Lettera di Mons. Marcel Lefebvre
al Card. Joseph Ratzinger

6
maggio 1988


Eminenza,

è con una reale soddisfazione che ieri ho apposto la mia firma al protocollo di accordo elaborato nei giorni precedenti. Ma, lei stesso ha constatato una profonda delusione alla lettura della lettera che mi ha consegnata, contenente la risposta del Santo Padre a proposito della consacrazione episcopale.

Praticamente, rimandare la consacrazione episcopale ad una data ulteriore non fissata, costituirebbe la quarta volta che io rimando la data della consacrazione. La data del 30 giugno è stata chiaramente indicata nelle mie lettere precedenti come la data limite.

Io le ho rimesso un primo dossier relativo ai candidati, rimangono ancora quasi due mesi per stabilire il mandato.

Date le particolari circostanze di questa proposta del Santo Padre, si può benissimo accorciare facilmente la procedura perché il mandato ci venga trasmesso a metà giugno.

Se la risposta fosse negativa, mi vedrei costretto, in coscienza, a procedere alla consacrazione, appoggiandomi all’approvazione data dalla Santa Sede nel protocollo, per la consacrazione di un vescovo membro della Fraternità.

Le reticenze espresse in merito alla consacrazione episcopale di un membro della Fraternità, sia per iscritto, sia a viva voce, mi fanno legittimamente temere i rimandi. Ormai, tutto è stato preparato per la cerimonia del 30 giugno, hotel riservati, mezzi di trasporto, affitto di immense tende per ospitare la cerimonia.

La delusione dei nostri sacerdoti e dei nostri fedeli sarebbe molto profonda. Tutti si augurano che questa consacrazione si realizzi con l’accordo della Santa Sede, ma già delusi per i rimandi precedenti, essi non comprenderebbero che io accetti un nuovo rimando. Essi sono prima di tutto coscienti e preoccupati di avere dei veri vescovi cattolici che trasmettano loro la vera fede e comunichino in modo certo le grazie della salvezza, alle quali aspirano per loro e per i loro figli.

Nella speranza che questa richiesta non sarà ostacolo irriducibile per la riconciliazione in corso, la prego, Eminenza, di gradire i miei sentimenti rispettosi e fraterni in Christo et Maria.

 



maggio 2012

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