Potenza ed efficacia delle messe gregoriane in suffragio delle anime purganti – Meditazione di Padre Stefano Manelli

Rev. p. Stefano M. Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata (FI).
MEDITAZIONE PER IL 26 NOVEMBRE

Sono molte le preghiere più belle ed efficaci per confortare e sostenere le anime purganti, a cominciare dal Santo Rosario, come già sappiamo dalla meditazione precedente. Pensiamo, poi, alla devozione dei “100 Requiem”, che è molto semplice e facile per tutti i devoti delle anime purganti.

C’è poi l’esercizio di devozione della “Via Crucis”, sicuramente molto efficace per sostenere le anime del Purgatorio, meditando sulla Passione e Morte di Gesù. C’è pure la coroncina dei “Sette Dolori” di Maria Santissima, anch’essa molto efficace per ottenere dall’Addolorata grazie su grazie a sostegno delle anime penanti nel Purgatorio. Ci sono poi alcuni salmi come il De profundis e il Miserere mei Deus che insieme alla preghiera dell’“Eterno riposo” esprimono la supplica a Dio per affrettare la purificazione delle anime penanti e la loro entrata nella beatitudine del Regno dei cieli.

Queste, e altre ancora qui non ricordate, sono tutte preghiere preziose ed efficaci che sono servite e servono ad ogni anima buona che sia disposta ad aiutare le anime purganti nella maniera più semplice e rapida. Così hanno fatto soprattutto i santi e le sante di ogni genere, in ogni tempo e luogo, specialmente quelli più umili e meno conosciuti, e ancora più quelle molte “vittime” magari chiuse nei monasteri o nei luoghi di cura più ignorati, a consumarsi di preghiera per le anime purganti.

Incomparabilmente più preziosa ed efficace di tutte le altre preghiere, però, è sempre la celebrazione del santo sacrificio della Messa. Si sa, infatti, che durante la celebrazione della Santa Messa per una o più anime purganti, avviene la sospensione delle pene per l’intera durata della celebrazione. Basti pensare, del resto, che nella Santa MessaBasti pensare che nella Santa Messa avviene ogni volta la rinnovazione della Passione e Morte di Gesù e il suo valore è infinito poiché il sacerdote celebra nella Persona di Cristo (“In Persona Christi”) e Cristo stesso si umilia e prega per noi e in particolare per le anime purganti che ne ricevono il maggior frutto di misericordia per la loro purificazione.

Infatti, come insegna il cardinale Bellarmino, «è certo che nulla è più efficace per il suffragio e la liberazione delle anime dal fuoco del Purgatorio, dell’offerta a Dio, per esse, del sacrificio della Messa».

1. San Girolamo...
Ecco le sante parole di questo grandissimo Santo Padre della Chiesa: «Durante la celebrazione della Santa Messa molte anime vengono liberate dal Purgatorio! Le anime per le quali si celebra la Messa non soffrono, accelerano la loro espiazione o volano subito in Cielo, perché la Santa Messa è la chiave che apre due porte: quella del Purgatorio per uscirne, quella del Paradiso per entrarvi per sempre». Parole davvero consolanti, queste, che debbono spingere a dare sempre la precedenza alla celebrazione della Santa Messa per aiutare le anime purganti.

2. Santa Monica, mamma di sant’Agostino...

Sant’Agostino, figlio di santa Monica, scrive nel suo libro Le confessioni un ricordo carissimo della sua santa mamma, santa Monica, la quale, sentendosi vicina alla morte, chiamò i suoi due figli, Agostino e Navigio, e disse loro: «Sotterrate questo mio corpo dove meglio potete, né datevi di esso alcun pensiero, ma non dimenticatevi di me dovunque vi troviate e ricordatemi sempre all’altare del Signore nel Santo Sacrificio». La cosa più importante, dunque, è la preghiera per lei nella Santa Messa.

3. Santa Maria Maddalena de’ Pazzi...
Questa Santa mistica, vicinissima alle anime purganti, ben convinta dell’importanza massima della Santa Messa per aiutare le anime purganti a raggiungere il Paradiso, molte volte al giorno offriva il Sangue divino di Gesù all’eterno Padre per suffragare le anime del Purgatorio e un giorno il Signore le fece vedere anche quante e quante anime liberava dal Purgatorio con le sue numerose offerte della Santa Messa.

4. San Paolo della Croce...
Il fondatore dei Passionisti, san Paolo della Croce, riposava una notte sul suo umile giaciglio, quando sentì bussare all’uscio della sua cella; pensando che fosse il demonio, venuto ancora una volta a disturbare il suo breve tempo di riposo, rispose subito di andare via. Una seconda e una terza volta, però, sentì picchiare di nuovo: non indugiò a chiedere, da parte di Dio, chi fosse a bussare e che cosa volesse. Allora sentì una voce che diceva: «Io sono l’anima di quel sacerdote vostro amico – e si fece vedere – che spesso, cadendo in piccoli difetti, non seppi mai emendarmi, sebbene da voi, padre, spesso ammonito. Questa sera sono morto e mi trovo adesso in Purgatorio: quali pene terribili soffro! Mi sembrano già passati migliaia di anni in questi pochi minuti...».
San Paolo della Croce si rese subito conto che l’anima soffriva molto, poiché era passato soltanto un quarto d’ora dalla sua morte. Promise subito a quell’anima di suffragarla e incominciò presto a flagellarsi, pregando Iddio per la liberazione dal Purgatorio. E poiché il Signore tardava ad esaudirlo, il Santo aumentava i colpi più duri della flagellazione, insistendo a chiedere al Signore di liberare l’anima di quel sacerdote «per quanto amore Voi portate all’anima mia». Allora il Signore lo esaudì presto e la mattina seguente, infatti, san Paolo della Croce, celebrando la Santa Messa, giunto alla Consacrazione, vide l’anima di quel sacerdote volare al cielo purissima e gioiosissima.

5. San Pio da Pietrelcina...

San Pio cercava di usufruire di tutti i mezzi per suffragare le anime purganti, in particolare a cominciare dalla Santa Messa. Quando aveva notizia di persone defunte celebrava sempre la Santa Messa in suffragio e chi ha assistito alla Messa celebrata dal Padre ricorderà che al memento dei morti egli si fermava per circa 10 minuti ricordando al Signore l’anima per cui applicava il Santo Sacrificio e tutte le altre anime sofferenti del Purgatorio.

Le Sante Messe Gregoriane
Un modo molto importante e più consistente per suffragare le anime purganti è la celebrazione delle 30 Sante Messe Gregoriane, che risalgono al papa san Gregorio Magno, il quale, quando era abate nel suo monastero benedettino, per suffragare l’anima di un monaco che era caduto in colpa grave contro la povertà, morendo però pentito del male fatto, fece celebrare le Sante Messe che lo liberarono dal Purgatorio: erano state celebrate, appunto, 30 Sante Messe. Di qui nacque la tradizione del cosiddetto “Trentenario Gregoriano” per suffragare l’anima purgante; tradizione approvata dalla Sacra Congregazione delle Indulgenze, che assicura i fedeli di avere “piena fiducia” nella celebrazione delle 30 Messe Gregoriane per trenta giorni consecutivi. Il Servo di Dio don Dolindo Ruotolo conferma che Dio, con molte rivelazioni private, ha mostrato che le 30 Messe Gregoriane gli sono molto accette.


6. Beato Giacomo Alberione...
Come scrive il Beato Giacomo Alberione, l’origine delle Sante Messe Gregoriane (chiamate anche “Trentenario Gregoriano”) venne narrata dallo stesso papa san Gregorio Magno e tale pratica venne diffusa rapidamente in tutti i paesi, per dare ai propri cari defunti la testimonianza dell’affetto facendo celebrare per loro, con sacrificio, le 30 Messe Gregoriane. Questa pia pratica, dunque, fa «liberare più facilmente dalle pene del Purgatorio».


È certamente grande la carità di coloro che si preoccupano di far celebrare le 30 Messe Gregoriane per i loro cari defunti e c’è da ammirare la generosità che anche famiglie cristiane molto povere fanno di tutto, anche con grandi sacrifici, per potere suffragare le anime dei loro defunti con le 30 Messe Gregoriane. Non ci si pentirà mai di avere usato questa grande carità. Le anime purganti sanno bene come ripagare l’affetto e i sacrifici dei loro parenti con molte grazie e benedizioni del Cielo
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