Ecco dieci regole per fondare una nuova Congregazione [senza essere commissariati dal Vaticano!...]

Cari Stilumcuriali, l’abate Faria ogni tanto si fa vivo, dal suo eremo nell’Appennino, e ci offre perle di saggezza. Oggi ci racconta come ha elargito sapienti consigli a un santo sacerdote che sentiva il richiamo dello spirito a fondare una congregazione religiosa. Vediamo che cosa gli ha detto.

Un povero sacerdote che vuole fondare un ordine religioso di buoni intendimenti mi ha chiesto consigli su come scrivere una buona regola che non incontrerà difficoltà per l’approvazione. Ho chiesto a vecchie volpi curiali ed ecco i dieci punti che, secondo loro, garantiscono l’immunità da ogni futuro commissariamento.

1. Meglio avere una identità vaga, liquida, indefinita e soprattutto non troppo confessionale; vanno forte quelli che sono sempre “in ricerca”.

2. In ogni documento essere ben sicuri che ogni 10 parole venga inserita la parola “Concilio”. Gesù, Maria e i santi possono apparire qualche volta, ma la parola Concilio ci deve essere sempre e sempre in modo elogiativo.

3. Criticare sempre coloro che sono ancora all’”Antico Testamento”, i passatisti, i retrogradi, quelli che non vogliono cambiare. Una regola non detta è che la misericordia vada applicata a tutti meno che a loro.

4. Affermare di essere sempre “al passo con i tempi che cambiano”. Si raccomanda di non avere mai la pretesa di cambiare i tempi per farli più cristiani, ma consegnarsi senza lottare al loro abbraccio mortale.

5. Se qualche membro della congregazione volesse vestirsi con un abito che lo fa assomigliare a quello che è, un religioso, va severamente punito perché potenzialmente pericoloso.

6. Chiedere scusa per tutto e sempre, anche per il buco nell’ozono. Crescere nella consapevolezza che la Chiesa cattolica nei secoli passati ne ha fatte di tutti i colori ma ora, grazie a Dio, rinnegando il suo passato, vive un nuovo inizio. Avvertenza: mai chiedere inizio di che cosa.

7. L’obbedienza pura e semplice non va più bene se non è “creativa”; il che significa che si può disobbedire, ma dire “obbedienza creativa” fa più figo.

8. Per favore fare attenzione che nella Messa non si percepisca nessun senso del sacro o di adorazione, ma simpatia, familiarità, condivisione. Se non si cambiano le parole del rito bisogna fare un severo esame di coscienza e se in “stato di peccato grave” abbonarsi a La Repubblica per espiare.

9. In ogni incontro di formazione sia presente nel titolo la parola “accoglienza” o la parola “migranti”. Per esempio: la mistica in Padre Pio e i migranti; Adorazione e accoglienza. Accogliere sempre e comunque.

10. Non c’è peccato ma solo “disagi psicologici”. Confessarsi direttamente dallo psicologo.

Mah, ho dato al fondatore questo vademecum, ma non mi sembrava convinto…quindi si prepari alle visite apostoliche e alle difficoltà. Ci sono due vie: scelga lui quella che conduce al cielo, malgrado le sofferenze sulla terra.

Abate Faria


Fonte:

www.marcotosatti.com/…/abate-faria-ecc…
Francesco I
ricgiu
✍️ espressione da madonnino infilzato!