Il « sigillum Dei Vivi »: una lettura mariologica nel messaggio di Marienfried

Nel messaggio di Marienfried si trova una interpretazione mariologica originale ed avvincente del « sigillo » di Apocalisse 7, 2-3, allorquando la Vergine Immacolata rivelava alla veggente: « Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il mio Segno sulla fronte dei miei figli ».

PS_Informiamo gli amici lettori che per capire a dovere il presente articolo è necessario seguire la serie dei tre che abbimao dedicato a questo tema. A chi si accosta a leggerlo, suggeriamo vivamente di non farlo senza prima aver letto anche "Il marchio degli eletti: il sigillo di Ap 7, 2-3" che introduce al discorso di quest'altro nostro post.

Quella che vede nel segno della croce lo svelamento del « sigillum Dei vivi » (Ap 7, 2-3) è l’interpretazione allegorica più comune. Ma a Marienfried l’Immacolata ne propone una alternativa. Mentre quella della tradizione esegetica è « staurocentrica » (stauròs in greco significa croce), quella proposta nel messaggio di Marienfried è invece « mariocentrica »; quest’ultima non contraddice né delegittima quella classica ma con essa si armonizza, si propone insieme. È una caratteristica del genere profetico, del resto – in cui il libro dell’Apocalisse è stato redatto –, di poter accogliere, come in un prisma, diverse possibilità di lettura dei simboli che in esso si trovano, completandosi l’un l’altra e gettando sempre maggiori luci sugli inesauribili misteri della divina Rivelazione.

Il messaggio di Marienfried, come è stato notato dai suoi cultori, si configura come una raffinata esegesi di diverse sezioni del libro dell’Apocalisse, di cui offre numerose luci per una più piena comprensione degli ultimi tempi. Così dal raffronto tra l’Apocalisse ed il messaggio di Marienfried emergono rilievi molto interessanti. Ciò che balza agli occhi immediata è ladimensione mariana in cui si inquadrano i molteplici riferimenti dell’uno all’altro. Tutto riceve una interpretazione « in lumine Mariae », potrebbe dirsi.

Ciò che ci interessa in maniera particolare è la decodificazione di Ap 7, 2-3. Nel messaggio, infatti, si trova una interpretazione mariologica molto originale ed avvincente del « sigillo » portato dall’angelo, allorquando la Vergine Immacolata rivelava alla veggente: « Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il mio Segno sulla fronte dei miei figli » (messaggio del 25 aprile 1946).

Secondo l’unanime accordo degli interpreti del messaggio, la lettura in chiave mariana di Apocalisse 7, 2-3 (« IL SIGILLO DEL DIO VIVENTE ») è da intendersi nel senso della « PERFETTA CONSACRAZIONE A MARIA » con la quale, misticamente, Ella imprime la sua effige nell’anima dei suoi consacrati, la sua fisionomia morale e spirituale, le sue virtù e perfezioni: « Il segno segreto di cui parla la Madonna è la perfetta conformazione a Lei che nel cuore di ogni consacrato a poco a poco si fa strada, liberando il cuore stesso dalle catene del peccato, dalla miseria, dalla debolezza. Conformarsi perfettamente a Maria, prima discepola di Cristo, per essere perfettamente conformati a Cristo stesso, come diceva il Montfort. Si tratta di un compito che continua nella storia: come la Madonna ha donato Gesù al mondo nell’orizzonte dell’esistenza terrena, così ora deve continuare a servire fedelmente il Signore, conducendoGli l’umanità » (1).

Mai nessuno prima di Maria Immacolata, Divina Rivelatrice, aveva interpretato Ap 7, 2-3 in questo modo. Lei, la Sede della Sapienza, ha aperto la strada ad una lettura che si impone per densità mariologica e audacia profetica. Nel quadro dei Tempi di Maria, la Consacrazione alla Santa Vergine diventa, in questo modo, la via della salvezza il sigillo è, biblicamente, segno efficace di Salvezza che, « marianizzando » l’anima, la deifica imprimendole la forma (“segno”) di Dio, restaurando nell’uomo l’immagine e la somiglianza con la SS. Trinità che aveva in origine e che ha perduto col peccato.

Lei, Mistica Rosa, è anche la più splendida e perfetta « Icona del Dio invisibile ». San Luigi Grignion nel Segreto di Maria spiega luminosamente: « Maria è chiamata da Sant’Agostino, e di fatto lo è, il modello vivente di Dio, “forma di Dio”; vale a dire che in Lei sola un Dio fatto Uomo è stato formato al naturale, senza che gli mancasse alcun lineamento della divinità ».

A questo punto trae una conseguenza che si pone sulla stessa linea interpretativa del messaggio di Marienfried: « In Lei sola altresì può essere formato l’uomo in Dio al naturale, per quanto ne è capace l’umana natura, attraverso la grazia di Gesù Cristo » (2).

Poco dopo, ampliando la riflessione, prosegue e sviluppa il delicato pensiero: « Maria è il grande modello di Dio, fatto dallo Spirito Santo, per formare al naturale un UomoDio per mezzo dell’unione ipostatica e per formare un Uomo-Dio per mezzo della grazia. A questo stampo non manca nessun lineamento della divinità: chiunque vi è gettato e si lascia maneggiare, riceve tutti i lineamenti di Gesù Cristo vero Dio, in modo soave e proporzionato all’umana debolezza, senza tanta agonia, né tanto travaglio; in modo sicuro, cioè senza timore di illusioni, dato che il demonio non ha mai avuto, né avrà mai accesso in Maria, santa ed immacolata, senza ombra della minima macchia di peccato » (3).

Questo e molto di più è racchiuso nel messaggio di Marienfried: « Maria come segno del Dio vivente è la più perfetta immagine di Dio fra tutti gli esseri creati. E questa sua immagine e somiglianza di Dio, Lei ha l’autorità, la possibilità e la volontà di imprimerla anche nei suoi figli […]. Maria Santissima vuole imprimere il suo segno, segno misterioso di Dio, anche nei suoi figli. Per questo motivo Ella viene perseguitata con loro e in loro dal nemico di Dio, la Stella, ma non vinta » (4).

La Vergine SS. fa uso di un linguaggio eminentemente biblico-profetico, per lo più ermetico, definendosi « Segno del Dio vivente », Segno che, per essenza e titolo, si riferisce sempre e solo a Dio. Maria, in questo senso, è trasparenza, visibilità, presenza viva e operante della Beata Trinità. Attribuendo a Sé stessa tale « Segno-sigillo del Dio vivente », si ricollega alla divina Rivelazione e svela che il mistero di quel sigillo si risolve nella sua Persona e nella sua missione: « Io sono il Segno del Dio vivente. Io imprimo il mio Segno sulla fronte dei miei figlioli […]. Lasciatevi imprimere il mio Segno ».

In quello stesso messaggio, quello de 25 aprile 1946, la Vergine completava il quadro profetico aggiungendo queste parole: « La Stella perseguiterà il mio Segno, ma il mio Segno vincerà la Stella (…) »: « Maria si imprime anche nei suoi figli come segno misterioso di Dio. La certezza però è che “il mio Segno vincerà la Stella”. Maria interviene qui proprio il senso del Proto-Evangelo e dell’Apocalisse, come la grande Nemica vittoriosa sul serpente contro la Quale il dragone infuria ma alla fine non ha alcun potere. Maria è la vincitrice perseguitata ma invincibile della stella » (5).

E negli ultimi Tempi lo sarà, come si diceva negli articoli precedenti, in e attraverso i suoi figli. Ma se ciò può avvenire è solo in ragione di quel sigillo in loro impresso, che determina da un lato l’appartenenza alla loro Celeste Mediatrice, dall’altro sia la loro missione spirituale in favore della sua Causa (il Trionfo del Cuore Immacolato) che la promessa della liberazione da ogni male che potrà contro di loro abbattersi, ogni errore teoretico e morale, ogni deviazione, ogni catastrofe di ordine spirituale e, in taluni casi, anche materiale.

Dalla disposizione e dalla donazione totale degli uomini a Maria Immacolata dipenderà, così, la vittoria finale contro Satana. Satana deve essere vinto per mezzo dei figli che sono diventati simili a Cristo attraverso l’unione mistica e trasformante con Maria che si realizza per mezzo della consacrazione a Lei vissuta con coraggio e generosità.

Note

1) D. Manetti, A Marienfried dove la Vergine apparve tre volte, 12.07.2015: www.lanuovabq.it/it/articoli-a-mari….

2) San Luigi M. Grignion de Monfort, Il Segreto di Maria, § 16.

3) Ivi, § 17.

4) S. Farina, Le apparizioni di Marienfried. Un messaggio profetico, Shalom, Camerata Picena 2005, pp. 66-67.

5) I. Corona, Il Segno del Dio vivente. Marienfried, Apparizioni e Messaggi, Edizioni Segno, Feletto Umberto – Tavag
MariaRosaMystica
È interessante notare come il Sigillo di Dio sia un Segno di Libertà, mentre il marchio della bestia sia un segno di schiavitù e massificazione.
giovanipromanduria
@Tempi di Maria articolo molto interessante nello sviluppo e nel significato!
E' impressionante la similitudine che la Madonna riprende a Manduria sempre in merito al "sigillo":
"Quando la terra si farà bruna, quello è il segno della venuta di Mio Figlio e dei Suoi Angeli e solo allora inizierà la nuova terra riformata da tutti coloro che ora lavorano per il Trionfo del Mio Cuore Immacolato e da …Altro
@Tempi di Maria articolo molto interessante nello sviluppo e nel significato!
E' impressionante la similitudine che la Madonna riprende a Manduria sempre in merito al "sigillo":
"Quando la terra si farà bruna, quello è il segno della venuta di Mio Figlio e dei Suoi Angeli e solo allora inizierà la nuova terra riformata da tutti coloro che ora lavorano per il Trionfo del Mio Cuore Immacolato e da coloro che sopravvivranno a tali disgrazie. Tutti insieme quegli eletti, contrassegnati con una croce [1] sulla fronte [2], simbolo della fiducia in Dio, vivranno per un unico scopo "il Padre Celeste", proprio come quando questo bellissimo pianeta non era tanto peccaminoso..." (Vergine dell'Eucaristia, notte tra il 14/15 febbraio 1993)

[1] I cuori convertiti e riappacificati con Dio
[2] Invisibilmente.