L’Apocalisse, i tempi della Donna, la battaglia finale: vi spiego i Tempi di Maria
Dopo tanto pubblicare qui su gloria.tv attraverso il canale Tempi di Maria con apparizioni, messaggi, profezie di vario genere, vorrei per un attimo, cari amici, riprendere il filo del discorso, ritornare per un attimo alla radice dell’ispirazione, al progetto che sta dietro l’apostolato intrapreso da poco più di un anno sul web, in particolare con il sito tempidimaria.com e questo canale gloria.tv.
Il concetto di “TEMPI DI MARIA” è programmatico e diventa sinonimo dell’importanza delle apparizioni mariane nel nostro tempo. Personalmente credo profondamente in questo progetto del Cielo che si manifesta per mezzo della Beata vergine Maria e, di conseguenza, credo nell’importanza della consacrazione a Lei che, per quanto mi riguarda, vivo da diversi anni.
Resta allora da capire cosa siano questi “Tempi di Maria”, non solo cosa intendo io ma cosa evidentemente davvero significhino e cosa il Cielo vuole sia compreso per entrare più profondamente nel mistero del nostro tempo, certamente devastante ed apocalittico ma anche, per altri versi, luminoso, proprio perchè in esso è presente più che in altri tempi Lei, la Mediatrice di ogni grazia.
In effetti, è stato versato molto inchiostro per tentare di illuminare il significato e le ragioni del manifestarsi di Maria nel mondo. Alcuni di questi tentativi sono anche lodevoli e, tutto sommato, ben riusciti.
Tuttavia a me sembra che, al quesito: “perché le apparizioni mariane?”, non possa darsi risposta più teologicamente e profeticamente centrata di questa: Maria appare e moltiplica le sue visite perché questi sono i Suoi tempi, sono i “Tempi di Maria”. Quello dei tempi di Maria è un discorso che va assolutamente fatto. È la premessa necessaria quando si vuole trattare di qualsiasi apparizione o intervento di Maria, soprattutto in questi tempi più recenti.
In prima battuta va detto che “Tempi di Maria”, come fa notare il giornalista napoletano Saverio Gaeta, “non è uno slogan ma un giudizio profondo sul nostro tempo”:
«Gli ultimi decenni e in particolare questi inizi del terzo millennio cristiano rappresentano un momento epocale nel quale la Madonna sta esercitando un compito specifico di avvertimento al riguardo dei pericoli incombenti e di sostegno dinanzi a ogni difficoltà… Il tempo di Maria non intende essere soltanto uno slogan... In queste parole si racchiude infatti un vero e proprio giudizio sulla realtà nella quale ci troviamo a vivere dal punto di vista sia del mondo che della Chiesa»[1].
Ogni mariofania, quindi, per essere davvero capita, deve essere inquadrata nel contesto dei Tempi di Maria. Mi sembra si possa dire che i tempi di Maria abbiano una triplice legittimazione: biblica, teologica, profetica.
Legittimazione biblica
Innanzitutto la Sacra Scrittura: nel libro dell’Apocalisse (12,1-2) si staglia la figura della “Donna vestita di sole”:
«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto».
La stessa rivelazione biblica, dunque, letta all’interno della genuina esegesi cattolica, ci dice che vi sarà un tempo in cui il “segno della Donna” si compirà storicamente (congiuntamente con quello del drago rosso-fuoco). Alla luce degli avvenimenti mariani che da due secoli si realizzano sulla terra, è giocoforza riconoscere che l’incarnazione storica del “Signum magnum”è il ministero profetico che Maria sta incarnando con una puntualità straordinaria attraverso le sue apparizioni e così è possibile ravvedere il legame che passa tra la “Donna vestita di sole” e i “Tempi della Donna” che si compiono attraverso una sua pressante e decisiva azione sulla terra come messaggera di Dio che, apparendo e offrendo i suoi messaggi, si fa guida del popolo di Dio pellegrinante verso la beatitudine eterna ma anche geniale stratega che si pone alla testa della milizia di Dio nel combattimento apocalittico contro le forze del male e i principati delle tenebre.
Legittimazione teologica
La legittimazione teologica sta nelle verità dogmatiche e più in generale nelle prerogative che la Dottrina cattolica attribuisce alla Santa Vergine in virtù di cui è“di diritto” possibile ciò che avviene “di fatto”, ossia l’invadenza mariana dei nostri tempi. Soprattutto le verità cattoliche di Maria quale Madre spirituale dell'umanità, Mediatrice di ogni grazia, Corredentrice e Sposa dello Spirito Santosupportano in maniera possente la realtà delle mariofanie, anzi ne giustificano e ne invocano la moltiplicazione, come sta avvenendo da diversi decenni.
Legittimazione profetica
Ma adesso concentrerei maggiormente l’attenzione sulla terza legittimazione, quella profetica. Mi sembra di poter trovare in quest’area di riflessione due piste di percorrenza: da una parte il carisma profetico suscitato dello Spirito Santo in alcuni uomini e donne di Dio che hanno intravisto, preannunciato, descritto e motivato i tempi di Maria; dall'altra il luogo teologico di “segno dei tempi” di cui la teologia cattolica, appoggiandosi sulle parole di Nostro Signore nei Vangeli, ha sempre parlato e ha indicato come elemento fondamentale per una retta lettura della storia alla luce della fede.
Per quanto riguarda il primo punto,mi basta prendere in esame il “padre e profeta” dei Tempi di Maria: San Luigi Grignion de Montfort, colui che meglio e più di ogni altro ne ha indicato l’intima caratterizzazione e le ragioni fondamentali.
Premetto che a San Luigi non fu dato conoscere il “compimento cronologico” dei suoi preannunci. Anzi alla fine fu costretto a scrivere:
«Quando e come ciò avverrà?... Dio solo lo sa: noi dobbiamo tacere, pregare, sospirare e attendere»[2].
È il modo di agire di Dio e la natura stessa dell’autentica profezia che generalmente si comprende solo all’atto del suo compimento. Noi però, col senno di poi, possiamo rispondere al Montfort: «ora sono i tempi da te predetti, ora sono i tempi della celeste Regina, ora sono i tempi in cui, apparendo, è venuta a salvare la Chiesa e l’umanità gementi e smarrite!».
Nel suo Trattato della Vera Devozione, sulla scia del solenne “introito” che ricordavo poco prima (Trattato, § 1), San Luigi enuclea il principio fondamentale che sottostà all’avvento dei “Tempi di Maria”:
«Per mezzo di Maria cominciò la salvezza del mondo, e per mezzo di Maria deve essere compiuta»[3].
In questo senso, difendere il significato forte delle apparizioni di Maria contro ogni visione riduttiva e minimalista significa difendere il ruolo nella storia della salvezza che Dio ha affidato alla Vergine Maria; significa capire che Lei “viene per salvare” perché, come già un tempo, viene come “mistica Aurora” che prepara l’avvento del Sole di giustizia, Cristo Gesù e il suo Regno di Pace a seguito dei cataclismi e delle purificazioni che incombono sul mondo come una “spada di Damocle”. Il Monfort non lesina applicazioni luminose per caratterizzare questi ultimi tempi in cui Maria sarà presente e opererà come Madre della Chiesa e del mondo in modo del tutto singolare:
«Maria deve risplendere, più che mai, in misericordia, in forza e in grazia in questi ultimi tempi: in misericordia, per ricondurre e ricevere amorosamente i poveri peccatori e gli sviati che si convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica; in forza contro i nemici di Dio, gli idolatri, gli scismatici, i maomettani, gli ebrei e gli empi induriti, che si ribelleranno terribilmente per sedurre e far cadere, con promesse e minacce, tutti quelli che saranno loro contrari; infine ella dovrà risplendere in grazia, per animare e sostenere i valorosi soldati e fedeli servi di Gesù Cristo che combatteranno per i suoi interessi»[4].
Ma, come rivela l’Apocalisse, i tempi della Donna, i tempi di Maria coincidono con i tempi del drago (12,3-4) che ingaggia una battaglia mortale contro la sua rivale a motivo di quella “inimicizia”che il lemma biblico (in Gen 3,15) presenta in tutta la sua “crudezza” perché ogni volta che il Testo sacro lo utilizza lo fa per esprimeresempre una inimicizia irriducibile, insanabile che si placa solo con la distruzione di uno dei due avversari. San Luigi vede lontano e indica con parole di fuoco lo scontro che ci sarà tra la Donna con la sua stirpe-discendenza e il drago rosso-fuoco con i suoi satelliti. Sia il testo di Genesi 3,14-15 che quello di Apocalisse 12,1ss indicano chiaramente che
«Dio non soltanto pose inimicizia, ma inimicizie, non solo tra Maria e il demonio, ma tra la stirpe della santa Vergine e la stirpe del demonio; cioè Dio pose inimicizie, antipatie e odi segreti tra i veri figli e servi della santa Vergine e i figli e schiavi del diavolo; essi non si amano scambievolmente, né hanno corrispondenza interiore gli uni con gli altri. I figli di Belial, gli schiavi di Satana, gli amici del mondo (perché è la stessa cosa), hanno sempre perseguitato finora e perseguiteranno più che mai quelli che appartengono alla santissima Vergine, come già Caino perseguitò suo fratello Abele, ed Esaù suo fratello Giacobbe, che sono le figure dei reprobi e dei predestinati. Ma l’umile Maria avrà sempre vittoria sopra questo superbo, e così grande da giungere fino a schiacciargli latesta ove risiede la sua superbia; scoprirà sempre la sua malizia di serpente; sventerà i suoi pianiinfernali, dissiperà i suoi consigli diabolici e difenderà fino alla fine del mondo i suoi servi fedelidai suoi crudeli artigli»[5].
San Luigi, guidato dallo Spirito, attraversa i secoli e giunge fino al momento “clou“ dello scontro tra Maria con i suoi apostoli degli ultimi tempi da un partee satana con tutte le sue schiere infernali dall’altra.
Ci sarà uno scontro violento ma alla fine la Donna avrà il sopravvento.
Vorrei ricordare, a questo punto, quanto diceva un’altra straordinaria voce profetica dei nostri tempi, suor Lucia di Fatima, un profeta coraggioso e scomodo che dovette sopportare, con amarezza, lo scetticismo ed il rifiuto di buona parte della Chiesa cattolica, di quell’ampio e trasversale partito dei “novatori” (liberali, catto-progressisti, catto-comunisti, filo-luterani, neo-modernisti) a cui la voce forte della veggente prediletta del Cuore Immacolato di Maria risultava scomoda e fastidiosa, motivo per il quale si è cercato in molti modi di spegnerla o quantomeno di affievolirne il vigore. Invece il Cielo non ha permesso che questa voce scelta rimanesse silenziosa. Suor Lucia, in pieno XX secolo, è stata un dono del Cielo, un grande aiuto alla comprensione del senso profondo del momento drammatico che viviamo.
Vengo al punto.Nel 1957, in un’intervista rilasciata al sacerdote messicano padre Agustin Fuentes,postulatore per la causa di beatificazione di Francesco e Giacinta Marto, diceva che «satana è in procinto di ingaggiare una battaglia decisiva contro la santa Vergine». E proseguiva:
«Questa battaglia decisiva è lo scontro finale, da cui una parte uscirà vittoriosa e l'altra sconfitta. Dobbiamo scegliere sin da ora da che parte stare, se con Dio o con il diavolo. Non c'è altra possibilità».
È quello scontro decisivo previsto e predetto dal Montfort. Di questo scontro, come sembra, siamo agli sgoccioli. Alla luce delle testimonianze profetiche più serie e accreditate degli ultimi secoli apprendiamo,così, che satana ha ingaggiato la battaglia ultima e decisiva che significa “finale”. Suor Lucia poi, in quella stessa intervista, affermava la sua convinzione che l’umanità e la Chiesa si trovino “negli ultimi tempi”, quegli ultimi tempi in cui il potere di Maria contro satana dovrà essere del tutto eccezionale, come fa sapere il Monfort:
«Il potere di Maria su tutti i diavoli risplenderà particolarmente negli ultimi tempi, quando Satana tenderà insidie al suo calcagno, cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che ella susciterà perfargli guerra».[6]
Riallacciandosi al testo dell’Apocalisse, il profeta dei tempi di Maria palesa il “colpo di scena”: lo scontro finale sarà non tra la Donna ed il drago ma tra questi e la discendenza di Lei:
«(Questi apostoli di Maria) con l’umiltà del loro calcagno, in unione con Maria, schiacceranno la testa del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo»[7].
Sono profondamente convinto che il nostro tempo possa comprendersi solo alla luce dei tempi di Maria di cui siamo alle battute conclusive. La vittoria della Vergine Maria e della sua discendenza non preluderà però alla Parusia del “Kurios” bensì al “Trionfo del suo Cuore Immacolato”. Si tratterà, in ogni caso, della “fine di un tempo” e non della “fine dei tempi”.
L’ultimo aspetto da considerare è quello dei segni dei tempi. Applicando questa categoria biblico-teologica alle apparizioni, la riflessione si offre immediata: l’invadenza mariana dei nostri tempi è un vero segno del Cielo, un chiarissimo segno dei tempi con cui la divina Provvidenza ci avverte e invoca la conversione del mondo perché esso è lontano da Lui, dai suoi Comandamenti.
Su questa categoria, praticamente si è avuto il consenso unanime di tutti i teologi, tanto che è filtrata nei documenti ufficiali del Concilio Vaticano II. Che cosa si intende e come correlarla ai “tempi di Maria”? La Chiesa invita a saper leggere questi segni e a scrutarli, come chiede Gesù in Mt 16,3. Segni dei tempi è l’azione che lo Spirito Santo sempre nuovamente svolge in ogni stagione della storia, per indicare la presenza del Risorto nella vita della Chiesa e per la salvezza degli uomini. I segni dei tempi sono il linguaggio dello Spirito Santo. Lui interviene in modo sorprendente e inaspettato, scardinando ogni volta le tranquille e sclerotiche certezze degli uomini.
È, in effetti, davvero sorprendente osservare come questa categoria venga adoperata in tutte le salse dai teologi, per legittimare ogni apertura teologica. Quando, tuttavia, viene loro chiesto se non è possibile leggerla anche in relazione a questa diffusa presenza di Maria con le sue apparizioni, d’un tratto la negano e la ridimensionano. Non potrebbe lo Spirito Santo suscitare questa presenza mariana così diffusa? Non è libero Dio di agire in modo da superare le nostre categorie? (…).Un autentico atteggiamento schizofrenico.
Tutto può essere ormai riconosciuto dalla teologia liberale e modernista come segno dei tempi; voci sempre più diffuse la applicherebbero persino all’amore omosessuale, ma la lista dei segni dei tempi è vasta e va dalle donne prete alla riforma liturgica, dall’abolizione del celibato alle aperture in campo morale. Entusiasti delle aperture, provano persino angoscia se lo stesso criterio viene applicato ai tempi di Maria. In una società che vive una sorta di smarrimento globale e di incertezza del futuro, di crollo delle certezze metafisiche e di relativismo imperante (…), proprio mentre la Chiesa naviga nella confusione, quasi sull’orlo di un sisma interno, preoccupa che la Vergine possa essere venuta incontro e abbia indicato la strada giusta!
In realtà la moltiplicazione delle apparizioni di Maria si caratterizza come autentico segno dei tempi che va accolto con la gratitudine più sentita e la responsabilità più matura.
Continuiamo, allora, la nostra riflessione alla scoperta di questi grandiosi e quanto mai opportuni segni dei nostri tempi e approfitto per ringraziare tutti voi, amici, per l'apprezzamento che dimostrate verso il mio impegno e mi affido, perchè la grazia di Dio sempre mi sostenga e mi illumini, anche alle vostre preghiere.
Saluti,
IN CORDE IMMACULATO
[1] Padre L. Fanzaga-S. Gaeta, Il Tempo di Maria, Sugarco, Milano 2007, p. 7. Ogni giudizio è, come insegna la “filosofia perennis”, l’attribuzione di un predicato ad un soggetto: quando per esempio dico che “questo bicchiere è di vetro”, attribuisco una qualità al soggetto “bicchiere”, esprimendo così una relazione di appartenenza, di inclusione del predicato nel soggetto. Per cui quando si dice che l’espressione “Tempi di Maria” è un giudizio – per giunta profondo – sulla realtà che viviamo, si vuole con ciò intendere che i nostri tempi appartengono alla Vergine Immacolata, sono Suoi; su di essi Ella detiene un controllo, un possesso, in virtù del quale le spetta anche un dominio, un impero; nonostante sembri che il nostro tempo appartenga più al nemico di Dio che a Lei, in realtà le cose non stanno così e le sue Apparizioni sono il pegno della sua futura vittoria sul serpente e sulle forze nemiche che anticipano la futura vittoria di Dio e determineranno l’estromissione dell’impero di satana dal nostro tempo, perche esso è in verità il “Tempo di Maria”.
[2]Trattato, § 59.
[3]Ivi, § 49.
[4]Ivi, § 51.
[5]Ivi, § 54.
[6] La preziosa intervista, ritenuta autentica da padre J. Alonso, archivista ufficiale di Fatima e pubblicata con la dovuta approvazione episcopale, compresa quella del vescovo di Fatima, è riportata integralmente da Frère Michel de la Sainte Trinité, in The whole Truth about Fatima, vol. III: “The Third Secret”, Immaculate Heart Publications, Buffalo 1990, pp. 336-338.
[7] Ibidem.
Il concetto di “TEMPI DI MARIA” è programmatico e diventa sinonimo dell’importanza delle apparizioni mariane nel nostro tempo. Personalmente credo profondamente in questo progetto del Cielo che si manifesta per mezzo della Beata vergine Maria e, di conseguenza, credo nell’importanza della consacrazione a Lei che, per quanto mi riguarda, vivo da diversi anni.
Resta allora da capire cosa siano questi “Tempi di Maria”, non solo cosa intendo io ma cosa evidentemente davvero significhino e cosa il Cielo vuole sia compreso per entrare più profondamente nel mistero del nostro tempo, certamente devastante ed apocalittico ma anche, per altri versi, luminoso, proprio perchè in esso è presente più che in altri tempi Lei, la Mediatrice di ogni grazia.
In effetti, è stato versato molto inchiostro per tentare di illuminare il significato e le ragioni del manifestarsi di Maria nel mondo. Alcuni di questi tentativi sono anche lodevoli e, tutto sommato, ben riusciti.
Tuttavia a me sembra che, al quesito: “perché le apparizioni mariane?”, non possa darsi risposta più teologicamente e profeticamente centrata di questa: Maria appare e moltiplica le sue visite perché questi sono i Suoi tempi, sono i “Tempi di Maria”. Quello dei tempi di Maria è un discorso che va assolutamente fatto. È la premessa necessaria quando si vuole trattare di qualsiasi apparizione o intervento di Maria, soprattutto in questi tempi più recenti.
In prima battuta va detto che “Tempi di Maria”, come fa notare il giornalista napoletano Saverio Gaeta, “non è uno slogan ma un giudizio profondo sul nostro tempo”:
«Gli ultimi decenni e in particolare questi inizi del terzo millennio cristiano rappresentano un momento epocale nel quale la Madonna sta esercitando un compito specifico di avvertimento al riguardo dei pericoli incombenti e di sostegno dinanzi a ogni difficoltà… Il tempo di Maria non intende essere soltanto uno slogan... In queste parole si racchiude infatti un vero e proprio giudizio sulla realtà nella quale ci troviamo a vivere dal punto di vista sia del mondo che della Chiesa»[1].
Ogni mariofania, quindi, per essere davvero capita, deve essere inquadrata nel contesto dei Tempi di Maria. Mi sembra si possa dire che i tempi di Maria abbiano una triplice legittimazione: biblica, teologica, profetica.
Legittimazione biblica
Innanzitutto la Sacra Scrittura: nel libro dell’Apocalisse (12,1-2) si staglia la figura della “Donna vestita di sole”:
«Nel cielo apparve poi un segno grandioso: una donna vestita di sole, con la luna sotto i suoi piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle. Era incinta e gridava per le doglie e il travaglio del parto».
La stessa rivelazione biblica, dunque, letta all’interno della genuina esegesi cattolica, ci dice che vi sarà un tempo in cui il “segno della Donna” si compirà storicamente (congiuntamente con quello del drago rosso-fuoco). Alla luce degli avvenimenti mariani che da due secoli si realizzano sulla terra, è giocoforza riconoscere che l’incarnazione storica del “Signum magnum”è il ministero profetico che Maria sta incarnando con una puntualità straordinaria attraverso le sue apparizioni e così è possibile ravvedere il legame che passa tra la “Donna vestita di sole” e i “Tempi della Donna” che si compiono attraverso una sua pressante e decisiva azione sulla terra come messaggera di Dio che, apparendo e offrendo i suoi messaggi, si fa guida del popolo di Dio pellegrinante verso la beatitudine eterna ma anche geniale stratega che si pone alla testa della milizia di Dio nel combattimento apocalittico contro le forze del male e i principati delle tenebre.
Legittimazione teologica
La legittimazione teologica sta nelle verità dogmatiche e più in generale nelle prerogative che la Dottrina cattolica attribuisce alla Santa Vergine in virtù di cui è“di diritto” possibile ciò che avviene “di fatto”, ossia l’invadenza mariana dei nostri tempi. Soprattutto le verità cattoliche di Maria quale Madre spirituale dell'umanità, Mediatrice di ogni grazia, Corredentrice e Sposa dello Spirito Santosupportano in maniera possente la realtà delle mariofanie, anzi ne giustificano e ne invocano la moltiplicazione, come sta avvenendo da diversi decenni.
Legittimazione profetica
Ma adesso concentrerei maggiormente l’attenzione sulla terza legittimazione, quella profetica. Mi sembra di poter trovare in quest’area di riflessione due piste di percorrenza: da una parte il carisma profetico suscitato dello Spirito Santo in alcuni uomini e donne di Dio che hanno intravisto, preannunciato, descritto e motivato i tempi di Maria; dall'altra il luogo teologico di “segno dei tempi” di cui la teologia cattolica, appoggiandosi sulle parole di Nostro Signore nei Vangeli, ha sempre parlato e ha indicato come elemento fondamentale per una retta lettura della storia alla luce della fede.
Per quanto riguarda il primo punto,mi basta prendere in esame il “padre e profeta” dei Tempi di Maria: San Luigi Grignion de Montfort, colui che meglio e più di ogni altro ne ha indicato l’intima caratterizzazione e le ragioni fondamentali.
Premetto che a San Luigi non fu dato conoscere il “compimento cronologico” dei suoi preannunci. Anzi alla fine fu costretto a scrivere:
«Quando e come ciò avverrà?... Dio solo lo sa: noi dobbiamo tacere, pregare, sospirare e attendere»[2].
È il modo di agire di Dio e la natura stessa dell’autentica profezia che generalmente si comprende solo all’atto del suo compimento. Noi però, col senno di poi, possiamo rispondere al Montfort: «ora sono i tempi da te predetti, ora sono i tempi della celeste Regina, ora sono i tempi in cui, apparendo, è venuta a salvare la Chiesa e l’umanità gementi e smarrite!».
Nel suo Trattato della Vera Devozione, sulla scia del solenne “introito” che ricordavo poco prima (Trattato, § 1), San Luigi enuclea il principio fondamentale che sottostà all’avvento dei “Tempi di Maria”:
«Per mezzo di Maria cominciò la salvezza del mondo, e per mezzo di Maria deve essere compiuta»[3].
In questo senso, difendere il significato forte delle apparizioni di Maria contro ogni visione riduttiva e minimalista significa difendere il ruolo nella storia della salvezza che Dio ha affidato alla Vergine Maria; significa capire che Lei “viene per salvare” perché, come già un tempo, viene come “mistica Aurora” che prepara l’avvento del Sole di giustizia, Cristo Gesù e il suo Regno di Pace a seguito dei cataclismi e delle purificazioni che incombono sul mondo come una “spada di Damocle”. Il Monfort non lesina applicazioni luminose per caratterizzare questi ultimi tempi in cui Maria sarà presente e opererà come Madre della Chiesa e del mondo in modo del tutto singolare:
«Maria deve risplendere, più che mai, in misericordia, in forza e in grazia in questi ultimi tempi: in misericordia, per ricondurre e ricevere amorosamente i poveri peccatori e gli sviati che si convertiranno e ritorneranno alla Chiesa cattolica; in forza contro i nemici di Dio, gli idolatri, gli scismatici, i maomettani, gli ebrei e gli empi induriti, che si ribelleranno terribilmente per sedurre e far cadere, con promesse e minacce, tutti quelli che saranno loro contrari; infine ella dovrà risplendere in grazia, per animare e sostenere i valorosi soldati e fedeli servi di Gesù Cristo che combatteranno per i suoi interessi»[4].
Ma, come rivela l’Apocalisse, i tempi della Donna, i tempi di Maria coincidono con i tempi del drago (12,3-4) che ingaggia una battaglia mortale contro la sua rivale a motivo di quella “inimicizia”che il lemma biblico (in Gen 3,15) presenta in tutta la sua “crudezza” perché ogni volta che il Testo sacro lo utilizza lo fa per esprimeresempre una inimicizia irriducibile, insanabile che si placa solo con la distruzione di uno dei due avversari. San Luigi vede lontano e indica con parole di fuoco lo scontro che ci sarà tra la Donna con la sua stirpe-discendenza e il drago rosso-fuoco con i suoi satelliti. Sia il testo di Genesi 3,14-15 che quello di Apocalisse 12,1ss indicano chiaramente che
«Dio non soltanto pose inimicizia, ma inimicizie, non solo tra Maria e il demonio, ma tra la stirpe della santa Vergine e la stirpe del demonio; cioè Dio pose inimicizie, antipatie e odi segreti tra i veri figli e servi della santa Vergine e i figli e schiavi del diavolo; essi non si amano scambievolmente, né hanno corrispondenza interiore gli uni con gli altri. I figli di Belial, gli schiavi di Satana, gli amici del mondo (perché è la stessa cosa), hanno sempre perseguitato finora e perseguiteranno più che mai quelli che appartengono alla santissima Vergine, come già Caino perseguitò suo fratello Abele, ed Esaù suo fratello Giacobbe, che sono le figure dei reprobi e dei predestinati. Ma l’umile Maria avrà sempre vittoria sopra questo superbo, e così grande da giungere fino a schiacciargli latesta ove risiede la sua superbia; scoprirà sempre la sua malizia di serpente; sventerà i suoi pianiinfernali, dissiperà i suoi consigli diabolici e difenderà fino alla fine del mondo i suoi servi fedelidai suoi crudeli artigli»[5].
San Luigi, guidato dallo Spirito, attraversa i secoli e giunge fino al momento “clou“ dello scontro tra Maria con i suoi apostoli degli ultimi tempi da un partee satana con tutte le sue schiere infernali dall’altra.
Ci sarà uno scontro violento ma alla fine la Donna avrà il sopravvento.
Vorrei ricordare, a questo punto, quanto diceva un’altra straordinaria voce profetica dei nostri tempi, suor Lucia di Fatima, un profeta coraggioso e scomodo che dovette sopportare, con amarezza, lo scetticismo ed il rifiuto di buona parte della Chiesa cattolica, di quell’ampio e trasversale partito dei “novatori” (liberali, catto-progressisti, catto-comunisti, filo-luterani, neo-modernisti) a cui la voce forte della veggente prediletta del Cuore Immacolato di Maria risultava scomoda e fastidiosa, motivo per il quale si è cercato in molti modi di spegnerla o quantomeno di affievolirne il vigore. Invece il Cielo non ha permesso che questa voce scelta rimanesse silenziosa. Suor Lucia, in pieno XX secolo, è stata un dono del Cielo, un grande aiuto alla comprensione del senso profondo del momento drammatico che viviamo.
Vengo al punto.Nel 1957, in un’intervista rilasciata al sacerdote messicano padre Agustin Fuentes,postulatore per la causa di beatificazione di Francesco e Giacinta Marto, diceva che «satana è in procinto di ingaggiare una battaglia decisiva contro la santa Vergine». E proseguiva:
«Questa battaglia decisiva è lo scontro finale, da cui una parte uscirà vittoriosa e l'altra sconfitta. Dobbiamo scegliere sin da ora da che parte stare, se con Dio o con il diavolo. Non c'è altra possibilità».
È quello scontro decisivo previsto e predetto dal Montfort. Di questo scontro, come sembra, siamo agli sgoccioli. Alla luce delle testimonianze profetiche più serie e accreditate degli ultimi secoli apprendiamo,così, che satana ha ingaggiato la battaglia ultima e decisiva che significa “finale”. Suor Lucia poi, in quella stessa intervista, affermava la sua convinzione che l’umanità e la Chiesa si trovino “negli ultimi tempi”, quegli ultimi tempi in cui il potere di Maria contro satana dovrà essere del tutto eccezionale, come fa sapere il Monfort:
«Il potere di Maria su tutti i diavoli risplenderà particolarmente negli ultimi tempi, quando Satana tenderà insidie al suo calcagno, cioè ai suoi umili schiavi e ai suoi figli poveri che ella susciterà perfargli guerra».[6]
Riallacciandosi al testo dell’Apocalisse, il profeta dei tempi di Maria palesa il “colpo di scena”: lo scontro finale sarà non tra la Donna ed il drago ma tra questi e la discendenza di Lei:
«(Questi apostoli di Maria) con l’umiltà del loro calcagno, in unione con Maria, schiacceranno la testa del diavolo e faranno trionfare Gesù Cristo»[7].
Sono profondamente convinto che il nostro tempo possa comprendersi solo alla luce dei tempi di Maria di cui siamo alle battute conclusive. La vittoria della Vergine Maria e della sua discendenza non preluderà però alla Parusia del “Kurios” bensì al “Trionfo del suo Cuore Immacolato”. Si tratterà, in ogni caso, della “fine di un tempo” e non della “fine dei tempi”.
L’ultimo aspetto da considerare è quello dei segni dei tempi. Applicando questa categoria biblico-teologica alle apparizioni, la riflessione si offre immediata: l’invadenza mariana dei nostri tempi è un vero segno del Cielo, un chiarissimo segno dei tempi con cui la divina Provvidenza ci avverte e invoca la conversione del mondo perché esso è lontano da Lui, dai suoi Comandamenti.
Su questa categoria, praticamente si è avuto il consenso unanime di tutti i teologi, tanto che è filtrata nei documenti ufficiali del Concilio Vaticano II. Che cosa si intende e come correlarla ai “tempi di Maria”? La Chiesa invita a saper leggere questi segni e a scrutarli, come chiede Gesù in Mt 16,3. Segni dei tempi è l’azione che lo Spirito Santo sempre nuovamente svolge in ogni stagione della storia, per indicare la presenza del Risorto nella vita della Chiesa e per la salvezza degli uomini. I segni dei tempi sono il linguaggio dello Spirito Santo. Lui interviene in modo sorprendente e inaspettato, scardinando ogni volta le tranquille e sclerotiche certezze degli uomini.
È, in effetti, davvero sorprendente osservare come questa categoria venga adoperata in tutte le salse dai teologi, per legittimare ogni apertura teologica. Quando, tuttavia, viene loro chiesto se non è possibile leggerla anche in relazione a questa diffusa presenza di Maria con le sue apparizioni, d’un tratto la negano e la ridimensionano. Non potrebbe lo Spirito Santo suscitare questa presenza mariana così diffusa? Non è libero Dio di agire in modo da superare le nostre categorie? (…).Un autentico atteggiamento schizofrenico.
Tutto può essere ormai riconosciuto dalla teologia liberale e modernista come segno dei tempi; voci sempre più diffuse la applicherebbero persino all’amore omosessuale, ma la lista dei segni dei tempi è vasta e va dalle donne prete alla riforma liturgica, dall’abolizione del celibato alle aperture in campo morale. Entusiasti delle aperture, provano persino angoscia se lo stesso criterio viene applicato ai tempi di Maria. In una società che vive una sorta di smarrimento globale e di incertezza del futuro, di crollo delle certezze metafisiche e di relativismo imperante (…), proprio mentre la Chiesa naviga nella confusione, quasi sull’orlo di un sisma interno, preoccupa che la Vergine possa essere venuta incontro e abbia indicato la strada giusta!
In realtà la moltiplicazione delle apparizioni di Maria si caratterizza come autentico segno dei tempi che va accolto con la gratitudine più sentita e la responsabilità più matura.
Continuiamo, allora, la nostra riflessione alla scoperta di questi grandiosi e quanto mai opportuni segni dei nostri tempi e approfitto per ringraziare tutti voi, amici, per l'apprezzamento che dimostrate verso il mio impegno e mi affido, perchè la grazia di Dio sempre mi sostenga e mi illumini, anche alle vostre preghiere.
Saluti,
IN CORDE IMMACULATO
[1] Padre L. Fanzaga-S. Gaeta, Il Tempo di Maria, Sugarco, Milano 2007, p. 7. Ogni giudizio è, come insegna la “filosofia perennis”, l’attribuzione di un predicato ad un soggetto: quando per esempio dico che “questo bicchiere è di vetro”, attribuisco una qualità al soggetto “bicchiere”, esprimendo così una relazione di appartenenza, di inclusione del predicato nel soggetto. Per cui quando si dice che l’espressione “Tempi di Maria” è un giudizio – per giunta profondo – sulla realtà che viviamo, si vuole con ciò intendere che i nostri tempi appartengono alla Vergine Immacolata, sono Suoi; su di essi Ella detiene un controllo, un possesso, in virtù del quale le spetta anche un dominio, un impero; nonostante sembri che il nostro tempo appartenga più al nemico di Dio che a Lei, in realtà le cose non stanno così e le sue Apparizioni sono il pegno della sua futura vittoria sul serpente e sulle forze nemiche che anticipano la futura vittoria di Dio e determineranno l’estromissione dell’impero di satana dal nostro tempo, perche esso è in verità il “Tempo di Maria”.
[2]Trattato, § 59.
[3]Ivi, § 49.
[4]Ivi, § 51.
[5]Ivi, § 54.
[6] La preziosa intervista, ritenuta autentica da padre J. Alonso, archivista ufficiale di Fatima e pubblicata con la dovuta approvazione episcopale, compresa quella del vescovo di Fatima, è riportata integralmente da Frère Michel de la Sainte Trinité, in The whole Truth about Fatima, vol. III: “The Third Secret”, Immaculate Heart Publications, Buffalo 1990, pp. 336-338.
[7] Ibidem.