Mese del SS.Rosario B. ALANO DELLA RUPE, REDIVIVUS (Riportato alla Luce) Libro V: GLI ESEMPI: Esempi di uomini devoti. "Il Rev. Padre, Fra Pietro, Priore Certosino." "Nella prima Certosa, che è posta …Altro
Mese del SS.Rosario B. ALANO DELLA RUPE, REDIVIVUS (Riportato alla Luce) Libro V: GLI ESEMPI: Esempi di uomini devoti.

"Il Rev. Padre, Fra Pietro, Priore Certosino."

"Nella prima Certosa, che è posta nella Diocesi Grazionapolitana, e che è la madre e l’origine di tutti i Monasteri dell’Ordine Certosino, si era recato un Priore del medesimo Ordine, e rimaneva assai a lungo in preghiera, avendo votato la sua vita al Signore Gesù.
Egli, inginocchiandosi davanti all’Altare, pregava a lungo per la liberazione dalle avversità, che, gravemente opprimevano il suo Monastero.

Infatti, il suo Monastero, (che era) dalle parti del Regno di Spagna, era attaccato assai duramente dalle guerre e oppresso dai potenti, tanto che tutti i redditi ed i beni del Monastero erano divenuti bottino.

Così, mentre egli, giorno dopo giorno, per lo spazio di quindici giorni, continuava a pregare, ecco che, all’improvviso, egli fu rapito in Spirito non come gli capitava
spesso (a motivo della sua grande spiritualità), ma in modo diverso, e vide apparirgli in visione il Signore Gesù Cristo nella Gloria sublime della Passione, che portava quindici armi di eccezionale bellezza, ossia, cinque giavellotti, cinque aste, e cinque lance, che erano tutte tinte di rosso dal Sangue di Cristo, e brillavano come stelle.

A lui, (Gesù), il Santissimo Figlio di Maria, disse:
“Non temere, Pietro, con queste armi, infatti, vincerai tutte le avversità”.
E quegli (rispose) a Lui con tremore: “O Signore, che cosa indicano queste armi tanto gloriose?”.
Il Signore gli disse:
“Sono le quindici grandezze della preghiera del Pater Noster, che sono capaci di liberare da ogni contrarietà.
Va, dunque, e predica il Mio Rosario, e parlane con i tuoi; e subito sentirai il mio aiuto”.

E gli rivelò, allora, compiutamente, quali e quante erano le virtù così straordinarie.
E, lodandole, dopo essere ritornato nella sua terra, in breve tempo, tutti i (suoi) nemici andarono in rovina, i saccheggiatori restituirono le cose sottratte, i suoi Religiosi ripresero coraggio; un’altra volta, essendo entrati nel Monastero dei ladri, per saccheggiare i campi e le vigne, all’improvviso (alcuni di essi) impazzirono, (altri divennero) indemoniati, (altri ancora) divennero paralizzati, e non riuscivano ad uscire, né muoversi da quel luogo, finché non si pentirono, e chiesero umilmente perdono al medesimo Priore. Essi erano più di 500 Cavalieri.

Queste cose narrò Giovanni del Monte, che asseriva che questo Certosino fosse stato un suo consanguineo."

IL SANTISSIMO ROSARIO: IL SALTERIO DI GESU’ E DI MARIA
Volume V: Opere complete del Beato Alano della Rupe o.p.:
B. ALANO DELLA RUPE, REDIVIVUS (Riportato alla Luce)
Appendice al Libro IV: I XV MISTERI DEL ROSARIO
Libro V:
GLI ESEMPI


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