De Parvulis
163

ASCOLTA ISRAELE (Introduzione al libro)

Johannes De Parvulis
"ASCOLTA ISRAELE".
Introduzione al libro
Parole offerte – con rinnovato amore e rispetto – a tutti gli Israeliti di buona volontà del tempo presente.
Caro Israelita che mi ascolti, da sempre voi Israeliti [1]sognate l’avvento di un vasto e potente Regno messianico, ma tra di voi ci sono oggi degli atei che lo vedono materiale anziché spirituale, e quindi umano anziché divino. L'ebraismo che li anima non è più ciò che dovrebbe essere secondo Dio. Un verme ha intaccato il frutto. Le prove ce le hai davanti agli occhi. Codesti fratelli tuoi dimostrano di preferire le lenticchie alla Primogenitura, e si stanno moltiplicando. Sono in maggioranza. Ritengo dunque che la situazione attuale del tuo popolo, definito "Popolo eletto da Dio", meriti una chiarificazione storica ulteriore.
In passato Dio ha chiesto ad Abramo di sacrificare Isacco, suo unico figlio. Era una prova di fedeltà, e Abramo l’ha superata ammirabilmente. In ricambio Dio ha promesso a voi, stirpe di Abramo, la possessione di un Regno speciale, chiamato "Regno santo d'Israele", ovvero (più semplicemente) "Regno d'Israele".[2] Purtroppo col passar del tempo alcuni di voi si sono allontanati da Dio e hanno deciso di interpretare codesta promessa come se "Regno d'Israele" avesse un significato umano anziché divino, e quindi nazionalistico (anziché universale). In siffatto contesto, qual'è l'interpretazione che noi tutti dovremmo oggi dare all'espressione "Regno santo d'Israele"? Quella divina (interpretazione spirituale) o quella umana (interpretazione materiale)? Se anziché scegliere la trascendenza noi oggi scegliamo la contingenza, a che risultato arriveremo? Vantaggioso? Per chi?
1 Nell'iniziare la lettura di questo libro il lettore si assicuri di ben conoscere la differenza che c’è tra un Ebreo, un Israelita, un Israeliano, e un Giudeo. Un Ebreo è una persona che appartiene alla discendenza di Giacobbe (la "Razza eletta") ed è sinonimo di Israelita. L'Israeliano invece è un cittadino dello Stato d’Israele, dove oggi vivono Ebrei e Arabi, tutti detentori di cittadinanza israeliana. Normalmente la parola Giudeo identifica “l'Israelita che rifiuta Gesù come Messia” (connotazione negativa), ma negli scritti di S. Paolo la detta parola è usata con connotazione doppia, talvolta negativa e talvolta positiva.
2 Dire “Regno messianico” oppure “Regno santo d’Israele” è la stessa cosa. Detto Regno è stato promesso da Dio all’Umanità tramite gli Israeliti. (V. Efesini: 3, 6 : “Le genti sono chiamate, in Cristo Gesù, a condividere la stessa eredità, a formare lo stesso corpo e ad essere partecipi della stessa promessa per mezzo del Vangelo”).
2
Israelita che amo, due mila anni fa un Israelita come te, chiamato Pietro,
da semplice pescatore è diventato Papa, il primo della storia della Chiesa
universale. Col suo esempio davanti agli occhi è lecito chiedersi in che cosa
potrebbe consistere oggi il servizio che Dio intende ricevere da voi Israeliti.
Fare da guida alle Nazioni com'è accaduto a Pietro? Oppure regnare come
hanno sempre fatto i tiranni del mondo pagano? I Farisei di oggi vorrebbero
continuare ad imitare i tiranni del mondo pagano, ma che tipo di risultati
avremmo? Immagina.
In che modo oggi il Messia
d'Israele (Gesù di Nazareth) si
comporterebbe fronte ad un Israelita
di buona volontà che imitando Pietro
gli chiedesse perdono? Mi chiederai:
Perdono? E di che? Ti rispondo:
perdono del modo col quale due mila
anni fa i Farisei di quel tempo –
antenati vostri – si sono comportati
spingendo Pilato a farlo morire
crocifisso. A tuo parere, è vero che
Gesù-Messia perdonerebbe ad un
Israelita di questo tipo? Ti rispondo
di “sì”, che lo farebbe. L'Israelita di
buona volontà sa benissimo (in cuor
suo) che se lui chiedesse perdono al
Messia con sincerità di intenti, il
perdono gli sarebbe accordato
subito, e pienamente. Un Israelita
che imita Pietro ha la certezza
assoluta di essere perdonato da Dio,
e poi di essere chiamato a guidare le Nazioni; ma se invece di imitare Pietro
egli imita Giuda Iscariota – che non ha voluto pentirsi del suo peccato – come
può il Messia perdonarlo visto che lui, Israelita, non vuole essere perdonato?
Non sarà mai che Dio costringa un essere umano (Israelita o no) ad accettare
un perdono rifiutato con disprezzo.
Oggi, anno 2017, il vostro Regno vero (quello santo) è minacciato, il
vostro Ebraismo vero (quello santo) è minacciato, il vostro Messianismo vero
(quello santo) è minacciato. Da dove viene la minaccia? Essa viene dalla
divisione che vi mette gli uni contro gli altri. Coloro che vivono l’Ebraismo in
maniera corretta sono perseguitati – se pur di nascosto – da coloro che lo
concepiscono alla rovescia, svuotandolo della sua essenza divina, che è la
santità. Oltre a questo c’è da dire che la lotta che voi, figli d'Israele, vi fate a
vicenda non aumenta solo le vostre sofferenze ma quelle dell’intera Umanità.
Questa nozione ti è estranea? Ebbene, sappi che per volere di Dio l'Umanità
3
vive nel vortice creato da voi Israeliti, [3] e che il risultato di questa vostra lotta
funesta – doppiamente funesta, perché occulta – è che nel mondo d'oggi il
Male perdura e avanza, minacciando sempre di più il Bene. I Profeti cristiani
contemporanei ci assicurano tuttavia che il tempo del Male sta per terminare,
che sta arrivando il tempo del Bene,[4] e che tutto ciò coincide col Progetto
divino di Salvezza tracciato nella Bibbia e ripreso oggi dai Profeti tramite i
quali Dio ne esplicita il contenuto. [5]
Israelita del mio cuore, se tu volessi darti la pena di leggere i messaggi
che i Profeti cristiani ci trasmettono oggi in nome di Dio, tale lettura ti
aiuterebbe a chiarire un punto importante, che è questo: il Governo mondiale
voluto oggi dai tuoi sedicenti capi non è il Regno messianico, ma la sua
versione diabolica. Ti chiederai: “A che scopo Dio permetterebbe che la
versione diabolica del Regno messianico preceda nel tempo la versione
autentica, che è la sua?” Ti assicuro che il motivo c’è, ma Dio lo rivela ai suoi
eletti nel segreto del cuore. [6]
Un fraterno abbraccio. Johannes De Parvulis.
* * *
Con l'aiuto di Dio apparirà prossimamente su Gloria TV anche il seguito del libro.
Chi fosse interessato a leggere subito il cap. 1, lo troverà su Internet all'indirizzo:
parvulis.com/it/ascolta-israele/
3 Nell'Epistola ai Romani S. Paolo dice che l'Israelita “ha la precedenza” sugli altri
popoli, e che questo è vero sia nel Bene che nel Male (Rm 2, 9-10; Rm 3, 1-2). Ciò significa che
se un Israelita è santo, lo è al sommo, e se è demonio, lo è al sommo (il suo diritto alla
precedenza rimane suo anche nel Male). In conclusione, visto che nel mondo d'oggi il Male
prevale sul Bene (come già umanamente prevalse all’epoca del Messia-Redentore) per
tramite di chi esso prevale?
4 Per far conoscere all'uomo certi dettagli inediti del Progetto divino di Salvezza i
messaggi dei Profeti cristiani contemporanei sono veramente importanti, ma parecchi teologi
li ignorano di proposito (invocando pretesti di vario genere).
5 Il tutto avviene conformemente a quanto la Chiesa stabilisce nell'articolo n. 66 del suo
Catechismo, dove si afferma che: “Anche se la Rivelazione è compiuta, non è però
completamente esplicitata”.
6 Leggere la nota 10 e il paragrafo dal quale essa dipende.