14:27
Spiegazione di "non ci indurre in tentazione" del grande padre Mariano da Torino. Venerabile Mariano da Torino, cappuccino Mariano è il nome che il prof. Paolo Roasenda scelse quando divenne frate …Altro
Spiegazione di "non ci indurre in tentazione" del grande padre Mariano da Torino.

Venerabile Mariano da Torino, cappuccino

Mariano è il nome che il prof. Paolo Roasenda scelse quando divenne frate cappuccino a 34 anni nel convento di Fiuggi (Frosinone). Cambiò il nome di battesimo, secondo l'uso dei cappuccini, e scelse questo nuovo - Mariano - "per onorare - scrisse poi - Colei cui tanto devo. Penso con gioia che ogni volta che fanno il mio povero nome, risuona qualcosa di Lei".

Fu sacerdote e religioso cappuccino, conferenziere in ogni parte d'Italia e all'estero. Parlava nei cinema, nei teatri e nelle piazze. Per 17 anni - dal 1955 al 1972, anno della sua morte - tenne alla televisione tre rubriche: "La posta di Padre Mariano", "In famiglia", "Chi è Gesù", con indici altissimi di ascolto. Il martedì era l'appuntamento televisivo con Padre Mariano, che appariva sorridente e sereno sul piccolo schermo con il saluto francescano: "Pace e bene a tutti!".

Era stato professore di lettere classiche nei licei statali di Tolmino, Pinerolo, Alatri e Roma (Umberto I e Mamiani). Fin da ragazzo fu iscritto all’Azione Cattolica e il Cardinale Vicario lo nominò Presidente della Gioventù Romana di Azione Cattolica. Pubblicò libri ed articoli di cultura classica e di istruzione religiosa.

Fu cappellano negli ospedali romani di Santa Maria della Pietà, Santo Spirito in Sassia e nel carcere di Regina Coeli. Si laureò in teologia e visse i suoi giorni di fede operosa nel convento romano dell'Immacolata Concezione in via Vittorio Veneto, 27, dove sono stati trasportati i suoi resti mortali che sono diventi punto di riferimento di fede per tantissime persone.

Sulla sua tomba ci si raccoglie in preghiera tutti i martedì, giorno in cui andavano in onda le sue trasmissioni, per ringraziare e chiedere la protezione del "cappuccino del video".

Il Card. Ugo Poletti nel giorno dei funerali, 29 marzo 1972, nella basilica di San Lorenzo fuori le mura, lo ha ricordato come l'amico degli umili i quali capivano ciò che lui diceva, l'amico degli afflitti che nelle sue parole trovavano consolazione e incoraggiamento, l'amico degli smarriti e degli incerti che ritrovavano ancora la ragione di vivere, di lottare e vincere.

L’11 maggio 1991, si è concluso il processo diocesano per la sua canonizzazione alla presenza del card. Camillo Ruini e il 22 gennaio 1993 la Congregazione per le Cause dei santi ne ha confermato la validità giuridica. Il 29 giugno 1996 è stata stampata la “Positio super virtutibus”, che costituisce una fase decisiva nelle Causa di Canonizzazione del “Frate della TV”.

Riconosciuta l'eroicità delle virtù, è stato dichiarato venerabile il 15 marzo 2008.
Massimo M.I.
È da trent'anni che prego : non permettere che cado nella tentazione. Senza sapere il greco, il latino, l'ebraico ciò preso, grazie Gesù