Non tutti sanno che la festa di Pentecoste è la più importante di Natale e Pasqua, ecco il motivo:

La Pentecoste è la festa più importante di tutte perché da la complementarietà al Natale e alla Pasqua. La nascita di Gesù Cristo e la sua Risurrezione sarebbe stata vana se non fosse disceso lo Spirito Santo a Pentecoste per tutti gli esseri umani. La Pentecoste è il sigillo di garanzia che Gesù Cristo è veramente Dio e che per opera dello Spirito Santo si è incarnato nel seno della Vergine Maria e si è fatto uomo, e che poi doveva morire e soffrire sulla Croce per tutti i nostri peccati e risorgere il terzo giorno per la nostra salvezza.
Volevo precisare che se avessimo avuto un dio che non avesse deciso dare lo Spirito Santo a tutti gli esseri umani, non ci sarebbe stata la possibilità per tutti di salvarci e avremo avuto un dio egoista e il Natale e la Pasqua non avrebbe più avuto significato, invece abbiamo un Dio che è AMORE E MISERICORDIA, ha voluto dare a tutta l'umanità la possibilità di salvarci è anche per quello che Pentecoste è la più importante.
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Una traccia dell'omelia di Pentecoste 2009 del Santo Padre San Benedetto XVI:
Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, viviamo nella fede il mistero che si compie sull’altare, partecipiamo cioè al supremo atto di amore che Cristo ha realizzato con la sua morte e risurrezione. L’unico e medesimo centro della liturgia e della vita cristiana – il mistero pasquale – assume poi, nelle diverse solennità …Altro
Una traccia dell'omelia di Pentecoste 2009 del Santo Padre San Benedetto XVI:

Ogni volta che celebriamo l’Eucaristia, viviamo nella fede il mistero che si compie sull’altare, partecipiamo cioè al supremo atto di amore che Cristo ha realizzato con la sua morte e risurrezione. L’unico e medesimo centro della liturgia e della vita cristiana – il mistero pasquale – assume poi, nelle diverse solennità e feste, “forme” specifiche, con ulteriori significati e con particolari doni di grazia. Tra tutte le solennità, la Pentecoste si distingue per importanza, perché in essa si attua quello che Gesù stesso aveva annunciato essere lo scopo di tutta la sua missione sulla terra. Mentre infatti saliva a Gerusalemme, aveva dichiarato ai discepoli: “Sono venuto a gettare fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!” (Lc 12,49). Queste parole trovano la loro più evidente realizzazione cinquanta giorni dopo la risurrezione, nella Pentecoste, antica festa ebraica che nella Chiesa è diventata la festa per eccellenza dello Spirito Santo: “Apparvero loro lingue come di fuoco… e tutti furono colmati di Spirito Santo” (At 2,3-4). Il vero fuoco, lo Spirito Santo, è stato portato sulla terra da Cristo. Egli non lo ha strappato agli dèi, come fece Prometeo, secondo il mito greco, ma si è fatto mediatore del “dono di Dio” ottenendolo per noi con il più grande atto d’amore della storia: la sua morte in croce.