Mons. Francesco Antonio Soddu

Mons. Francesco Antonio Soddu è nato a Chiaramonti (Sassari) il 24
ottobre 1959. Ha frequentato il Liceo Classico Azuni di Sassari e poi ha studiato filosofia e teologia presso il Seminario Regionale di Cagliari. Ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia presso la Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.
È stato ordinato presbitero il 27 aprile 1985 nella Chiesa Cattedrale di San Nicola in Sassari dall’arcivescovo Salvatore Isgrò.
Ha ottenuto la Licenza in Teologia Pastorale presso la Pontificia Facoltà
Teologica della Sardegna. Dal 1998  Canonico del Capitolo Turritano.
Dal 1985 al 1987 è stato vice rettore del Pontificio Seminario Regionale Sardo di Cagliari.
Dal 1987 al 1996 è stato vice rettore del Seminario Arcivescovile di Sassari.
Dal 1987 al 2005 è stato direttore del Centro Diocesano Vocazioni.
Dal 1997 al 2012 ha svolto il ministero di parroco nella Cattedrale San Nicola in Sassari e di assistente del gruppo Scout Agesci Sassari 3. Dal 1998 al 2005 + stato anche assistente diocesano di Azione Cattolica Italiana-Settore Giovani.
Nella Diocesi di Sassari è stato membro del Consiglio Presbiterale Diocesano (1999-2012) e componente del Collegio Diocesano dei Consultori (2005-2011).
Dal 2005 al 2012 ha ricoperto l’incarico di Direttore della Caritas Diocesana e nel 2011-2012 anche Direttore dell’Ufficio Diocesano Migrantes.
Dal 2012 al 2021 è stato Direttore di Caritas italiana.
E’ stato eletto vescovo della Diocesi di Terni-Narni-Amelia il 29 ottobre 2021.
Il 5 gennaio 2022 è stato ordinato vescovo di Terni-Narni-Amelia nella Cattedrale Santa Maria Assunta in Terni dal vescovo Giuseppe Piemontese, co-consacranti mons. Gian Franco Saba, arcivescovo di Sassari e mons. Stefano Russo vescovo emerito di Fabriano-Matelica. Contestualmente ha fatto il suo ingresso in Diocesi.
E’ delegato della Conferenza Episcopale Umbra per la Carità, Salute, Lavoro e salvaguardia del Creato.

 

LO STEMMA EPISCOPALE

“Di rosso mantellato d’oro: nel primo a tre burelle ondate
sormontate da una stella(7) d’argento;
nel secondo a una torre al naturale, aperta e finestrata di tre del campo;
nel terzo a un lupo rapace di nero, unghiato e lampassato del primo”
La stella, diffuso simbolo mariano nell’iconografia della Chiesa, è qui rappresentata sopra le onde del mare e assume quindi il significato della “Stella maris”, uno dei tanti titoli assegnati a Maria, la nostra Madre Celeste; questa definizione mariana, cara alle genti di mare, è ricordata nelle parole di san Bernardo di Chiaravalle che nell’ XII secolo scrisse: «Se i venti della tentazione crescono, se sei spinto contro gli scogli delle tribolazioni, guarda alla stella, invoca Maria!».
Questa immagine vuole ricordare la diocesi di origine di Mons. Soddu, Sassari, affacciata sul mare e la Sardegna tutta, circondata dalle acque del Mediterraneo.

La torre vuole ricordare la diocesi di origine del vescovo, Sassari, il cui nome antico era Turris Lìbisonis (attualmente Porto Torres) e, inoltre, il paese natale del Vescovo, Chiaramonti, che nel proprio stemma reca appunto l’immagine di questo antico edificio.

Tra i miracoli attribuiti a San Francesco vi è quello del lupo di Gubbio che, secondo i “Fioretti di San Francesco” di Ugolino da Brunforte, (XIII-XIV sec.) terrorizzava gli abitanti umbri fino a quando fu ammansito e domato dal Santo. Tale figura, ripresa nello stemma, è uno dei simboli di San Francesco e vuole pertanto rammentare il nome del Vescovo.
I colori dello scudo sono l’oro e il rosso: l’oro è il primo tra i metalli nobili, simbolo quindi della prima delle Virtù: la Fede. È grazie alla Fede che possiamo comprendere il mistero di salvezza che il Padre ci riserva mentre il rosso è il colore del sangue, della carità, dell’amore intenso e assoluto del Padre che invia il Figlio a versare il proprio sangue per la nostra redenzione. Questa Virtù è particolarmente cara a Mons. Soddu, anche in riferimento all’incarico di Direttore Nazionale della Caritas da lui ricoperto fino alla nomina a Vescovo.

IL MOTTO
IN OMNIBUS CARITAS
Le parole scelte da Mons. Soddu come proprio motto episcopale sono tratte da un famoso detto latino: «In necessariis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas» spesso attribuita, forse erroneamente, a sant’Agostino d’Ippona e, citata da San Giovanni XXIII nella sua prima Enciclica Ad Petri cathedram. La traduzione italiana è “unità nelle cose necessarie, libertà in quelle dubbie, carità in tutte”.