Fatima.
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PADOVA, DECISIONE RIBALTATA: LAVORATORI NON VACCINATI DI NUOVO SOSPESI

7 Agosto 2022
Franz Becchi


Un giudice aveva deciso il reintegro di alcuni lavoratori sospesi, ma ora tre magistrati li hanno rispediti a casa. Un calvario giuridico senza fine, quello cui stanno andando incontro da mesi lavoratori ingiustamente sospesi per il semplice fatto di non essersi somministrati il vaccino anti-Covid. Il tribunale del Lavoro, riunito in forma collegiale, ha sconfessato le decisioni di Roberto Beghini e ha annullato le sue ordinanze che avevano costretto la casa di cura Opera della provvidenza Sant’Antonio, a Padova, a reintegrare un’operatrice sanitaria e un centralinista, sospesi senza stipendio per aver rifiutato il vaccino anti-Covid. Lo riporta il Corriere del Veneto.

L’ordinanza del Tribunale di Padova

La pronuncia del giudice del Tribunale di Padova Roberto Beghini era arrivata alla fine di aprile 2022.La garanzia che la persona vaccinata non sia infetta è pari a zero”, aveva sottolineato il giudice, ritenendo quindi che l’obbligo di vaccinazione imposto ai lavoratori fosse in contrasto con la Costituzione, in particolar modo con il principio di eguaglianza di tutti i cittadini (articolo 3 della Costituzione) e con il principio di scegliere liberamente i trattamenti sanitari a cui sottoporsi, sancito dall’articolo 32 della carta costituzionale.

Nonostante il vaccino sia stato introdotto con la premessa che fermasse i contagi, l’esperienza empirica ha presto mostrato che questi preparati non limitano le infezioni. Inoltre, la carica virale tra vaccinati e non, è pressoché uguale, come sottolineato in diversi studi scientifici, ad esempio pubblicati sulla rivista The Lancet.

Tre magistrati ribaltano la decisione

Rispondendo ai reclami della residenza ospedaliera e dell’avvocato Marco Burighel, la prima sezione civile del tribunale di Padova ha annullato quanto stabilito mesi prima da Beghini. Stando ai tre giudici del collegio, non sarebbe compito del magistrato del Lavoro valutare le scelte legislative, e quindi le sue argomentazioni sarebbero „del tutto irrilevanti“. Il trio togato ribadisce poi che i vaccini anti-Covid non sarebbero terapie „sperimentali“, ma autorizzate tanto da Roma quanto da Bruxelles. Forse i giudici scordano che gli attuali vaccini contro la Covid sono approvati in via emergenziale e godono quindi di trial clinici estremamente semplificati, probabilmente un piccolo dettaglio che è sfuggito ai giudici.

Un duro colpo per i lavoratori ingiustamente sospesi

I tre giudici si sono poi appellati alle sentenze del Consiglio di Stato che confermavano l’imposizione di altri vaccini in passato, come quelli contro rosolia, morbillo, parotite, varicella. Il collegio ha inoltre specificato che “dai recenti dati dell’ISS emerge che i vaccini contribuiscono a ridurre la circolazione del virus e la possibilità che muti”, un fatto che risulta ormai difficile da dimostrare, considerando l’impennata di casi e decessi estivi molto più alti delle estati senza vaccino. Il ribaltamento della precedente pronuncia del Tribunale di Padova è un duro colpo per coloro che si sono visti revocare il primo diritto citato nella Costituzione, nel caso di rifiuto a un farmaco che „funzonicchia“.

PADOVA: LAVORATORI NON VACCINATI DI NUOVO SOSPESI (byoblu.com)