Firenze

Covid, alla finestra lo striscione di Barbara: "No ai brevetti, vaccini per tutti"

Covid, alla finestra lo striscione di Barbara: "No ai brevetti, vaccini per tutti"

La protesta perchè la battaglia contro il virus non crei dei privilegiati

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"No ai brevetti, vaccini liberi per tutte e tutti" si legge sullo striscione appeso a una finestra di un palazzo in una storica via del  centro di Firenze. Dalla sua finestra, Barbara Imbergamo, 48enne che lavora per la diaconia valdese, lancia il suo messaggio a favore della liberalizzazione dei brevetti dei vaccini anti Covid.

Il 1 e 2 marzo il Consiglio generale dell'Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) ha discusso sulla richiesta di India e Sud-Africa di garantire accesso a trattamenti e vaccini contro il Covid19, attraverso la sospensione dei brevetti. Il 2 marzo in piazza Santa Maria Nuova a Firenze, si è tenuto un flash mob organizzato da Global Dialogue e Società della Cura fiorentina, per chiedere alle istituzioni la sospensione dei brevetti sui vaccini.

Barbara, "armata" di vernice, ha lanciato il suo slogan in favore dei vaccini liberi per tutte e tutti. Il suo striscione sventola fuori dalla finestra di casa.

"Non ho partecipato al flash mob, voglio dare il mio contributo da libera cittadina. Da giorni mi arrovellavo sul fatto che non si riesca a immaginare un modo diverso di affrontare la pandemia, fuori dagli schemi del mercato farmaceutico tradizionale". Il problema non è circoscritto al diritto universale alla salute. "C'è anche un problema di democrazia, perché i contratti sottoscritti dalla Commissione Europea sono pieni di omissis, per cui non sono di libero accesso".

Barbara fa sua la denuncia pronunciata da Manon Aubry, copresidente del gruppo parlamentare Sinistra/Gue, che lo scorso 10 febbraio ha attaccato la presidente della commissione europea Ursula Von Der Leyn  per aver sottoscritto con le multinazionali del farmaco contratti per la fornitura dei vaccini totalmente sbilanciati a loro favore.

"Dal canto nostro, se è vero che in Italia non abbiamo la capacità industriale per produrre il vaccino, potremmo guardare al futuro, perché a restare indietro siamo noi, non altri Paesi". Il problema dell'approvvigionamento dei vaccini Covid è mondiale, oltre che europeo. "Guardo per esempio a Cuba-continua Barbara Imbergamo-. Il brevetto per il vaccino Soberana 02, nel caso dovesse essere approvato, sarà aperto e distribuito a Paesi in via di sviluppo ".

Tornando in Europa, Barbara ha aderito a un'iniziativa dei cittadini europei sulla piattaforma https://noprofitonpandemic.eu/,  "per chiedere un rapido accesso a vaccini e ai trattamenti sanitari per tutti".

La petizione, che per avere successo deve raggiungere un milione di dichiarazioni di sostegno e una soglia minima in almeno 7 Paesi, nasce per richiedere alla Commissione europea che i diritti di proprietà intellettuale, compresi i brevetti, non ostacolino l'accessibilità o la disponibilità di qualsiasi futuro vaccino o trattamento contro il Covid19 e per garantire che la legislazione dell'UE in materia di esclusività dei dati e di mercato, non limiti l'efficacia immediata delle licenze obbligatorie rilasciate dagli Stati membri.