Roger Waters vorrebbe riattaccare la corrente all’ambasciata del Venezuela a Washington. E dice la verità sulla cospirazione contro Maduro

Come coraggiosamente ha fatto il cardinale Krajevski al palazzo dell’Enpas-ex Inpdap occupato a Roma, anche il grande musicista e cofondatore dei Pink Floyd Roger Waters vorrebbe riattaccare la corrente all’ambasciata del Venezuela a Washington dove proprio come a Roma l’hanno staccata per ficcare la resistenza degli occupanti.

Waters infatti ha diffuso sui social network un video, nel quale ha espresso il suo sostegno agli attivisti pacifisti che presidiano l’Ambasciata del Venezuela a Washington, per impedire l’ingresso del personale illegalmente nominato dal presidente autoproclamato, Juan Guaidó.

Nella registrazione Waters appare nel buio con una candela per mostrare solidarietà alle persone che rimangono senza energia elettrica nella sede politica del Venezuela nella capitale degli Stati Uniti.

L’artista ha dichiarato che davanti all’ambasciata ci sono “teppisti che minacciano gli attivisti cercando di creare un blocco dell’Ambasciata” per espellere queste persone dalla proprietà.

Waters ha ricordato quali sono le misure già adottate per convincere gli attivisti pacifisti ad abbandonare la sede politica: azioni di attivisti antagonisti, sostenuti dal governo degli Stati Uniti, volte ad impedire la consegna di cibo nell’edificio; taglio elettricità, ordinata dal Segretario di Stato americano, Mike Pompeo, seguita poi dall’interruzione della fornitura di acqua potabile. Azioni, quelle delle autorità americane, “del tutto illegali e che violano completamente tutte le leggi internazionali” ha detto il grande musicista, ricordando poi che “l’ambasciata venezuelana è di proprietà sovrana del popolo venezuelano e delle autorità del paese sudamericano”.

Il musicista dei Pink Floyd ha rimarcato come Washington abbia già effettuato diversi tentativi di rovesciamento militare del governo del Venezuela nelle ultime settimane. Tuttavia, tutti i tentativi di golpe sono “falliti miseramente perché il popolo venezuelano crede nella rivoluzione bolivariana e non ha assolutamente alcuna intenzione di dare questo sistema ad un burattino come Guaidó”, ha affermato Waters.

Roger Waters ha accusato il leader dell’opposizione di “essere stato preparato” a “comportarsi come un burattino” a favore del governo degli Stati Uniti, che “non ha mai superato il fatto” che le loro società hanno perso il controllo sul petrolio venezuelano con l’arrivo di Hugo Chávez al potere e da allora cercano di recuperarlo.

“Se lasceremo che Pompeo, Trump e gli altri all’Abrams se la cavino con tutto questo, non andremo da nessuna parte, devi fermarli”, ha concluso.