Catechesi sulle Parabole: La Parabola del fico sterile. 6 Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7 Allora …Altro
Catechesi sulle Parabole: La Parabola del fico sterile.

6 Diceva anche questa parabola: «Un tale aveva piantato un albero di fichi nella sua vigna e venne a cercarvi frutti, ma non ne trovò. 7 Allora disse al vignaiolo: “Ecco, sono tre anni che vengo a cercare frutti su quest’albero, ma non ne trovo. Taglialo dunque! Perché deve sfruttare il terreno?”. 8 Ma quello gli rispose: “Padrone, lascialo ancora quest’anno, finché gli avrò zappato attorno e avrò messo il concime. 9 Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no, lo taglierai”». (Luca 13,6-9)

Insegnamento - Messaggio teologico:
Il giudizio è certo, ma Dio ha pazienza.

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La Parabola del fico sterile usa l'immagine dell'albero del fico per annunciare al tempo stesso l'esigenza da parte del Padre di vedere negli uomini frutti buoni, e la misericordia che il Padre vuole usare all'umanità attraverso il Cristo.

Messaggio

Il riferimento principale della parabola è l'infedeltà di Israele: il tempo finale è ormai presente (cfr. l'oggi di Lc 4,21), e l'iniziativa di Gesù è l'estrema chiamata alla conversione offerta dall'amore di Dio a Israele. L'opera di Gesù, simboleggiata nella richiesta del vignaiolo, è intercessione per il popolo.

La comunità ecclesiale a cui Luca si rivolge potrebbe incorrere nella stessa infedeltà di Israele, e pertanto deve prendere atto anch'essa dell'urgenza quotidiana della conversione.

Esegesi

La presenza del fico nella vigna risponde alle conoscenze che abbiamo dell'ambiente: era comune piantare un albero da frutto in mezzo alla vigna; la cura di quello era affidata al vignaiolo al servizio del proprietario. Le vigne poi erano luoghi particolarmente adatti per il fico, ed è pertanto giustificata l'aspettativa dei frutti da parte del proprietario.
L'albero di fico era già nei profeti un'immagine di Israele: Os 9,10; Mi 7,1; Ger 8,13. In particolare, le citazioni di Michea e Geremia si riferiscono a fichi infruttuosi, in riferimento all'infedeltà del popolo di Dio.
L'accenno alla vigna richiama Is 5,1-7, dove il profeta si muove nell'ottica di una paziente attesa da parte di JHWH.
L'indicazione dei tre anni è letta da alcuni esegeti in riferimento alla durata del ministero pubblico di Gesù così come si può calcolare in base ai dati del Vangelo secondo Giovanni, ma l'assenza di indicazioni esplicite nell'ultimo evangelista rende tale riferimento poco probabile.
La risposta del vignaiolo/contadino prende posizione rispetto a una conclusione che potrebbe nascere dalla lettura della pericope precedente (13,1-5), dove Gesù legge alcune disgrazie come chiamate alla conversione. L'effetto di morte che tali disgrazie hanno prodotto potrebbe far pensare che è ormai troppo tardi, e che Dio si è stancato di attendere; la parabola annuncia invece la pazienza di Dio, e lascia quindi aperto il tempo per la conversione.
La parabola non permette però neppure di pensare che c'è sempre tempo e che la pazienza di Dio è senza limiti: Dio è certamente paziente, ma l'uomo non può programmarla o fissarne scadenze.
Il contadino chiede un'attesa per quest'anno: è il tema dell'anno di grazia (cfr. Lc 4,19), da ricollegare agli annunci del giubileo (Lev 25,8-17), che prevedevano la liberazione degli schiavi e la restituzione della terra ai proprietari originari.
Come altrove (Padre Misericordioso, Lc 15,11-32), la parabola viene interrotta prima della fine: il lettore non sa cosa è avvenuto alla fine di quel fico: c'è ancora spazio per il ritorno di Israele.
L'abbattimento degli alberi sterili era un noto simbolo del castigo divino (cfr. Lc 3,9)

La parabola del fico sterile e il miracolo del fico seccato

La parabola può essere accostata al miracolo, riportata dagli altri sinottici, del fico maledetto da Gesù e seccato fin dalle radici (Mt 21,18-22; Mc 11,12-14.20-25) durante la Settimana Santa. Parte degli esegeti ritengono che il fatto alla radice della parabola e del miracolo sia lo stesso, ma di fatto l'insegnamento è ben diverso:

- La parabola è un incitamento alla conversione. Luca parla di un fico sterile, oggetto di nuove cure da parte dei coltivatori.

- Diversamente, il gesto di maledizione di Gesù in Matteo e in Marco indica che il destino di Israele e di Gerusalemme è già segnato.

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Le fonti sono state prese da Cathopedia

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