Jean-Marie Lustiger

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Jean-Marie Lustiger
cardinale di Santa Romana Chiesa
Il cardinale Lustiger durante una celebrazione liturgica, il 15 agosto 1988
Tout est possible à Dieu
 
Incarichi ricoperti
 
Nato17 settembre 1926 a Parigi
Ordinato presbitero17 aprile 1954 dal vescovo Emile-Arsène Blanchet (poi arcivescovo)
Nominato vescovo10 novembre 1979 da papa Giovanni Paolo II
Consacrato vescovo8 dicembre 1979 dal cardinale François Marty
Elevato arcivescovo31 gennaio 1981 da papa Giovanni Paolo II
Creato cardinale2 febbraio 1983 da papa Giovanni Paolo II
Deceduto5 agosto 2007 (80 anni) a Parigi
 

Jean-Marie Lustiger (pronuncia francese: ascolta [ʒɑ̃ maˈʁi lystiˈʒe]), nato Aaron Lustiger (Parigi, 17 settembre 1926Parigi, 5 agosto 2007) è stato un cardinale e arcivescovo cattolico francese.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Nacque a Parigi da una famiglia di ebrei polacchi, che si era stabilita in Francia precedentemente alla prima guerra mondiale. Quando i nazisti occuparono la Francia nel 1940, i suoi genitori lo mandarono a vivere presso una famiglia cristiana a Orléans. Si convertì al cattolicesimo e ricevette il battesimo il 21 agosto 1940. La sua famiglia fu invece deportata: sua madre e sua sorella morirono nel campo di concentramento di Auschwitz, mentre suo padre riuscì a sopravvivere. Compì gli studi superiori alla Sorbona, dove ottenne la laurea in arti, e all'Institut catholique de Paris.

Ministero sacerdotale[modifica | modifica wikitesto]

Venne ordinato presbitero il 17 aprile 1954 dal vescovo Émile-Arsène Blanchet (poi arcivescovo). Dal 1954 al 1959, svolse il ruolo di aumônier (cappellano, letteralmente elemosiniere) all'Università di Parigi. Dal 1959 al 1969, fu direttore del Centre Richelieu, che forma i cappellani universitari. Dal 1969 al 1979, fu parroco della chiesa di Santa Giovanna de Chantal, nel XVI arrondissement di Parigi.

Ministero episcopale e cardinalato[modifica | modifica wikitesto]

Il cardinale nel 1987

Il 10 novembre 1979 fu nominato, da papa Giovanni Paolo II, vescovo di Orléans; ricevette l'ordinazione episcopale l'8 dicembre successivo dal cardinale François Marty, coconsacranti l'arcivescovo Eugène-Marie Ernoult e il vescovo Daniel-Joseph-Louis-Marie Pézeril.

Il 31 gennaio 1981 fu nominato arcivescovo metropolita di Parigi e il successivo 12 marzo ordinario per i fedeli di rito orientale in Francia.

Fu creato cardinale presbitero del titolo dei santi Marcellino e Pietro nel concistoro del 2 febbraio 1983; il 26 novembre 1994 optò per il titolo di san Luigi dei Francesi.

Domenica 3 luglio 1988 celebrò nella cattedrale di Notre-Dame la messa tridentina per la prima volta dal 1969.[1] È stato uno dei cardinali che ha celebrato la Messa tridentina dopo la Riforma liturgica.

Nel 1995 fu nominato membro della Académie française.

L'11 febbraio 2005, furono accettate le sue dimissioni dalla sede arcivescovile di Parigi[2], mentre il 14 marzo successivo quelle dall'ordinariato di Francia per i fedeli di rito orientale[3].

In qualità di cardinale elettore partecipò al conclave del 2005, che portò all'elezione di papa Benedetto XVI.

Al compimento dell'ottantesimo compleanno uscì dal novero dei cardinali elettori, perdendo il diritto il partecipare a un conclave.

Concesse la sua ultima apparizione pubblica il 31 maggio 2007, quando si congedò dai suoi colleghi dell'Académie française. Morì il 5 agosto 2007, all'età di 80 anni, in una clinica della periferia di Parigi, dopo aver inutilmente combattuto, sin dal mese di aprile, contro un cancro al polmone e delle metastasi ossee. La sua morte venne pubblicamente annunciata dall'allora presidente francese Nicolas Sarkozy[4]; i funerali vennero celebrati nella cattedrale di Notre-Dame di Parigi, il 10 agosto seguente. La salma è stata poi tumulata in cattedrale.[5]

Posizioni teologiche, morali, sociali e su temi politici[modifica | modifica wikitesto]

Sostenne l'autorità del papa in tutte le aree della teologia e della morale: «Vi sono opinioni e vi è la Fede», disse nel 1997, «Quando è attinente alla Fede, sono d'accordo con il papa perché io sono un responsabile della Fede». Notevole era il suo sostegno alle vedute del pontefice di fronte alla grande ostilità del cattolicesimo liberale e del clima generale di anticlericalismo sempre vivi in Francia.

Fu un oppositore a viso aperto del razzismo e dell'antisemitismo, sia in virtù della sua fede cristiana che delle sue origini ebraiche, e fu fortemente critico verso Jean-Marie Le Pen, leader del Front National, la cui xenofobia venne paragonata al nazismo. Disse: «Sappiamo da circa 50 anni che le teorie della disuguaglianza razziale possono essere letali... non meritano altra reazione che l'indignazione», aggiungendo che «la Fede cristiana afferma che tutti gli esseri umani sono uguali nella loro dignità perché tutti sono stati creati a immagine di Dio».

Grande comunicatore, fu particolarmente attento ai mass media e diede impulso allo sviluppo in Francia di canali radio-televisivi cattolici. Istituì anche un nuovo seminario per la formazione dei sacerdoti, scavalcando le restrizioni dello stato francese, estremamente laico.

Fortemente convinto del celibato sacerdotale, come ordinario per i cattolici di rito orientale residenti in Francia, evitò spesso la nomina di sacerdoti maroniti o uniati ucraini sposati.

Nel presentare la morale tradizionale cattolica riuscì in genere a schivare o a deviare l'attenzione in modo che non si creasse un acceso dibattito in sua presenza.

Si ricorda il suo sostegno all'azione di protezione e ospitalità offerta dal curato di St. Bernard-de-la-Chapelle, che nel 1996 accettò l'occupazione della sua parrocchia da parte di un gruppo di immigranti illegali. In seguito il cardinale dimostrò meno simpatia per queste occupazioni.

Controversie con il liberalismo[modifica | modifica wikitesto]

Divenuto vescovo di Orléans, evitò qualsiasi riferimento al suo predecessore liberale Guy-Marie-Joseph Riobé. Quando divenne arcivescovo di Parigi, incoraggiò un certo numero di sacerdoti liberali a ritornare allo stato laicale. Fu particolarmente influente nella nomina del suo vescovo ausiliare conciliare moderato Georges Gilson alla diocesi di Le Mans, sostituendo chierici anziani con uomini più giovani, ma di vedute simili alle sue. Ufficialmente si disse favorevole all'ecumenismo, ma pronunciò un'omelia molto critica dell'anglicanesimo quando ricevette l'arcivescovo di Canterbury Robert Runcie nella cattedrale di Notre-Dame.

Nel 1981 il ministro francese dell'istruzione Savary propose una riduzione degli aiuti statali all'istruzione privata. L'arcivescovo, allora, organizzò una protesta di massa a Versailles. Poco dopo si ebbe la caduta del governo Mauroy. Nel 1995 Lustiger ebbe un ruolo chiave nella deposizione di Jacques Gaillot, vescovo di Évreux che fu nominato vescovo titolare di Partenia.

Il rapporto con l'ebraismo[modifica | modifica wikitesto]

È stato l'unico alto prelato cattolico dei tempi moderni che fosse nato (e che si considerasse sempre) ebreo, un fatto che lo rese inevitabilmente una figura controversa. Lui affermava di essere orgoglioso delle sue origini ebraiche e si auto-descriveva come un "ebreo completo" (ed era considerato l'unico prelato cattolico a parlare correntemente la lingua yiddish). Quando diventò arcivescovo di Parigi, disse: «Io sono nato ebreo e così rimango, anche se questo può essere inaccettabile per molti. Per me, la vocazione di Israele è quella di portare luce ai goyim. Questa è la mia speranza e credo che il cristianesimo sia il mezzo per raggiungere questo scopo». (In questa sua affermazione, utilizzava la parola "Israele" intendendola come popolo giudaico e non come un riferimento allo stato di Israele).

Osservazioni come questa offesero alcuni ebrei, che gli negarono il diritto a proclamarsi ebreo, sebbene secondo la halakhah, la legge religiosa ebraica, fosse ancora da considerarsi ebreo anche dopo la conversione a un'altra religione. Altri sostennero che "ebreo" fosse anche una designazione etnica così come religiosa, e che avesse diritto di auto-definirsi come tale in questo senso. Il fatto storico era la sua classificazione come ebreo sotto le leggi antisemitiche della Germania nazista e della Francia di Vichy. Il suo strenuo sostegno allo stato d'Israele, che contrasta con la posizione ufficiale della Santa Sede, ufficialmente neutrale, gli guadagnò qualche favore dall'opinione pubblica ebraica.

Nel 1988 ricevette il Premio Nostra Aetate per l'avanzamento delle relazioni ebraico-cattoliche dal "Center for Christian-Jewish Understanding", un'istituzione americana interreligiosa dell'Università cattolica americana del Sacro Cuore di Fairfield (Connecticut). L'Anti-Defamation League, un'organizzazione ebraica di difesa dei diritti civili, protestò perché riteneva inappropriato onorarlo, in quanto aveva abbandonato la fede ebraica in cui era nato. «Va bene averlo come interlocutore a una conferenza o a un colloquio», si è espresso il direttore americano della lega Abraham Foxman, «ma non ritengo che dovrebbe ricevere onori, poiché si è convertito e ciò lo rende un cattivo esempio».

Genealogia episcopale e successione apostolica[modifica | modifica wikitesto]

La genealogia episcopale è:

La successione apostolica è:

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Il Consiglio di Parigi dell'11 giugno 2013, con delibera (2013 DU 156), ha modificato il nome del ponte sulla Senna, noto come Petit-Pont, in "Petit-Pont-Cardinal-Lustiger", in onore del cardinale.

Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]

Balì Cavaliere di Gran Croce di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Croce dell'Ordine dell'Infante Dom Henrique (Portogallo) - nastrino per uniforme ordinaria
Gran Cordone dell'Ordine Nazionale del Cedro (Libano) - nastrino per uniforme ordinaria

Accademiche[modifica | modifica wikitesto]

Laurea honoris causa - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa
Laurea honoris causa - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa
Laurea honoris causa - nastrino per uniforme ordinaria
Laurea honoris causa

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Christian Terras, Jean-Marie Lustiger : un colosse aux pieds d’argile, su golias-editions.fr, 6 agosto 2007. URL consultato il 27 ottobre 2021 (archiviato dall'url originale il 23 novembre 2017).
  2. ^ Rinuncia dell'arcivescovo di Parigi (Francia) e nomina del successore
  3. ^ Rinuncia dell'Ordinario per i cattolici di rito orientale residenti in Francia e sprovvisti di ordinario proprio e nomina del successore
  4. ^ (EN) John Tagliabue, French Catholic leader, Cardinal Jean-Marie Lustiger, dies at 80, International Herald Tribune, 6 agosto 2007
  5. ^ (EN) Cardinal Jean-Marie Lustiger, su findagrave.com. URL consultato il 16 marzo 2018.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • 1978 Sermons d'un curé de Paris (Fayard)
  • 1981 Pain de vie et peuple de Dieu (Critérion)
  • 1985 Osez croire (Le Centurion)
  • 1985 Osez vivre (Le Centurion)
  • 1986 Premiers pas dans la prière (Nouvelle Cité)
  • 1986 Prenez place au cœur de l'Église (Office chrétien des handicapés)
  • 1987 Six sermons aux élus de la Nation, 1981-1986 (Le Cerf)
  • 1987 Le Choix de Dieu. Entretiens avec Jean-Louis Missika et Dominique Wolton (Le Fallois)
  • 1988 La Messe (Bayard)
  • 1990 Dieu merci, les droits de l'homme (Critérion)
  • 1990 Le Sacrement de l'onction des malades (Le Cerf)
  • 1990 Le Saint-Ayoul de Jeanclos (in collaboration with Alain Peyrefitte) (Fayard)
  • 1991 Nous avons rendez-vous avec l'Europe (Mame)
  • 1991 Dare to rejoice (American compilation) (Our Sunday Visitor)
  • 1992 Petites paroles de nuit de Noël (Le Fallois)
  • 1995 Devenez dignes de la condition humaine (Flammarion)
  • 1997 Le Baptême de votre enfant (Fleurus)
  • 1997 Soyez heureux (Éd. Nil)
  • 1999 Pour l'Europe, un nouvel art de vivre (PUF)
  • 2000 Les prêtres que Dieu donne (Desclée de Brouwer)
  • 2001 Comme Dieu vous aime. Un pèlerinage à Jérusalem, Rome et Lourdes (Parole et silence)
  • 2002 La Promesse (Parole et Silence)
  • 2004 Comment Dieu ouvre la porte de la foi (Desclée de Brouwer)

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Vescovo di Orléans Successore
Guy-Marie-Joseph Riobé 10 novembre 1979 - 31 gennaio 1981 René Lucien Picandet
Predecessore Arcivescovo metropolita di Parigi Successore
François Marty 31 gennaio 1981 - 11 febbraio 2005 André Vingt-Trois
Predecessore Primate di Francia Successore
François Marty 31 gennaio 1981 - 11 febbraio 2005 André Vingt-Trois
Predecessore Ordinario per i fedeli di rito orientale in Francia Successore
François Marty 12 marzo 1981 - 14 marzo 2005 André Vingt-Trois
Predecessore Cardinale presbitero dei Santi Marcellino e Pietro Successore
Manuel Gonçalves Cerejeira 2 febbraio 1983 - 26 novembre 1994 Aloysius Matthew Ambrozic
Predecessore Cardinale presbitero di San Luigi dei Francesi Successore
François Marty 26 novembre 1994 - 5 agosto 2007 André Vingt-Trois
Predecessore Seggio 4 dell'Académie française Successore
Albert Decourtray 15 giugno 1995 - 5 agosto 2007 Jean-Luc Marion
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