Dai a Dio ciò che è di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare - Vangelo 29° Domenica
Commento
I nemici di Gesù, i farisei, usano un stratagemma nei confronti di Gesù per farlo cadere in fallo: mandano alcuni dei loro discepoli con un interrogativo da porre a Gesù. Gli chiedono “se è lecito oppure no pagare il tributo a Cesare”. Se Gesù avesse risposto di sì, Egli si sarebbe posto a favore del dominio romano e contro il popolo d’Israele, se invece avesse risposto di no, i farisei avrebbero avuto di che accusarlo di ribellione verso Roma e condurlo davanti i romani per essere giudicato. Anche in questa occasione si rivela l’intenzione malvagia della casta di coloro che detengono il potere religioso i farisei: sanno che Gesù, quanto egli insegna è secondo verità, gli attribuiscono anche il titolo di “Maestro”, eppure gli stessi farisei si pongono contro la verità e dalla parte di coloro che commettono iniquità. Ma Gesù, in questo contesto in cui si troverebbe “vittima” di un complotto contro di Lui, non perde l’occasione di ribaltare la situazione, offrendo una lezione magistrale. Egli afferma che ciò che appartiene a un’organizzazione umana va regolato da chi la presiede, infatti sulla moneta sulla quale fa il suo discorso vi è l’immagine dell’imperatore romano, mentre ciò appartiene alla sfera prettamente spirituale, deve rispondere precisamente a colui che è responsabile di questo potere spirituale. Non vi devono essere compromessi tra le due sfere, quella spirituale e quella umana; soprattutto quella umana non può interferire e pretendere di organizzare l’aspetto spirituale e comunque a Dio si deve un culto e rispetto che Egli merita essendo Dio. Ma questa risposta è anche aperta al fatto che il culto che si deve a Dio attraverso le proprie pratiche religiose non può essere regolato da alcuna autorità umana, la quale non può interferire nell’attività religiosa. In merito al culto che dobbiamo a Dio, devo far notare che alcune volte noto che vi sono pastori, che all’interno della S. Messa o nei luoghi di culto, introducono elementi prettamente umani, che non sono indicati per il luogo religioso. Per fornire alcuni esempi: le chiacchiere durante la S. Messa o al termine stanno ad indicare che molti fedeli alla maniera dei protestanti non considerano più la presenza di Gesù nella S. Eucaristia nel luogo santo e conversano di argomenti materiali, di affari, di soldi, di persone, ponendo vari giudizi. Invece di un rapido saluto e di ritrovarsi fuori dalla chiesa per continuare la conversazione s’intrattengono nella casa di Dio, quasi fosse diventata un bar o qualcosa di simile e molti sacerdoti permettono e fanno loro stessi la medesima cosa. Alcuni di loro introducono nelle loro omelie elementi umani senza ricondurli a Dio, ma improntano i loro discorsi alle necessità umane, facendo loro stessi della casa di Dio un luogo di ladri e mercanti che rubano la Parola di Dio, mistificandola, stravolgendola. Ma poi vi sono anche altre iniziative che non danno culto a Dio, come quella di battere le mani a delle persone o a dei sacerdoti o religiosi per ricorrenze o altro, considerando il merito di quanto ricordano, come cosa dovuta più a se stessi, che a Dio. In pratica si fa della casa di Dio un luogo dove si celebra se stessi e non Dio.
Vangelo secondo Matteo 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Giosuè
L’immagine è tratta da:
it.wikipedia.org/wiki/Purificazione_del_Tempio
I nemici di Gesù, i farisei, usano un stratagemma nei confronti di Gesù per farlo cadere in fallo: mandano alcuni dei loro discepoli con un interrogativo da porre a Gesù. Gli chiedono “se è lecito oppure no pagare il tributo a Cesare”. Se Gesù avesse risposto di sì, Egli si sarebbe posto a favore del dominio romano e contro il popolo d’Israele, se invece avesse risposto di no, i farisei avrebbero avuto di che accusarlo di ribellione verso Roma e condurlo davanti i romani per essere giudicato. Anche in questa occasione si rivela l’intenzione malvagia della casta di coloro che detengono il potere religioso i farisei: sanno che Gesù, quanto egli insegna è secondo verità, gli attribuiscono anche il titolo di “Maestro”, eppure gli stessi farisei si pongono contro la verità e dalla parte di coloro che commettono iniquità. Ma Gesù, in questo contesto in cui si troverebbe “vittima” di un complotto contro di Lui, non perde l’occasione di ribaltare la situazione, offrendo una lezione magistrale. Egli afferma che ciò che appartiene a un’organizzazione umana va regolato da chi la presiede, infatti sulla moneta sulla quale fa il suo discorso vi è l’immagine dell’imperatore romano, mentre ciò appartiene alla sfera prettamente spirituale, deve rispondere precisamente a colui che è responsabile di questo potere spirituale. Non vi devono essere compromessi tra le due sfere, quella spirituale e quella umana; soprattutto quella umana non può interferire e pretendere di organizzare l’aspetto spirituale e comunque a Dio si deve un culto e rispetto che Egli merita essendo Dio. Ma questa risposta è anche aperta al fatto che il culto che si deve a Dio attraverso le proprie pratiche religiose non può essere regolato da alcuna autorità umana, la quale non può interferire nell’attività religiosa. In merito al culto che dobbiamo a Dio, devo far notare che alcune volte noto che vi sono pastori, che all’interno della S. Messa o nei luoghi di culto, introducono elementi prettamente umani, che non sono indicati per il luogo religioso. Per fornire alcuni esempi: le chiacchiere durante la S. Messa o al termine stanno ad indicare che molti fedeli alla maniera dei protestanti non considerano più la presenza di Gesù nella S. Eucaristia nel luogo santo e conversano di argomenti materiali, di affari, di soldi, di persone, ponendo vari giudizi. Invece di un rapido saluto e di ritrovarsi fuori dalla chiesa per continuare la conversazione s’intrattengono nella casa di Dio, quasi fosse diventata un bar o qualcosa di simile e molti sacerdoti permettono e fanno loro stessi la medesima cosa. Alcuni di loro introducono nelle loro omelie elementi umani senza ricondurli a Dio, ma improntano i loro discorsi alle necessità umane, facendo loro stessi della casa di Dio un luogo di ladri e mercanti che rubano la Parola di Dio, mistificandola, stravolgendola. Ma poi vi sono anche altre iniziative che non danno culto a Dio, come quella di battere le mani a delle persone o a dei sacerdoti o religiosi per ricorrenze o altro, considerando il merito di quanto ricordano, come cosa dovuta più a se stessi, che a Dio. In pratica si fa della casa di Dio un luogo dove si celebra se stessi e non Dio.
Vangelo secondo Matteo 22,15-21
In quel tempo, i farisei se ne andarono e tennero consiglio per vedere come cogliere in fallo Gesù nei suoi discorsi. Mandarono dunque da lui i propri discepoli, con gli erodiani, a dirgli: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e insegni la via di Dio secondo verità. Tu non hai soggezione di alcuno, perché non guardi in faccia a nessuno. Dunque, di’ a noi il tuo parere: è lecito, o no, pagare il tributo a Cesare?». Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, rispose: «Ipocriti, perché volete mettermi alla prova? Mostratemi la moneta del tributo». Ed essi gli presentarono un denaro. Egli domandò loro: «Questa immagine e l’iscrizione, di chi sono?». Gli risposero: «Di Cesare». Allora disse loro: «Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare e a Dio quello che è di Dio».
Giosuè
L’immagine è tratta da:
it.wikipedia.org/wiki/Purificazione_del_Tempio