Maria SS. spiega alla mistica d'Agreda da cosa dipende la salvezza o la dannazione delle anime...

DALLA “MISTICA CITTÀ DI DIO, VITA DELLA VERGINE MADRE DI DIO” RIVELATA ALLA VENERABILE SUOR MARIA DI ÁGREDA

INSEGNAMENTO DELLA REGINA DEL CIELO


Figlia mia, carissima, considera che tutti i viventi nascono destinati alla morte. Non conoscono il termine della loro vita, ma sanno con certezza che il loro tempo è breve e l’eternità è senza fine ed in essa l’uomo raccoglierà solamente ciò che avrà seminato di cattive o di buone opere; queste daranno allora il loro frutto, di morte o di vita eterna. In un viaggio così pericoloso non vuole perciò Dio che qualcuno conosca con certezza se sia degno del suo amore o del suo disprezzo, affinché, se dotato di ragione, questo dubbio gli serva da stimolo a cercare con tutte le sue forze l’amicizia del Signore.

E Dio giustifica la sua causa dal momento in cui l’anima comincia a fare uso della ragione, perché da allora accende in essa una luce, che la stimola e la inizia alla virtù; la distoglie dal peccato, insegnandole a distinguere tra il fuoco e l’acqua approvando il bene e correggendo il male, scegliendo la virtù e riprovando il vizio.

Egli inoltre risveglia l’anima e la chiama a sé con ispirazioni sante, con impulsi continui e per mezzo dei sacramenti, dei comma di fede, dei precetti, dei santi angeli, dei predicatori, dei confessori, dei superiori, dei maestri; di ciò che l’anima prova in sé nelle afflizioni e nei benefici che Dio le manda; di ciò che sente nelle tribolazioni altrui, nelle morti ed in altri avvenimenti e mezzi che la sua provvidenza dispone per attirare tutti a sé, perché vuole che tutti siano salvi. Di tutte queste cose Dio fa una catena di grandi aiuti e favori, di cui la creatura può e deve usare a suo vantaggio.

A tutto ciò si oppone la parte inferiore e sensitiva dell’uomo che, con il fomite del peccato, inclina verso le cose sensibili e muove la concupiscenza e l’irascibilità, affinché, confondendo la ragione, trascinino la volontà cieca ad abbracciare la libertà del piacere. Il demonio, da parte sua, con inganni e con false ed inique suggestioni oscura il senso interiore e nasconde il veleno mortale che si trova nei piaceri transeunti.

L’Altissimo però non abbandona subito le sue creature, anzi rinnova la sua misericordia, gli aiuti e le grazie. E se esse rispondono alla sua chiamata ne aggiunge tante altre secondo la sua equità; dinanzi alla corrispondenza dell’anima le va aumentando e moltiplicando. Così come premio, perché l’anima ha dovuto vincersi, si vanno attenuando le inclinazioni alle sue passioni ed al fomite e lo spirito si alleggerisce sempre più, potendosi sollevare in alto, molto al di sopra delle tendenze negative e del cattivo nemico, il demonio.

L’uomo invece che si lascia trasportare dal diletto e dalla spensieratezza porge la mano al nemico di Dio e suo; e quanto più si allontana dalla divina bontà tanto più si rende indegno delle sue grazie e sente meno gli aiuti, benché siano grandi. Così il demonio e le passioni acquistando maggiore forza e dominio sulla ragione la rendono sempre più inetta ed incapace di accogliere la grazia dell’Altissimo.

O figlia ed amica mia, in questa dottrina consiste il punto principale da cui dipende la salvezza o la perdita delle anime, cioè dal cominciare a fare resistenza agli aiuti del Signore o ad accettarli. Voglio perciò che non trascuri questo insegnamento affinché tu possa rispondere alle molte chiamate che l’Altissimo ti volge.

Cerca allora di essere forte nel resistere ai tuoi nemici, puntuale e costante nell’eseguire i desideri del tuo Signore, così gli darai soddisfazione e sarai attenta nel fare il suo volere, che già conosci con la sua luce divina. Un grande amore portavo ai miei genitori e le parole e la tenerezza di mia madre mi ferivano il cuore, ma, sapendo che era ordine e compiacimento del Signore che io li lasciassi, mi dimenticai della mia casa e del mio popolo, non per altro fine se non per quello di seguire il mio sposo.

La buona educazione ed il buon insegnamento della fanciullezza giovano molto per il resto della vita, affinché la creatura si ritrovi più libera e già abituata all’esercizio delle virtù, incominciando così dal porto della ragione a seguire questa stella, guida vera e sicura.


PER CONOSCERE LA VENERABILE MARIA D'AGREDA

Singolarissima figura di donna, religiosa, mistica, scrittrice, della Spagna del XVII secolo, la cui fama ha superato i secoli e i continenti.

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LE INCREDIBILI BILOCAZIONI NEL CONTINENTE AMERICANO

Il fenomeno delle sue bilocazioni (della venerabile Maria di Gesù d'Agreda), costituisce una delle vicende più incredibili, e al contempo più storicamente attestate, dell'intera storia cristiana.

Bisogna dire che questi eventi, insieme ad altri fenomeni, furono posti all'esame della famosa Inquisizione Spagnola, che con i suoi drastici metodi, capaci di smantellare psicologicamente, qualsiasi simulatore, sottopose la suora per settimane e per dieci ore al giorno, agli interrogatori; ma alla fine i severi inquisitori dovettero arrendersi, concludendo che i fatti straordinari erano veri.

All'inizio del Seicento, i missionari francescani già presenti in Messico, decisero di avanzare nel nord della regione, nell'attuale Texas, per fondare nuove missioni; e poi anche in Arizona, California e Nuovo Messico, ma furono massacrati dalle bellicose tribù locali, i famosi e leggendari Navajos, Apaches, Comanches.

Nel 1622 una nuova spedizione di francescani, guidati da padre Alonso de Benavides, raggiunse di nuovo il Texas e il New Mexico, dove impiantarono una missione fortificata e lì dopo un po', i francescani cominciarono a ricevere le visite inaspettate dei capi degli Xamanas, una delle tribù più grandi ed aggressive fra gli 'indiani ' d'America.

Essi chiedevano agli sbalorditi missionari di inviare tra loro qualche sacerdote, che amministrasse il battesimo e gli altri Sacramenti; alle domande che venivano poste loro, essi rispondevano che da tempo fra le tribù di quelle regioni, c'era una giovane signora vestita d'azzurro, che compariva fra loro predicando il regno di Gesù Cristo e insegnando le verità della fede; parlava nella loro lingua, compiva prodigi e li esortava a chiamare i missionari; poi scompariva di nuovo, senza rilevare la sua provenienza.

Convinti dalle suppliche degli Xumanas, i francescani si unirono a loro nel viaggio di ritorno, fino ai loro accampamenti; numerose relazioni dell'epoca, raccontano che i missionari francescani, furono accolti da una grande folla disposta in processione e con enormi croci adornate da fiori della prateria; i meravigliati missionari poterono constatare, che quegli indigeni, mai contattati da alcun europeo, possedevano una completa formazione dottrinale e chiedevano solo i sacramenti.
Anche in altri luoghi, in Arizona e California, i missionari trovarono tribù indigene sconosciute, già catechizzate da quella che gli storici americani chiameranno “The Lady in blue”.

I francescani cominciarono a pensare a Maria di Gesù di Agreda, identificandola nella giovane “signora in blù” (all'epoca suor Maria aveva venti anni e l'abito della Congregazione era azzurro); perché l'arcivescovo di Città del Messico, reduce da una visita in Spagna, aveva parlato loro di una giovane monaca di Castiglia, che, pur non essendosi mai mossa dal suo convento, descriveva minuziosamente in certe sue lettere, l'America come se le fosse familiare.

Nel 1631 padre Alonso de Benavides, capo della spedizione francescana in Texas, rientrò in Spagna e raggiunse Agreda in Castiglia, a far visita a suor Maria de Jesus.

La ventinovenne suora, non ebbe difficoltà ad ammettere di essere stata esaudita nel suo desiderio missionario; Dio le aveva concesso di raggiungere l'America centinaia di volte, non sapendo però “se senza o con il corpo”.
Aggiunse allo sbalordito padre Alonso, che ne scrisse poi la dettagliata relazione, i nomi di tutti i confratelli missionari, ricordò episodi e avventure missionarie, che lui stesso aveva dimenticato, confermò di avere catechizzato oltre gli Xamanas anche molte altre tribù.

Ancora nel 1699, cioè ben 34 anni dopo la morte di suor Maria, furono scoperte per la prima volta tribù che professavano un cristianesimo senza sacerdoti, perché non ne avevano mai trovato uno; anche questi indigeni raccontarono che molti anni prima, una misteriosa signora con abito lungo azzurro, si era presentata a loro, che ne provarono spavento, tanto che la bersagliarono con le frecce, senza però colpirla, alla fine si tranquillizzarono e presero ad ascoltarla.
Recentemente nel 2003, un gruppo di Università texane, ha organizzato un convegno sulla figura della venerabile suora spagnola, che riempì della sua fama la Spagna e le Colonie di re Filippo IV, il quale scambiò con lei centinaia di lettere, chiedendole consigli e pareri.

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