In Galles non piove. E l'erba rivela ville romane e cimiteri medievali nascosti

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La siccità che ha colpito il Paese britannico ha consentito di scoprire nuovi siti dei quali non si sospettava neanche l’esistenza. Grazie ad alcune foto aeree il contrasto tra erba secca ed erba più verde ha restituito le forme di quello che si trova sotto terra. Come in un negativo

di Federico Formica
A Tregaron, nel nord del Galles, c’è un castello medioevale raso al suolo. Restano le fondamenta, ben visibili negli scorsi giorni di siccità. Questo sito, al contrario di altri, era già conosciuto. Foto per gentile concessione Royal Commission on the Ancient and Historical Monuments of Wales

In Galles la siccità è un evento piuttosto raro. È forse per questo che, quando si manifesta, svela un mondo sconosciuto. Sull’erba, non più verde intenso come sempre, sono infatti apparse forme geometriche misteriose solo in apparenza: cerchi, rettangoli, reticolati. Sono le tracce di antichi cimiteri, ville romane, mura e fossati sepolti da secoli.

Toby Driver non aveva mai passato così tante ore in volo come in questi giorni. L’occasione era troppo ghiotta per il “serial investigator” della Royal Commission of the Ancient and Historical Monuments of Wales. Ha sorvolato i prati gallesi in lungo e in largo per scattare centinaia di fotografie.

Ed è in questo modo che nei giorni scorsi ha scoperto diversi siti, tra i quali una fattoria romana (o preistorica) a Langstone nel Galles meridionale, un forte romano vicino a Magor, sempre a sud e un cimitero dell’Alto medioevo a tumuli rettangolari, una caratteristica rara per il Galles.

Le tracce di una fattoria preistorica o romana (le ricerche dei prossimi mesi dovrebbero risolvere il dubbio) vicino a Langstone, nel Galles meridionale. Foto per gentile concessione Royal Commission on the Ancient and Historical Monuments of Wales

Nel distretto di contea di Vale of Glamorgan, all’interno di un insediamento preistorico già noto, la siccità ha consentito di scoprire una villa romana di cui non si sapeva nulla. Era stata costruita sfruttando le mura preesistenti e ne erano stati modificati i bastioni.

“Da quando lavoro alla Royal Commission, cioè dal 1997, non si erano mai verificate condizioni simili. È incredibile quanta archeologia si stia svelando. Il lavoro fatto in aereo in questi giorni comporterà mesi di ricerche in ufficio durante l’inverno. Adesso bisogna mappare e registrare tutti i siti che abbiamo trovato” spiega Toby Driver a National Geographic. In Galles infatti ha appena ricominciato a piovere e nel giro di pochi giorni tutto ciò che è stato fotografato potrebbe sparire sotto a una coltre di colore verde intenso.

Il borgo medievale di Llwydfaen con la sua chiesa a una navata. Tutto sotto terra e svelato da un’ondata di siccità che colpì il Galles nel 2006. Foto per gentile concessione Royal Commission on the Ancient and Historical Monuments of Wales

Tracciare le coordinate di questi ritrovamenti è fondamentale perché, almeno per ora, non sono previsti scavi per riportare alla luce ciò che l’erba sta lasciando immaginare. Driver e i suoi colleghi, comunque, sono riusciti a capire di cosa si tratti dalle forme e da studi già effettuati su siti romani o preistorici nelle vicinanze.

Ma perché l’erba cambia colore in corrispondenza di mura e fossati? “Dove una volta c’erano delle mura la terra è più bassa, mentre un canale interrato si traduce in una profonda riserva di suolo fertile” spiega la Royal Commission sul suo sito. Cosa significa? L’erba che cresce su antiche mura ingiallisce di più, mentre quella che ha la fortuna di nascere su antichi canali e fossati resiste meglio alla siccità e rimane più verde.

L’insediamento romano di Forden Gaer in una foto scattata nel 2011. Foto per gentile concessione Royal Commission on the Ancient and Historical Monuments of Wales
alda luisa corsini
Vorrei ricordare che gli archeologi italiani si avvalgono di questa tecnica (aerofotogrammetria) da decine di anni. Non costituisce quindi una novità.