Regione ecclesiastica Lazio

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Regione ecclesiastica Lazio
Regione ecclesiastica della Chiesa cattolica in Italia
Province ecclesiastiche
Roma (7 suffraganee)
Diocesi immediatamente soggette alla Santa Sede
Gaeta, Anagni-Alatri, Civita Castellana, Civitavecchia-Tarquinia, Frosinone-Veroli-Ferentino, Latina-Terracina-Sezze-Priverno, Rieti, Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo, Tivoli, Viterbo, Montecassino, Santa Maria di Grottaferrata, Subiaco
Conferenza episcopale
Presidentecardinale Angelo De Donatis, vicario generale di Sua Santità per la diocesi di Roma
VicepresidenteMariano Crociata, vescovo di Latina-Terracina-Sezze-Priverno
Segretario generaleMauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e di Palestrina
Parrocchie1.458
Sacerdoti8.308 di cui 3.123 secolari e 5.185 regolari
Diaconi256 permanenti
Abitanti5.782.850
Superficie18.302 km²
Dati dall'Annuario pontificio

La Regione ecclesiastica Lazio un ente ecclesiastico dotato di personalità giuridica eretto dalla Santa Sede ed è una delle sedici regioni ecclesiastiche in cui è suddiviso il territorio della Chiesa cattolica in Italia.

Territorio[modifica | modifica wikitesto]

La regione ecclesiastica Lazio comprende i seguenti territori:

Essa ha sede a Roma, nel palazzo del Laterano,[1] ed è governata collegialmente dalla conferenza episcopale regionale[2], il cui presidente delegato è il vicario generale per la diocesi di Roma.[3]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

L'istruzione Alcuni arcivescovi della Congregazione dei vescovi e regolari del 24 agosto 1889[4] estese a tutta l'Italia l'uso esistente in alcune regioni italiane delle conferenze episcopali regionali, riunioni annuali dei vescovi della stessa regione per discutere questioni comuni, condividere pareri, affrontare e superare difficoltà. L'istruzione suddivise la penisola in 17 regioni, tra cui la regione denominata «Circondario di Roma» costituita da 25 circoscrizioni ecclesiastiche, con esclusione della diocesi di Roma:

Con la lettera circolare del 15 febbraio 1919[5], la Congregazione Concistoriale suddivise il Lazio in due regioni episcopali:

  • il Lazio superiore o Regione Cimina, che comprendeva le diocesi di Civitavecchia e Corneto, Sutri e Nepi, Civita Castellana, Orte e Gallese, Viterbo e Toscanella, Montefiascone, Bagnoregio e Acquapendente e le abbazie nullius dei Santi Vincenzo e Anastasio alle Tre Fontane, San Paolo fuori le mura e San Martino al Cimino;
  • il Lazio inferiore, comprendente le diocesi di Tivoli, Segni, Anagni, Ferentino, Alatri, Veroli, Sezze, Piperno e Terracina, Sora, Aquino e Pontecorvo, e l'abbazia nullius di Subiaco.

Rispetto all'elenco del 1889, erano escluse le diocesi suburbicarie, ma vi era l'aggiunta della diocesi di Sora, Aquino e Pontecorvo, che nel 1889 faceva parte della regione Campania. La lettera circolare ribadì l'obbligo per le conferenze episcopali regionali di riunirsi una volta all'anno.

Il motu proprio Quanta cura di papa Pio XI dell'8 dicembre 1938[6] istituì in ogni «regione conciliare o ecclesiastica» (Regio conciliaris seu ecclesiastica) italiana un unico tribunale per le cause matrimoniali. Per questo solo scopo, fu istituito per tutto il Lazio un unico tribunale competente per le cause matrimoniali, quello del vicariato di Roma.

Con il motu proprio Suburbicariis sedibus dell'11 aprile 1962[7], papa Giovanni XXIII istituì la conferenza episcopale regionale delle diocesi suburbicarie romane, con la diocesi di Roma, presieduta dal cardinale vicario.

Con il decreto De collationibus della Congregazione Concistoriale del 25 luglio 1967[8], le tre conferenze episcopali regionali laziali furono unite in un'unica regione ecclesiastica. Il decreto stabilì inoltre che il cardinale vicario è ex officio delegato del Papa, arcivescovo e metropolita della provincia romana, alla presidenza della Conferenza episcopale laziale.[9]

Nei primi anni Settanta, l'arcidiocesi di Gaeta e la diocesi di Rieti, che appartenevano rispettivamente alla regione campana e alla regione umbra, furono incorporate nella regione laziale.[10]

Il decreto Eo quod della Congregazione per i vescovi del 12 settembre 1976[11] stabilì il passaggio dell'abbazia territoriale di Montecassino e della prepositura nullius di Atina dalla conferenza dei vescovi della Campania a quella del Lazio.

Il 4 novembre 1994, con il decreto Ut communis della Congregazione per i vescovi,[12] alla regione ecclesiastica Lazio fu conferita la personalità giuridica canonica pubblica «per promuovere l'azione comune di diverse diocesi vicine, secondo le circostanze di persone e di luoghi», e «favorire maggiormente le relazioni reciproche tra i Vescovi diocesani». Nell'elenco delle circoscrizioni ecclesiastiche che appartengono alla regione ecclesiastica Lazio, oltre a quelle già citate nei documenti precedenti, si trova anche l'abbazia territoriale di Santa Maria di Grottaferrata.

Il 16 febbraio 1996 lo stato italiano riconobbe la personalità giuridica civile della regione ecclesiastica Lazio.[13]

La regione ecclesiastica oggi[modifica | modifica wikitesto]

Statistiche[modifica | modifica wikitesto]

Superficie in km²: 18.302
Abitanti: 5.782.850
Parrocchie: 1.458
Numero dei sacerdoti secolari: 3.123
Numero dei sacerdoti regolari: 5.185
Numero dei diaconi permanenti: 256

Suddivisione[modifica | modifica wikitesto]

La regione ecclesiastica è composta da ventuno diocesi, così ripartite:

Conferenza episcopale Laziale[modifica | modifica wikitesto]

Vescovi delegati per vari settori pastorali[modifica | modifica wikitesto]

  • Benoni Ambăruş, vescovo ausiliare di Roma: Migrazioni; Carità
  • Gerardo Antonazzo, vescovo di Sora-Cassino-Aquino-Pontecorvo: Vocazioni, Diaconato permanente e Ordo Virginum
  • Vincenzo Apicella, vescovo emerito di Velletri-Segni: Problemi sociali e lavoro
  • Guerino Di Tora, già vescovo ausiliare di Roma: Tutela dei minori e degli adulti vulnerabili
  • Lino Fumagalli, vescovo emerito di Viterbo: Clero e Vita consacrata
  • Lorenzo Loppa, vescovo emerito di Anagni-Alatri: Educazione, Scuola e Università
  • Raffaello Martinelli, vescovo di Frascati: Liturgia
  • Mauro Parmeggiani, vescovo di Tivoli e di Palestrina: Famiglia e vita; Pastorale giovanile
  • Paolo Ricciardi, vescovo ausiliare di Roma: Pastorale della Salute
  • Paolo Selvadagi, già vescovo ausiliare di Roma: Catechesi
  • Ambrogio Spreafico, vescovo di Frosinone-Veroli-Ferentino e di Anagni-Alatri: Ecumenismo e dialogo interreligioso
  • Luigi Vari, arcivescovo di Gaeta: Laicato; Cultura; Sostegno economico alla Chiesa; Comunicazioni sociali; Tempo libero, turismo e sport
  • Vincenzo Viva, vescovo di Albano: Cooperazione missionaria tra le Chiese.

Presidenti della Conferenza episcopale[modifica | modifica wikitesto]

Diocesi laziali soppresse[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Statuto della Regione ecclesiastica Lazio, art. 1.
  2. ^ Statuto della Regione ecclesiastica Lazio, art. 3.
  3. ^ Statuto della Regione ecclesiastica Lazio, art. 6.
  4. ^ Leonis XIII pontificis maximi acta, vol. IX, Romae, 1890, pp. 184-190.
  5. ^ AAS 11 (1919), pp. 175-177.
  6. ^ AAS 30 (1938), pp. 410-413.
  7. ^ AAS 54 (1962), pp. 253–256, in particolare il nº VI.
  8. ^ AAS 59 (1967), pp. 985-986.
  9. ^ Pasquale Bua, Roma, il Lazio e il Vaticano II: Preparazione, contributi, recezione, Edizioni Studium, 2019, p. 59.
  10. ^ Annuario Pontificio 1973, p. 932. Pasquale Bua, Roma, il Lazio e il Vaticano II: Preparazione, contributi, recezione, Edizioni Studium, 2019, pp. 59-60.
  11. ^ AAS 68 (1976), pp. 678-680.
  12. ^ AAS 87 (1995), pp. 375-375.
  13. ^ Gazzetta ufficiale della repubblica italiana.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]