Le parole di padre Livio e la misericordia bergogliana

Viva Bergoglio! è il leit motive che riecheggia in ogni dove e che pare aver contagiato il mondo intero: una fiumana di osanna che da un anno a questa parte i media, la gente, ogni essere vivente, rivolgono al Pontefice Francesco, il misericordioso.

Di contro, chi solo osi porsi davanti alle parole del Papa con senso critico viene tacciato di essere un "cristiano ideologico"; e più pone domande, interrogativi, richieste di spiegazioni e chiarimenti, ecco ricevere con disprezzo l'appellativo di lefebvriano (il fatto poi di far parte o meno della FSSPX è un dettaglio), cioè un fottuto tradizionalista.
Per la verità Papa San Pio X scrisse nell'enciclica Pascendi Dominici Gregis che "i veri amici del popolo non sono nè rivoluzionari, nè novatori, ma tradizionalisti ..." ma non ditelo alla chiesa postconciliare di oggi, tutta intenta ad aggiornarsi... Quindi: giù dalla torre Papa San Pio X e non se ne parli più: anche la misericordia bergogliana prevede eccezioni.
Per la verità un caso simile è accaduto ai malcapitati Francescani dell'Immacolata: spiaccicati anche loro al suolo. L'accusa è di quelle che lasciano un marchio infamante e di tremenda vergogna: sono troppo ...cattolici!
Ricapitolando: fedeli alla ricerca di far rispettare un loro diritto (la celebrazione della Messa di sempre), Papi preconciliovaticanoII messi alla gogna, frati Francescani dell'Immacolata alle prese con la violenza di un commissariamento staliniano ... insomma, cominciano ad essere un po' tantine le eccezioni e con esse il numero di quelli che sono fatti fuori. Un po' strana questa misericordia.

In ogni caso, quando di mezzo ci sono i pronunciamenti del Pontefice, di questo Pontefice in particolare, è compito del buon cattolico chinarsi e adulare; ne consegue che la ragione deve diventare un optional, e di quelli più irrilevanti, dal momento che deve bastare la totale e ceca fiducia del fedele nei confronti del suo pastore, anche quando tale pastore non ritiene affatto di dover pascere il gregge a lui affidato ma di essere un pellegrino ne più ne meno uguale a tutte le pecorelle (come da lui stesso specificato) incamminate sulla strada della vita al motto “fai ciò che vuoi purché tu ritenga che sia il bene per te...così il mondo è già migliore” (colloquio/intervista del Papa con Scalfari).

Mah, se fosse davvero questa la filosofia insegnata da Cristo, quell'optional da irrilevante diviene assolutamente indispensabile perché non ci vuole molto a capire che un conto è vivere da pecorelle e un conto vivere da pecoroni, dove la differenza, cioè la scelta se vivere da pirla o alla ricerca della Verità, la fa proprio il cervello prima ancora che la fede...

Ma non divaghiamo e torniamo agli evviva rivolti a Francesco I: a questo Pontefice va riconosciuto infatti un grande merito avendo ottenuto ciò che i suoi predecessori non sono stati in grado di raggiungere: la chiarezza.
Per la verità, non proprio in merito ai suoi pronunciamenti, che non sono per nulla chiari o, forse sì, lo sono fin troppo.... ma chiarezza che si manifesta nei fedeli. Sicchè ognuno si sta rivelando per quello che è veramente: ciò che era celato nel cuore, ora viene a galla; i pensieri prima tenuti nascosti ora affiorano in superfice; ciò che prima era sconosciuto ora viene svelato: l'ambiguità ha lasciato il posto alla trasparenza e la natura di ognuno, come d'incanto, si materializza: ora si appare per ciò che si è veramente, non per ciò che si dava intendere di essere.
Tutto questo non può che essere ricondotto ad una grande Grazia che è piovuta dal Cielo: miracolo di Papa Bergoglio, che non si sa come, pare riesca a stimolare come non mai il "meglio" che c'è in tanti papaboys.

Un esempio?
Giusto qualche giorno fa, il noto direttore di Radio Maria, padre Livio Fanzaga (un vero ultrà del vescovo di Roma) ha pensato bene di mostrare ai suoi radioascoltatori quanto fosse profonda la sua indole misericordiosa (proposta da Papa Bergoglio quale panacea per curare tutti i mali degli uomini) e soprattutto come vada messa in pratica tanta attenzione per il prossimo.
Accade cosi che il Nostro, proprio il giorno dopo il funerale di Mario Palmaro (espulso dalla Radio, insieme ad Alessandro Gnocchi e Roberto de Mattei, altri due cattolici rompipalle che proprio faticano ad indossare la museruola di "cattolico pecorone"), abbia pensato bene di fornire una edificante performance di sensibilità e rispetto nei confronti di un uomo...defunto e di vicinanza cristiana alla sua famiglia ancora alle prese con un dolore lancinante..."In questi ultimi tempi ho dovuto fare un bel ‘repulisti’ fra i conduttori di Radio Maria… A qualcuno ho dovuto farlo scendere dalla cattedra e metterlo su un semplice seggiolino… Perchè deve essere ben chiaro: o si mangia questa minestra o si salta dalla finestra…" Queste le edificanti e misericordiose parole di padre Livio, in riferimento implicito a Palmaro, Gnocchi e de Mattei. Non c'è che dire: tempismo perfetto!

È il solito atteggiamento: meglio evitare di entrare nel merito delle questioni (quelle sollevate dai tre epurati); meglio mettere da parte i contenuti e porre il tutto sul piano personale, vomitando un inspiegabile rancore per di più nei confronti di chi non può nemmeno replicare, poiché appena sepolto al Campo Santo.

Da dove proviene tutto questo risentimento, per di più goffamente celato dal tentativo maldestro di chi vuole apparire come il difensore della sana dottrina cattolica? Certo è risaputo che di uomini cinici ne è pieno zeppo il mondo, ma quando questi tali sono anche uomini consacrati, si percepisce una stretta al cuore e si rimane interdetti: sarebbero questi i punti di riferimento a cui un fedele dovrebbe affidarsi per la salvezza della propria anima?
Eppure padre Livio dispensa consigli: "Già a Buenos Aires il card. Bergoglio non godeva delle simpatie di ambienti tradizionalisti. E così è anche oggi in Italia, cari amici… Sono i rigoristi, gli eticisti, i tradizionalisti, insomma i cristiani ideologici… Non bisogna stupirsene. Andiamo avanti tranquilli seguendo i nostri Pastori…".

Ora, vien da chiedersi: seguire quali Pastori? Forse quelli che strizzano l'occhio al mondo e alle pretese della mentalità dominante? O forse quelli che amano giocare con le parole, come è ormai prassi diffusa, sicchè basta dare al vizio il nome di virtù ed il gioco è fatto? Oppure ancora, quelli tutti intenti a manifestare la misericordia di questa chiesa bergogliana? Abbiamo visto di che misericordia si tratti...
Ne risulta un quadro inquietante. Altro che non stupirsi! Altro che andare avanti tranquilli!


C'è da pregare, da pregare tanto, affinché il buon Dio ci indichi i veri pastori perchè scambiare lucciole per lanterne è il più grande rischio che si possa correre oggi in questa Chiesa mal ridotta, simile ad una barca nella tempesta che procede incerta, sballottata ai quattro venti...
Ma non disperiamo: con l'avvento di Papa Francesco ora si hanno le idee più chiare su chi siano i lupi travestiti da agnelli. Ora c'è chiarezza. Una Grazia inaspettata!
Stefano Arnoldi

corsiadeiservi.it

fidelis eternis
😊 🤭
Massimo M.I.
Questa mattina, radio M. Ha trasmesso una bella messa in latino
Francesco I
Novus ordo o Vetus ordo?
Crociato
Si è convertita?
Massimo M.I.
Caro @Francesco I , io non comprendo il latino, o per lo meno molto poco quando le parole si assomigliano all'Italiano, poi solo ascoltando non so che cerimonie o atti vi erano nella messa, ho iniziato ad ascoltare dal credo e le preghiere di consacrazione erano ricche di invocazioni ai santi con bellissimi canti credo gregoriani dal CD. Comunque credo sia un buon segno, teniamo conto che p. Livio …Altro
Caro @Francesco I , io non comprendo il latino, o per lo meno molto poco quando le parole si assomigliano all'Italiano, poi solo ascoltando non so che cerimonie o atti vi erano nella messa, ho iniziato ad ascoltare dal credo e le preghiere di consacrazione erano ricche di invocazioni ai santi con bellissimi canti credo gregoriani dal CD. Comunque credo sia un buon segno, teniamo conto che p. Livio a differenza di altri, ha fatto delle precise catechesi sull'apocalisse, sull'umanesimo, sul governo mondiale ecc. Forse se avesse disconosciuto Bergoglio, non avrebbe potuto raggiungere tanta gente con queste catachesi che sono rarissime altrove. Preghiamo per lui
alda luisa corsini
🥴
ILDEGARDA .
Però errare humanum est!!
Altrimenti....finiremo per sbilanciarci dalla parte dei giustizialisti...ma chi è il vero Giudice?
Valeva
Comunque, l'articolo è del 2017. Nel frattempo, mi pare che se posizioni di padre Livio siano piuttosto cambiate...
Franco Toscano
"NE MANDA PIÙ ALL'INFERNO LA MISERICORDIA DI DIO CHE NON LA SUA GIUSTIZIA". Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
La falsa e la vera misericordia di Dio.
Et misericordia ejus... timentibus eum, dice la Santa Vergine nel Magnificat. Oggi si fa un gran parlare della misericordia di Dio e si vuol fare di Dio un buonista ed è per questo che si precisa poco quali siano le condizioni per ottenere misericordia …Altro
"NE MANDA PIÙ ALL'INFERNO LA MISERICORDIA DI DIO CHE NON LA SUA GIUSTIZIA". Sant'Alfonso Maria de' Liguori.
La falsa e la vera misericordia di Dio.
Et misericordia ejus... timentibus eum, dice la Santa Vergine nel Magnificat. Oggi si fa un gran parlare della misericordia di Dio e si vuol fare di Dio un buonista ed è per questo che si precisa poco quali siano le condizioni per ottenere misericordia. La prima, anche se non la più elevata, è l'aver il Timor di Dio che è l'inizio della sapienza. Questo dono dello Spirito Santo non ci fa peccare o ci fa uscire dal peccato. Chi fa un peccato mortale non ha il timor di Dio, chi non esce dal peccato mortale non ha il timor di Dio. Ancor di più, chi fa un peccato mortale, checché ne dica, non ha l'amor di Dio; il peccato mortale è un rifiuto pratico dell'amor di Dio. Comunque, se non abbiamo almeno il Timor di Dio non possiamo ottenere misericordia ed è per questo che sant'Alfonso Maria de' Liguori dice che : "Ne manda più all'inferno la misericordia di Dio che non la sua giustizia", perché molti sperano nella misericordia di Dio senza però aver il Timor di Dio che ci impedisce di peccare o ci fa uscire dal peccato. E' vero che nell'orazione delle rogazioni la Chiesa ci fa dire "Deus cui proprium est misereri semper et parcere" (Dio, di cui è il proprio aver misericordia e perdonare) o nella Bibbia: "Dic ad eos: Vivo ego, dicit Dominus Deus, nolo mortem impii, sed ut convertatur impius a via sua, et vivat".
(Di a loro: Io vivo, dice il Signore Iddio, non voglio la morte del peccatore, ma che egli si converta e viva) Ezechiele, 33, 11. Dio vuol aver pietà di noi ma non contro la nostra volontà libera. Se noi liberamente abbiamo il timor di Dio, l'amor di Dio, Dio avrà misericordia di noi. La libertà Dio ce l'ha data per fare liberamente il bene; se uno fa il male, e tutti, più o meno lo facciamo, non usa della libertà ma ne abusa.

Ecco il testo del santo che parla di questo.
“Sant’Agostino dice che il demonio inganna gli uomini in due modi: con la disperazione e con la speranza. Dopo il peccato, tenta il peccatore alla disperazione con il terrore della divina giustizia; ma prima di peccare spinge l’anima al peccato con la speranza nella divina misericordia. Perciò il Santo ammonisce: «Dopo il peccato, spera nella misericordia, prima del peccato, abbi timore della giustizia». Infatti non merita misericordia chi si serve della misericordia di Dio per offenderlo. Dio usa misericordia con chi lo teme, non con chi si serve di essa per non temerlo.
È difficile trovare una persona così disperata, che voglia veramente dannarsi. I peccatori vogliono peccare senza perdere la speranza di salvarsi. Peccano dicendo: «Dio è misericordioso; farò questo peccato e poi mi confesserò». «Farò ciò che mi piace, tanto Dio è buono»: cosi parlano i peccatori, come scrive sant’Agostino. Però tanti con questo modo di pensare sono finiti male. Dice il Signore: Non dire: «La sua misericordia è grande; mi perdonerà i molti peccati» (Sir 5,6). Non dire: «Per quanti peccati io possa commettere, con un atto di dolore sarò perdonato!» E perché? Poiché ci sono presso di lui misericordia e ira, il suo sdegno si riverserà sui peccatori. Dio pur essendo misericordioso, è anche giusto… Dio promette la sua misericordia a chi lo teme, non a chi abusa di essa. La sua misericordia si stende su quelli che lo temono (Lc 1,50), cantò la Madre di Dio. Agli ostinati Dio minaccia la giustizia. […]
Insomma, dice San Paolo, non ci si può prendere gioco di Dio (Gal 6,7). Non si può offenderlo continuamente con proposito e poi pretendere il Paradiso. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato: chi semina peccati non ha motivo di sperare altro che il castigo da scontare nell'inferno. La rete con la quale il demonio trascina le anime all'inferno e l’inganno sibilato attraverso le parole: «Peccate pure liberamente, perché vi salverete nonostante tutti i peccati». Dio detesta la speranza di chi si ostina al peccato poiché la loro speranza è abominio. Una tale speranza provoca Dio al castigo, meritato da chi, abusando della sua bontà, lo ha offeso in tutti i modi".
S. Alfonso Maria de’ Liguori

Dopo aver redatto l'articolo qui sopra ho trovato questo. "Sì, è la falsa misericordia quella che si sta diffondendo nel mainstream cattolico. Ecco una acuta e profonda riflessione di padre Richard Heilman sulla comprensione distorta e pericolosa della misericordia di alcuni esponenti di alto livello della Chiesa. Il caso Biden.
La falsa misericordia - Il blog di Sabino Paciolla
Sancte Joseph
Sogno di una notte di mezza estate: 2 ore di completa smemoratezza del tempo presente!
Acchiappaladri
@Francesco Federico
Mannaggia, vedi che cosa capita a non leggere nel 2016 "Avvenire" (e Gloria TV che lo riportava diligentemente)! Non si rimane aggiornati sull'essenziale! Fai, come ho fatto io, la figura dell'ignorante che si è perso l'aggiornamento del Canone fatto dal Concilio Vaticano III nella sua seduta straordinaria a Cracovia, proprio ai piedi del colle Wavel sotto la premurosa tutela del …Altro
@Francesco Federico
Mannaggia, vedi che cosa capita a non leggere nel 2016 "Avvenire" (e Gloria TV che lo riportava diligentemente)! Non si rimane aggiornati sull'essenziale! Fai, come ho fatto io, la figura dell'ignorante che si è perso l'aggiornamento del Canone fatto dal Concilio Vaticano III nella sua seduta straordinaria a Cracovia, proprio ai piedi del colle Wavel sotto la premurosa tutela del DRAGONE SFUTAFUOCO (c'è davvero: di solito per il diletto dei turisti e non per l'ispirazione dei vescovi bergogliani).

Vedo solo ora che i neo-padri del CVIII, per doverosa simmetria col Pentateuco antico hanno canonizzato anche un Pentateuco Nuovo con la provvidenziale introduzione del quinto evangelo, il VANGELO SECONDO GALANTINO che fra l'altro recita:

"... fa notare Galantino alle centinaia di giovani che gremiscono la bella chiesa barocca a ridosso della collina del Wawel,
la sua preghiera di intercessione e la sua voglia di osare salvano Sodoma. La città è salva perché ci sono i giusti, anche se pochi; ma la città è salva soprattutto perché c’è Abramo" ..."

P.S. Lasciando la sacra ira a Colui che è l'unico che ha titolo per averla e per predisporre i relativi castighi, mi limito ad osservare che da Italiano mi girano un po' gli zebedei 🤐 quando un vescovo, che ufficialmente rappresenta la dirigenza dell'episcopato italiano, va persino ALL'ESTERO !!!, in terra cattolicissima, a svergognarci esibendo la sua scandalosa ignoranza biblica peggiore di quella del talebano mullah Akhtar Mansour ... sempre sperando che sia un caso di ignoranza in buona fede.
Francesco Federico
@Acchiappaladri
Caro amico, neppure Sodoma fu distrutta ! Evidentemente Lei non conosce l'ultima versione della bibbia:
Nell'era Bergoglio si modifica anche la Bibbia , pur di essere dalla parte dei sodomiti !
Acchiappaladri
@Maurizio Muscas
Continuiamo a sperare che a quella desolazione non si arrivi e il rev. Fanzaga non si debba porre il dilemma: Ninive non fu distrutta perché in zona Cesarini si pentì.
E nel frattempo però prudentemente cerchiamo di pentirci e migliorarci almeno un po' per potere non temerariamente sperare di salvarci se invece, come a Sodoma, i giusti saranno così pochi che la Divina Giustizia …Altro
@Maurizio Muscas
Continuiamo a sperare che a quella desolazione non si arrivi e il rev. Fanzaga non si debba porre il dilemma: Ninive non fu distrutta perché in zona Cesarini si pentì.
E nel frattempo però prudentemente cerchiamo di pentirci e migliorarci almeno un po' per potere non temerariamente sperare di salvarci se invece, come a Sodoma, i giusti saranno così pochi che la Divina Giustizia dovrà permettere la distruzione.
quisut
Da anni ormai non ascolto più Radio Maria, da quando, imbarazzatissimo, padre Livio cercava di conciliare il Magistero con le recenti "aperture" ai divorziati risposati.
Maurizio Muscas
Padre Livio quando Bergoglio benedirà le unioni sodomitiche in Vaticano, che farai?
Francesco I
Cerchiamo di far contento quel pover'uomo di Bergoglio: egli ama molto la povertà
Niente più 8 x 1000 a favore della Chiesa CattolicaAltro
Cerchiamo di far contento quel pover'uomo di Bergoglio: egli ama molto la povertà

Niente più 8 x 1000 a favore della Chiesa Cattolica
Acchiappaladri
Il rev. Livio Fanzaga è un povero peccatore come tutti: però ha fatto, e mi sembra che stia facendo ancora tramite lo strumento comunicativo di Radio Maria, tanto bene da mettere su uno dei piatti della bilancia della Divina Giustizia.
Egli è affetto da papolatria purtroppo e, forse per cercare di difendere la "sua" radio da ogni dubbio di non allineamento totale e acritico al regnante papa, …Altro
Il rev. Livio Fanzaga è un povero peccatore come tutti: però ha fatto, e mi sembra che stia facendo ancora tramite lo strumento comunicativo di Radio Maria, tanto bene da mettere su uno dei piatti della bilancia della Divina Giustizia.

Egli è affetto da papolatria purtroppo e, forse per cercare di difendere la "sua" radio da ogni dubbio di non allineamento totale e acritico al regnante papa, calpesta ogni riconoscenza umana e misericordia cristiana per alcuni suoi ex collaboratori, buoni cristiani, che per lunghi anni hanno contribuito con sacrifici (in soldi e lavoro) alle trasmissioni di Radio Maria e apparentemente senza vergogna (e senza la scusante della senescenza mentale) negli ultimi 2-3 anni a volte contraddice nelle sue catechesi alcuni degli insegnamenti che ha energicamente e cattolicamente predicato in precedenza per venti o più anni.

Dispiace constatare che il rev. Fanzaga in pubblico faccia finta di dimenticare quello che conosce benissimo e che fu insegnato da alcuni suoi collaboratori (diretti o indiretti) che non può più licenziare perché ormai le loro anime risiedono al cospetto dell'Altissimo.
Ad esempio:
1) card. Giacomo Biffi:

"La prima MISERICORDIA di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della VERITÀ"
2) san Tommaso d'Aquino (ispiratore indirettamente di tante trasmissioni di Radio Maria):
"La VERITÀ, soprattutto quando incombe un pericolo, deve essere predicata pubblicamente, né deve farsi il contrario per il fatto che alcuni se ne scandalizzano"

La sua manifesta caparbietà e supponenza forse sono state provvidenziali per poter far sopravvivere e sviluppare Radio Maria:
il mio sincero augurio è che (se non l'avesse già fatto) egli chieda perdono alle persone (viventi, o alle loro anime e ai loro congiunti viventi) che ha ingiustamente sanzionato e che perseveri nella sua missione evangelizzatrice "via radio" evitando, se non strettamente necessaria per il dovuto rispetto istituzionale, ogni incensatura papale quando non sia giustificata dalla cristiana verità dei fatti.