Craveggia

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Craveggia
comune
Craveggia – Stemma
Craveggia – Bandiera
Craveggia – Veduta
Craveggia – Veduta
veduta su Craveggia
Localizzazione
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione Piemonte
Provincia Verbano-Cusio-Ossola
Amministrazione
SindacoPaolo Giovanola (lista civica) dall'8-6-2009
Territorio
Coordinate46°08′26″N 8°29′23″E / 46.140556°N 8.489722°E46.140556; 8.489722 (Craveggia)
Altitudine889 m s.l.m.
Superficie36,22 km²
Abitanti767[2] (30-11-2022)
Densità21,18 ab./km²
FrazioniBagni di Craveggia, Prestinone, Siberia, Vocogno[1]
Comuni confinantiMalesco, Onsernone (CH-TI), Re, Santa Maria Maggiore, Toceno, Villette
Altre informazioni
Cod. postale28852
Prefisso0324
Fuso orarioUTC+1
Codice ISTAT103024
Cod. catastaleD134
TargaVB
Cl. sismicazona 3 (sismicità bassa)[3]
Cl. climaticazona F, 3 460 GG[4]
Nome abitanticraveggiesi (in dialetto "craugiain")
Patronosan Giacomo e san Cristoforo
Giorno festivo25 luglio
MottoBene agendo ne timeas
Cartografia
Mappa di localizzazione: Italia
Craveggia
Craveggia
Craveggia – Mappa
Craveggia – Mappa
Posizione di Craveggia nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola
Sito istituzionale

Craveggia (Cravegia in dialetto ossolano) è un comune italiano di 767 abitanti della provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte.

È uno dei borghi più pittoreschi della Val Vigezzo ed è famoso per i suoi innumerevoli camini in pietra che svettano sopra i tetti in beole delle case. In passato gli alti camini erano considerati simbolo di ricchezza delle famiglie borghesi del luogo che facevano a gara per chi ne costruiva di più imponenti e numerosi.

La località Bagni di Craveggia (ormai disabitata) è accessibile per gli automezzi solo dalla Svizzera, attraverso la valle Onsernone, mentre è possibile raggiungerla a piedi passando dal crinale del monte che la sovrasta.

Origini del nome[modifica | modifica wikitesto]

Il paese di Craveggia ha origine rurale, come si evince chiaramente dal nome: Cravetia, Capretia, deriva da capra, animale presente anche nello stemma del comune.[5]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1928 viene inglobato nel comune di Craveggia il comune di Vocogno e Prestinone. Nello stesso anno Craveggia, Toceno, Santa Maria Maggiore e Crana e Buttogno vengono fusi nel nuovo comune di Santa Maria Maggiore, solo nel 1947 Craveggia (e anche Toceno) riacquisteranno l'autonomia.

Simboli[modifica | modifica wikitesto]

Nello stemma utilizzato dal comune è raffigurata un'aquila coronata di nero in campo d'oro, ed una capra d'argento, assonante con il toponimo, associata al motto latino Bene agendo ne timeas, che si può tradurre con "Agendo bene non devi temere". La parte inferiore dello scudo reca delle bande d'azzurro e d'argento. Il testo Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia del 1893 riporta la seguente blasonatura:

«Di rosso, a tre bande d'argento, sotto un capo d'argento, alla capra al naturale, sedente, sormontata da una lista bianca svolazzante in fascia e scritta del motto: Bene agendo ne timeas, il tutto abbassato al capo dell'Impero.[6]»

Il gonfalone è un drappo partito di rosso e di azzurro.

Monumenti e luoghi d'interesse[modifica | modifica wikitesto]

Piazza san Giacomo con la chiesa parrocchiale

Architetture religiose[modifica | modifica wikitesto]

  • La chiesa parrocchiale, intitolata ai santi Giacomo e Cristoforo, divenne parrocchia indipendente, separandosi da Santa Maria Maggiore, nel XVI secolo. L'attuale struttura barocca dell'edificio risale al XVIII secolo. All'interno si conservano affreschi del pittore locale Giuseppe Mattia Borgnis e una serie di reliquie, paramenti sacri ed arredi religiosi noti come tesoro di Craveggia.[7]
  • Battistero: sulla stessa piazza della parrocchiale e dell'oratorio di Santa Marta si affaccia il piccolo battistero ottagonale, in origine la tomba monumentale della famiglia Garbagni visto che proprio in questo luogo si trovava il cimitero.[8]
  • Oratorio di Santa Marta: attiguo alla chiesa parrocchiale, fu eretto nel 1752 su un preesistente oratorio risalente al secolo precedente[9]. L'edificio venne costruito su progetto dell'architetto di Craveggia Antonio Ferino che aveva lavorato in Francia. Di pianta ottagonale e sormontato da un'elegante cupola, all'interno un altare di marmo del 1757 e dipinti di Lorenzo Peretti.[10]
  • Oratorio dei Santi Antonio Abate e da Padova.[11]
  • Oratorio di San Luigi Gonzaga. L'oratorio è stato eletto come luogo del cuore FAI.[12]
  • Oratorio del Piaggio: a valle dell'abitato di Craveggia, dedicato alla Natività di Maria Vergine al Piaggio, lo collega al centro abitato una Via Crucis con stazioni decorate dal Borgnis.[13]
  • Oratorio della Sacra Famiglia (località Blitz).[14]
  • Oratorio di San Rocco, (località Colma di Craveggia).[15]
  • Chiesa di Santa Caterina di Alessandria, è posto al limite occidentale della frazione di Vocogno; la parrocchia segue la forma della messa tridentina per tutte le celebrazioni.[16][17].
  • Chiesa dei Santi Gottardo e Anna, (Prestinone).[18]

Architetture civili[modifica | modifica wikitesto]

Casa Gubetta, antico edificio del centro storico, XVIII sec.[19]

Caratteristici di Craveggia sono gli edifici signorili delle vie centrali risalenti al XVII e XVIII secolo costruiti da famiglie che hanno raggiunto buoni livelli di benessere in seguito all'emigrazione e poi rientrate nella località di origine. Tipici i tetti in pietra, i numerosi camini delle case antiche ma anche i davanzali realizzati in pietra e lavorati e i balconi con lunghe ringhiere in ferro battuto. Frequenti le decorazioni pittoriche degli edifici.

Siti archeologici[modifica | modifica wikitesto]

In località Colma di Craveggia si trova la maggiore concentrazione di incisioni rupestri della Valle Vigezzo, tra le baite e i sentieri si trovano numerosi massi coppellati[20], con canaletti e incisioni cruciformi[21] localmente chiamati "sassi dei fulmini".

Società[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica[modifica | modifica wikitesto]

Abitanti censiti[22]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Musei[modifica | modifica wikitesto]

Museo del Tesoro di Craveggia: situato nella sagrestia della chiesa raccoglie paramenti sacri, preziosi oggetti liturgici e quadri raccolti o comprati dalla ricca comunità.

Scuole[modifica | modifica wikitesto]

Craveggia dispone di una scuola dell'infanzia e di una scuola primaria.

Geografia antropica[modifica | modifica wikitesto]

Frazioni[modifica | modifica wikitesto]

A ovest del centro abitato di Craveggia si trovano rispettivamente le frazioni di Vocogno caratterizzata da stretti vicoli e, più a sud, Prestinone, località natale del pittore Carlo Fornara. A Prestinone si trova la stazione a valle della cabinovia che collega la stazione sciistica di Piana di Vigezzo. Sul fondovalle si trova la località Siberia zona di grande passaggio per via della Strada statale 337.

Infrastrutture e trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Craveggia è raggiungibile con una breve deviazione dalla Strada statale 337 della Val Vigezzo.

Nel territorio comunale è presente la stazione ferroviaria di Prestinone sulla linea Domodossola-Locarno.

Amministrazione[modifica | modifica wikitesto]

Di seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.

Periodo Primo cittadino Partito Carica Note
26 maggio 2014 27 maggio 2019 Paolo Giovanola lista civica Insieme Sindaco [23]
27 maggio 2019 in carica Paolo Giovanola lista civica Insieme Sindaco [23]

Altre informazioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Fa parte dell'unione montana di comuni della Valle Vigezzo.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Craveggia - Statuto.
  2. ^ Dato Istat - Popolazione residente al 30 novembre 2022 (dato provvisorio).
  3. ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
  4. ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
  5. ^ Craveggia, su Valle Vigezzo. URL consultato il 3 settembre 2015.
  6. ^ Antonio Manno, Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia, vol. 5, Torino, F.lli Bocca, 1893, p. 31.
  7. ^ Craveggia - Chiesa dei Santi Giacomo e Cristoforo, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  8. ^ Craveggia - Battistero, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  9. ^ Gubetta, p. 162.
  10. ^ Craveggia - Oratorio di Santa Marta, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  11. ^ Craveggia - Oratorio dei Santi Antonio Abate e da Padova, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  12. ^ Craveggia - Oratorio di San Luigi Gonzaga, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  13. ^ Craveggia - Oratorio della Madonna del Piaggio, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  14. ^ Oratorio della Sacra Famiglia, su Circuito dei Santi - Blitz. URL consultato il 29 settembre 2019.
  15. ^ Colma di Craveggia - Oratorio di San Rocco, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  16. ^ Dal sito della parrocchia, su radicatinellafede.blogspot.it.
  17. ^ Vocogno - Chiesa di Santa Caterina d'Alessandria, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  18. ^ Prestinone - Chiesa di San Gottardo e Sant'Anna, su Circuito dei Santi. URL consultato il 29 settembre 2019.
  19. ^ Giovanni Simonis, La dimora della valle Vigezzo: storia e attualità, Tararà, 2016, ISBN 9788897795285.
  20. ^ Alpeggi di Craveggia: tra pascoli e incisioni rupestri, su areeprotetteossola.it. URL consultato il 1º maggio 2018.
  21. ^ Craveggia (VB) : Incisioni rupestri, su archeocarta.org. URL consultato il 1º maggio 2018.
  22. ^ Statistiche I.Stat - ISTAT;  URL consultato in data 28-12-2012.
  23. ^ a b Anagrafe degli amministratori locali e regionali.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Giacomo Maria Gubetta, Craveggia comune della Valle Vigezzo (Ossola): sue memorie antiche e moderne, Domodossola, Tipografia Porta, 1878.

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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