Disma sulla croce, e :” Voi, chi dite che io sia?”


Gesù Cristo disse loro: «Voi, chi dite che io sia?». Rispose Simon Pietro: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente!».
Questa risposta fu rivelata a Pietro dal Padre, è quindi inappellabile. Dunque Gesù è il Cristo, il Figlio del Dio vivente.
E se Gesù è questo, dovremmo invocarlo, chiamarlo solamente in quel modo che può sembrare ridondante ed asettico.

Ma la domanda del Figlio del Dio vivente non era ” Voi, come mi dovete chiamare?” ma domandava un’altra cosa: chi era Lui per loro.
Agli Apostoli impauriti vedendolo camminare sulle acque rispose: “ Coraggio, sono io! “ e non altro.
Gesù Cristo voleva sentir pronunciare il nome preciso, il nome preciso che competeva solo a Lui, solamente quell’unico Nome voleva da Pietro: non altri.
Gesù Cristo non voleva sentirsi dire: “Tu sei figlio di Giuseppe, o tu sei Gesù.”
Perché solamente se lo avessero chiamato con il Nome che solo a Lui spettava lo avrebbero riconosciuto per quello che lui era: il Figlio di Dio e Seconda Persona della SS.Trinità.

Ora, chiarita l’importanza della Persona di cui stiamo parlando, nominare “Gesù” in ogni dove ed in ogni circostanza come si fa oggi appare decisamente esser una eccessiva confidenza. Spesso è una vera bestemmia, quando vediamo intercalare nei film americani il nome di Gesù al posto di un più semplice “accidenti” o “dannazione”.
Infatti in quel caso nominano il Nome di Dio invano, infrangendo il Comandamento.
Il Figlio di Dio non è il nostro compagno della partita di bocce a cui chiediamo:” Gennaro-Gesù, cerca di colpire quella boccia un poco più a destra!”.
Infatti nell’intero Vangelo nessuno si permette mai di chiamarlo o invocarlo semplicemente con il nome “ Gesù”. Il Figlio di Dio viene sempre chiamato ,con il massimo rispetto:” Gesù Nazareno, Signore Gesù, Signore, Maestro, Gesù figlio di Davide, Re dei Giudei…”.

Certamente il nome di Gesù viene nominato decine di volte nei Vangeli, ma solo quando gli Evangelisti dovevano spiegare gli accadimenti, ad esempio: “ Gesù disse loro”, oppure “ Gesù pregava”, e via dicendo. Dunque in un dialogo nessuno nel Vangelo lo chiama direttamente “Gesù”.
Ma c’è sempre un’eccezione che conferma la regola, infatti Disma, il buon ladrone, disse: “ Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno! “
A cosa si deve questa confidenza che nessun altro ebbe, almeno da come appare nel Vangelo?

Quando Disma afferma: “Noi siamo condannati perché riceviamo il giusto per le nostre azioni” fa una vera Confessione dei suoi peccati, e riceve l’Assoluzione direttamente da Cristo stesso. Forse Disma lo chiamò “Gesù” perché riconobbe il lui il Salvatore promesso. Infatti Gesù significa “Dio è salvezza, Dio salva, Salvatore”.
E se “Dio salva” è il significato del nome Gesù, in aramaico Disma dovrebbe aver detto quando vedeva l’inevitabilità della morte per entrambi: ” Dio salva, ricordati di me quando entrerai nel tuo Regno!”.

Forse di quel Regno il buon Disma ne sentì parlare dalla stessa voce del Benedetto Redentore quando Questi evangelizzava le terre di Israele
Forse che l’aver fatto prima la Confessione dei peccati, perché aveva riconosciuto e l’umanità e la divinità di Gesù, diede a Disma la “sfrontatezza” di chiamare il Figlio di Dio semplicemente “Gesù”?

La verità la conosceremo solo nel Gran Giorno, da parte mia lascio nominare semplicemente “Gesù” solamente ai lattanti, ai bambini ed ai veri santi, cioè a quelli che dialogavano con Lui. Preferisco chiamarlo “Signore Gesù”, sempre, e lo vorrei invocato così anche quando recitiamo l’Ave Maria.
Sempre, sempre ricordarsi chi è Lui e chi siamo noi.

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