Giosuè
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Vangelo della XII Domenica del tempo ordinario - Commento

Il Vangelo di questa domenica è un invito di Gesù a essere figli della luce, ad essere testimoni della Verità, del Vangelo applicato alla vita propria e dei fratelli. Gesù ci esorta a testimoniare il suo Vangelo che è Verità, ma anche Vita. Non è una lettera morta, ma viva, perché Dio è Dio dei vivi e non dei morti[1] e se è venuto nel mondo nella persona di Gesù, è venuto a portare un annuncio che rinnova la nostra vita. Ecco perché Egli dice «chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli»[2]. Chi è cristiano battezzato, deve annunciare il vangelo di verità, che dissipa le tenebre dell’ingiustizia, dell’odio, là dove gli uomini malvagi ci vorrebbero coinvolti in opere, che non sono secondo Dio. Ecco perché occorre dire un “no” fermo dove si notano situazioni dove abitiamo, lavoriamo, o viviamo in comunità, che non sono secondo le Leggi di Dio e il Vangelo di Gesù Cristo. Se così non facciamo non diamo testimonianza a Gesù e non difendiamo il suo Vangelo, che è Lui stesso, di fronte agli uomini. Tale mancanza non resterà impunita, perché nel momento del nostro giudizio davanti a Dio Padre, Gesù non prenderà le nostre difese. Invece, se avremo applicato il Vangelo nella nostra vita e avremo avuto cura di riprendere se pur con dolcezza i nostri fratelli, che sbagliano[3], saremo lieti di essere difesi da Gesù Cristo in quelle imperfezioni, per le quali non avremo ancora raggiunto quel livello di santità, attraverso l’amore, l’“agape”, che Dio desidera per ognuno di noi. Questo perché siamo suoi. Egli ci ha destinati per farci partecipi della sua gloria futura, solo se vogliamo essere servi fedeli alla sua parola, fruttando i nostri talenti al servizio della missione che Dio ci ha affidato, che non è la nostra vocazione. La missione che Dio ci ha affidato, dobbiamo ricercarla durante la vita. Si realizza attraverso la nostra vocazione di padri, di madri, di sacerdoti, di celibi per quel progetto, che Dio ha per ciascuno di noi, al fine di raggiungere la meta della nostra fede: la salvezza delle anime[4]. Infine Gesù ci esorta a non temere qualunque avversità, anche quando gli diamo testimonianza. Tutto è in potere a Dio, perfino i nostri capelli sono contati e noi valiamo molto più delle cose create attorno a noi. Dio è padrone delle cose in cielo e perfino negli inferi. Egli scruta ogni cosa, perfino i nostri pensieri[5], ma non può salvare coloro che commettono il male, anche se la porta è sempre aperta per il loro ritorno e lancia continuamente richiami, affinché possano ravvedersi, ma se loro non ascoltano i suoi richiami e di coloro che cercano di aiutarli, che cosa può fare ancora Dio? Egli non forza la volontà di nessuno, non abbandona nessuno, ma aspetta tutti, anche se la vita ha un limite, oltre al quale verremo giudicati[6]. Temiamo perciò colui che ha il potere di condurci a peccare, satana, il quale ha il potere di portarci in quel regno al quale Dio non ci aveva destinati, regno di morte di odio, di tenebra, di orrore senza fine. Pensiamo a essere sempre pronti, con «i fianchi cinti della verità, rivestiti con la corazza della giustizia»[7], con le «lucerne accese»[8] dell’olio della nostra fede e amore per Dio e delle nostre buone opere e testimonianze verso i fratelli.

Vangelo Mt 10,26-33

In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Non abbiate paura degli uomini, poiché nulla vi è di nascosto che non sarà svelato né di segreto che non sarà conosciuto. Quello che io vi dico nelle tenebre voi ditelo nella luce, e quello che ascoltate all’orecchio voi annunciatelo dalle terrazze. E non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo, ma non hanno potere di uccidere l’anima; abbiate paura piuttosto di colui che ha il potere di far perire nella Geènna e l’anima e il corpo. Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri! Perciò chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anch’io lo riconoscerò davanti al Padre mio che è nei cieli; chi invece mi rinnegherà davanti agli uomini, anch’io lo rinnegherò davanti al Padre mio che è nei cieli». Parola del Signore.

By Giosuè
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[1] Atti 10, 42
[2] Mt 10, 32-33
[3] Galati 6,1
[4] 1Pietro 1,9
[5] Apocalisse 2, 23
[6] Apocalisse 20, 12 / 2Tessalonicesi 2, 12 / Romani 2, 12 /Matteo 7, 2 / Matteo 25, 32-33
[7] Efesini 6, 14
[8] Luca 12, 35