NON PRAEVALEBUNT

 

"La Chiesa vive nel tempo, e cammina per le

strade polverose e insidiate del mondo, sicche'

necessariamente ha a che fare con l'iniquita'"

(Card. G. Biffi).

 

 

 

PAOLO VI [E GIOVANNI XXIII] BEATO[I]?

 

 

Proseguendo nella "politica" di segnalare ai frequentatori di questo sito informazioni poco note, meritorie comunque di approfondimento e di analisi prima di essere eventualmente respinte, segnaliamo un libro quanto meno inquietante di Don Luigi Villa.

 

Esso e' disponibile presso:

 

Operaie di Maria Immacolata

Editrice Civilta'

Via Galileo Galilei, 121

25123 Brescia

Tel. e Fax: 030-3700003

 

 

Prima di passare alla presentazione dell'opera, sono opportune due parole di informazione sugli "ambienti" rigorosamente cattolici da cui provengono scritti come questo. Essi esprimono la permanenza di una reazione di una parte della Chiesa a quegli aneliti di modernizzazione che abbiamo osservato all'opera in diversi altri punti delle nostre riflessioni nel presente sito. A parte il comunque ammirevole valore della "coerenza" esibita da queste persone ai loro ideali, che per essi sopportano di essere confinati e quasi ridicolizzati in una minoranza da quasi tutto il resto della comunita' ecclesiale evitata e biasimata, le analisi storiografiche di cui tali soggetti si fanno portatori hanno qualche fondamento? Si tratta forse degli STESSI venti, delle stesse "FORZE" riscontrabili altrove? Qual e' allora l'ovviamente necessario (dal punto di vista razionale, ovvero secondo il principio di causalita') "elemento di continuita'" tra di esse? Possibile che tutto quello che sta avvenendo, e in cosi' lungo periodo di tempo, in diverse sedi, sia solo frutto del "caso", di un elusivo incorporeo "spirito dei tempi"? Possibile che il tentativo di scorgere una comune valenza, un'"analogia", tra certe trasformazioni, e quindi il frutto di un "disegno", sia soltanto davvero il frutto di una "paranoia" storica di origine caratteriale?

 

Punti di riferimento italiani:

 

Istituto Mater Boni Consili

Localita' Carbignano, 36

10020 Verrua Savoia (Torino)

Tel. 0161-839335

Fax: 0161.839334

e-mail: sodalitium@plion.it

www.plion.it/sodali

(pubblica la rivista: "Sodalitium" - in essa e' apparso un lungo studio a puntate, ben 23 fino al novembre 1999!, a partire dal 1990 (?), dedicato al "Papa del Concilio")

 

Fraternita' Sacerdotale San Pio X

Priorato Madonna di Loreto

Via Mavoncello, 25

47828 Rimini

Tel. e Fax: 0541-727767

(pubblica la rivista: "Tradizione Cattolica")

(il libro in oggetto si puo' richiedere anche a questo indirizzo)

 

Altra letture consigliate:

 

Franco Bellegrandi, NichitaRoncalli - Controvita di un Papa

Ed. Int. di Letteratura e Scienze (EILES), Roma, 1994

(di possibile reperimento presso il sunnominato Priorato)

 

 

Entrando finalmente nel merito, cominciamo con il segnalare la vicenda forse piu' sorprendente raccontata dall'autore del libro.

 

 

"La Porta del bene o del male"

 

Questa [vedi Figura 4] e' la porta di bronzo" scolpita da Luciano Minguzzi, detta: "Porta dei bene e del male". Fu messa in opera nel 1977 e realizzata per il compleanno di Paolo VI (nato il 26 settembrel 1897).

Quando venne inaugurata, sul "Battente del Bene", al N. 12, vi figurava il "Concilio Ecumenico Vaticano Il". Quattro Padri conciliari tra Giovanni XXIII e Paolo VI [vedi Figura 1].

Mentre Giovanni XXIII e gli altri quattro Padri conciliari furono scolpiti con la faccia che guarda in avanti, Paolo VI (I'ultimo a destra) fu invece scolpito di profilo, in modo da presentare, ben visibile, la mano sinistra con su una chiara insegna massonica: la "Stella a cinque punte", o "Pentalfa massonico" [vedi ingrandimento: Figura 3].

Poco tempo dopo l'inaugurazione di quella "Porta di bronzo", il sottoscritto, passando a vedere quella "nuova porta" della Basilica di San Pietro, e osservandola bene, vi noto' quell'insegna massonica sul dorso della mano sinistra di Paolo VI. Immediatamente, mi recai da un Cardinale per denunciare quello che avevo visto, Il Cardinale mi assicuro' che avrebbe subito provveduto.

Infatti, quando io, poco tempo dopo, ritornai a Roma, andando a rivedere quella "porta di bronzo", notai che quell'insegna massonica sul dorso della mano sinistra di Paolo VI era stata raschiata: si vedeva solo il rosso vivo del rame. Vistisi scoperti, quindi, avevano provveduto: prima, a raschiare il simbolo massonico, poi, successivamente - come vidi a un mio nuovo ritorno a Roma - sostituendo tutto il pannello N. 12 con un altro, l'attuale, sul quale comparivanio non piu' sei figure, ma cinque, come tuttora si puo' vedere! [vedi Figura 2]

 

[...]

 

2) Da riflettere:

 

Come si puo' spiegare, allora, che un Papa (Paolo VI) si sia fatto scolpire la propria immagine su quella "porta di bronzo" con sul dorso della Sua mano quel simbolo massonico, pur sapendo che quella "porta di bronzo" sarebbe rimasta, li', a testimoniare, lungo i secoli, che Lui. Paolo VI, sarebbe stato giudicato un "Papa massone"?

Certo, non si puo' dire che quell'opera dello scultore Minguzzi fosse stata eseguita senza il Suo volere e senza la Sua approvazione, perche' fu proprio Lui a benedirla nel giorno del Suo compleanno!

Del resto, a comprova, resta il "fatto" che quella "prima formella" della "porta di bronzo", con quel simbolo massonico sulla mano di Paolo VI, fu subito pubblicata in un "inserto speciale" de "L'Osservatore Romano" per l'ottantesimo Compleanno di Sua Santita' Paolo VI (cfr. Domenica 25 sett. 1977, p. XI), e proprio con quel satanico marchio massonico, quasi a "firma" - e non generica! - del Suo Pontificato!

A questo punto. come si puo' ancora parlare di una Sua eventuale beatificazione"?

 

 

[Che in realta', come e' stato annunciato, sarebbe ormai prossima - Nel libro in oggetto, e nell'altro di Bellegrandi prima segnalato, si avanzano "sospetti", in qualche caso accompagnati da esplicita denuncia di "fatti" gravissimi, su entrambi i Papi Giovanni XXIII e Paolo VI, ai quali bisognerebbe comunque replicare: qualcuno sa se questo e' stato fatto, o se la risposta e' – come costante costume di coloro che hanno qualcosa da tenere nascosto- il SILENZIO?!]

 

 

Terminiamo segnalando una lunga e sorprendente citazione contenuta nel libro di Don Villa, al termine della quale faremo qualche doveroso commento.

 

 

IL PIANO MASSONICO

PER LA DISTRUZIONE DELLA CHIESA CATTOLICA

 

- Il nostro scopo finale e' quello di Voltaire e della Rivoluzione Francese: cioe' l'annichilimento completo del cattolicesimo e perfino dell'idea cristiana... Col passaporto dell'ipocrisia, noi possiamo cospirare con tutto il nostro comodo e giungere, a poco a poco, al nostro scopo. (..). Quello che noi dobbiamo cercare ed aspettare, come gli ebrei aspettano il Messia, e' un Papa secondo i nostri bisogni. (...). Vi e' poco da fare coi vecchi Cardinali e coi Prelati di carattere deciso. (..).

Alla gioventu' bisogna mirare: bisogna sedurre i giovani! E' necessario che noi attiriamo la gioventu', senza che se ne acccorga, sotto la bandiera delle Societa' segrete. (...).

Volete voi rivoluzionare l'Italia? Cercata il Papa di cui noi abbiamo fatto il ritratto. Volete stabilire il regno degli eletti sul trono della prostituta di Babilonia? Fate che il clero cammini sotto la vostra bandiera, credendo di camminare sotto la bandiera delle Chiavi apostoli'che!

Tendete le vostre reti; tendetele al fondo delle sacrestie, dei seminari e dei conventi (..). Voi pescherete degli amici e li condurrete ai piedi della Cattedra Apostolica.

Voi avrete cosi' pescato una rivoluzione in tiara e cappa, preceduta dalla croce e dal gonfalone; una rivoluzione che non avra' bisogno che di un piccolo aiuto per appiccare il fuoco ai quattro angoli del mondo.

La cospirazione contro la Sede Romana non dovrebbe mai confondersi con altri progetti. (...). Non cospiriamo che contro Roma!

Il cattolicesimo, meno ancora della Monarchia, non teme la punta d'uno stile; ma queste due basi dell'ordine sociale possono cadere sotto il peso della corruzione. Non stanchiamoci dunque mai di corrompere. (..) popolarizziamo il vizio nelle moltitudini. Che lo respirino coi cinque sensi, che lo bevano, che se ne saturino (...).

Fate dei cuori viziosi e voi non avrete piu' cattolici. Allontanate il prete dal lavoro, dall'altare e dalla virtu': cercate destramente di occupare altrove i suoi pensieri e il suo tempo. Rendetelo ozioso, ghiottone (..); egli diventera' ambizioso, intrigante e perverso

Noi abbiamo intrapresa la corruzione in grande; la corruzione del popolo per mezzo del clero e del clero per mezzo nostro; la corruzione che deve condurci al seppellimento della Chiesa! Lo scopo e' assai bello per tentare uomini come noi (...). Il miglior pugnale per assassinare la Chiesa e colpirla nel cuore e' la corruzione. Dunque, all'opera sino al termine!

 

(Enrico Delassus, "Il problema dell'ora presente". Desclee e C. Tipografi- Editori 1907, Vol. I, pp. 582-625).

 

Don Villa prosegue la sua analisi con le seguenti parole:

 

- Papa Leone XIII, nella Sua enciclica del 1884 contro la Massoneria: "Humanum genus", dopo aver riconosciuto la divisione del genere umano in due campi avversi e nemici: "il primo e' il regno di Dio sulla terra, cioe' la vera Chiesa di Gesu' Cristo" e "il secondo e' il regno di Satana" ... piu' avanti, afferma "essere scopo supremo dei Framassoni perseguitare con odio implacabile il Cristianesimo, e che essi non si daranno mai pace, finche' non veggano a terra tutte le Istituzioni religiose fondale dai Papi". Il Papa osserva che: "Voler distruggere la religione e la Chiesa fondata da Dio stesso, e da lui assicurata di vita immortale (...) e' insigne follia e sfrontatissima empieta'..."

 

- All'indomani della pubblicazione dell'Enciclica "Humanum genus", il Bollettino della Grande Loggia simbolica scozzese, espresse in questi termini il pensiero della setta: "La framassoneria non puo' fare a meno di ringraziare il Sommo Pontefice della sua ultima Enciclica. Leone XIII, con autorita' incontestabile, e con grande lusso di prove, ha dimostrato una volta di piu' che esiste un abisso insuperabile tra la Chiesa, di cui Egli e' il rappresentante, e la Rivoluzione, di cui la Framassoneria e' il braccio destro. E' bene che gli esitanti cessino di nutrire vane speranze. Bisogna che tutti si abituino a comprendere essere venuta l'ora di scegliere fra l'ordine antico che si appoggia sulla Rivelazione e l'ordine nuovo che non riconosce altri fondamenti che la scienza e la ragione umana, fra lo spirito di autorita' e lo spirito di liberta'".

 

(Enrico Delassus, loc. cit., vol. I, p. 39).

 

 

Il reale verificarsi dei progetti illustrati nel libro di Delassus conferisce a questo autore, o meglio alle sue "fonti", delle qualita' veramente "profetiche" (come peraltro a un piu' noto, almeno in Italia, esponente della massoneria, Ippolito Nievo, che fa analoga opera di aruspice nel suo "Storia filosofica dei secoli futuri"). C'e' da dire in realta' che nella citazione fornita non sono appunto indicate le fonti dalle quali certe dichiarazioni vengono riprese, il che senz'altro indebolisce l'intera argomentazione; inoltre, che la casa editrice del testo in parola sembra essere la medesima che, in un opuscolo di analoga ispirazione diffuso dagli stessi "ambienti" (Arnaud De Lassus, "Conoscere la massoneria", senza editore, senza data), viene piu' integralmente detta: Ed. Societe' Saint Augustin-Desclee de Brouwer, Parigi, in occasione della presentazione di un testo di certo Don E. Barbier, "Les infiltrations maconniques dans l'Eglise", 1910. Si tratta quindi probabilmente di un'impresa "di parte", che si dedicava a questo tipo di pubblicazioni: ma con quanta cura per i particolari storiografici? Quanto spazio veniva dato a semplici voci, o ad altre incerte "citazioni"?

Le domande non finiscono qui, perche' ci si puo' chiedere poi se questo Arnaud De Lassus abbia qualcosa a che fare con il precedente Enrico Delassus: la "coincidenza" di nomi e di temi sembra indicare un rapporto tra i due. Forse che il detto opuscolo e' tratto dall'opera di Delassus, probabilmente una successiva "sintesi" di quella (che, ricordiamo, e' attribuita al 1907), visto che in esso si cita il testo del Barbier del 1910? Sarebbe poi interessante conoscere l'eventuale relazione di dipendenza tra quest'ultimo lavoro e quello del Delassus, visto che entrambi sembrano attingere dalle stesse fonti, offrendo in qualche caso le stesse citazioni.

 

Qualcuno dei lettori sa dare qualche risposta alle domande precedenti? Qualcuno conosce questi libri, l'origine di tali affermazioni, ha informazioni su questi autori, su quella Societe' Saint Augustin-Desclee, sulle circostanze storiche che la videro in azione? Sarebbe invero assai interessante saperne di piu'...

 

* * * * *

 

Immaginiamo di fare cosa utile al lettore fornendogli infine copia di alcuni documenti relativi al contrasto storico tra Chiesa di Roma e Massoneria (per i quali si ringrazia vivamente mapipro@tin.it), contrasto "raffreddatosi" solo negli ultimi tempi. Davvero eliminate tutte le ragioni di opposizione, metafisiche ed etiche, o la "conciliazione" si deve soltanto a motivazioni storico-politiche del tipo di quelle dianzi sospettate?! Quanto precede mostra comunque che non tutti sono stati "convinti" dell'ammissibilita' di certe "operazioni"...

 

 

Documenti:

 

Bolla di Papa Clemente XII

del 28 Aprile 1738

 

Bolla emanata da Papa Clemente XII il 28 Aprile 1738, cioè a venti anni di distanza dalla costituzione della Massoneria ufficiale avvenuta in Londra nel 1717 (nota: rilevata dal libro Massoneria e Chiesa Cattolica, Aldo Chiarle, fonte massonica).

 

"-Condanna della società e delle associazioni segrete dette dei Liberi Muratori, sotto pena di scomunica immediata per questo solo fatto ...

(Punto 2) ... così per sbarrare la via tanto larga alla perpetuazione non punita dell’ingiustizia, anche in base ad altri motivi a noi noti, giusti e legittimi, abbiamo ritenuto giusto e abbiamo deciso di condannare e proibire le dette società, circoli, associazioni segrete, assemblee o bande clandestine note col nome di massoni ..., dopo aver interrogato la valentia di alcuni nostri Venerabili Fratelli, dei Cardinali della Santa Romana Chiesa come pure data la sicurezza raggiunta e la matura riflessione nella nostra sede e dalla pienezza del nostro potere apostolico così come noi li condanniamo e proscriviamo mediante questa nostre Ordinanza valevole per l’eternità.

3) Perciò, ordiniamo ad ogni singolo ed a tutti i fedeli cristiani - quale sia il loro stato, il loro grado, la loro origine, il loro ordine, nobiltà, preminenza, siano essi laici o religiosi, appartenenti essi ad un ordine laico o religioso, più o meno autorevole - ed in virtù della Santa Obbedienza che nessuno, sotto qualsiasi causa o pretesto, abbia l'audacia o la libertà di iscriversi nella detta società dei Massoni - o come altro possa chiamarsi - oppure diffonderla, appoggiarla, favorirla, accoglierla e nasconderla nei suoi edifici o abitazioni o altrove, farsi iscrivere oppure assistere ad una riunione, procurare nè occasione nè comodità per cui essi possano trovarsi in un posto qualsiasi, fornire loro una mano servile o consigli, aiuti o favori, in pubblico o in privato, direttamente o indirettamente, di per sè o attraverso un qualsiasi altro mezzo ; ed ugualmente ordino che nessuno inciti altri, li istighi, li inviti, li persuada ad iscriversi a simili associazioni, ad aggiungersi loro, a tollerarle, ad assistervi, ad aiutarle in qualsiasi modo o a proteggerle, ma ordino loro di astenersi assolutamente da tali compagnie, assemblee, riunioni segrete, e dai loro nascondigli, sotto pena di scomunica per tutti i suddetti trasgressori, che vi incorrono per il solo fatto, senza altra spiegazione, e da questa scomunica nessuno potrà ricevere la grazia dell'assoluzione, se non da noi o dal Papa allora regnante.

4) ... Pertanto nessuno osi contestare la nostra presente dichiarazione, scomunica, ordine, divieto ed interdizione o opporvisi con temerarietà."

 

 

Enciclica di Papa Leone XIII

"Humanus Genus", del 20 Aprile 1884

 

Per leggere l'intera enciclica dal sito cattolico :

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JUBILAEUM - LETTERE ENCICLICHE DEI SOMMI PONTEFICI

Associazione Europa Arte & Cultura - Presidenza - Commissione Straordinaria per il Giubileo

LETTERE ENCICLICHE, ALLOCUZIONI ED ATTI MAGISTERIALI DEI ROMANI PONTEFICI (A ...) :

 

http://www.europart.it/jubilaeum/pontefici.html

 

http://www.europart.it/jubilaeum/humanum_genus.html

 

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" ... ma ai nostri tempi i partigiani della città malvagia ispirati e aiutati da quella società, che largamente diffusa piglia il nome di Società Massonica, pare che tutti cospirino insieme, e tentino le ultime prove. Imperocchè senza più dissimulare i loro disegni, insorgono con estrema audacia contro la sovranità di Dio; lavorano pubblicamente e a viso aperto a rovina della Santa Chiesa, con proponimento di spogliare affatto, se fosse possibile, i popoli cristiani dei benefizi recati al mondo da Gesù Cristo nostro Salvatore...

In sì grave rischio, in sì fiera ed accanita guerra al Cristianesimo, è dover Nostro mostrare il pericolo, additare i nemici, e resistere quanto possibile ai disegni e alle arti loro ...

Chi fosse e a che mirasse questo capitale nemico ... lo compresero tosto i Romani Pontefici Nostri Antecessori, vigili scolte a salute del popolo Cristiano; e antivenendo col pensiero l’avvenire, dato quasi il segnale, ammonirono Principi e popoli non si lasciassero ingannare dalle astuzie e trame insidiose. -- Diede il primo avviso del pericolo Clemente XII (Cost. -In Eminenti-, 24 Aprile 1738); e la Costituzione di lui fù confermata e rinnovata da Benedetto XIV (Cost. -Ecclesiam a Jesu Christo-, 13 Settembre 1821); poi Leone XII con l'Apostolica Costituzione -Quo Graviora- (Cost. in data 13 Marzo 1825), abbracciando in questo punto gli atti e i decreti dei suoi Antecessori, li ratificò e suggellò con irrevocabile sanzione. Nel senso medesimo parlarono Pio VIII (Encicl. -Traditi-, 13 Maggio 1829), Gregorio XVI (Encicl. -Mirari-, 15 Agosto 1832) e più volte Pio IX (Encicl. -Qui Pluribus-, 9 Novembre 1846. Alloc. -Multiplices inter-, 25 Settembre 1865, ecc.)

Imperocchè da fatti giuridicamente accertati, da formali processi, da statuti, riti, giornali massonici pubblicati per le stampe, oltre alle non rare deposizioni dei complici stessi, essendosi venuto a chiaramente conoscere lo scopo e la natura della sètta massonica, quest’Apostolica Sede alzò la voce, e denunziò al mondo, la sètta dei Massoni ...

Di che irritati i settari e credendo di poter, parte col disprezzo, parte con calunniose menzogne sfuggire o scemare la forza di tali sentenze, accusarono d’ingiustizia o di esagerazione i Papi, che le avevano pronunziate.

... Imperocchè ... nel giro di un secolo e mezzo la Società Massonica propagossi con incredibile celerità; e traforandosi per via di audacia e d'inganni in tutti gli ordini civili, incominciò ad esser potente in modo da parer quasi padrona degli Stati.

Da sì celere e tremenda propagazione ne sono seguiti a danno della Chiesa, della potestà civile, della pubblica salute, quei rovinosi effetti, che i Nostri Antecessori gran tempo innanzi avevano preveduti ...

Ora poi, ad esempio dei Nostri Predecessori, Ci siamo risoluti di prender direttamente di mira la stessa società Massonica nel complesso delle sue dottrine, dei suoi disegni, delle sue tendenze, delle sue opere, affinchè, meglio conosciutane la malefica natura, ne sia schivato più cautamente il contagio.

Varie sono le sètte ... differenti di nome ... ( che ) ........................... convengono in sostanza con la sètta dei Framassoni, quasi centro comune, da cui muovono tutte e a cui tutte ritornano.

Imperocchè la legge del segreto vi domina e molte sono le cose, che per inviolabile statuto debbonsi gelosamente tener celate, non solo agli estranei, ma ai più dei loro adepti : come, ad esempio, gli ultimi e veri loro intendimenti; i capi supremi e più influenti; certe conventicole #(a) più intime e segrete; le risoluzioni prese, ed il modo ed i mezzi da eseguirle. A questo mira quel divario di diritti, cariche, offici tra soci; quella gerarchica distinzione di classi e di gradi, e la rigorosa disciplina che li governa. Il candidato deve promettere, anzi d'ordinario, giurare espressamente di non rivelare giammai e a nessun patto gli affiliati, i contrassegni, le dottrine della sètta. Debbono inoltre gli iscritti promettere ai loro capi e maestri cieca ed assoluta obbedienza: che, ad un minimo cenno, ad un semplice motto, n'eseguiranno gli ordini ...

La ragione adunque evidentemente condanna le sètte Massoniche e le convince nemiche della giustizia e della naturale onestà.

... Or della Massonica sètta esiziali ed acerbissimi sono i frutti (Matteo 7:18) ... supremo intendimento dei Framassoni esser questo: distruggere da capo a fondo tutto l'ordine religioso e sociale qual fù creato dal Cristianesimo...

Questo per altro, che abbiamo detto o diremo, và inteso della sètta Massonica considerata in sè stessa, e in quanto abbraccia la gran famiglia delle affini e collegate società; non già dei singoli suoi seguaci. Nel numero dei quali può ben essere ve ne abbia non pochi , che, ... non piglino parte direttamente alle male opere di essa, e ne ignorino altresì lo scopo finale.

... Ora abbattuto o scalzato questo supremo fondamento ( Nota : quì il Santo Padre parla della esistenza di Dio ), forza è che vacillino anche molte verità di ordine naturale, come la libera creazione del mondo, il governo universale della provvidenza, l’immortalità dell’anima, la vita avvenire e sempiterna.

Scomparsi poi questi ... princìpi di natura ... è agevole il vedere che cosa sia per addivenire il pubblico e il privato costume ........................... parliamo dei doveri che procedono dall’onestà naturale. Imperocchè Iddio, creatore e provvido reggitore del mondo; la legge eterna, che comanda il rispetto e proibisce la violazione del'ordine naturale; il fine ultimo degli uomini, posto di gran lunga al di sopra delle create cose, fuori di questa terra; son queste le sorgenti e i princìpi della giustizia e della moralità. I quali princìpi se... si tolgano via incontanente l'etica naturale non ha più nè dove appoggiarsi nè come sostenersi. E per fermo la morale, che sola ammettono i Framassoni, e che vorrebbero educatrice unica della gioventù è quella che chiamano -civile e indipendente- ossia quella che prescinde affatto da ogni idea religiosa. Ma quanto sia povera, incerta, e ad ogni soffio di passione variabile cotesta morale lo dimostrano i dolorosi frutti, che già in parte appariscono. Imperocchè ovunque essa ha cominciato a dominare liberamente, dato lo sfratto all'educazione cristiana, la probità e integrità dei costumi scade rapidamente, orrende e mostruose opinioni levano la testa, e l’audacia dei delitti và crescendo in modo spaventoso.

... I Massoni, ripudiando ogni divina rivelazione, negano il peccato originale, e stimano non esser punto affievolito nè inclinato al male il libero arbitrio ... E questa è la ragione, per cui vediamo offerte pubblicamente alle passioni tante attrattive ... ( e ) ... cercate avidamente tutte le lusinghe capaci di sedurre e addormentare la virtù.

... Imperocchè gli uomini scaltriti ed accorti non trovando anime più docilmente servili di quelle già dome e fiaccate dalla tirannide delle passioni, vi fù nella sètta Massonica chi disse aperto e propose, doversi con ogni arte e accorgimento tirare le moltitudini a satollarsi di licenza: così le si avrebbero poi docile strumento ad ogni più audace disegno.

... Quanto al consorzio domestico ... il matrimonio non è altro che un contratto civile; può legittimamente rescindersi a volontà dei contraenti ... Nell'educare i figli non s’imponga religione alcuna: cresciuti in età ciascuno sia libero di scegliersi quella che più gli aggrada. Or questi princìpi i Framassoni li accettano senza riserva: e non pure li accettano, ma studiansi da gran tempo di fare in modo, che passino nei costumi e nell’uso della vita.

Ad impossessarsi altresì della educazione dei giovinetti mira con unanime e tenace proposito la sètta dei Massoni. Comprendono bene essi, che quell'età tenera e flessibile lasciasi figurare e piegare a loro talento, e però non esserci espediente più opportuno di questo per formare allo Stato cittadini tali, quali essi vagheggiano. Quindi nell’opera di educare e istruire i fanciulli non lasciano ai ministri della Chiesa parte alcuna nè di direzione, nè di vigilanza: e in molti luoghi si è già tanto innanzi, che l’educazione della gioventù è tutta in mano dei laici; e dall'insegnamento morale ogni idea è sbandita di quei grandissimi e santissimi doveri, che l'uomo congiungono a Dio.

... Similmente l'altra impresa, in cui tanto si travagliano i Massoni, di atterrare i precipui fondamenti della morale, e di farsi complici e cooperatori di chi, a guisa di bruto, vorrebbe lecito ciò che piace, altro non è che sospingere il genere umano alla più abbietta e ignominiosa degradazione.

... Preghiamo poi e supplichiamo voi, Venerabili Fratelli, che cooperiate con Noi ad estirpare questo rio veleno, che largamente serpeggia in seno agli Stati. A voi tocca difendere la gloria di Dio e la salvezza delle anime; tenendo, nel combattimento, questi due fini davanti agli occhi, non vi mancherà coraggio nè fortezza. Il giudicare quali siano i più efficaci mezzi da superare gli ostacoli, è cosa che spetta alla prudenza vostra. Pur nondimeno trovando Noi conveniente al Nostro ministero l'additarvi alcuni dei mezzi più opportuni, la prima cosa da farsi si è togliere alla sètta Massonica le mentite sembianze, e renderle le sue proprie, ammaestrando con la voce, ed eziandio con Lettere Pastorali, i popoli, quali siano di tale società gli artifizi per blandire ed allettare; quali la perversità delle dottrine e la disonestà delle opere.

... Conforme dichiararono più volte i Nostri Predecessori, chiunque ha cara quanto deve la professione cattolica e la propria salute, non si lusinghi mai di poter senza colpa iscriversi, per qualsivoglia ragione, alla sètta Massonica. Niuno si lasci illudere alla simulata onestà; imperocchè può ben parere a taluno che i Massoni nulla impongano di apertamente contrario alla fede e alla morale: ma essendo essenzialmente malvagio lo scopo e la natura di tali sètte, non può essere lecito di darvi il nome, nè di aiutarle in qualsivoglia maniera.

... E’ necessario in secondo luogo con assidui discorsi ed esortazioni mettere nel popolo l'amore e lo zelo dell'istruzione religiosa: e a tal fine molto raccomandiamo, che con ragionamenti opportuni a voce e in iscritto si spieghino i princìpi fondamentali di quelle santissime verità, nelle quali consiste la cristiana sapienza. Scopo di ciò è guarire con l'istruzione le menti, e premunirle contro le molteplici forme degli errori, e i vari allettamenti dei vizi, massime in questa grande licenza di scrivere ed insaziabile brama d’imparare.

... può anche sperarsi questo prezioso frutto, di ricondurre gli animi alla libertà, alla fraternità, alla uguaglianza: non quali và sognando assurdamente la sètta Massonica, ma quali Gesù Cristo recò al mondo e Francesco nel mondo ravvivò. La libertà diciamo dei Figliuoli di Dio, che affranca dal servaggio di Satana e dalle passioni, tiranni pessimi: la fraternità, che da Dio piglia origine, creatore e padre di tutti: l’uguaglianza che, fondata sulla giustizia e carità non distrugge tra gli uomini tutte le differenze, ma dalla varietà della vita, degli offici, delle inclinazioni, forma quell'accordo e quasi armonia, voluta da natura a utilità e dignità del civil consorzio ...

 

... Dato a Roma, presso San Pietro, il dì 20 Aprile 1884, anno VII del Nostro Pontificato.

 

Leone PP. XIII ".

 

 

Enciclica di Papa Leone XIII

"Dall'Alto", del 15 Ottobre 1890

 

Per leggere l'intera enciclica dal sito cattolico :

.........................

JUBILAEUM - LETTERE ENCICLICHE DEI SOMMI PONTEFICI

Associazione Europa Arte & Cultura - Presidenza - Commissione Straordinaria per il Giubileo

LETTERE ENCICLICHE, ALLOCUZIONI ED ATTI MAGISTERIALI DEI ROMANI PONTEFICI (A ...) :

 

http://www.europart.it/jubilaeum/pontefici.html

 

http://www.europart.it/jubilaeum/dall_alto.html

 

 

"Agli Italiani, sulla guerra che si fà alla Chiesa.

 

Dall’Alto dell’Apostolico seggio, dove la Provvidenza divina Ci ha collocato per vegliare alla salvezza di tutti i popoli, il nostro sguardo sovente si posa sopra l'Italia, nel cui seno Iddio per atto di singolare predilezione ha posto la sede del Suo Vicario, e dalla quale peraltro Ci vengono al presente molteplici e sensibilissime amarezze ...

Oltrechè dell'Indipendenza e dignità della Santa Sede, trattasi della stessa religione e della salute di tutta una nazione, e di tal nazione che fin dai primi tempi aprì il seno alla fede cattolica e conservolla in ogni tempo gelosamente. Sembra incredibile ma è pur vero : siamo giunti a tanto da dover temere per questa nostra Italia la perdita della fede...

Come non fà tregua il nemico, così non conviene rimanere silenziosi od inerti nè a Noi nè a voi ... Pastori ... del gregge di Cristo, pel quale dobbiamo esser pronti, se fia d’uopo, a tutto sacrificare, anche la vita.

Non diremo cose nuove, perchè i fatti quali accaddero non si mutano ... Ma qui intendiamo ricapitolarli in certa guisa ed aggrupparli come in un sol quadro, per ricavarne a comune ammaestramento le conseguenze che ne derivano. Sono fatti incontestabili, accaduti alla gran luce del giorno: non isolati ma connessi fra loro per forma che nella loro serie rilevano con piena evidenza un sistema, di cui sono l’attuazione e lo sviluppo.

Il sistema non è nuovo : ma è nuova l'audacia, l’accanimento, la rapidità con cui si và ora attuando. E’ il piano delle sètte, che si svolge ora in Italia, specialmente nella parte che tocca ora la Chiesa e la religione cattolica, collo scopo finale e notorio di ridurla, se fosse possibile, al niente. Ora è superfluo fare il processo alle sètte che diconsi massoniche : il giudizio è già fatto ; i fini, i mezzi, le dottrine, l'azione, tutto è conosciuto con certezza indiscutibile. Invasate dallo spirito di Satana, di cui sono strumento, ardono, come il loro ispiratore, di un odio mortale e implacabile contro Gesù Cristo e l'opera Sua; e fanno ogni lor potere d'abbatterla o di incepparla. Questa guerra si combatte più che altrove in Italia, dove la religione cattolica ha gittato più profonde radici, e soprattutto in Roma, dov’è il centro della cattolica unità e la sede del Pastore e Maestro universale della Chiesa ...

Giova riprendere fin dalle prime le diverse fasi di questa guerra. Si cominciò col rovesciare sotto colore politico il Principato Civile dei Papi: ma la caduta di esso nelle intenzioni segrete dei capi, apertamente poi dichiarate, doveva servire a distruggere o almeno tenere in servitù il supremo potere spirituale dei Romani Pontefici. E perchè non rimanesse alcun dubbio sullo scopo vero a cui si mirava, venne subito la soppressione degli Ordini Religiosi ... più tardi si volle esteso anche ai chierici l’obbligo del servizio militare ...

Si misero le mani sul patrimonio ecclesiastico, parte confiscandolo assolutamente, e parte caricandolo delle più enormi gravezze, a fine d’impoverire il Clero e la Chiesa, e privar questa dei mezzi di cui abbisognava quaggiù per vivere e promuovere istituzioni ed opere in aiuto del suo divino apostolato. Lo hanno apertamente dichiarato gli stessi sèttari: Per diminuire l'influenza del clero e delle associazioni clericali, un solo mezzo efficace è da impiegare: spogliarli di tutti i loro beni e ridurli ad una povertà completa.

D’altra parte l'azione dello Stato è tutta diretta per se a cancellare dalla nazione l’impronta religiosa e cristiana : dalle leggi e da tutto ciò che è vita officiale ogni ispirazione ed ogni idea religiosa è per sistema sbandita, quando non sia direttamente osteggiata ... Alla famiglia si è sottratta la sua base e la sua costituzione religiosa col proclamare quello che chiamano matrimonio civile e coll'istruzione che si vuole al tutto laica, dai primi elementi fino all'insegnamento superiore delle Università: di guisa che le nuove generazioni, per quanto dipende dallo Stato, sono obbligate a crescere senza alcuna idea di religione; digiune affatto delle prime ed essenziali nozioni dei loro doveri verso Dio. E’ questo un mettere la scure alla radice, nè saprebbe immaginarsi mezzo più universale e più efficace per sottrarre all'influenza della Chiesa e della società, la famiglia, gl’individui. Scalzare con tutti i mezzi il clericalismo (ossia il cattolicismo) nelle sue fondamenta e nelle stesse sue sorgenti di vita, cioè nella scuola e nella famiglia, è la dichiarazione autentica di scrittori massonici.

Si dirà che ciò non avviene solo in Italia, ma che è un sistema di governo, al quale gli Stati generalmente si conformano. Rispondiamo che questo non distrugge, ma anzi conferma quanto Noi diciamo degli intendimenti e dell'azione della Massoneria in Italia. Si, quel sistema è adottato e messo in uso dovunque la Massoneria esercita la sua ampia e nefasta azione, e poichè questa è largamente diffusa, così quel sistema anticristiano è pur lagramente applicato. Ma l’applicazione ne addiviene più rapida e generale e si spinge più agli estremi in quei paesi i cui governi sono più sotto l’azione della sètta e meglio ne promuovono gli interessi. E per mala sorte nel numero di questi paesi è presentemente la nuova Italia. Non è da oggi che essa soggiace all’influsso empio e malefico delle sètte : ma da qualche tempo queste, addivenute assolutamente dominanti e strapotenti, la tiranneggiano a lor talento. Qui l'indirizzo della pubblica cosa, per ciò che concerne la religione, è tutto conforme alle aspirazioni delle sètte: le quali, per attuarle, trovano nei depositari del pubblico potere fautori dichiarati e facilmente docili strumenti. Le leggi avverse alla Chiesa e le misure per essa offensive sono prima proposte, decretate, risolute in seno alle adunanze sèttarie, e basta che una cosa abbia una cotale, sebbene lontana, apparenza di far onta alla Chiesa, per vederla incontanente favorita e promossa ...........................

... il significato è che si vuole ora sostituire alla fede cattolica la libertà più assoluta di esame, di critica, di pensiero e di coscenza, e si sà bene ciò che significhi in bocca dei sèttari un tal linguaggio. Vennero a mettere il suggello le dichiarazioni più esplicite fatte pubblicamente da chi è capo del governo, dichiarazioni che suonano appunto così: la lotta vera e reale, che il governo ha il merito di aver compreso, è la lotta tra la fede e la Chiesa da una parte, il libero esame e la ragione dall'altra. Che la Chiesa cerchi pure di reagire, di incatenare di nuovo la ragione e la libertà del pensiero e di vincere. Quanto al governo, in questa lotta, si dichiara apertamente in favore della ragione contro la fede, e si attribuisce come compito proprio di far sì, che lo Stato Italiano sia l’espressione evidente di questa ragione e libertà; triste compito, che udimmo testè in occasione analoga audacemente riaffermato. Alla luce di tali fatti e di queste dichiarazioni torna più che mai evidente che l'idea maestra, la quale, per ciò che tocca alla religione, presiede l’andamento della cosa pubblica in Italia, si è l'attuazione del programma massonico. Si vede quanta parte ne fù già attuata, si sà quanta ancora ne rimanga da attuare; e si può prevedere con certezza che, fino a tanto che i destini d'Italia saranno in mano di reggitori sèttari o ligi alle sètte, se ne spingerà l'attuazione più o meno rapidamente, secondo le circostanze, fino al più completo sviluppo.

La loro azione ora è diretta a raggiungere i seguenti scopi, secondo i voti e le risoluzioni prese nelle loro assemblee più autorevoli , voti e risoluzioni tutte ispirate da un odio a morte contro la Chiesa. Abolizione nelle scuole di qualsiasi istruzione religiosa ...

...Applicazione rigorosa di tutte le leggi in vigore dirette ad assicurare l'indipendenza assoluta della società civile dalle influenze clericali. Osservanza rigorosa delle leggi che sopprimono le corporazioni religiose ed uso di tutti i mezzi per renderle efficaci. ...

Esclusione di ogni elemento cattolico e clericale da tutte le amministrazioni pubbliche, dalle opere pie, dagli ospedali,dalle scuole, dai consigli nei quali si preparano i destini della patria, dalle accademie, dai circoli, dalle associazioni, dai comitati, dalle famiglie, esclusione da tutto, dovunque, per sempre .........................

Invece l'influenza massonica deve farsi sentire in tutte le circostanze della vita sociale, e divenire padrona e arbitra di tutto. Con questo si spianerà la via all'abolizione del Papato; così l'Italia sarà libera dal suo implacabile e mortale nemico, e Roma che fù in passato il centro della Teocrazia universale, sarà nell'avvenire il centro della secolarizzazione universale, donde deve essere proclamata in faccia al mondo intero la Magna Charta della libertà umana. Sono altrettante dichiarazioni, aspirazioni e risoluzioni autentiche di framassoni e delle loro assemblee.

Senza esagerare punto, è questo lo stato presente e l'avvenire che si prevede per la religione in Italia. Dissimularne la gravità sarebbe un errore funesto. Riconoscerlo qual’è, ed affrontarlo con evangelica prudenza e fortezza, dedurne i doveri, che esso impone a tutti i cattolici e a noi specialmente, che come Pastori, dobbiamo vegliare su di essi e condurli a salvezza, egli è entrare nelle mire della Provvidenza, e fare opera di sapienza e di zelo pastorale ...........................

 

... Dato a Roma, presso San Pietro, il dì 15 Ottobre 1890, anno XIII del nostro Pontificato.

 

Leone PP. XIII . "