A lavare la testa all’asino si perde il tempo, l’acqua e il sapone. L’Azione Cattolica di Castel di Lucio e di Tusa grida allo scandalo come una vergine vilipesa non accorgendosi di essere caduta nel peccato contro lo Spirito Santo

— attualità ecclesiale —

A LAVARE LA TESTA ALL’ASINO SI PERDE IL TEMPO, L’ACQUA E IL SAPONE. L’AZIONE CATTOLICA DI CASTEL DI LUCIO E DI TUSA GRIDA ALLO SCANDALO COME UNA VERGINE VILIPESA NON ACCORGENDOSI DI ESSERE CADUTA NEL PECCATO CONTRO LO SPIRITO SANTO.

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Peccato che questi rampolli di Azione Cattolica abbiano scambiato la Chiesa per una Comune Hippy e Gesù Cristo per un antesignano di Guccini e Fedez. Infatti, la loro difesa alla gaia proposta di legge ha trovato subito un fronte di resistenza compatto, non solo da parte di quei cattolici ancora credenti e fedeli ma soprattutto da alcuni intellettuali lontani dalla Chiesa.

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Autore
Ivano Liguori, Ofm. Capp.

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Oramai il polverone è andato ben oltre i confini della bella e soleggiata Sicilia. Nella terra dei gattopardi soffiano da alcuni giorni venti di contestazione che hanno sconquassato la Diocesi di Patti. La Chiesa e il suo Magistero vengono messi in perenne discussione, anzi considerati omofobi e discriminanti, da un gruppo di saltafossi di Azione Cattolica, tanto che S.E. Mons. Guglielmo Giombanco e il suo presbiterio sembrano condannati all’impossibilità di domare questi novelli Vespri Siciliani.

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Il nostro episcopato, che purtroppo appare sempre più indebolito, forse non si rende conto che ormai, delle forze terribilmente distruttive entrate da tempo dentro le mura come i soldati nascosti dentro il ventre del cavallo di Troia, ci stanno attaccando direttamente da dentro. E negli attacchi interni che stiamo subendo, quelli della lobby LGBT sono i più aggressivi e pericolosi. Un tema, quello della lobby gay all’interno della Chiesa, del quale il nostro Padre Ariel già parlava dieci anni fa con delle analisi rivelatesi poi delle profezie, tutte quante racchiuse nel suo libro E Satana si fece trino, pubblicato in prima edizione nel febbraio 2011 e oggi distribuito dalle nostre Edizioni L’Isola di Patmos.

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Ma andiamo con ordine: le sezioni di Azione Cattolica di Castel di Lucio e di Tusa nei giorni scorsi hanno voluto essere smaccatamente solidali con il Ddl ZAN che, a detta loro, costituirebbe la quinta essenza dello spirito evangelico e dell’ammmore cattolico.

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Peccato che questi rampolli di Azione Cattolica abbiano scambiato la Chiesa per una Comune Hippy e Gesù Cristo per un antesignano di Guccini e Fedez. Infatti, la loro difesa alla gaia proposta di legge ha trovato subito un fronte di resistenza compatto, non solo da parte di quei cattolici ancora credenti e fedeli ma soprattutto da alcuni intellettuali lontani dalla Chiesa come è stato il caso del sito Oltre la Linea che ha avuto parole di fuoco nei confronti della posizione assunta da questi ragazzi.

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Noi Padri de L’Isola di Patmos, tra il serio e il faceto, con ben due articoli [vedere QUI e QUI] abbiamo presentato la questione sottolineandone gli errori, sempre più convinti che l’opera di misericordia più grande consista nell’ammonire i peccatori e coloro che persistono volontariamente e scientemente nell’errore. Così, la Presidenza di Azione Cattolica della Diocesi di Patti ha emesso sabato 24 aprile un comunicato prendendo le distanze dai propri tesserati e ribadendo la fedeltà al Pontefice, alla Congregazione per la Dottrina della Fede e al Magistero in tema di questioni di morale e di costumi. Ebbene, quei garibaldini di ragazzi hanno risposto sulla loro pagina Facebook ufficiale eliminando il post incriminato come è stato per il caso di Tusa, mentre Castel di Lucio ha preferito eliminare l’intera pagina della sezione locale di Azione Cattolica. Hanno forse capito l’errore che hanno commesso? Niente affatto, anzi si sono coalizzati rispondendo per le rime. Con soverchieria e spocchiosa arroganza hanno ribadito la loro adesione cosciente e volontaria al Ddl Zan manifestando de facto la loro impossibilità a fare comunione con la Chiesa Cattolica e con il Vangelo, visti ormai come intralci alla tolleranza e ben più miseri e inutili di un disegno di legge parlamentare [testi dei comunicati, QUI].

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Che dire? Siamo in pieno peccato contro lo Spirito Santo. Perché negare e rifiutare le verità di fede, che hanno sicuramente avuto modo di apprendere in parrocchia e in Azione Cattolica e combatterle considerandole erronee significa chiudere gli occhi davanti alle opere che lo Spirito Santo compie attraverso l’azione della Chiesa. Indurimento tipico della malizia farisaica che accomodando la Legge alle voglie umane, considera l’opera di Cristo come opera di Beelzebul.

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È utile riportare un autorevole commento della Bibbia di Gerusalemme [ed. 1998] al passo riguardante il peccato contro lo Spirito Santo [Mt 12,31-32] che spiega:

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«L’uomo è scusabile se si inganna sulla dignità divina di Gesù, velata dalle umili apparenze del Figlio dell’uomo, ma non lo è se chiude gli occhi e il cuore alle opere evidenti dello Spirito. Negandole, egli rigetta la proposta suprema che Dio gli fa e si mette fuori della salvezza».

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Inutili, fastidiose e fuori luogo sono le recriminazioni e il rammarico per aver subito attacchi, anatemi e insulti. Nessuno ha insultato nessuno, vi hanno semplicemente detto che non conoscete Cristo, la Chiesa e il Vangelo e questo solo per il vostro bene e per farvi crescere con un minimo di umiltà. Vi hanno detto che usare la maschera dell’Azione Cattolica come piedistallo per fare attivismo LGBT non è fare evangelizzazione dato che siete stati sconfessati dalla vostra stessa presidenza diocesana. Vi hanno detto no perché questo significa amarvi e insegnarvi a riconoscere l’errore, quel riconoscimento che poi ci porta a dire dinanzi al confessore: «[…] propongo con il tuo santo aiuto di non offenderti mai più e di fuggire le occasioni prossime di peccato. Signore misericordia, perdonami».

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Ragazzi, questo significa essere cristiani adulti con gli attributi, cosa che dovreste sapere fin dal giorno della vostra cresima. Ma, ahimè, avete preferito allo Spirito Santo che dimostra la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio [cf. Gv 16,8], lo Spirito del mondo che tutto livella, normalizza e giustifica. Che altro è possibile dire? Già troppo è stato detto. Spero e prego per un vostro ravvedimento sincero, perché forse sarebbe stato necessario darvi qualche calcione in più, così come i genitori usavano fare un tempo con i figli ribelli. Voi sì incatenati nell’ideologia e insofferenti ad ogni paterna autorevolezza, banditori di una violenta e intollerante democrazia che si volta a divorare coloro che vi hanno fatto da pastori e guide.

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Sarebbe forse chiedere troppo aspettarsi una posizione ufficiale da S.E. Mons. Guglielmo Giombanco? Sarebbe troppo vedere un vescovo che sull’esempio del mite Giovanni Paolo I, abbia il coraggio di sciogliere queste due sedi di Azione Cattolica presenti nella sua diocesi, così come il Vescovo Albino Luciani si oppose alle associazioni cattoliche che si schieravano a favore del divorzio e le sciolse negandogli l’assistenza spirituale?

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Laconi, 26 aprile 2021

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5 commenti
    • Padre Ariel
      Padre Ariel dice:

      Segnalare il tutto proprio a me? A me che certi temi li trattavo 12 anni fa a mio gravissimo rischio e pericolo? A me autore a inizi 2011 del libro E Satana si fece trino? Lei osa segnalarmi articoli scritti nel 2021 sulla lobby gay da certi “eroici” giornalisti? mi creda: se da parte sua non fosse ridicolo sarebbe tragico. Infatti, quando oltre un decennio fa io portavo all’attenzione dell’opinione pubblica temi di questo genere, gli “eroici” giornalisti vaticanologi non accettavano non dico di fare un sospiro, ma neppure di parlare su questo pericoloso argomento nelle chiuse stanze, perché sapevano che avrebbero corso il rischio di vedersi bruciare le carriere, chiudere le porte dei grandi giornali e ritirare l’accredito presso la Sala Stampa Vaticana.

      E sa oggi, nei loro articoli, che cosa scrivono? Quello che io scrivevo in quel mio libro 10 anni fa, dal quale spesso hanno persino osato fare copia/incolla senza neppure citare l’autore, pensi che grandissimi disonesti, i suoi … eroi!

      Ma lei, Fabio, con chi crede di parlare?

      Mentre io 10 anni fa venivo passato dentro il tritacarne dalla lobby gay ecclesiastica, dove erano … cosa facevano … cosa scrivevano … i giornalisti che oggi lei osa segnalarmi senza rendersi neppure conto, a questo modo, di essere veramente offensivo nei miei riguardi?

      E che Dio la benedica!

  1. Lucia
    Lucia dice:

    Caro Padre Ivano,

    ho commentato ieri sera sotto l’articolo di Padre Ariel che parlava dell’esimio Mons. Paglia. E anche in questo caso ripeto che il problema è che da quando nei posti centrali nelle conferenze Episcopali e in Vaticano il Papa ha messo un certo tipo di Monsignori e Cardinali tutto è peggiorato. Riguardo a questa storia dell’A.C. di quella parte di Sicilia questo temo è solo l’inizio, la verità è che ormai per le generazioni al di sotto dei 45 anni l’accettazione delle coppie gay è trans è qualcosa di scontato, dovuto fino all’utero in affitto e questo anche nei pochissimi giovani e ragazzi che ancora si definiscono credenti. Ma d’altronde come dicevo a Padre Ariel, se il Papa offre la torta di compleanno al regista gay davanti a decine di gay accolti in pompa magna e risponde alla lettera di una coppia che è ricorsa all’utero in affitto che lamenta il fatto che un prete “cattivo” non era tanto convinto a battezzare un bambino nato in quello scenario e nessuna telefonata di solidarietà mi sembra sia stata fatta a quei 2 poveri preti che hanno osato parlare contro l’aborto e contro quell’altro prete che aveva osato organizzare una veglia di preghiera contro il ddl Zan, per non parlare di quei 2-3 brutti e cattivi politici “omofobi e fascisti” che hanno osato criticare esplicitamente il ddl in questione.

    Quindi Padre Ivano non c’è da meravigliarsi che questi giovani di A.C. si sentano in dovere di esaltare il ddl e gridano di non capire questa strana contrarietà di una parte del popolo cattolico, ormai sempre più ridotto. Mala tempora

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