2 agosto 2021 - 11:55

Asiago, pizzaiolo di 31 anni muore il giorno dopo il vaccino

La famiglia di Mattia Brugnerotto si è affidata a un avvocato, che è il sindaco di Asiago, e chiede chiarezza. L’Usl: «Non ci sono ragioni per affermare un nesso causale»

di Benedetta Centin

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Mattia Brugnerotto, 31 anni (Facebook)
Mattia Brugnerotto, 31 anni (Facebook)

Morto il giorno dopo il vaccino. Avrebbe compiuto 32 anni il prossimo 13 agosto Mattia Brugnerotto, piazzaiolo di Asiago. Una morte al momento inspiegabile, sulla quale ora la famiglia, che si è affidata a un legale, pretende chiarezza. «Voglio assolutamente sapere che cosa è davvero successo a mio figlio» le parole di mamma Terry, disperata per la perdita del suo unico figlio. E’ stata proprio lei, nella tarda mattinata di sabato, a trovare «Meci» come era conosciuto dagli amici, senza vita nel suo letto. Non si era svegliato come al solito e rischiava di fare tardi al lavoro. Così la mamma è andata nella sua camera e ha fatto la tragica scoperta. All’arrivo dell’ambulanza del Suem 118 il medico ha solo potuto constatarne il decesso. Da che cosa è stato dettato sarà solo l’autopsia a stabilirlo. Un esame questo, già disposto dall’azienda sanitaria, a cui parteciperà anche un consulente nominato dalla famiglia, che si è affidata all’avvocato Roberto Rigoni Stern, che è anche sindaco di Asiago.

L’Usl: nessun nesso causale

La Direzione dell’Usl 7 Pedemontana in una nota precisa «che al momento non vi è alcuna ragione per sospettare un nesso causale tra i due eventi» e cioè tra la morte del 31enne e il fatto che il giorno prima avesse ricevuto la prima dose di vaccino anticovid. Ma ci saranno specifici esami, così da poterlo eventualmente escluderlo e appurare anche eventuali correlazioni con la miocardite di cui Brugnerotto aveva sofferto cinque anni fa. «Al fine di garantire la massima trasparenza, l’azienda – comunica ancora l’Usl 7 - ha comunque disposto lo svolgimento dell’autopsia per accertare le cause del decesso».

Lutto e incredulità

Il 31enne venerdì non aveva lavorato proprio perché doveva sottoporsi al vaccino, quasi sicuramente la prima dose. Non aveva accusato malesseri o disturbi. Dopo una passeggiata nel pomeriggio aveva trascorso la sera con gli amici ed era andato a dormire. La notizia della sua scomparsa ha sconvolto tutti. Dalla pizzeria «da Tata», dove lavorava, che domenica è rimasta chiusa e che parla di lui come «una delle bandiere del locale», alla società Hockey Asiago Junior 1935, che in quella pizzeria è di casa. «Increduli, ci stringiamo al dolore della grande famiglia della pizzeria da Tata. Stecche in alto, ciao Meci».

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