Amareggiato, ripropongo quanto segue. Come bene esprimeva Tertulliano, il concepito è già una “persona”. Si tratta di una verità comprensibile anche solo razionalmente, valida e vincolante tanto per credenti quanto per non credenti. Secoli più tardi, lo riaffermava il Vescovo s. Vincenzo di Lerins, servendosi di un esempio semplice e pratico (la crescita del nostro corpo) che ripropongo in altra …More
Amareggiato, ripropongo quanto segue. Come bene esprimeva Tertulliano, il concepito è già una “persona”. Si tratta di una verità comprensibile anche solo razionalmente, valida e vincolante tanto per credenti quanto per non credenti. Secoli più tardi, lo riaffermava il Vescovo s. Vincenzo di Lerins, servendosi di un esempio semplice e pratico (la crescita del nostro corpo) che ripropongo in altra forma. Guardo la mia mano rugosa di settantenne, mano della “mia persona” (unica e irripetibile fra tutti gli uomini del passato, presente e futuro), soggetto di diritti inalienabili e indisponibili, tra i quali il primo è il diritto alla vita, che li comprende tutti. E’ questa medesima mano che, robusta, quando ero quarantenne, sollevava pesi in un’impresa edile: stessa mano, stessa persona, stesso diritto alla vita; la stessa mia mano che, delicata, da ventenne, scriveva lettere d’innamorato all’amata: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che a sei anni, esile, scriveva le prime lettere dell’alfabeto, poi le prime parole: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che, nato da pochi giorni, paffuta, afferrava il petto della mamma per succhiarne il latte: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Mano che, nel grembo della mamma, già formata, si succhiava il pollice: stessa mano, stessa persona, stessi diritti. Ed è anche questa stessa mia mano che, anche se ancora informe, già mi apparteneva quando, appena concepito, m’affacciavo alla vita e chiedevo solo che mi si dessero il tempo e le condizioni per crescere, sviluppare la mia vita, trascorrerla nelle sue diverse epoche e vicende, la medesima vita di cui godo ora, settantenne. M’avessero abortito, m’avrebbero ucciso. Questo dice che il concepito è già persona umana e chiede solo che gli si riconosca il diritto di vivere che già gli appartiene, e che gli si concedano le condizioni dignitose per trascorrerla fino al suo compimento. Dunque, razionalmente, ogni concepito è una persona sulla cui vita non è lecita alcuna facoltà di decidere se accogliere o sopprimere, non in nome di una fede religiosa ma in nome del diritto umano e inalienabile alla vita stessa. Quel piccolo essere che l’amore di papà e mamma m’ha fatto apparire nel grembo materno, e che molti insistono a chiamare “grumo di cellule”, e papa Bergoglio, disgraziatamente (!!!), “essere umano forse non ancora persona”, in realtà, ero io, solo io, persona umana, unico e irripetibile fra i miliardi di persone che sono apparse o che appariranno nell’intera famiglia umana. L’avessero soppresso, avrebbero ucciso me, la stessa persona che ora, settantenne, sta scrivendo, e che allora chiedeva solamente che gli si rispettasse quel diritto alla vita che appartiene alla vita stessa, il diritto di crescere, il diritto di essere accolto. E’ vero: non avrei mai potuto rivolgere ad alcuno l’accusa di omicidio, ma è certo che questa verità sarebbe rimasta in eterno, indelebile allora, oggi e sempre, cancellabile solo dal perdono di Colui che è l’Eterno e l’Autore della vita. Con buona pace di Bergoglio!!!
Se fosse così semplice come si illude lei, pensa che uno come Giovanni Paolo II non avrebbe scritto “è persona”? Invece ha scritto, onestamente, “come persona”. Ma lei, invece di chiedersi umilmente il perché e approfondire un minimo la questione, si amareggia e presume di argomentare in maniera rigorosa. Ma perché tanta oggettiva presunzione? Le faccio un solo esempio: lei scrive “in realtà,…More
Se fosse così semplice come si illude lei, pensa che uno come Giovanni Paolo II non avrebbe scritto “è persona”? Invece ha scritto, onestamente, “come persona”. Ma lei, invece di chiedersi umilmente il perché e approfondire un minimo la questione, si amareggia e presume di argomentare in maniera rigorosa. Ma perché tanta oggettiva presunzione? Le faccio un solo esempio: lei scrive “in realtà, ero io, solo io, persona umana, unico e irripetibile fra i miliardi di persone che sono apparse o che appariranno nell’intera famiglia umana”. Ne è così sicuro? Col senno di poi era certamente lei, ma in teoria da quello stesso “grumo” potevano venir fuori più persone umane. Nei primissimi giorni, infatti, esiste la totipotenzialità. Le basta? San Tommaso d’Aquino direbbe che bisogna stare attenti nel voler convincere gli avversari con argomenti deboli perché in tal modo si potrebbe confermarli maggiormente nei loro errori.
Una distinzione inopportuna, fatta alla Bergoglio ecc. ecc. ma che non può essere liquidata con la semplicioneria con cui lo fa la Bussola. Chi conosce il testo dell’Evangelium vitae di Giovanni Paolo II (mi rivolgo a quelli per i quali la parola del Papa in una enciclica merita attenzione e non per i vari neo-modernisti ex ultramontanisti ecc. per i quali il papato è un optional al quale si può …More
Una distinzione inopportuna, fatta alla Bergoglio ecc. ecc. ma che non può essere liquidata con la semplicioneria con cui lo fa la Bussola. Chi conosce il testo dell’Evangelium vitae di Giovanni Paolo II (mi rivolgo a quelli per i quali la parola del Papa in una enciclica merita attenzione e non per i vari neo-modernisti ex ultramontanisti ecc. per i quali il papato è un optional al quale si può fare riferimento o meno nella misura in cui lo si ritiene conveniente), infatti, opera una distinzione analoga che è di grande onestà intellettuale e che evita di mescolare indebitamente piani diversi (cf. EV, n. 60).
«L’essere umano va rispettato e trattato come una persona fin dal suo concepimento e, pertanto, da quello stesso momento gli si devono riconoscere i diritti della persona, tra i quali anzitutto il diritto inviolabile di ogni essere umano innocente alla vita» (Evangelium Vitae, 60).
Esatto. Non potendo impegnarci dal punto di vista scientifico e filosofico col dire che è una persona, possiamo e dobbiamo però ricordare che va trattato come una persona fin dal suo concepimento.
@Giorgio Tonini La sua prima frase mostra che, oltre a non essere un teologo, non è nemmeno un filosofo. Da come si pone, però, si suppone che lei pensi di esserlo e perciò... amen. Magari siamo solo di due squole diverse La lascio ai dialoghi con il baccalaureato