DON ALESSANDRO MINUTELLA DAL VESCOVO DI PALERMO MONS. CORRADO LOREFICE, OGGI.
DICHIARAZIONE A RIGUARDO DELL' INCONTRO DI DON MINUTELLA CON IL VESCOVO
Sia lodato Gesù Cristo!
Don Minutella è stato ricevuto dal Vescovo. E ha confermato l' obbedienza. Lascerà la Parrocchia il prossimo Venerdì Santo al termine della Liturgia della croce.
Ha domandato nuovamente al Vescovo le ragioni della rimozione. Ha avuto risposte evasive. Ha chiesto al Vescovo se come Parroco fosse stato eretico o immorale, ragioni che innescano la rimozione canonica di un Parroco. Gli è stato detto di no. La questione accorata del sacerdote è stata: "Perché questa palese ingiustizia? Io ho avuto finora la chiesa sempre piena di fedeli e non ho mai insegnato eresie. La mia parrocchia è stata la più gremita in città nei giorni feriali e festivi". Un vero e autentico atto di offesa alla povera gente senza voce..
A conclusione dell' incontro don Minutella ha ribadito di voler obbedire a quella che lui ritiene un' ingiusta rimozione. Obbedisce per amore alla Chiesa ma precisa al Vescovo di non voler ritrattare di una sola virgola le proprie affermazioni a riguardo dell' impietoso stato di confusione nella Chiesa, anzi ribadendo al Vescovo la sensazione di un clima di regime se la denuncia profetica procura l' immediata rimozione. Obbedienza ma non sudditanza.
Don Minutella ha voluto richiamarsi alla Santa Vergine ritenendo che quanto egli sta soffrendo nell' essere ingiustamente strappato all' affetto delle sue pecorelle sembra frutto di una regia misteriosa che però non ha fatto i conti con Colei che ha promesso il trionfo del suo Cuore Immacolato. Ha anche aggiunto che ci si deve attendere una rivisitazione della messa secondo le mode filoluterane e pseudoecumeniche.
In ginocchio ha chiesto e ottenuto la benedizione del Vescovo ed è andato via.
Dicendo a noi tutti che la sua parte l' ha fatta...
Sia lodato Gesù Cristo!
Don Minutella è stato ricevuto dal Vescovo. E ha confermato l' obbedienza. Lascerà la Parrocchia il prossimo Venerdì Santo al termine della Liturgia della croce.
Ha domandato nuovamente al Vescovo le ragioni della rimozione. Ha avuto risposte evasive. Ha chiesto al Vescovo se come Parroco fosse stato eretico o immorale, ragioni che innescano la rimozione canonica di un Parroco. Gli è stato detto di no. La questione accorata del sacerdote è stata: "Perché questa palese ingiustizia? Io ho avuto finora la chiesa sempre piena di fedeli e non ho mai insegnato eresie. La mia parrocchia è stata la più gremita in città nei giorni feriali e festivi". Un vero e autentico atto di offesa alla povera gente senza voce..
A conclusione dell' incontro don Minutella ha ribadito di voler obbedire a quella che lui ritiene un' ingiusta rimozione. Obbedisce per amore alla Chiesa ma precisa al Vescovo di non voler ritrattare di una sola virgola le proprie affermazioni a riguardo dell' impietoso stato di confusione nella Chiesa, anzi ribadendo al Vescovo la sensazione di un clima di regime se la denuncia profetica procura l' immediata rimozione. Obbedienza ma non sudditanza.
Don Minutella ha voluto richiamarsi alla Santa Vergine ritenendo che quanto egli sta soffrendo nell' essere ingiustamente strappato all' affetto delle sue pecorelle sembra frutto di una regia misteriosa che però non ha fatto i conti con Colei che ha promesso il trionfo del suo Cuore Immacolato. Ha anche aggiunto che ci si deve attendere una rivisitazione della messa secondo le mode filoluterane e pseudoecumeniche.
In ginocchio ha chiesto e ottenuto la benedizione del Vescovo ed è andato via.
Dicendo a noi tutti che la sua parte l' ha fatta...