Romagosa, ed è stato pubblicato il 20 luglio sul Clarion Herald, settimanale di New Orleans distribuito in undici parrocchie dello Stato della Louisiana.
I precedenti del fatto sono universalmente noti. Nel 1917, Lucia, Giacinta e Francesco ebbero diverse visioni della Madonna a Fatima. L'autenticità di queste visioni fu confermata da diversi prodigi nel sole, attestati da tutta una folla riunita mentre la Vergine si manifestava ai tre bambini.
In termini generici, la Madonna incaricò i tre piccoli pastori di comunicare al mondo che era profondamente dispiaciuta per l'empietà e la corruzione degli uomini. Se non avessero cambiato vita, sarebbe venuto un terribile castigo, che avrebbe fatto scomparire diverse nazioni. La Russia avrebbe diffuso ovunque i suoi errori. Il Santo Padre avrebbe dovuto soffrire molto.
Il castigo sarebbe stato evitato solo se gli uomini si fossero convertiti, se la Russia e il mondo fossero stati consacrati al Cuore Immacolato di Maria e se si fosse fatta la comunione riparatrice del primo sabato di ogni mese. Da tutto questo viene naturale chiedersi se le richieste sono state soddisfatte.
Nel 1942 Pio XII fece una consacrazione del mondo al Cuore Immacolato di Maria. Suor Lucia sostenne che all'atto mancarono alcune caratteristiche indicate dalla Madonna. Non intendo analizzare in questa sede il complesso argomento. Registro soltanto di passaggio che è discutibile se la seconda richiesta della Madre di Dio sia stata soddisfatta o no.
Quanto alla prima richiesta, cioè la conversione della umanità, è tanto ovvio che non è stata soddisfatta, che mi dispenso dall'entrare in particolari.
Siccome la Madonna ha posto il soddisfacimento delle sue richieste come condizione perché fossero allontanati i flagelli apocalittici da lei preannunciati, è logico che scenda sulla umanità la collera vendicatrice e purificatrice di Dio, prima che ci venga la conversione degli uomini e la instaurazione del Regno di Maria.
Dei tre bambini di Fatima, l'unica sopravvivente è Lucia, oggi religiosa carmelitana a Coimbra. Sotto la sua immediata direzione, un artista ha scolpito due statue, che corrispondono per quanto possibile ai tratti fisionomici con cui la santissima Vergine e apparsa a Fatima. Entrambe queste statue, dette « pellegrine », hanno percorso il mondo, portate da sacerdoti e da laici. Una di esse è stata recentemente condotta a New Orleans, e lì ha pianto.
Padre Romagosa, autore della cronaca a cui ho fatto riferimento, aveva sentito parlare di queste lacrimazioni da padre Joseph Breault M.A.P., che è l'accompagnatore della statua. Però era profondamente riluttante ad ammettere il miracolo. Perciò chiese all'altro sacerdote di avvertirlo appena il fenomeno avesse cominciato a prodursi.
Padre Breault, notando una certa umidità negli occhi della Vergine pellegrina, il 17 luglio telefonò a padre Romagosa, che accorse presso la statua alle 21,30, portando con sé fotografi e giornalisti. Di fatto, tutti poterono notare una certa umidità negli occhi della statua, che fu subito fotografata. Padre Romagosa passò allora il dito sulla superficie umida e raccolse così una goccia di liquido, che fu pure fotografata, Secondo padre Breault, questa era la tredicesima lacrimazione alla quale assisteva.
Alle 6,15 del giorno seguente, padre Breault telefonò nuovamente a padre Romagosa, informandolo che dalle 4 del mattino la statua piangeva. Padre Romagosa giunse poco dopo sul posto, dove, dice, « vidi una grande abbondanza di liquido negli occhi della statua, e una grande goccia di liquido sulla punta del naso della stessa ». Fu questa goccia, così graziosamente pendente, che la fotografia divulgata dai giornali ha mostrato al nostro pubblico.
Padre Romagosa aggiunge che vide « un movimento ciel liquido mentre sgorgava lentamente dalla palpebra .inferiore ».
Ma egli voleva eliminare ogni dubbio. Aveva notato che la statua aveva una corona fissata sul capo con un'asta metallica. Gli venne spontanea una domanda: non poteva ëssere stata introdotta, nell'orifizio in cui penetrava l'asta, una certa quantità di liquido, che poi era scorso fino agli occhi?
Cessato il pianto, padre Romagosa tolse la corona dal capo della statua: l'asta metallica era assolutamente asciutta. Allora introdusse nel corrispondente orifizio un filo di rame rivestito di una carta speciale, che avrebbe per forza assorbito ogni liquido che vi si trovasse. Ma la carta uscì assolutamente asciutta.
Ancora non soddisfatto da questa esperienza, introdusse nell'orifizio una certa quantità di liquido, ma gli occhi si mantennero assolutamente asciutti. Padre' Romagosa allora rovesciò la statua: tutto il liquido introdotto nell'orifizio uscì normalmente. Era assolutamente provato che dall'orifizio del capo l'unico esistente nella statua non era possibile che filtrasse liquido negli occhi.
Padre Romagosa si inginocchiò. Finalmente credeva.
Il misterioso pianto ci mostra la Vergine di Fatima che versa lacrime sul mondo contemporaneo, come in altra occasione Nostro Signore pianse su Gerusalemme. Lacrime di affetto tenerissimo, lacrime di dolore profondo, in: previsione del castigo che verrà.
Verrà per gli uomini del secolo XX, se non rinunceranno alla empietà e alla corruzione. Se non lotteranno in modo particolare contro l'autodemolizione della Chiesa, il maledetto fumo di Satana che, secondo lo stesso Paolo VI, è penetrato nel sacro recinto.
Quindi, lettore, lettrice, c'è ancora tempo per arrestare il castigo!
Qualcuno dirà che questa non è una meditazione ideale per una lieta domenica. Mi chiedo se non è preferibile leggere oggi questo articolo sulla soave manifestazione della profetica malinconia di nostra Madre, piuttosto che sopportare i giorni di tragica amarezza che verranno, se non ci emenderemo.
Se verranno, mi pare logico che in essi vi sarà, almeno, una speciale misericordia per quanti, nella loro vita personale, avranno preso sul serio il miracoloso avvertimento di Maria.
Offro questo articolo alle mie lettrici e ai miei lettori perché possano beneficiare di questa misericordia...

IL MESSAGGIO DI FATIMA E LA CRISI NELLA CHIESA
Articolo di ANTONIO AUGUSTO BORELLI MACI1ADO
Fatima, 19171977: sessant'anni! Suor Lucia, 19071977: settant'anni!
Queste due date, che nell'anno in corso coincidono, ci spingono a tentare una valutazione di quanto ha rappresentato fino a ora, e di quanto potrà rappresentare in un prossimo futuro la storia di Fatima, così come si può intravedere dalla prospettiva storica del 1977.
La prima domanda che si presenta naturalmente è relativa a quanto ha rappresentato per la Chiesa e per il mondo la divulgazione delle apparizioni e del messaggio di Fàtima.
LA PREDICAZIONE DEL MESSAGGIO DI FATIMA AVREBBE DOVUTO ESSERE FONDAMENTALMENTE ANTICOMUNISTA
Come è noto forse confusamente arcinoto! la sostanza del messaggio trasmesso agli uomini dalla Madonna a Fatima, nel 1917, era che, se l'umanità non si fosse convertita, abbandonando le vie del peccato che stava battendo, sarebbe caduto sul mondo un castigo spaventoso, e che il comunismo sarebbe stato lo strumento di questo castigo.
Non si può dire che il messaggio di Fatima non sia stato, in qualche modo, annunciato a tutto il mondo, soprattutto ai popoli cattolici. Il grande torrente di libri pubblicati nelle lingue più diverse, alcuni dei quali con tirature enormi, i periodici, le trasmissioni radiofoniche e tele
visive, che hanno riferito abbondantemente i principali eventi relativi alle apparizioni della Cova da Iria, costituiscono nel loro insieme un'opera di divulgazione forse senza paragone, che ha fatto di Fatima uno degli avvenimenti oggi più conosciuti in tutto il mondo.
Accanto a questo e forse più di tutto questo si deve sottolineare in modo speciale la parte avuta dalle quattro immagini pellegrine, scolpite sotto la direzione di suor Lucia, che hanno percorso la terra intera nei decenni Quaranta e Cinquanta, ravvivando negli uomini la nozione del messaggio di Fatima.
Si compiva così, fin dall'epoca di Pio XII, un proposito della Gerarchia degno di grandissimo rispetto, mirante a rendere nota agli uomini la volontà della Madonna.
Ma ci trovavamo già in tempi che preannunciavano le catastrofi spirituali prodotte dall'attuale progressismo, e di cui Paolo VI ha preso atto nella storica allocuzione del 29 giugno 1972, nella quale ha avanzato la terribile ipotesi che « il fumo di Satana » sia penetrato nel sacro recinto. Di conseguenza, la predicazione di Fatima, che avrebbe dovuto essere, anzitutto e soprattutto, una predicazione fondamentalmente anticomunista, che denunciasse gli errori e le deviazioni della società moderna errori che l'avrebbero trascinata, come castigo, fino al comunismo , questa predicazione, che avrebbe dovuto annunciare la devozione al Cuore Immacolato di Maria e l'ottemperanza ai desideri della Madonna come la soluzione della crisi senza precedenti in cui si dibatte il mondo moderno; questa predicazione fu qualcosa di tutto questo, ma, nella grandissima maggioranza dei casi, fu tutto questo fiaccamente. In queste condizioni, la devozione alla Madonna di Fatima, benché largamente diffusa, non poteva raggiungere il fine per il quale era stata preparata. Infatti, il semplice battimani alla Madonna di Fatima come si sarebbero battute le mani alla Madre di Dio sotto la invocazione di Lourdes o di Loreto o della Aparecida era evidentemente una cosa molto buona, molto desiderabile e degna di molto rispetto, come qualsiasi atto di devozione a Maria santissima, ma non aveva quel particolare rapporto con il momento storico presente e con i disegni della Madonna, legati al messaggio di Fatima.
Da questo punto di vista, la devozione alla Madonna di Fatima avrebbe dovuto essere inculcata, nella nostra epoca, molto di più di tante altre devozioni, tutte eccellenti, suscitate a suo tempo dallo Spirito Santo nella Chiesa. Ma non si è fatto così. In questo modo, tutto il movimento di pietà sviluppatosi a partire da Fâtiìna ha prodotto qualche buon risultato, non vi è dubbio, ma non tutto il bene che se ne poteva aspettare. Obiettività vuole, soprattutto, che si dica che la meta indicata dalla Madonna a Fatima non è stata conseguita, e che le condizioni da lei presentate per ovviare al castigo non sono state ottemperate.

IL CONTENUTO SPECIFICO DELLA DEVOZIONE ALLA MADONNA DI FATIMA
Gli autori che hanno scritto su Fatima hanno messo in risalto il fatto che, apparendo per la prima volta, la Madonna si presentava con un volto che non era « né triste, né allegro, ma serio », con un'aria di dolce rimprovero. Questa espressione fisionomica si combinava perfettamente con la gravità del messaggio che veniva a portare agli uomini. Tuttavia, a partire dalla terza apparizione in cui comunicò ai veggenti il famoso segreto la Madonna lascia sempre più trasparire la tristezza che le riempie l'anima. E, infine, nell'ultima apparizione, dice: « Bisogna che [gli uomini] si emendino, che chiedano perdono dei loro peccati ». E, assumendo un aspetto più triste, « Non offendano più Dio nostro Signore che è già molto offeso».
Questo è l'atteggiamento spirituale che dobbiamo assumere, per diventare sensibili all'autentico significato del messaggio di Fatima. La Madonna vuole che partecipiamo della sua serietà, di fronte alla situazione calamitosa in cui si trova il mondo. Ella desidera che partecipiamo della sua tristezza per i peccati del mondo e della sua apprensione per i castighi che cadranno sulla umanità. Se ci porremo in questa disposizione di spirito, come premio si prenderà cura delle nostre necessità spirituali e materiali.
Quando la Madonna scopriva davanti a Lucia, a Francesco e a Giacinta panorami immensi, annunciando loro che il mondo sarebbe passato attraverso queste e quelle catastrofi, che il comunismo si sarebbe diffuso su tutta la terra, che molte nazioni sarebbero scomparse, non possiamo immaginare che, in quel momento, i veggenti si preoccupassero dei loro problemini spirituali o materiali. Possiamo soltanto pensare che stessero prendendo conoscenza di quanto la Madre di Dio diceva, e commuovendosi
a proposito di quanto diceva. I frutti spirituali sarebbero venuti dopo o contemporaneamente , ma come effetto della loro partecipazione a quanto diceva le Madonna. E così accadde realmente.
Ciascuno, di noi deve agire nello stesso modo. Se la Madre di Dio si intristisce e piange a causa della situazione del mondo, anch'io mi devo commuovere e devo prendere la risoluzione di comportarmi seriamente per fare arrestare queste lacrime. Il resto verrà in sovrappiù, perché la Vergine santissima, Madre di Misericordia, non trascurerà le nostre anime e le nostre necessità, anche materiali. Ma questo sovrappiù è condizionato alla attenzione rispettosa e fedele prestata al suo messaggio.
Questo è il contenuto specifico della devozione alla Madonna di Fatima, il tema proprio e adeguato per le nostre preghiere e meditazioni di fronte alle sue sacre immagini.

LA MADONNA DI FATIMA, MADONNA DELLA CONTRORIVOLUZIONE
Approfondiamo le considerazioni che abbiamo appena fatto.
A Fatima, la Madre del Redentore ha denunciato i peccati della umanità, che avrebbero condotto il mondo al comunismo. Come è ovvio, vi deve essere un nesso tra il peccato e il castigo. Quali sono i peccati che, in modo specifico, portano il mondo al comunismo?
Nel suo celebre saggio Rivoluzione e ControRivoluzione Plinio Correa de Oliveira descrive il plurisecolare processo rivoluzionario che, con la irruzione del Rinascimento
e del protestantesimo al tramonto del Medioevo, e dopo essere passato attraverso la sanguinosa tappa della Rivoluzione francese, sta concludendosi nel comunismo.
In che consiste il processo rivoluzionario come si presenta attualmente, in campo internazionale? Consiste precisamente nell'avanzata cornunìsta su tutti i fronti, nella propaganda socialista sfrenata, nello sbracamento delle mode immorali (che, d'altra parte, è stato rivelato esplicitamente dalla Madonna a Giacinta, nelle apparizioni posteriori al 1917), nella crisi all'interno della Chiesa, nel cosiddetto processo di « autodemolizione » che affligge il Corpo mistico di Cristo, ecc.
Orbene, se la Madonna indica nel comunismo l'esito di una situazione di peccato, in cui è immersa l'umanità, è evidente che intende fare riferimento a un processo rivoluzionario come quello descritto da Plinio Corrêa de Oliveira.
La Madonna, quindi, ci insegna a esecrare il processo rivoluzionario, e vuole che impegniamo tutte le nostre forze e le nostre risorse nel rimuovere i comportamenti che portano al comunismo. In una parola, la Madonna ci invita a lottare per la ControRivoluzione, che è il nome con cui Plinio Corrêa de Oliveira denomina il processo di restaurazione dell'Ordine distrutto dalla Rivoluzione.
In questo modo, la Mediatrice di tutte le grazie ci invita concretamente a questa forma di amore di Dio attraverso cui siamo sempre più sensibili agli interessi della santa Chiesa cattolica, apostolica, romana e della civiltà cristiana, infiammati dal desiderio di sbarrare il passo a questa enorme cospirazione che tenta di distruggerle. E non solo sbarrarle il passo, ma fare anche vincere la Chiesa e la civiltà cristiana, cioè la ControRivoluzione, con la instaurazione del Regno di Maria, come lei stessa ha profetizzato à Fatima dicendo: « Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà ».
A pieno titolo, pertanto, la Madonna di Fatima può essere chiamata « Madonna della ControRivoluzione ».

LA CRISI NELLA CHIESA, PROBABILE CONTENUTO DELLA TERZA PARTE DEL SEGRETO
Ci resta da trattare il famoso tema del segreto di Fatima, manifestato ai veggenti nella apparizione di luglio. Come è noto, il segreto consta di tre parti distinte, di cui le prime due sono state rivelate da suor Lucia nel 1941. La terza, anch'essa già scritta da suor Lucia, è in possesso della Santa Sede, che non ha ancora giudicato opportuna la sua divulgazione. Questa terza parte mantiene in suspense l'attenzione internazionale.
Non ripeteremo a questo punto le fondate congetture che inducono ad ammettere che questa terza parte tratti della crisi interna alla Chiesa.
Aggiungiamo soltanto una considerazione. Nella seconda parte del segreto, la Madre di Dio ha annunciato un castigo che, per la sua natura, tocca soprattutto la società temporale. Poiché sta avanzando verso il comunismo, questa è minacciata da un castigo tanto terribile, che comporta la scomparsa di diverse nazioni. Riesce difficile credere che la Madonna abbia previsto questa ecatombe dell'ordine civile, e non abbia voluto mettere in guardia gli uomini a proposito di un castigo molto peggiore, come e quello costituito dalla crisi interna alla Chiesa.
Prima che questa crisi diventasse notoria, si capisce che uno spirito pietoso sarebbe inorridito di fronte a una tale ipotesi. Ma, a partire dal momento in cui la crisi è diventata pubblica, non vi è ragione per ritirarsi di fronte a questo pronostico. La tiepida accoglienza riservata dalla maggioranza dei cattolici al messaggio di Fatima, oltre al formale rifiuto di una gran parte, a cui si aggiunge questo inimmaginabile ma assolutamente inconfutabile connubio di tanti ecclesiastici e laici con il comunismo, come potrebbero non meritare un riferimento particolare nel segreto di Fatima?
Avendo presente l'atmosfera della Chiesa nel 1917, era naturale che una prospettiva tanto drammatica fosse conservata nel segreto. La presenza di san Pio X si faceva ancora sentire, non solo per il ricordo della sua morte recente, ma anche per la incorruttibilità del suo corpo. Il comunismo stava per arrivare al potere in Russia. La reazione contro il processo rivoluzionario era una possibilità. Nella Chiesa, nonostante i motivi di dolore, vi era molto maggiore compostezza, molto maggiore decoro, tale da rendere inimmaginabile quanto vi succede oggi. La previsione di un panorama come quello che abbiamo attualmente davanti agli occhi, avrebbe potuto turbare innumerevoli anime. Ma, a partire dal momento in cui il male è tanto notorio che il suo annuncio non scandalizza più nessuno, la proclamazione della esistenza del male può soltanto, al contrario, essere benefica per confermare nella fede le anime ancora fedeli.
Se questo è, come ci pare di poter congetturare, il contenuto della terza parte del segreto, si capisce perfettamente come la Madonna abbia voluto annunciarlo ai veggenti da rivelare al momento opportuno.
Suor Lucia ha compiuto, il 22 marzo scorso [1977], settant'anni. Ella è stata lasciata su questa terra, dalla Madonna, per compiere una determinata missione. è logico pensare che questa missione includa la dichiarazione di autenticità del testo della terza parte del segreto. Nell'atmosfera confusa in cui viviamo, soprattutto di fronte alla crisi interna alla Chiesa, un testo divulgato senza il suo sigillo correrebbe il rischio serio di suscitare perplessità, dubbi, contestazioni.
Sono tutti motivi che rendono urgente la divulgazione di questa parte del segreto.
Rispettando, quindi, la legittima decisione della autorità ecclesiastica, niente ci impedisce di elevare i nostri cuori fino al trono della Vergine santissima e di gridare con il profeta Samuele: « Loquere, Domina, quia audit servus tuus ». Parlate, Signora, attraverso la bocca di suor Lucia, perché l'autenticità del vostro messaggio non possa essere messa in dubbio e commuova i cuori dei giusti.

PREGHIERA ALLA MADONNA DI FATIMA
O Regina di Fatima, in questa ora di così grandi pericoli per le nazioni cristiane, allontanate da esse il flagello del comunismo ateo.
Non permettete che riesca a instaurarsi, in tanti paesi nati e formati sotto l'influsso sacro della civiltà cristiana, il regime comunista, che nega tutti i comandamenti della legge di Dio.
Perciò, o Signora, mantenete vivo e accrescete il rifiuto che hanno opposto al comunismo tutte le categorie sociali dei popoli dell'Occidente cristiano.
Aiutateci ad avere sempre presente che:
1. Il decalogo ci ordina: « non avrai altro Dio fuori che me », « non nominare il nome di Dio invano », « ricordati di santificare le feste ». E il comunismo ateo fa di tutto per estinguere la fede, portare gli uomini alla bestemmia e creare ostacoli alla normale e pacifica celebrazione del culto;
2. Il decalogo ordina: « onora il padre e la madre », « non commettere atti impuri » e « non desiderare la donna d'altri ». Ebbene, il comunismo vuole rompere i vincoli tra genitori e figli, affidando la loro educazione alle mani dello Stato. Il comunismo nega il valore della verginità e insegna che il matrimonio può essere sciolto per qualsiasi motivo, per la semplice volontà di uno dei coniugi;
3. Il decalogo ordina: « non rubare » e « non desiderare la roba d'altri ». Il comunismo nega la proprietà privata e la sua così importante funzione sociale;
4. Il decalogo ordina: « non ammazzare ». Il comunismo si serve della guerra di conquista come mezzo di espansione ideologica e promuove rivoluzioni e delitti in tutto il inondo;
5. Il decalogo ordina: « non dire falsa testimonianza », e il comunismo usa sistematicamente la menzogna come arma di propaganda.
Fate che, sbarrando risolutamente il passo alla infiltrazione comunista, tutti i popoli dell'Occidente cristiano possano contribuire a fare avvicinare il giorno della gloriosa vittoria che avete predetto a Fatima con queste parole così piene di speranza e di dolcezza:
« INFINE, IL MIO CUORE IMMACOLATO TRIONFERA' ». La versione originale in portoghese ha l'imprimatur di S. E. Rev.ma mons. Antonio de Castro Mayer, vescovo di Campos in Brasile.

NOTA BIOBIBLIOGRAFICA
Antonio Augusto Borelli Machado è nato in Brasile, nel 1931, da famiglia per parte di madre di origine italiana. Laureatosi in ingegneria civile presso la scuola politecnica della Università di San Paolo, dal 1954 appartiene al movimento di laici cattolici diretto dal professor Plinio Corréa de Oliveira. è oggi collaboratore della Sociedade Brasileira de Defesa da Tradiçâo, Famìlia e Propriedade (TFP), l'organismo a cui tale movimento ha dato origine nel 1960.
Le apparizioni e il messaggio di Fdtima secondo i manoscritti di suor Lucia il cui titolo originale suona As apariçôes e a mensagem de Fatima conforme os manuscritos da Irma Lùcia è frutto di uno studio condotto sulla migliore documentazione a tutt'oggi disponibile, relativa ai fatti straordinari accaduti in Portogallo nel 1917. Tali fatti sono ben lontani dall'avere esaurito la loro portata e dall'avere rivelato compiutamente il loro significato più recondito. Più che necessitare di un lavoro ermeneutico, sono essi stessi la spiegazione più evidente di quanto sta accadendo sotto i nostri occhi, venendo così a costituire una sorta di eccezionale conferma della prospettiva storica cattolica controrivoluzionaria. Tenendo conto di questa loro particolare natura, compito primario diventa quello di esporli con la massima chiarezza, liberati da ogni elemento eventualmente secondario, affinché parlino da soli e siano messi in condizioni di esercitare tutta la loro possibile efficacia. Questo il lavoro compiuto dall'attento e appassionato studioso brasiliano.
Pubblicato in una prima versione come Simples relato do que se passou em Fatima, quando Nossa Senhora apareceu, sul mensile di cultura Catolicismo, edito a Campos, in Brasile, sotto l'egida di S. E. Rev.ma mons. Antonio de Castro Mayer, il testo comparve sul n. 197 (anno XVII, maggio 1967), in occasione del cinquantesimo anniversario delle apparizioni.
Sulla base della edizione dei manoscritti di suor Lucia, finalmente pubblicati nel 1973, tale studio originario è stato completamente rivisto, considerevolmente ampliato e quindi stampato di nuovo su Catolicismo, anno XXV, n. 295, giugno 1975. L'opera, in entrambe le versioni, dopo la pubblicazione sulla citata rivista Catolicismo, è stata presentata in volume dalla Editora Vera Cruz di San Paolo, in Brasile, e dal 1973, data della prima edizione, al luglio 1978, data della dodicesima edizione, ha avuto una tiratura complessiva di 310 mila esemplari. Tradotto in spagnolo, il volume ha avuto dodici edizioni una in Argentina, due in Spagna, quattro in Venezuela, una in Cile, una in Uruguay e tre in Colombia , per un totale di 82 mila esemplari.
Inoltre, lo studio è stato riportato integralmente sulla rivista Cruzada di Buenos Aires, su Crusade for a Christian Civilization di New York, su Cristiandad di La Paz, su Inconformidad di Bogota e, in Brasile, su O Estado do Mato Grosso di Cuiaba. La tiratura complessiva della pubblicazione su questi periodici comprendendo anche le copie di Catolicismo, raggiunge gli 8ó mila esemplari.
In Italia traduzione dello studio è comparsa su Cristianità, anno IV, n. 1718, maggiogiugno 1976, con una tiratura di 14 mila copie, completamente esaurite.
Arricchita dallo scritto dello stesso Antonio Augusto Borelli Machado su I1 messaggio di Fatima e 1a crisi nella Chiesa comparso con il titolo A mensagem de Fatima e a crise na Igreja
in Catolicismo, anno XXVII, n. 317, maggio 1977 ha poi avuto due edizioni in volume: la prima, nel 1977, di 6 mila esemplari, e la seconda, nel 1979, di 5 mila. Essendo entrambe esaurite, se ne è resa necessaria una terza.
La prefazione di Plinio Corrêa de Oliveira era originariamente un articolo intitolato Fatima, numa visāo de conjunto, comparso sempre su Catolicismo del maggio 1967, in occasione del cinquantenario delle apparizioni. L'articolo dello stesso Plinio Corrêa de Oliveira, che compare in appendice, è stato pubblicato per la prima volta, con il titolo Ldgrimas milagroso aviso, sul quotidiano Folha de S. Paulo del 6 agosto 1972, quindi ripreso da Catolisismo (anno XXII, n. 261, settembre 1972) e poi da numerosi altri giornali e riviste brasiliane e di tutto il mondo.
Segnaliamo al lettore italiano che nel 1976 padre Antonio Maria Martins S. J., il curatore di Memórias e Cartas da Irma Lùcia, ha pubblicato lo stesso materiale con qualche aggiunta e con le traduzioni italiana e spagnola a fronte con il titolo Documentos de Fatima, presso lo stesso editore portoghese. Chi avesse fra mani questo volume, può ritrovare senza nessuna difficoltà i riferimenti a Memórias e Cartas, perché la paginatura delle due opere è identica.
Una traduzione delle Memórias e Cartas da Irma Lùcia è comparsa anche, con il titolo Lucia racconta Fatima. Memorie, lettere e documenti di suor Lucia, presso la Editrice Queriniana, Brescia 1977.