Una lettera straordinaria di sacrificio-amore a Dio e al prossimo... Meditiamo e impariamo

Il giovane sacerdote Francesco Iauregny, all’indomani della sua Ordinazione sacerdotale, celebrò la prima Messa presso le suore di Auglet, in cui era stata suora sua sorella, col nome di suor Margherita delle Nevi, morta da qualche anno.

Dopo la Messa la superiora consegnò alla madre del neo-sacerdote la busta sigillata su cui erano scritte queste parole: «Consegnare a Francesco dopo la sua prima Messa». Francesco, riconosciuta la calligrafia della sorella, aprì la lettera e con trepidazione lesse: «Mio caro Francesco, benedicimi, non per prima, ma se vuoi, subito dopo la mamma. Perdona il mio ardire, ma credo che anch’io sia un poco la madre della tua vocazione. Ascolta.

Tre anni fa, quando ti ho visto dolorosamente dubitare della tua vita, ho sentito che Dio domandava a me un sacrificio, l’ultimo! Ho consultato il mio confessore, ho domandato il permesso alla mia superiora. Dopo qualche esitazione, entrambi mi hanno detto: “Se il Signore continua a sollecitarti in tal senso, fallo...”.

Un giorno tu sei venuto a trovarmi: ma come mi sentii accorata quando ai miei incoraggiamenti rispondevi con uno sguardo desolato. E così partisti. Allora, senza più esitare, andai a inginocchiarmi in cappella e offrii a Dio la mia vita in cambio della tua perseveranza nella santa vocazione. Sentii che ero esaudita: oggi ne sono ancora più sicura!

Non maledire, Francesco mio, le ore di turbamento per le quali sei passato. Iddio le ha permesse per renderti più maturo e, forse, per dare a me una parte del merito del tuo Sacerdozio... Francesco, tu non sarai sacerdote a metà! Lascio a te di fissare l’ampiezza del tuo volo; ma io voglio che questo volo sia alto, altissimo!

Grazie per la dolcezza che mi procuri di morire per la tua vocazione. Grazie per il Cielo che mi apri assai prima della mia ora e nel quale ti aspetto un giorno, con le anime che noi avremo salvato: io per mezzo del tuo Sacerdozio; tu per mezzo del mio sacrificio.

Addio! Tua sorella che muore per te. Suor Margherita delle Nevi».

Il giovane sacerdote, con gli occhi pieni di lacrime, passò la lettera alla mamma; poi le si gettò fra le braccia, dicendole: «Mamma, andrò in cerca di anime: sarò missionario!». «Francesco!», gemette la madre. «Sarò la sentinella avanzata della Chiesa. Mi hanno detto che nell’Alaska, verso lo stretto di Bering, si chiede da anni un missionario. Io andrò al paese delle nevi eterne...». E partì per sempre!

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APPROFONDIMENTO:

I “piccoli sacrifici”

«I piccoli sacrifici sono i fiammiferi con cui si accende il fuoco dell’amore divino!»: è bellissimo questo pensiero di san Francesco di Sales, e dobbiamo cercare di metterlo in pratica per amore di Gesù e della Madonna, dando buon esempio anche al prossimo.

- Quanti piccoli atti di pazienza, di carità e di mortificazione, infatti, potremmo fare e non li facciamo?

- Quante curiosità, pensieri e parole inutili, infatti, potremmo eliminare per pregare di più e meglio, e non lo facciamo?

- Quante piccole mortificazioni di gola, di vanità, di permalosità e orgoglio dovremmo respingere prontamente, e non lo facciamo?...

Come vogliamo andare avanti, allora, per santificarci, se non approfittiamo di questi piccoli sacrifici che sono davvero, come dice san Francesco di Sales, «i fiammiferi con cui si accende il fuoco dell’amore divino»? Non dobbiamo sciupare queste occasioni e possibilità, intensificando sia la preghiera che il sacrificio per farci andare avanti più velocemente sul “treno della santificazione” che vuole portarci alla santità per il Paradiso, impegnandoci ad amare Dio con tutto il cuore e il prossimo come noi stessi.

Preghiamo soprattutto la Madonna del Buon Consiglio di illuminarci e ispirarci con i suoi consigli materni, donandoci la grazia per essere generosi nel fare i piccoli sacrifici che ci fanno amare Dio e il prossimo, che ci fanno consolare Gesù e la Madonna e ci fanno esercitare ogni carità verso i fratelli che soffrono e hanno più bisogno di aiuto e sostegno. Se aumentiamo la preghiera, sicuramente aumenteranno anche i “piccoli sacrifici”, che sono piccoli, è vero, ma che valgono davvero molto per correggere i nostri difetti, diminuire i peccati veniali e far crescere le virtù cristiane che non abbiamo ancora acquistato e che dobbiamo acquistare per arrivare alla perfezione cristiana, come Dio vuole, chiedendoci di diventare perfetti addirittura «come il Padre celeste» che vuole la salvezza di tutte le anime.

Meditazione di Padre Stefano Maria Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata