Francesco I
31,6K

Tutto quello che non sapete sull’esibizione in mondovisione a Lesbo di Bergoglio

di AntonioSocci

(nella foto: i 21 giovani operai cristiani sgozzati dai musulmani in Libia nel febbraio 2015:)

17 aprile, 2016
I Martiri cristiani migranti morti nel Mediterraneo dal 2000 ad oggi, secondo calcoli approssimativi, sono stati circa 27 mila. E’ un’orribile tragedia e va fermata. Ma da qui a definirla – come ha fatto ieri papa Bergoglio a Lesbo – “la catastrofe umanitaria più grande dopo la Seconda guerra mondiale” ce ne corre.
Debole in teologia l’attuale vescovo di Roma appare debolissimo in storia
contemporanea. Basta ricordare una tragedia che Bergoglio dovrebbe conoscere bene: la dittatura militare argentina dal 1976 al 1983 ha fatto circa quarantamila vittime.

TRAGEDIE IGNORATE

Parlando di catastrofi umanitarie dal 1945 ad oggi (ma morti ammazzati, mentre
così non è per i migranti), va ricordato il genocidio del Sudan dove, nel 1983, fu
imposta la sharia anche a cristiani e animisti: alla fine del 2000, su 30 milioni di
abitanti, si contavano quasi 2 milioni di vittime, 4,5 milioni di sfollati, 500 mila profughi all’estero e centinaia di donne e bambini ridotti in schiavitù.
C’è poi l’orrendo genocidio del Ruanda che, nel 1994, fece quasi 1 milioni di
vittime su circa 5 milioni di abitanti.

Infine c’è il capitolo comunista su cui Bergoglio glissa sempre.

A parte l’Urss (che dal 1917 – secondo le stime minimali – fece 20 milioni di vittime) c’è la Corea del Nord (inferno comunista tuttora funzionante) dal 1950 circa 3 milioni
di vittime.

E la Cambogia: dal 1975 al 1979 i Khmer rossi hanno fatto 2 milioni di vittime su 6 milioni di abitanti.
Accanto ad altri macelli comunisti dal 1945 in avanti (Africa, Vietnam, Cambogia,
Afghanistan, Europa dell’est, Cuba) che hanno fatto anche essi milioni di vittime, c’è il caso più tragico: la Cina.

Dal 1949, quando il regime comunista di Mao prese il potere, ha fatto più di 70
milioni di vittime. A cui vanno aggiunti gli aborti forzati imposti dal 1979 per la
legge sul figlio unico: 300 milioni di “nascite in meno” in 21 anni.

BERGOGLIO AMICO DEI TIRANNI

A questo regime comunista – tuttora imperante – Bergoglio tre mesi fa ha lanciato un amorevole messaggio (sotto forma di intervista) che – come scrive Sandro Magister – brilla “per il suo totale silenzio sulle questioni religiose e di libertà” e “per le sue parole sfrenatamente assolutrici di passato, presente e futuro della Cina, esortata a farsi misericordiosa verso se stessa’ e ad accettare il proprio cammino per quel che è stato’, come ‘acqua che scorre’ e
tutto purifica, anche quei milioni di vittime che il papa mai nomina, neppure
velatamente”.

Avendo taciuto così pure sulle migliaia di persone tuttora nei lager (compresi vescovi e sacerdoti) come può oggi Bergoglio fare la morale agli altri sui migranti?

Peraltro – a proposito di aborto – i predecessori di Bergoglio ritenevano una
“catastrofe umanitaria” anche l’aborto libero (non forzato come in Cina) introdotto dalle legislazioni dei paesi democratici dagli anni Settanta (sull’esempio dei paesi totalitari).

I dati dell’Organizzazione mondiale della Sanità dicono infatti che ogni anno, in tutto il pianeta, si fanno circa 50 milioni di aborti (la Seconda guerra mondiale in sei anni fece 50 milioni di vittime).

In 40 anni dunque siamo ben sopra al miliardo di aborti. Ma questa tragedia non è in cima ai pensieri di Bergoglio come l’emigrazione.

Per la quale ama fare esibizioni di bontà “politically correct” (e in favore di telecamera) come quella di Lesbo e (prima) di Lampedusa.

LA VERITA’ SULL’EMIGRAZIONE


Naturalmente il problema c’è e va risolto.
I trattati internazionali stabiliscono che i profughi (che scappano da guerre e persecuzioni) devono essere accolti. Ed è quello che l’Europa fa.

Ma i profughi sono una minoranza e – come hanno ripetuto molte volte i patriarchi delle chiese martiri orientali – desiderano anzitutto tornare nelle loro case.

Sogno impossibile se non si spazza via totalmente l’Isis.

Ma come fare?

Bergoglio, che si è sempre rifiutato di chiamare per nome – cioè “stato islamico”– l’autore di quei crimini, è contro interventi di polizia internazionale. Altre soluzioni?
Il Papa potrebbe chiedere all’Arabia Saudita di farsi carico dei profughi
provenienti da Siria e Iraq: è un paese con tantissimo territorio libero, uno Stato
con immense ricchezze derivanti dal petrolio ed è anche il centro propulsore
dell’Islam, quindi sarebbe tenuto a soccorrere i musulmani.

Oltretutto l’Arabia è vicina a quelle aree, quindi i profughi potrebbero trovare asilo lì, evitando migrazioni terribili e pericolose.

Lo stesso discorso si potrebbe fare all’Iran che è l’altro paese confinante,
anch’esso super-islamico (sia pure sciita).

Ma sia Arabia Saudita che Iran in quella regione sono tra i fomentatori dei conflitti e non tra gli operatori di pace.

Perché il Papa non lancia messaggi morali a quei due regimi?

Ci sono poi – accanto ai profughi – i migranti economici. In questo caso il primo diritto da proclamare – come fecero Giovanni Paolo II e Benedetto XVI è il "diritto di non emigrare”, cioè di non doversi sradicare.

Pure i vescovi africani, l’anno scorso, hanno lanciato un appello alle giovani
generazioni scolarizzate perché restino nei propri paesi aiutandone lo sviluppo
(oggi l’Africa è un continente in crescita che ha prospettive economiche molto buone).

IL DISASTRO BERGOGLIANO

Il fenomeno dell’emigrazione sconvolge sia paesi di partenza, sia quelli di arrivo
che non sono in grado di sopportare una simile invasione.

Oltretutto il traffico di esseri umani è spesso gestito da organizzazioni criminali
che si arricchiscono sulla pelle dei migranti e talora portano quei poveretti alla
morte.

Perché dunque il Papa non invita anzitutto a scongiurare il fenomeno migratorio invece di pretendere l’abbattimento delle frontiere d’Europa? Non si rischia così
di alimentarlo?

Secondo certi osservatori, per esempio, il suo tour buonista a Lampedusa nel 2013 probabilmente contribuì a illudere migliaia di persone inducendoli a
intraprendere viaggi terribili e a volte mortali.


Il Papa dimostra altrettanta superficialità riguardo all’impatto sull’Europa della
marea migratoria. Sottovaluta l’evidenza storica di una difficilissima integrazione (vedi il caso del Belgio). E non considera che certi Paesi come l’Italia hanno già fatto il massimo.

Del resto la nostra opinione pubblica – che avverte la crisi economica (l’Italia ha il record europeo della povertà) – trova sconcertanti certi episodi di cronaca che mostrano un eccesso di pretese da parte dei migranti che ospitiamo.

Il problema è soprattutto l’enormità dell’ “invasione”.
In una recente intervista Bergoglio è arrivato a dire: “si può parlare oggi di
invasione araba” dell’Europa, “è un fatto sociale”. Ma – ha minimizzato – “quante invasioni l’Europa ha conosciuto nel corso della sua storia! Ha sempre
saputo sorpassarsi, andare avanti per trovarsi poi come ingrandita dallo scambio di culture”.

Colpisce la spensierata superficialità di queste parole. Ancora una volta Bergoglio mostra di essere a digiuno di storia.
Se parliamo delle invasioni barbariche sono state per l’Europa una vera
devastazione: fu spazzato via il millenario Impero romano e il continente sprofondò nel caos, regredendo a uno stato pressoché selvatico.

Ci vollero secoli – e la vigorosa Chiesa dei monaci (non certo quella di
Bergoglio) – per risollevarsi e dar forma al luminoso Medioevo.

Se poi parliamo – come Bergoglio – di “invasione araba” va detto che nella storia d’Europa proprio le invasioni musulmane (arabe e turche) sono state il più
tragico dei flagelli.

Perché a Oriente hanno spazzato via la grande civiltà bizantina e per tre volte
hanno tentato l’occupazione militare dell’Europa (miracolosamente scongiurata anche grazie a veri papi davvero illuminati).
I saraceni hanno poi sottoposto per secoli l’Italia a scorribande sanguinarie.
Bergoglio continua a voler ignorare la natura dell’Islam e sottovalutarne il pericolo.

Si dedica con tanta passione ai migranti musulmani, che non ha tempo di ricordarsi dei molti cristiani perseguitati (come Asia Bibi), schiavizzati e uccisi sotto regimi islamici e comunisti.
.
Antonio Socci
Da “Libero”, 17 aprile 2016
www.antoniosocci.com
antiprogressista
Bergoglio usa tutti i cavilli possibili, esistenti e inesistenti, per umiliare i cattolici (soprattutto quelli fedeli all'immutabile dottrina) e per elogiare i peggiori laicisti e le false religioni!
Sul suo esempio, come ha detto Sam Gamgee, noi europei non faremo più entrare nessuno che non abbia i documenti in regola...e che Bergolio torni pure a frignare a Lampedusa e a gridare il suo patetico …Altro
Bergoglio usa tutti i cavilli possibili, esistenti e inesistenti, per umiliare i cattolici (soprattutto quelli fedeli all'immutabile dottrina) e per elogiare i peggiori laicisti e le false religioni!
Sul suo esempio, come ha detto Sam Gamgee, noi europei non faremo più entrare nessuno che non abbia i documenti in regola...e che Bergolio torni pure a frignare a Lampedusa e a gridare il suo patetico "VERGOGNA!"...noi gli risponderemo "BERGOGNA!!!!" .
Francesco I
@Sam Gamgee
Per di più Bergoglio è il capo di uno stato assoluto in cui non vi è la separazione dei poteri, per cui i documenti avrebbe potuto rilasciarli lui stesso.
Sam Gamgee
Poiché Bergoglio non ha preso con se' profughi cristiani 'perche' non avevano documenti in regola ', per analogia , noi Europei non faremo piu' entrare nessuno che non abbia documenti in regola .