Il blasfemo servilismo anticristico
del supposto Vicario di Cristo




Diamo prima la notizia

Il 3 settembre 2015, papa Bergoglio ha ricevuto in Vaticano il Presidente dello Stato di Israele, Reuven Rivlin, accompagnato dalla moglie e da altri collaboratori. Quando Rivlin ha presentato a Bergoglio la sua collaboratrice Rivka Ravitz, che si dice sia un'ebrea “ortodossa”, questa si è rifiutata di dare la mano a Bergoglio e di rivolgergli almeno un cenno col capo, adducendo il motivo che l'ortodossia ebraica vieta i contatti fisici tra persone di sesso diverso nonché un qualche segno di riverenza nei confronti dei simboli di altre religioni, in questo caso la croce pettorale indossata da Bergoglio in quanto capo della Chiesa.
Bergoglio che, come è noto, e come tiene a far sapere, è di una gentilezza senza pari nei confronti di chiunque se ne infischi della Croce e del cristianesimo, soprattutto se si tratta di donne, ha dato prova di grande sensibilità e, coprendo con una mano la croce pettorale, ha fatto un bell'inchino a Rivka, perfettamente impassibile di fronte a questo sfacciato gesto di servilismo e di mancanza di midollo spinale messo in scena da quello che dovrebbe essere il Vicario di Cristo in terra.

La notizia ha fatto il giro del web
Noi l'abbiamo trovata sul portale ebraico italiano “moked” che così intitola: “Rivka, la modestia ebraica e la soluzione di Bergoglio”.

Ovviamente, ogni commento è superfluo
perché anche un cieco si avvede della cecità intellettuale e spirituale di questo strano personaggio che il Signore ha permesso che sieda sul Soglio di Pietro, forse per punirci per i nostri peccati ed ammonirci per il destino delle nostre anime.
Fatto è che assistiamo all'assurdo che colui che dovrebbe essere il Papa non ha la minima remora a dar mostra di infischiarsene di Cristo e proprio per venire incontro a chi invece ci tiene a rispettare la sua religione, che in questo caso è la religione che nega e condanna Cristo e la sua opera di Redenzione.

Dai loro frutti li riconoscerete
E quest'altro frutto del Vaticano II si somma a quelli che sono stati prodotti in questi cinquant'anni dai papi conciliari e che si legano strettamente con le parole di Nostro Signore, che ogni tanto è bene ricordare per esteso:

Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere. (Mt 7, 15-20).




novembre 2015

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