Fatima e il Papa
In duemila anni di storia della Chiesa, probabile la poca stima che dai piani alti è stata riservata al clero, la madre di Dio ha sistematicamente scelto laici poveri e illetterati per mandare messaggi all'umanità. Impossibile sintetizzare in 4 righe l'infinito elenco dei prediletti del cielo. Le rivelazioni più note sono Lourdes e Fatima. In merito a quest'ultima apparizione, sabato 13 maggio, papa Francesco si è recato a Fatima per il centenario dell'apparizione. Chi si aspettava che papa Francesco andasse a ribadire gli antichi moniti rivelati ai 3 pastorelli, vale a dire l'esistenza dell’inferno, la nefasta profezia sul comunismo ateo, le persecuzioni dei cristiani, e la necessità della penitenza e della conversione è rimasto profondamente deluso.
Non potendo bloccare l'iter di canonizzazione di Giacinta e Francesco deciso dai papi precedenti, durante la cerimonia Bergoglio ha manifestato la sua notoria idiosincrasia per Maria latrice di castighi divini (in primis l'esistenza dell'inferno) incompatibili con la sua personale dottrina della misericordia, asserendo che «dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio». Frasetta apparentemente innocua, ma dalla devastante valenza: Dio è misericordioso e non condanna, Fatima e la favola della graticola eterna sono bufale. Conscio che una negazione diretta gli avrebbe accresciuto il già nutrito numero di oppositori, e avendo innata la bussola del consenso e del successo, ha voluto ribadire il concetto ai duri di comprendonio giocando di sponda. Sulla strada del ritorno durante la consueta lezione d'alta quota, per ri-bombardare Fatima, ha preso a pretesto Medjugorje. «Circa le presunte apparizioni attuali», ha precisato Bergoglio ai giornalisti, «il rapporto Ruini ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più cattivo: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora.. questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore. E questo lo dico come opinione personale. Ma chi pensa che la Madonna dica: Venite che domani alla tale ora dirò un messaggio a quel veggente, no». Che faranno i «cerchiobottisti» medjugoriani, vale a dire quelli che vivono di Medjugorje e contemporaneamente ammirano l'uomo venduto dalla fine del mondo? Continueranno a fischiettare «facciamo finta che tutto va ben» o sceglieranno tra Maria e Barabba?
Gianni Toffali
Non potendo bloccare l'iter di canonizzazione di Giacinta e Francesco deciso dai papi precedenti, durante la cerimonia Bergoglio ha manifestato la sua notoria idiosincrasia per Maria latrice di castighi divini (in primis l'esistenza dell'inferno) incompatibili con la sua personale dottrina della misericordia, asserendo che «dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio». Frasetta apparentemente innocua, ma dalla devastante valenza: Dio è misericordioso e non condanna, Fatima e la favola della graticola eterna sono bufale. Conscio che una negazione diretta gli avrebbe accresciuto il già nutrito numero di oppositori, e avendo innata la bussola del consenso e del successo, ha voluto ribadire il concetto ai duri di comprendonio giocando di sponda. Sulla strada del ritorno durante la consueta lezione d'alta quota, per ri-bombardare Fatima, ha preso a pretesto Medjugorje. «Circa le presunte apparizioni attuali», ha precisato Bergoglio ai giornalisti, «il rapporto Ruini ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più cattivo: io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora.. questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore. E questo lo dico come opinione personale. Ma chi pensa che la Madonna dica: Venite che domani alla tale ora dirò un messaggio a quel veggente, no». Che faranno i «cerchiobottisti» medjugoriani, vale a dire quelli che vivono di Medjugorje e contemporaneamente ammirano l'uomo venduto dalla fine del mondo? Continueranno a fischiettare «facciamo finta che tutto va ben» o sceglieranno tra Maria e Barabba?
Gianni Toffali