MARIA
VALTORTA

Voglio che le anime possano bere alla Fonte vitale della mia parola

"Quando la Chiesa - e per tale alludo ora alla riunione degli alti dignitari di Essa - agì secondo i dettami della mia Legge e del mio Vangelo, la Chiesa conobbe tempi fulgidi di fulgore. Ma guai quando, anteponendo gli interessi della Terra a quelli del Cielo, inquinò Se stessa con passioni umane! Tre volte guai quando adorò la Bestia di cui parla Giovanni, ossia la Potenza politica, e se ne fece asservire..." (Qd 12 dicembre 1943)

OPERA MINORE

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QUADERNI DEL 1943 CAPITOLO 150


18 ottobre 1943

   Dice Gesù[456]:
   «Segreto dell’anima che non vuole perdere il suo Amore: Iddio, deve essere quello - te ne ho già parlato[457] - di rimanere sempre fissa, con le potenze dell’anima, a Dio.
   Qualunque sia la cosa che facciate, sappiate tenere lo spirito fisso in Me. In tal modo santificherete ogni vostra azione rendendola gradita a Dio e soprannaturalmente utile a voi. Tutto è orazione per colei che sa rimanere in Dio, perché l’unione altro non è che amore, e perché l’amore trasforma anche le azioni più umili della vita umana in adorazioni grate al Signore.
   Ti dico in verità che, fra colui che sta molte ore in chiesa a ripetere parole dalle quali l’anima è assente, e colui che sta nella sua casa, nel suo ufficio, nel suo negozio, nella sua occupazione, amando Me e il prossimo per Me, rimanendo unito a Me, prega il secondo ed è da Me benedetto, mentre il primo non fa che eseguire una pratica ipocrita che Io condanno e spregio.
   Quando l’anima ha saputo raggiungere questa amorosa scien­za del saper rimanere fissa in Me con le potenze sue, essa produce atti continui d’amore. Persino nel sonno materiale mi ama, perché la carne si addormenta e si sveglia col mio Nome ed il mio pensiero presenti e, mentre riposa il corpo, l’anima continua ad amare.
   Oh! santi connubi dell’anima col suo Dio! Legame spirituale che l’occhio umano non vede, ma che, se lo potesse vedere, vedrebbe un cerchio di fuoco che circonda Dio e la creatura, e aumentando il giubilo di Dio aumenta la gloria della creatura, cerchio santo che in Cielo vi sarà nimbo sulla fronte glorificata.
   L’anima, preclusa come è nella carne, subisce talora per contraccolpo le stanchezze della carne. Tentazioni di Satana, mancanze più o meno gravi - non parlo della colpa mortale, la quale separa violentemente l’anima dal suo Dio, ma parlo delle colpe più lievi le quali, per quanto lievi, hanno per conseguenza una spossatezza dello spirito - delusioni, dolori, avvenimenti della vita, nei meno formati alla vita dello spirito provocano, con le altre cause, delle stanchezze dell’anima.
   Ma dovete reagire ad esse. Sono come uno di quei languori fisici che precedono le consunzioni della carne. Guai a non combatterli all’inizio! Ma tre volte guai a non combattere i languori dello spirito che portano alla sonnolenza spirituale e lentamente alla morte dell’anima.
   Dio non ama i pigri, non ama coloro che preferiscono i loro comodi al buon Signore. Dio punisce coloro che si intiepidiscono. Si ritira.
   Il vostro buon Dio vi chiama per destarvi, vi prega di accoglierlo, vi si mostra affannoso per avervi cercato e vi chiede il cuore per ricoverarsi in esso. Ma non sapete che il più bel tabernacolo per il vostro Signore è il cuore vostro? Tutto tenta il buon Dio per trarvi dal sonno spirituale e dalla spirituale pigrizia. Alle volte tenta forzare anche i mistici cancelli del cuore e tenta di entrare. Poi si ritira perché non ricorre che raramente alla violenza. Vi lascia liberi sempre, anche se il lasciarvi tali è per Lui dolore, perché vede che fate della libertà mal uso.
   Qualche volta, quasi sempre anzi, l’anima avverte la venuta del suo Dio, sente il suo tentativo per entrare e, poiché l’anima si ricorda d’esser creata da Dio, si sente trasalire di dolcezza.
   Voi la conculcate l’anima, voi non la seguite nei suoi desideri, ma essa è resistente a morire in voi. Muore per ultima, muore dopo che è morta la mente ed è morto il cuore per la superbia e la lussuria; essa muore solo quando voi la uccidete levandole la Luce, l’Amore, la Vita, ossia Dio. Ma finché non è morta, essa trasale di gioia e palpita di amore quando Dio le si accosta. Guai a coloro che non vogliono secondare questi moti dell’anima. Sono simili a dei malati che, con continue imprudenze e disubbidienze al medico, sempre più aggravano la malattia sino a renderla mortale.
   Quando la vostra anima si scioglie di dolcezza perché sente Dio oltre i cancelli, secondate il moto dell’anima, lasciate ogni sollecitudine della carne, mettete questa vostra carne superba in ginocchio, riconoscete i diritti della regina chiusa in voi, della regina che vuole seguire il suo Re, e adorate la benignità del Re che è venuto a voi per amare la vostra anima che voi tenevate segregata, che è venuto per amarvi e darvi il pegno di salvezza anche per questa vostra carne, alla quale tanto tenete ma per la quale non sapete fare nulla di realmente utile.
   Dio vuole che alla risurrezione finale anche le vostre carni splendano di luce e di bellezza soprannaturale ed eterna. Splendano per le opere sante compiute nella vita della Terra, per le opere compiute seguendo gli impulsi dell’anima mossa da Dio.
   Se sapeste che grazia grande è ogni venuta di Dio-Amore! Se lo comprendeste, direste ad ogni istante: “Vieni, Signore Gesù! Vieni a guidare l’anima mia! Sii il mio Re e il mio Maestro”. Se lo sapeste, segnereste ogni incontro, ogni venuta, fra i giorni fausti della vostra vita di uomini. E in verità nessun avvenimento è tanto fausto quanto quello in cui Io entro col mio amore nel vostro cuore per salvarvi e condurvi, oltre la vita, alla Vita vera, eterna e beata.
   Quando per vostra incuria voi avete lasciato passare oltre il vostro Maestro, afflitto per la vostra inerzia spirituale; quando il rimorso, grido della coscienza che non tace mai completamente, neppure nei più depravati, desta la vostra anima che avete intontita nella tiepidezza e nella materialità, siate solleciti ai ripari. Cercate subito Iddio.
   Pensate che senza Dio si erra su vie di morte sino a perire in eterno. Pensate anche che Dio è pietoso ed ha viscere di carità per voi. Egli sente subito il vostro grido che lo richiama e, se anche per vostro castigo sta nascosto qualche tempo, non sta lontano. Voi non lo vedete, ma Egli è già presso a voi col suo cuore di Padre che perdona al figlio sviato e anela di stringerselo al cuore.
   Cercate subito Iddio. Superate le guardie di ronda:[458] le insidie che il Nemico scagliona lungo la via per impedire che un’anima gli sfugga per ricoverarsi in Dio. Lasciate pure che per vendetta vi spogli Satana invidioso e crudele. Meglio per voi entrare nudi di umanità nella vita eterna, ma ricchi soltanto di ricchezze spirituali, che accompagnati alle soglie di Dio da affetti, onori, gioie terrene, per essere buttati fuori perché avete già avuto tutto e non meritate altro, avendo preferito avere questo “tutto”, che cade e vi trascina nel cadere, all’unica cosa necessaria ad aversi: la moneta per entrare nella Vita eterna, accumulata con fatiche, sforzi, pazienza spirituale, piccioli santi raggranellati ora per ora obbedendo alla mia Legge per amore mio, perle mistiche ottenute col dolore sofferto per amore, rubini eterni creati dal vostro voler essere miei figli, contro le voci della natura carnale, contro gli scherni e le vendette del mondo, contro le seduzioni e le ire di Satana, volute vincendo se stessi e i nemici di se stessi: uomini o demoni che siano, volute stritolando la carne pur di far trionfare lo spirito che vuole seguire la Volontà di Dio, volute sino a sudare sangue vivo[459] come Io davanti alla più forte tentazione, alla più forte paura, alla più forte volontà divina che uomo abbia potuto subire.
   Se sapeste cosa è un vostro “no” detto alle forze della carne, degli affetti, delle ricchezze, degli onori, per essere fedeli a Colui che vi ama! Se sapeste cosa è esser pronti a lasciarsi togliere anche le cose care pur di essere tutti di Dio!
   Certe spogliazioni, subìte con rassegnazione se non con giubilo, poiché si può giubilare ancora per la salute immolata secondo i fini di Dio, ma non si può giubilare su una tomba che si chiude su un padre, una madre, uno sposo, un figlio, un fratello - sono stato Uomo fra gli uomini Io pure e ricordo cosa è non udire più una voce cara, non vedere più la casa animata da un parente e vuota la dimora di un amico della sua presenza - certe spogliazioni subìte con rassegnazione hanno il valore di un martirio, Maria, ricòrdalo. Lo hanno come lo ha quello della vita offerta per l’avvento del mio Regno nei cuori, delle febbri, delle malattie subìte perché cadano le febbri delle anime e le malattie degli spiriti.
   E l’uno e l’altro martirio avranno il premio del martirio:[460] la stola porpurea di coloro che sono venuti a Me attraverso una grande tribolazione, teoria di fuoco che seguirà l’Agnello insieme alla candida teoria dei vergini, la seconda alla mia destra, la prima alla mia sinistra, perché veramente questi eroi dello spirito sono i figli del mio Cuore squarciato da un martirio d’amore, come i primi sono i nati di Maria che più somigliano alla Madre e al Figlio della Madre, sono coloro che vissero in veste d’uomini con sentimenti d’angeli: oltre la carne e il sangue.
   Con ogni vostro mezzo, con santa audacia, cercate il Signore. Cercatelo per riparare la pigrizia di prima. E una volta trovatolo, non separatevi più da Lui.
   In Lui è il Bene che non muore. In Lui è la Vita e la Verità. Se starete in Lui non perirete. Se vivrete in Lui non morrete, non conoscerete errori. Come barca che entra sicura nel porto perché il suo pilota l’ha saputa condurre, voi, guidati dal Cristo, entrerete nel porto della Pace. Io ve lo dico, Io che non mento.
   Non rinnegatemi mai, figli che amo. Siate fedeli a Me ed Io vi darò la gloria.»

[456] Dice Gesù. Su una copia dattiloscritta, alla data del presente “dettato” la scrittrice aggiunge: sempre commentando il Cantico; e a quella del “dettato” successivo aggiunge: Sempre sul Cantico. I “dettati” sul Cantico dei cantici sono dei giorni 11, 12, 13, 14, 15, 18 e 19 ottobre. Ancora un’applicazione del Cantico nel secondo “dettato” del 27 ottobre.
[457] ne ho già parlato il 26 giugno e il 10 ottobre.
[458] le guardie di ronda, riprese da Cantico dei cantici 3, 3; 5, 7.
[459] sudare sangue vivo, come è detto in Luca 22, 44; forte tentazione, come già accennato nel terzo “dettato” del 4 luglio.
[460] il premio del martirio, cioè il premio riservato a coloro che hanno subìto il martirio, conformemente alla visione di Apocalisse 7, 9-17.