Soros è uno scafista di lusso per immigrati. Poi non li porta in Usa ma li scarica in Italia

di Pierluigi Magnaschi

Mentre i politici si dilettano delle loro scaramucce onanistiche a somma zero (quando va bene), il Paese sta affondando nel problema degli immigrati che ha assunto proporzioni economicamente e socialmente allarmanti anche se nessuno, fra chi conta, se ne sta interessando. Il buonismo di maniera li ha intorpiditi. Non si tratta di essere razzisti ma razionali. A chi chiede un bicchiere d'acqua non è opportuno aprire le vanne di una diga, gli si consegna una bottiglia.
Cosi è anche l'immigrazione che va regolata in funzione delle capacità di accoglienza che il paese destinatario del flusso è in grado di assicurare. Le anime buone (che spesso sono anche grandi firme) che ricordano l'accoglienza che i nostri emigrati hanno avuto cent'anni fa, negli States, dimenticano che quella fu un'immigrazione regolata (anche nell'interesse dei migranti stessi). Infatti potevano imbarcarsi verso gli Usa solo coloro che erano stati nominativamente e preventivamente accettati da Washington. Partivano inoltre solo se avevano già pagato il prezzo del biglietto. Venivano inoltre accompagnati, durante l'intero viaggio in transatlantico, da una funzionario del ministero degli esteri che li garantiva rispetto agli Usa e li difendeva dagli abusi dei molti avventurieri che si gettavano su dei poveri analfabeti come se fossero delle prede da divorare.
Perché l'immigrazione (che è in atto da diversi anni) è diventata drammatica, oggi, per l'Italia? Perché, fino a poco tempo fa, molti degli immigrati che sbarcavano sulle nostre coste vedevano nell'Italia solo un paese-corsia, da attraversare di corsa per approdare verso paesi da loro ritenuti più promettenti (o nei quali già risiedevano loro famigliari o conoscenti) come Germania, Francia e altri paesi Ue del Centro Europa. Con gli accordi di Schengen, infatti, erano venuti meno (nel senso che sono stati letteralmente dissolti) i confini intracomunitari, per cui, per l'immigrato irregolare, era sufficiente approdare in un paese (nel caso specifico, l'Italia) per poi scorrazzare, senza ulteriori controlli, in tutti gli altri paesi aderenti al Trattato di Schengen. Ma questa pacchia, di fronte alle allarmanti proporzioni del fenomeno, si è ben presto interrotta, nel senso che sono state ristabilite le frontiere, quando non sono state costruite delle vere e propri muraglie d'acciaio.

A questo punto è emersa, in tutte le sue drammatiche conseguenze, una fesseria accettata da un governo italiano di centrosinistra che firmò incautamente il Trattato di Dublino, che prevede esplicitamente che sia responsabile dell'immigrato il paese che gli ha consentito di entrare in Europa. E quindi è in questo paese (che è stato disattento nel presidiare i suoi confini con il resto del mondo) a dover automaticamente accogliere l'immigrato che, approdato in Italia, fosse finito in qualsiasi altro paese Ue. Ma siccome l'immigrazione africana viene solo da Sud, i due paesi che vengono messi sulla griglia sono l'Italia e la Grecia che, non potendo sparare ai barconi, sono da una parte costretti ad accogliere chi desidera arrivare (ieri ne sono approdati altri 1.800), e dall'altra non possono far filtrare una parte di questi immigrati verso i paesi europei che di quote non ne vogliono proprio sentir parlare (salvo la Germania della Merkel, che però ci sta ripensando).

In questo contesto, il multimiliardario americano George Soros (un pirata finanziario che, ai tempi di Ciampi, mise già in ginocchio la lira, provocando gravi danni a tutti gli italiani) ha promesso, lo scorso 20 settembre, in aggiunta ai suoi precedenti finanziamenti, 500 milioni di dollari per «favorire l'arrivo dei migranti». Egli infatti finanzia navi soccorso che (la denuncia ufficiale è del capo del Frontex, Fabrice Leggeri) si spingono fino alle coste libiche per soccorrere immigrati che stanno su carrette incapaci di tenere il mare, prelevano i trasportati e non li portano (come un americano dovrebbe fare se anche Obama glielo avesse permesso; immaginiamoci, ora, Trump) e non li portano, dicevo, negli Stati Uniti, che è un paese che ai suoi confini tiene, ma li consegnano alle autorità italiane affinché provvedano alle loro necessità.
Il meccanismo, che non dovrebbe essere consentito (visto che si tratta di collaborazione con gli scafisti, che sono dei mercanti di carni) è stato denunciato da una grande inviato indipendente, Gian Micalessin, sul Giornale. E, a dimostrazione dell'intontimento collettivo su questo tema che deve essere cancellato, questa notizia non è stata oggetto di nessuno dibattito nel talk show (che pure erano a corto di argomenti) o di riprese dagli altri giornali. E questo avviene come se il problema non esistesse. Sennonché il problema, nascosto dalle èlite, viene drammaticamente percepito dalla comunità locali che si vedono investite da un problema che ne limita la libertà e la qualità e quantità dei servizi collettivi ricevuti e che non può nemmeno essere espresso, se non a costo di essere tacitati come razzisti, da gente (è facile immaginare la capataz) che gli immigrati a casa sua, e nemmeno nelle sue vicinanze,non li ha mai visti.

Ma questa censura totalitaria, decisa da nessuno e obbedita da tutti, non può interessare il web, come dimostra il pezzo, plebiscitato da centinaia di migliaia di consensi, che viene pubblicato da ItaliaOggi a pag.13,perché serve per documentare chi non si inoltra nel web, ed è espressione dell'opinione pubblica, anche se non dell'opinione pubblicata. Un'opinione pubblica che conviene tener d'occhio se non si vuol poi trovare delle (amare) sorprese nelle urne.

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Francesco Federico
Lettera ai cattolici d'Europa
Byzantine Catholic Patriarchate: Appello al pentimento all’Europa
www.youtube.com/watch
Maurizio Muscas
Già affossò la Lira. E Ciampi lo nominò Commendatore.