Diritti degli animali nella Germania nazista

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Cartolina propagandista del 1934 raffigurante Hitler che nutre alcuni cerbiatti, intitolata Der Führer als Tierfreund ("Il Führer come amico degli animali")

Nella Germania nazionalsocialista furono fatti molteplici sforzi per assicurare la tutela dei diritti degli animali.[1][2] Tali sforzi incontrarono il favore di buona parte della popolazione[2] e la salvaguardia degli animali era supportata dai maggiori vertici del governo nazionalsocialista. L'attuale sistema di leggi in Germania, concernente i diritti degli animali e la loro tutela, è costituito da modifiche delle leggi vigenti durante il Terzo Reich.[3][4]

Contesto storico[modifica | modifica wikitesto]

Sul finire del diciannovesimo secolo, la mancanza di eticità della macellazione kosher e della vivisezione erano le principali tematiche inerenti alla protezione degli animali in Germania. Presero posizione molti intellettuali importanti, come Arthur Schopenhauer[5] e Richard Wagner.[6] Questo dibattito continuò anche sotto il Nazionalsocialismo [7] dove molti vertici del governo presero ferma posizione, tra i quali: Hermann Göring, convinto animalista (nonostante fosse un cacciatore[8][9]) e sostenitore del conservazionismo[10], e Heinrich Himmler, che presentò vari decreti legge al fine di vietare la caccia,[11] e addirittura Adolf Hitler, il quale si circondava sempre di cani.[12]

I diritti degli animali durante il governo nazionalsocialista[modifica | modifica wikitesto]

La modernità animalista del Nazionalsocialismo si manifestò con una serie di leggi, istituzioni e sensibilizzazioni pubbliche volte a valorizzare i diritti degli animali.

Secondo lo storiografo Boria Sax, l'opinione del Nazionalsocialismo sugli animali rifiutava la prospettiva antropocentrica: la tutela degli animali era fine a sé stessa e non agli interessi umani.[13] Altri studiosi come Elizabeth Hardouin-Fugier negano invece questa cosa.[14]

Nel 1927, un rappresentante del NSDAP al Reichstag chiese provvedimenti contro la crudeltà sugli animali e contro la macellazione kosher.[7] Nel 1932, il NSDAP propose un primo divieto della vivisezione. All'inizio del 1933, rappresentanti del partito Nazionalsocialista al parlamento prussiano ordirono una conferenza per promulgare il divieto. Il 21 aprile 1933, poco dopo l'arrivo al potere del NSDAP, il Parlamento iniziò ad emendare leggi per la regolazione dell'uccisione degli animali.[7]

Lo stesso Führer si espresse favorevolmente in un discorso:

«Nel nuovo Reich non può esserci più posto per la crudeltà verso gli animali.»

Nel 1934, il Reich ospitò una conferenza internazionale sulla protezione degli animali a Berlino.[16] Il 18 marzo 1936, fu pubblicato un decreto sul rimboschimento e sulla tutela degli animali selvatici; il 27 marzo venne promulgata una regolamentazione della macellazione dei pesci e degli altri animali a sangue freddo.[13] Il 9 settembre 1937, venne pubblicato un decreto dal Ministro degli Interni Wilhelm Frick nel quale venivano specificate le direttive per il trasporto degli animali.[13] Nel 1938, la tutela degli animali venne accettata come argomento da insegnare nelle scuole pubbliche e nelle università tedesche.[16]

Per quanto riguarda invece le iniziative non istituzionali, come avvenne per diversi movimenti indipendenti o associazioni non autorizzate dal governo, anche per le associazioni vegetariane non fu fatta eccezione e furono rapidamente messe fuori legge e le loro pubblicazioni vietate.[12]

Vivisezione[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante l'adozione di diverse leggi volte a salvaguardare gli animali, il regime nazionalsocialista non riuscì ad attuare in toto l'abolizione della vivisezione, che fu ripristinata integralmente dopo la caduta del regime. Questa pratica veniva infatti considerata necessaria da alcuni esponenti di rilievo[17] al fine della ricerca, anche per scopi militari.

Il principale oppositore alla sperimentazione sugli animali fu il gerarca Hermann Göring,[18] che il 16 agosto 1933 promulgò una legge che abolì a tutti gli effetti la vivisezione, rendendo illegale la sua pratica. Non mancarono tuttavia detrattori di questa politica, infatti il 5 settembre dello stesso anno, dopo appena tre settimane dal promulgamento, la legge fu emendata in modo da permettere al Ministro degli Interni di concedere permessi occasionali ad istituti di ricerca ed università di effettuare la sperimentazione su animali vivi.[18]

Influenze sulle culture postume[modifica | modifica wikitesto]

La legislazione nazista in tema di animali è comunque oggetto di accesa controversia: se taluni usano tale circostanza per condannare gli odierni movimenti animalisti compiendo, tramite reductio ad Hitlerum, un'associazione tra questi e il fatto che analoghi diritti fossero stati sanciti dai nazisti, altri, considerano il paragone non pertinente.[19] Vi è anche chi nasconde e nega la storicità dell'attività nazista in favore degli animali[3].

Tuttavia le leggi vigenti durante gli anni del regime nazista in termini di diritti degli animali sono alla base dell'attuale sistema di leggi della Germania.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Arnold Arluke, Clinton Sanders, Regarding Animals, Temple University Press, 1996, p132, ISBN 1-56639-441-4.
  2. ^ a b Thomas R. DeGregori, Bountiful Harvest: Technology, Food Safety, and the Environment, Cato Institute, 2002, p. 153, ISBN 1-930865-31-7.
  3. ^ a b Bruce Braun, Noel Castree, Remaking Reality: Nature at the Millenium, Routledge, 1998, p92, ISBN 0-415-14493-0.
  4. ^ (EN) Robert Proctor, The Nazi War on Cancer, Princeton University Press, 1999, p. 5, ISBN 0-691-07051-2. - (IT) versione tradotta: La guerra di Hitler al cancro, Robert N. Proctor, Cortina Raffaello editore, 2000
  5. ^ "Quando studiavo a Göttingen il professor Blumenbach ci parlò molto seriamente, nel corso di fisiologia, degli orrori delle vivisezioni e ci fece notare come esse fossero una cosa crudele e orribile. [...] Invece oggi ogni medicastro si crede autorizzato a effettuare nella sua stanza delle torture gli atti più crudeli nei confronti delle bestie [...] Nessuno è autorizzato a effettuare vivisezioni. [...] Si ha pietà di un peccatore, di un malfattore, ma non di un innocente e fedele animale che spesso procura il pane al suo padrone e non riceve che misero foraggio. «Aver pietà»! Non già pietà, ma giustizia si deve all'animale!?" (da L'arte di insultare)
  6. ^ Richard Wagner, Sulla vivisezione
  7. ^ a b c Arnold Arluke, Clinton Sanders, Regarding Animals[, Temple University Press, 1996, p. 133, ISBN 1-56639-441-4.
  8. ^ Fotografia di Goering a caccia di cervi
  9. ^ Foto di Goering a caccia di cinghiali
  10. ^ Seymour Rossel, The Holocaust: The World and the Jews, 1933-1945, Behrman House, Inc, 1992, p79, ISBN 0-87441-526-8.
  11. ^ Martin Kitchen, A History of Modern Germany, 1800-2000, Blackwell Publishing, 2006, p278, ISBN 1-4051-0040-0.
  12. ^ a b Erica Joy Mannucci, La cena di Pitagora, Carocci editore, Roma 2008, pp. 120-122.
  13. ^ a b c Boria Sax, Animals in the Third Reich: Pets, Scapegoats, and the Holocaust, Continuum International Publishing Group, 2000, p. 42, ISBN 0-8264-1289-0.
  14. ^ E. Hardouin-Fugier, E. Reus e D. Olivier, Luc Ferry ou le rétablissement de l’ordre, ou l’humanisme contre égalité, Edizioni Tahin Party, trad. parziale: Elisabeth Hardouin-Fugier, La protezione legislativa degli animali sotto il nazismo
  15. ^ Sahotra Sarkar, Biodiversity and Environmental Philosophy: An Introduction, Cambridge University Press, 2005, p. 36
  16. ^ a b Arnold Arluke, Clinton Sanders, Regarding Animals, Temple University Press, 1996, p. 137, ISBN 1-56639-441-4.
  17. ^ Frank Uekötter, The Green and the Brown: A History of Conservation in Nazi Germany, Cambridge University Press, 2006, p55, ISBN 0-521-84819-9.
  18. ^ a b Frank Uekötter, The Green and the Brown: A History of Conservation in Nazi Germany, Cambridge University Press, 2006, p56, ISBN 0-521-84819-9.
  19. ^ Aberrante a Bologna: istituito il Premio Hitler!, su anpi.it, Associazione Nazionale Partigiani d'Italia, 22 novembre 2012. URL consultato il 18 aprile 2021.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]