A cena con Vittoria | 2017 | 2018 | 2020 | 2021 | 2023 Sala Civica intitolata a Vittoria | |
Come è nata la mia vocazione Il mio "SI" |
Non so bene quando Gli dissi di “SI“ per la prima volta, ricordo che dall’Ostia bianca esposta all’adorazione d’una folla più o meno raccolta e attenta, Egli m’invitò ad alzare lo sguardo per incontrarlo. Fui stupita dallo splendore insolito che vi emanava; ma ancor più dal suo messaggio così “delicato” e “forte”, così “misterioso” e “chiaro” che mi fece sentire un’altra. Non gli chiesi neppure allora: - Signore, che vuoi che io faccia ? – perché il richiamo non lasciava dubbi e a quel soave modo di chiedere tutta la vita istintivamente Gli dissi “ SI “. Circolare di novembre 1996 |
“QUANDO SONO DEBOLE È ALLORA CHE SONO FORTE” Mi è stato chiesto di raccontare come sto preparandomi al 50° della mia professione religiosa. Alcune coordinate spazio temporali e qualche altra informazione si rendono necessarie. Ho fatto la Prima Professione religiosa il 27 agosto 1966; mi trovavo al corso di Esercizi spirituali a Tignale sul Garda. Avevo conosciuto l’IMSA da Sr. Alfonsina, una Figlia di San Paolo che gestiva la loro libreria a Guastalla. |
Attorno agli anni ’60 all’oratorio mi chiamavano “zia” ragazzi e ragazze e quel nome mi è rimasto anche quando sono diventati adolescenti, adulti e a loro volta genitori. Invece il curato di allora che aveva da solo la responsabilità degli oratori maschile e femminile, mi aveva definito “Miss sorrisi e lacrime” e io la riconoscevo una definizione adatta, perchè quasi sempre ridevo o piangevo con la stessa spontaneità. Col tempo il ridere è diventato sorridere e il piangere un’emozione abbastanza controllabile. Siccome mi piace raccontare i fatti veri come fossero storie e non mi manca l’eloquio (una nota curiosa: sono nata il giorno di S. Eulalia, che etimologicamente significa buona lingua) eccovene una. Un giorno il professore di matematica che avrei voluto fosse mio padre, perso quando avevo 7 anni, scoprì che avevo passato il compito ad un compagno e mi appioppò un 3 sul registro. Vedendo che piangevo mi fece uscire dal banco e mi disse con tono duro: “Queste sono lacrime di coccodrillo” (allora non sapevo cosa fa un coccodrillo per meritare tanto disprezzo!). Ricordo che in pochi minuti si formò ai miei piedi un laghetto lucente che faceva da specchio alle mattonelle rosse esagonali del pavimento. In questi ultimi tempi ho pianto tanto e penso ce ne siano state di ragioni: i lutti di famiglia, l’atmosfera di diffidenza, la perdita dell’autostima, le povertà, la morte dei bambini, il fenomeno dell’Isis, della mafia… mi hanno cancellato dalla mente volti e nomi, così non riconoscevo chi incontravo e mi sentivo profondamente spaventata. Mi sono lasciata curare prima di tutto dai competenti, ma chi ha fatto di più è stata la lectio mai tralasciata, la preghiera, l’affetto, l’aiuto di Clementina e soprattutto una fede di abbandono che si è approfondita sempre di più in Gesù e nella Vergine Maria che venero come Madre della tenerezza. Ogni notte affido a lei nella recita del rosario quelli che io chiamo i miei amori: la famiglia, la casa del Fogarino, la scuola, i Ragazzi della Scalinata, la parrocchia. Da loro sono nati i miei libri. Riguardo al vuoto dei nomi e dei volti ho tratto, io che vedo nelle parole dei significati emblematici, questa conclusione: nessuna paura, il Signore custodirà meglio di me tutti loro e io li ricorderò sempre senza preferenze. Nella festa dei Giubilei della Famiglia Paolina che si terrà a Roma il 29 Giugno, ci sarete tutti, compresa Carmela Calzarano che è in cielo dal 3 Febbraio 1995 e lei certamente sarà la più felice. Un abbraccio. Vittoria L. Circolare di marzo 2016 (Vittoria festeggiò il Giubileo non a Roma ma in cielo, il Signore la chiamò al suo cospetto 2 giorni prima). |
APPARTENENZA
(testo di Vittoria - Circolare ott.2007)
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Video Pubblicato il 01 nov 2014 |