paolase
1243

La guarigione del cieco nato e l’inquisizione dei farisei – Commento del Sac. Dolindo Ruotolo – Tratto da “Nuovo Testamento - I quattro Vangeli”.

Dopo la discussione avuta con i farisei nel recinto del Tempio e dopo essersi eclissato dal loro sguardo quando erano già pronti a lapidarlo, Gesù Cristo si allontanò dal sacro luogo insieme ai suoi discepoli e passò per una delle porte dove ordinariamente sostavano i poveri e gli infelici per domandare l'elemosina.

L'essersi trovato là con i suoi discepoli e l'esservisi fermato conferma che Egli si eclissò miracolosamente da quelli che volevano lapidarlo.

Passando, vide un poverello, cieco dalla nascita, il quale, per essere portato là ogni giorno dall'infanzia a chiedere l'elemosina, era conosciuto da tutti ed era una di quelle figure che, nella loro medesima piccolezza, finiscono per interessare il pubblico e per essere quasi come un motivo insostituibile di certi ambienti.

Dal contesto del racconto si rileva l'indole di questo cieco: di facile parola, affettuoso, riflessivo e un po' psicologo o conoscitore dell'ambiente del Tempio. Abituato a raccogliere tanti discorsi che facevano i pellegrini e forse tante mormorazioni di quelli che erano addetti al sacro luogo, si era formato un concetto abbastanza chiaro di quelli che ne avevano il comando. I ciechi s'informano di tutto nel loro piccolo ambiente, proprio perché non vedono, e questo giovane doveva pur sapere che quasi mai i Sacerdoti, gli scribi e i farisei facevano scivolare nelle sue mani qualche elemosina, essendo sommamente venali. Questo doveva aver disposto l'anima sua a diffidenza e disistima per essi, perciò quando fu interrogato da loro si mostrò franco e non mancò di ribattere loro con una certa vivacità che rivela questo suo stato d'animo.

La sua vita era monotona: al mattino era accompagnato al Tempio e vi rimaneva a chiedere l'elemosina, a sera era riaccompagnato a casa. Raccoglieva spesso le espressioni pie dei pellegrini o gli insegnamenti dei dottori della Legge e aveva una certa cultura religiosa, per la quale gli doveva essere familiare il sentenziare e anche l'ammonire. Era di indole buona, di natura semplice, di carattere espansivo e timorato di Dio.

Passando vicino al cieco nato, i discepoli, considerandone l'infelicità e attribuendola a castigo di Dio, domandarono a Gesù: Rabbi, chi ha peccato, costui o i suoi genitori, da nascere cieco? Era infatti persuasione comune, tra i Giudei, che i mali fisici fossero mandati da Dio in punizione di peccati commessi o che fossero il castigo dei peccati dei genitori. I discepoli però facevano una domanda insulsa, chiedendo se avesse peccato il cieco prima di nascere, perché questo sarebbe stato impossibile. Essi forse si confusero e, nel domandare se quella cecità fosse stata effetto di colpa, coinvolsero anche il cieco nella responsabilità. Gesù rispose che né quel poveretto né i suoi genitori avevano peccato, ma che quella cecità era stata disposta e permessa da Dio per manifestare in quell'infelice la sua potenza, la sua gloria e la realtà del suo Figlio Incarnato; Gesù, infatti, soggiunse che Egli doveva compiere le opere di Colui che lo aveva mandato e, con questo, mostrò chiaramente l'intenzione di guarire quel cieco.
Continua a leggere...»
paolase
...Nell'apostasia universale, il mondo cade in tenebre fitte – come già dolorosamente vediamo in tante nazioni scellerate -, e l'assenza di Gesù significa per esso la cecità più profonda. Gesù è, nel mondo, vivente nell'Eucaristia e nel sacerdozio, nella Chiesa e nel Papa; ora, le nazioni che rinnegano l'Eucaristia, il sacerdozio, la Chiesa e il Papa sono destinate alle tenebre, che s'infittiscono …Altro
...Nell'apostasia universale, il mondo cade in tenebre fitte – come già dolorosamente vediamo in tante nazioni scellerate -, e l'assenza di Gesù significa per esso la cecità più profonda. Gesù è, nel mondo, vivente nell'Eucaristia e nel sacerdozio, nella Chiesa e nel Papa; ora, le nazioni che rinnegano l'Eucaristia, il sacerdozio, la Chiesa e il Papa sono destinate alle tenebre, che s'infittiscono talmente da renderle come cieche...