RINNOVATA PROFESSIONE DI FEDE DI FRANCESCO D’ERASMO.

2 Aprile 2020 Pubblicato da

Marco Tosatti

Carissimi Stilumcuriali, ho ricevuto questo messaggio da don Francesco d’Erasmo, che voi conoscete perché aveva, qualche tempo fa, scritto una lettera aperta al Pontefice, e ai vescovi per chiedere che le chiese fossero riaperte ai fedeli, anche in tempo di pandemia del Coronavirus. Don Francesco è un sacerdote sincero, e profondo e integrale nella sua fede. Questo suo messaggio è particolarmente importante e grave. L’ha già pubblicato sul suo sito, ma come vedrete desidera che quello che sente e pensa abbia una diffusione la più ampia possibile. E per questo ha chiesto che fosse pubblicato su Stilum Curiae. Buona lettura.

§§§

 

 RINNOVATA PROFESSIONE DI FEDE DI FRANCESCO D’ERASMO

 

Supplico umilmente chi ne ha la possibilità di dare massima diffusione a questo mio scritto, liberandoli contestualmente da ogni responsabilità personale in merito al contenuto, affinché esso possa davvero pervenire ai suoi destinatari, in particolare:

A Sua Santità Papa Benedetto XVI, a tutti i vescovi e fedeli laici della Chiesa Cattolica, a tutti gli uomini di buona volontà,

io, Francesco d’Erasmo, nato a Milano il 29 gennaio 1974, battezzato il 10 febbraio 1974, ordinato presbitero della Santa Chiesa Cattolica Apostolica Romana a La Storta il 26 giugno 1999, residente in Tarquinia, VT, al noto indirizzo, nel pieno possesso delle mie facoltà, dopo avere per lunghi anni ponderato davanti a Dio questo passo, pienamente consapevole delle conseguenze che esso può comportare,

nel rinnovare la mia fede, professata dai miei genitori e padrini nel mio Battesimo, rinnovata da me medesimo nell’Ordinazione Diaconale e Presbiterale, nel ricevere l’incarico di Parroco nel 2017, come in tutto l’esercizio del mio ministero a servizio della Santa Chiesa Cattolica, precedente e seguente, anche per lettera e pubblicamente,

preciso esplicitamente che rinnovo la mia Professione di Fede obbligatoria secondo la formula richiesta per chi assume un Ufficio nella Chiesa, a norma dei Canoni,

in particolare rinnovo esplicitamente quanto proposto a giurare nel cosiddetto Giuramento Antimodernista prescritto da San Pio X il 1 settembre 1910,

ed esplicitamente preciso quanto di seguito esposto, come parte integrante e inseparabile di tale mia professione di fede.

Riconosco davanti a Dio di non poter più rimanere nel silenzio e nemmeno nell’implicita allusione su quanto qui vengo a dichiarare. Domando perdono a Dio e agli uomini se la mia esitazione fino a questo momento fosse stata colpevole, benché animata da buona fede, nel timore che  le conseguenze di questo atto per il bene della Chiesa non fossero buone.

Non posso più tacere la certezza di quello che Dio mostra agli occhi della mia intelligenza e del mio cuore, alla mia coscienza, altrimenti sarei complice del male che ne deriva:

RICONOSCO E DICHIARO PUBBLICAMENTE DAVANTI A DIO E TUTTI GLI UOMINI

CHE colui che attualmente siede sulla Cattedra di Pietro col nome che si è attribuito di Francesco, Jorge Mario BERGOGLIO, NON APPARTIENE ALLA COMUNIONE DELLA SANTA CHIESA CATTOLICA, E’ ANATEMA, SCOMUNICATO, PERCIO’ NON È VERO PAPA DELLA CHIESA CATTOLICA.

Sono consapevole che solo Dio ha l’autorità per destituire un pontefice.

Ricordo però che chiunque nella Santa Chiesa cade nell’eresia perde perciò stesso l’Ufficio.

Jorge Mario Bergoglio è incorso in molteplici gravissime eresie, fino a toccare l’apostasia stessa della fede, attraverso dichiarazioni e documenti da lui pubblicati e dichiarazioni a lui attribuite e non smentite, quand’anche non pronunciate “ex cathedra”, confondendo con tali atti la fede dei fedeli, abusando della fede e obbedienza che essi hanno verso il legittimo Successore di Pietro, tollerando, alimentando e incentivando nella prassi della Chiesa eresie e peccati contro la Morale Cattolica, altrettanto se non più gravi, anch’essi giunti fino a toccare l’apostasia, e punendo non di rado chi a tutto ciò si è opposto.

Ricordo tra i più recenti il grave peccato di idolatria nel culto di venerazione a un idolo pagano commesso nella Basilica di San Pietro alla sua presenza, mai smentito o sconfessato da lui, che anzi ha deplorato e sconfessato pubblicamente chi pubblicamente si è opposto a tale gravissimo sacrilegio. Ricordo la negazione della Divinità di Gesù Cristo e dell’Inferno in interviste pubblicate a nome suo e mai smentite chiaramente. Ricordo la negazione in atto pubblico e solenne di Gesù Cristo Unico Salvatore dato da Dio agli uomini.

Ringrazio Dio per avermi donato la certezza della improrogabilità di questo mio atto attraverso i fatti di questi giorni e la liturgia di oggi, come vengo a descrivere, non per mia giustificazione, ma per aiuto a chi vuole conoscere la verità.

La subdola insinuazione che ci sia una autorità che possa dispensare i fedeli dal Precetto Pasquale, è infatti il peccato di idolatria più grave mai visto. Esso pone l’autorità di Dio al di sotto di un’altra autorità proprio nel cuore del Culto dovuto a Dio dalla Santa Chiesa Cattolica per la santificazione dei fedeli.

L’uomo si erge al di sopra di Dio stesso!

Questo peccato era già presente in molti altri atti di Bergoglio, specialmente in merito alla disciplina dell’accesso ai Sacramenti e agli Uffici ecclesiastici, ma sempre era possibile, a chi lo volesse, non collaborare personalmente in tali sacrilegi.

In questo momento il suo esercizio abusivo dell’Autorità, conferita da Cristo stesso a Pietro per confermare la fede dei fratelli, comporta l’impedimento anche fisico ai fedeli a poter obbedire al comando di Dio santificando la Pasqua. E questo in virtù di una presunta obbedienza a un potere politico, che però non ha autorità legittima sugli atti di culto.

In questa situazione è evidente che un vescovo vestito di bianco si trova nel ruolo di Nabucodonosor di fronte ai tre fanciulli, creando una confusione senza precedenti nella coscienza dei fedeli.

Questo è l’abominio della desolazione. Questa non può essere riconosciuta in altro modo che come una grande apostasia della Verità e della Fede, che avviene per la responsabilità diretta di colui che il mondo vede come il Successore di Pietro, Vicario di Cristo.

Questo è negare che Gesù solo è la Via, la Verità, e la Vita, e quindi è negare che Egli è Dio, “il Figlio di Dio venuto nella carne”.

Proteggere, o presumere di proteggere, la salute o il rispetto dell’ordine politico (o forse proteggere da pericoli che segretamente vengono minacciati e il Popolo di Dio non conosce) non sarà mai più importante che proteggere i fedeli dalla disobbedienza a Dio!

Gesù non così ha comandato. Chi non dà a Dio quel che è di Dio, non può nemmeno dare a Cesare quel che è di Cesare. Costui dà a Cesare quel che è di Dio.

Gesù questo non lo ha fatto!

Sono consapevole che in questa situazione sia difficile ravvedere una soluzione. Non spetta a me d’altro canto il cercarla, non avendo io l’autorità per farlo.

Ricordo però a chi ha questa autorità, anzitutto, che “nulla è impossibile a Dio”.

Ricordo altresì che “se taceranno costoro grideranno le pietre”. Alcune pietre hanno già gridato, ma la gerarchia della Chiesa pare essere stata sorda in molti suoi membri. Speriamo che non gridino ancora!

Ai fedeli che riconoscono la verità di quanto affermo, ma sono sconcertati dalle conseguenze, ricordo che il Signore ha promesso che non abbandonerà mai la Sua Chiesa.

Il primo che ci ha annunciato la venuta di questi avvenimenti è Gesù nel Vangelo, e tutto il resto del Nuovo Testamento ci dice che di mezzo a noi sarebbero sorti i nemici della vera fede.

Preciso che i sacramenti amministrati nell’ambito della Chiesa Cattolica rimangono validi, come sono validi da secoli quelli amministrati in altre Chiese che pure non hanno goduto della piena comunione col legittimo Successore di Pietro. Così anche gli atti di governo, che, qualora non validi, possono sempre essere sanati, o comunque corretti con altri atti validi.

La Santa Chiesa è fondata sulla fede dell’Apostolo Pietro, e questa non potrà mai venir meno!

Se qualcuno, che ha l’autorità per intervenire, potesse essere trattenuto dal timore delle conseguenze per i fedeli, come è avvenuto per me fino ad oggi, ricordo la testimonianza dei tre fanciulli nella fornace, o di Susanna, come di tutti i Santi di Dio, specialmente i Martiri: “Meglio per me essere ucciso, che peccare contro il mio Dio”. I veri fedeli cattolici hanno ancora questa perseveranza, e spesso ancora oggi, nel nascondimento, la esercitano con sacrifici enormi, fino ad offrire la stessa vita. Essi non si sentono abbandonati se i loro corpi vengono a trovarsi in potere agli uomini che possono ucciderli, ma si sentono abbandonati dai loro pastori se la loro fede viene messa in balia dell’inganno di satana.

Ricordo nuovamente a me e a tutti i cristiani, attraverso la parola di San Paolo Apostolo, il pericolo di essere complici dell’attuale grande apostasia: «Mi meraviglio che, così in fretta, da colui che vi ha chiamato con la grazia di Cristo voi passiate ad un altro Vangelo. Però non ce n’è un altro, se non che vi sono alcuni che vi turbano e vogliono sovvertire il Vangelo di Cristo. Ma se anche noi stessi, oppure un angelo dal cielo vi annunciasse un Vangelo diverso da quello che vi abbiamo annunciato, sia anàtema! L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi annuncia un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema! Infatti, è forse il consenso degli uomini che cerco, oppure quello di Dio? O cerco di piacere agli uomini? Se cercassi ancora di piacere agli uomini, non sarei servitore di Cristo!»

Lo stesso Pietro, di cui Bergoglio abusa il ruolo, diceva ai Sommi Sacerdoti del Sinedrio: “Bisogna obbedire a Dio invece che agli uomini”.

Due anni fa scrissi un brano allusivo, riferendomi alle parole di Daniele davanti a Susanna, e sovrapponendo un’immagine delle Lacrime di Sangue della Madonnina di Civitavecchia, e lo pubblicai a mezzo internet, all’indirizzo www.mt715.simplesite.com, perché fosse visibile davanti a tutti. Questo fu il tentativo di testimoniare quanto ora affermo, nel modo più implicito possibile, convinto di evitare le conseguenze dannose per la Chiesa che una affermazione esplicita avrebbe potuto causare.

Ora è il momento di dire esplicitamente quello che esprimevo, e perciò anche di spiegare l’allusione:

“Sono innocente del sangue di questa donna”.

Daniele decise di non essere complice attraverso il silenzio dell’uccisione dell’innocente Susanna.

Io non voglio essere complice col mio silenzio del Sangue della Chiesa Cattolica, perché il sangue sta per la vita, e la Vita della Chiesa Cattolica è la Sua Fede in Gesù Cristo. La Vergine Maria è immagine e modello della Santa Chiesa. Nella Sua santa Immagine ha pianto Lacrime di Sangue. È il Sangue di Gesù Suo Figlio, come Ella stessa ha dichiarato. È perciò il Sangue della Chiesa stessa, Corpo Mistico di Suo figlio, tremendamente torturata e uccisa nell’apostasia della Sua Fede e della Verità.

Io, Francesco d’Erasmo, sono innocente del Sangue di questa Donna!

Così credo e professo davanti a Dio Padre Onnipotente, a Gesù Cristo Suo Figlio Nostro Signore, che verrà a giudicare i vivi e i morti e il mondo attraverso il fuoco, e allo Spirito Santo di Verità, alla Vergine Maria Madre di Dio e della Chiesa, Regina del Cielo, Immacolata Concezione, ai Santi Apostoli Pietro e Paolo e a tutte le schiere celesti, davanti a tutta la Comunione dei Santi, trionfante, purgante e militante, e davanti a tutti gli uomini di buona volontà.

Così mi aiutino i Santi Vangeli.

Amen.

Francesco d’Erasmo

Diocesi di Civitavecchia-Tarquinia, 1 aprile 2020, vigilia della nascita al Cielo di San Giovanni Paolo II.

 

***

Precisazione indispensabile:

La DICHIARAZIONE da me pubblicata in data 01.03.2020 è un atto strettamente personale, di cui PORTO LA ESCLUSIVA RESPONSABILITA’, dovuto alla esclusiva decisione dello scrivente, senza alcun tipo di coinvolgimento e neppure conoscenza previa di alcuna altra persona al mondo, così come tutti i testi da me pubblicati online suL sito www.mt715.simplesite.com. Anche le foto ivi accostate sono state una iniziativa puramente mia, così come i riferimenti alla Madonnina di Civitavecchia in qualunque forma e contenuto.

In particolare nego alcun tipo di coinvolgimento, anche indiretto, con la Famiglia Gregori di Civitavecchia, protagonista della nota vicenda della Madonnina, in alcun modo, nemmeno marginale.

Il padre spirituale della Famiglia Gregori è Padre Manuel Hernández Jerez, come è noto. Io non sono e non sono mai stato padre spirituale della Famiglia Gregori.

Questa precisazione si rende necessaria per evitare indebite attribuzioni di responsabilità, visto che è invece noto che io ho ricevuto, come del resto chiunque si reca nella loro casa, ospitalità, affetto ed amicizia da questa rispettabilissima famiglia. Ciò però non significa che essi siano in alcun modo responsabili delle mie personali iniziative.

Prego altresì chi ha cortesemente diffuso la mia dichiarazione di diffondere anche questo testo contestualmente ad essa.

Per me questa precisazione è talmente importante, che se non dovesse essere chiara e dovesse danneggiare questa Famiglia innocente, sarei pronto piuttosto a rinnegare tutto quello che ho scritto.

In fede davanti a Dio

Francesco d’Erasmo, 2 aprile 2020, anniversario della nascita al Cielo di San Giovanni Paolo II

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44 commenti

  • Giuseppe ha detto:

    Tutto esatto ,non condivido la validità delle messe e dei sacramenti impartiti nella falsa chiesa,per diversi motivi :
    1) chiunque va a messa con un eretico pecca (San Tommaso d’Aquino)
    2) UBI Petrus ibi ecclesia .
    Il Signore non può alimentare con la Sua Presenza l’opera di Satana.

  • MARIO ha detto:

    Non riesco a capire e giustificare questa esternazione-dichiarazione di don Francesco d’Erasmo, per di più affidata ai social piuttosto che all’autorità competente.
    Queste cose mi rattristano e ho cercato delle risposte…

    La risposta migliore la trovo nel Vangelo:
    “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri; come io vi ho amato, così amatevi anche voi gli uni gli altri.
    Da questo tutti sapranno che siete miei discepoli, se avrete amore gli uni per gli altri.” (Gv 13, 34-35).

    Un’altra risposta mi è suggerita da un post dello stesso don Francesco, pubblicato sul suo blog in data 16.03.2020 dal titolo “Appello a Sua Santità”.
    In questo post, con riferimento al 3° segreto di Fatima, egli riporta alcuni stralci tratti dal libro-biografia di Suor Lucia “Un cammino sotto lo sguardo di Maria”, pubblicato dal Carmelo di Coimbra, con Imprimatur del Vescovo di Coimbra del 23 agosto 2013.
    Di questi stralci mi ha colpito particolarmente, riguardo alla Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria, quanto scrive Suor Lucia in una lettera inviata a Giovanni Paolo II il 29.08.1989:

    “E perché questa pretesa di Dio, che questa consacrazione fosse fatta in unione con tutti i Vescovi del mondo?
    Perché questa consacrazione è un richiamo all’unità di tutti i cristiani – Corpo mistico di Cristo – il cui capo è il Papa, unico vero rappresentante di Cristo in terra, al quale il Signore ha affidato le chiavi del Regno dei Cieli.
    E da questa unione dipende la Fede nel mondo, e la Carità che è il laccio che deve unirci tutti a Cristo, come Egli chiese al Padre: (Gv 17, 21-23).
    Come vediamo, dall’unione dipende la Fede e la Carità, che deve essere il legame della nostra unione in Cristo, il cui vero rappresentante sulla Terra è il Papa”.

    • MARIO ha detto:

      E.C. Nel salvataggio del mio commento sopra, è stato eliminato il passo del Vangelo di Giovanni (Gv 17, 21-23), citato nell’ultimo paragrafo. Ripropongo quindi il relativo capoverso, corretto:

      “E da questa unione dipende la Fede nel mondo, e la Carità che è il laccio che deve unirci tutti a Cristo, come Egli chiese al Padre: “Come Tu o Padre sei in Me e Io in Te, che siano anch’essi in Noi, perché il mondo creda che mi hai mandato… Io in loro e Tu in Me, perché siano perfetti nell’unità e perché il mondo riconosca che Tu mi hai inviato e li hai amati, come hai amato Me.” (Gv 17, 21-23).”

    • Sergio ha detto:

      Condivido in pieno la rinnovata professione di Fede fatta da Francesco d’Erasmo. E capisco anche perché l’abbia affidata ai social, visto che “il pensiero unico” silenzia ogni dissenso al buonismo di questo Papa. È vero che l’unione discende dalla Carità, ma non si disgunge dalla Verità. Nell’antico Testamento Dio divise gli uomini che parlavano una sola lingua e che vollero sfidarLo construendo la Torre di Babele. Il compito del Papa non è quello di riunire tutte le religioni, ma di guidare, e bene, cioè alla salvezza delle anime, il gregge di cui è a capo. Non mi pare che andando contro il Volere di Dio si possa trovare la Carità, in quanto solo in Dio possiamo attingere alla fonte della Carità. Questo Papa sta sbagliando di grosso su più fronti, ma soprattutto sulla Dottrina. Io sto con Cristo e con il Vangelo. Se il Papa va contro Cristo ed il Vangelo, non lo seguirò.

    • Vito Passalacqua ha detto:

      Se non capisci che Bergoglio è un eretico e non può essere riconosciuto come papa, non è colpa di nessuno.
      Noi puoi capire tutto il resto.

  • FRANCESCOMARIA ha detto:

    Carissimo don Francesco sia Lodato Gesù . Condivo, del suo articolo la parte in cui defisce “L’UOMO VESTITO DI BIANCO CON LE SCARPE NERE”, come lo definisco io, cioè Bergoglio, ERETICO. Quello che non condido è la parte in cui dice che i Sacramenti sono validi. Mi spiego:
    Se questa affermazione è valida per sei di Essi, secondo me non può ritenesi valida per il Sacramento dell’Eucarestia. In quanto celebrare la Santa Messa con la formula “in unione con” o quella in cui si recita la frase “conferma nella Fede” non rende valida la Consacrazione e quindi l’Eucarestia, come dicono le Sacre Scritture.
    1) Dice San Giovanni nella 2 lettera versetti 7,10 :”Sono apparsi infatti nel mondo molti seduttori, che non riconoscono Gesù venuto nella carne. Ecco il seduttore e l’anticristo! Fate attenzione a voi stessi per non rovinare quello che abbiamo costruito e per ricevere una ricompensa piena. Chi va oltre e non rimane nella dottrina del Cristo, non possiede Dio. Chi invece rimane nella dottrina, possiede il Padre e il Figlio. Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo, perché chi lo saluta partecipa alle sue opere malvagie.”
    2) Dice San Paolo 2Ts 3:6 :[6]Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi”
    3) Ma l’uomo vestito di bianco con le scarpe nere, è Papa? Secondo quanto dichiarato dal Card. Dannells, e mai smentito da nessuno, no.
    Alla luce di ciò, questo corona virus è da leggere come una disdetta o una grazia, visto che ci impedisce di andare a una messa in unione con un eretico? Non è che questo virus è l’ultima grazia di Nostro Signore prima dell’avvertimento che precederà il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria annunziato a Fatima, a la Salette, alle Tre Fontane, Amsterdam, per citare solo quelle riconosciute in quanto potrei citare anhe Garabandal. Anguera, Italpiranga, Civitavecchia, che tra l’altro Lei ha citato, e di cui parla anche San Luigi Maria Grinion da Montfort nel “VERO TRATTATO DELLA VERA DEVOZIONE A MARIA” su cui ha studiato San Giovanni Paolo II?
    Tra l’altro ieri ricorrevano i quindici anni dalla Sua morte e che nessuna rete teleisiva pubblica e non ha ricordato( solo tv2000 ma in seconda serata). Ma quello ancor più grave che nemmeno il Vaticano, chiamarlo Santa Sede è ricolo, lo ha fatto. Pace e bene, prego per Lei e per tutti i sacerdoti ” dotti” e non.

  • Antonello ha detto:

    Molto coraggioso questo don, ma non so quanto possa servire il suo gesto . Sicuramente è il frutto di un grande travaglio interiore, per il quale (per quel che vale) ha tutta la mia vicinanza e comprensione.

  • Pier Luigi Tossani ha detto:

    Tornando a una realtà più cogente, cito ciò che ha scritto una figura affidabile, qual è S. E. Mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliare di Astana dedicato all’ipotesi del Papa eretico, nella certezza che esso possa arricchire il dibattito e offrire utili elementi di orientamento

    https://www.corrispondenzaromana.it/sulla-questione-di-un-papa-eretico/

    “Sulla questione di un papa eretico

    La questione di come comportarsi con un papa eretico, in termini concreti, non è stata ancora trattata, nell’intera tradizione cattolica, in modo tale da avvicinarsi a qualcosa che assomigli a un vero consenso generale. Finora, né un papa né un Concilio ecumenico hanno formulato dichiarazioni dottrinali rilevanti né hanno emanato norme canoniche vincolanti sull’eventualità di come avere a che fare con un papa eretico durante il mandato del suo ufficio.

    Non vi è alcun caso storico di perdita del pontificato da parte di un papa, durante il suo mandato, a causa di eresia o presunta eresia. Papa Onorio I (625-638) fu scomunicato postumo da tre Concili ecumenici (il Terzo Concilio di Costantinopoli del 681, il Secondo Concilio di Nicea del 787 e il Quarto Concilio di Costantinopoli dell’870) poiché sosteneva la dottrina eretica di quanti promuovevano il Monotelismo, contribuendo così a diffondere questa eresia. Nella lettera con cui confermò i decreti del Terzo Concilio di Costantinopoli, Papa San Leone II (682-683) lanciò l’anatema su Papa Onorio (“anathematizamus Honorium“), affermando che il suo predecessore “non illuminò questa Chiesa apostolica con la dottrina de la tradizione apostolica, ma cercò di sovvertire l’immacolata fede con un empio tradimento” (Denzinger-Schönmetzer, 563).

    Sostieni CR
    Il Liber Diurnus Romanorum Pontificum, una raccolta eterogenea di formulari usati nella cancelleria papale fino all’XI secolo, contiene il testo del giuramento papale, secondo il quale ogni nuovo papa, al suo insediamento, doveva giurare di aver “riconosciuto il Sesto Concilio Ecumenico che colpì con eterno anatema i creatori dell’eresia (monotelita), Sergio, Pirro, ecc., insieme con Onorio” (PL 105, 40-44).

    In alcuni Breviari fino al XVI o XVIII secolo, Papa Onorio fu menzionato come eretico nelle lezioni del Mattutino per il 28 giugno, la festa di San Leone II: “In synodo Constantinopolitano condemnati sunt Sergius, Cyrus, Honorius, Pyrrhus, Paulus et Petrus, nec non et Macarius, cum discipulo suo Stephano, sed et Polychronius et Simon, qui unam voluntatem et operationem in Domnino Jesu Christo dixerunt vel praedicaverunt“. La presenza di questa lettura in alcuni Breviari lungo molti secoli mostra che molte generazioni di cattolici non hanno considerato scandaloso che un papa particolare, e in un caso molto raro, sia stato giudicato colpevole di eresia o di sostegno all’eresia. In quei tempi, i fedeli e la gerarchia della Chiesa potevano chiaramente distinguere tra l’indistruttibilità della Fede cattolica divinamente garantita dal Magistero della Sede di Pietro e l’infedeltà e il tradimento di un singolo papa nell’esercizio concreto del suo magistero.

    Dom John Chapman, nel suo libro “The Condemnation of Pope Honorius” (Londra 1907), spiega che lo stesso Terzo Concilio Ecumenico di Costantinopoli, che lanciò l’anatema su Papa Onorio, determinò una chiara distinzione tra l’errore di un singolo papa e l’inerranza nella fede della Sede Apostolica come tale. Nella lettera con cui chiedevano a papa Agatone (678-681) di approvare le decisioni conciliari, i Padri del Terzo Concilio Ecumenico di Costantinopoli affermano che Roma ha una fede indefettibile, autorevolmente promulgata per tutta la Chiesa dai vescovi della Sede Apostolica, i successori di Pietro. Ci si può chiedere: come è stato possibile per il Terzo Concilio Ecumenico di Costantinopoli affermare ciò e nello stesso tempo condannare un papa come un eretico? La risposta è abbastanza chiara. Papa Onorio I era fallibile, si sbagliava, era un eretico, proprio perché non aveva ribadito autorevolmente, come avrebbe dovuto, la tradizione petrina della Chiesa romana. A quella tradizione non aveva fatto appello, ma aveva semplicemente approvato e ampliato una dottrina errata. Ma una volta riprovate dai suoi successori, le parole di papa Onorio I si resero innocue di fronte al dato dell’intransigenza nella fede della Sede Apostolica. Erano ridotte al loro vero valore, ovvero alla mera espressione della sua personale visione (…)”.

    L’intervento di Mons. Schneider è lungo, dettagliato e ragionato. Chi ha vero interesse al tema, lo può leggere su CR

  • Enzo ha detto:

    Un ricordo nelle preghiere per mons. Livi, di cui ho sempre ammirato il lucido coraggio.
    Una preghiera e solidarietà con ammirazione per il coraggioso don Francesco d’Erasmo.

  • Angelo ha detto:

    Letto. Innanzi tutto rip Mons. Livi. Non ho la competenza per ribattere a ciò che scrive il sacerdote su questa Pasqua inedita. Io ho sempre pensato che il sabato fosse per l uomo e non l uomo per il sabato. Per questo Gesù guariva di Sabato. O il coronavirus non esiste o esporsi ed esporre gli altri al possibile contagio mi lascia perplesso.
    Detto questo, rispetto le opinioni del sacerdote in questione. Sul fatto laico, che una pubblica autorita’ non possa vietare pericolosi assembramenti dovrei andare di nuovo sul date a Cesare quel che e’ di Cesare e a Dio quel che e’ di Dio. Cioè Gesu’ non esorta a disobbedire alle leggi. Se poi questo fosse l’abominio della desolazione, la bibbia di Gerusalemme, interpreta il 666 come Cesare Nerone. Non ci sarebbe da stupirsi. Ma il Regno verra’ per mezzo dell’intervento DIVINO sullo scatenarsi ultimo del male (CCC). Non da rivolte contro lo stato ecc.

  • Grog ha detto:

    Evvai! Don Minutella e Don Roncaglia non sono più soli!

    P.s.: RIP Mons. Livi.

    • pat raf ha detto:

      E’ vero ,però non capisco perchè tutti i sacerdoti che sanno che Bergoglio non è papa e comunque è eretico, blasfemo, idolatra, invece di esporsi singolarmente, non si mettono insieme ; sicuramente sarebbero migliaia e non potrebbero certo essere tutti scomunicati!

  • stilumcuriale emerito ha detto:

    Sembra una nuova Exsurge Domine, la bolla papale con la quale Leone X, il 15 giugno 1520, dichiarava eretiche o, quantomeno devianti per i fedeli, 41 delle 95 tesi di Lutero.
    Al quarto capoverso dell’introduzione, vi leggiamo quanto segue:
    -Sorga infine l’intera Chiesa dei Santi e il resto della Chiesa Universale. Messa da parte la sua vera interpretazione delle Sacre Scritture, certuni, la cui mente il padre della menzogna ha accecata, giusta l’antico uso degli eretici, credendosi sapienti, interpretano queste stesse Scritture altrimenti da come richiede lo Spirito Santo, a loro piacimento; e, teste l’Apostolo, per ambizione dell’acclamazione popolare, le distorcono ed adulterano. Sicché, secondo quanto dice Girolamo, non è più il Vangelo di Cristo, ma quello di un uomo, o quel che è peggio, del diavolo. Sorga, dico, questa santa Chiesa di Dio e assieme ai beatissimi Apostoli suddetti, interceda presso Dio onnipotente acciocché, purgati tutti gli errori delle sue pecorelle, ed eliminate tutte le eresie dalle terre dei fedeli, si degni di conservare alla sua santa Chiesa la pace e l’unità.–

    Sine glossa.

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Glossa.
      Ciò che fa la differenza è il fatto che 500 anni fa un Papa condannava un frate, oggi è un Presbitero che condanna il papa.

  • carmela ha detto:

    Caro don Francesco, grazie per la sua testimonianza. Io sto soffrendo dal 1° anno di pontificato di questo Papa e penso e credo le stesse cose che lei ha così ben dette. Non ho trovato neanche un prete che mi dicesse che ero nel giusto. Ma in coscienza ho fatto la mia parte, firmando tutte le correzioni filiali al Papa e scrivendogli personalmente. Se si trovasse in difficoltà, sono pronta ad aiutarla. Grazie e Dio la benedica, e protegga la nostra Chiesa.

  • Francesco ha detto:

    Grazie, don Francesco! Lei è una pietra d’inciampo per tutti i monaci, i preti, i vescovi ed i cardinali che vigliaccamente tacciono di fronte all’impostore idolatra.

  • Marco Matteucci ha detto:

    Per catalogare la coppia d’assi fotografata ieri in Vaticano c”è una sola fase che rende bene l’idea, quella usata da un grandioso Robert De Niro nel film “Gli Intoccabili”:
    “Sei solo chiacchiere e distintivo”.
    Anche se riguardo al secondo, sarebbe più corretto dire “pochette” (a 4 punte)

  • TITTOTAT ha detto:

    Caro don Francesco,
    le chiese sono state Chiuse da Dio in persona,
    il suo tempio è diventato come un uomo ignobile,
    Bergoglio è usurpatore, apostata ed eretico ( a lui va la mia preghiera) non è Papa perché l’elezione nulla. Ma Dio ha allontanato i suoi fedeli da molti pastori che, se non sono bergogliani, hanno molto da lordare le anime dei semplici, facciano un esame di coscenza, e pure lei pensi se non è stato Dio stesso a ordinare di non celebrare la pasqua con quelli lì, al riguardo ha mai letto:
    «Se faremo tutti come hanno fatto i nostri fratelli e non combatteremo contro i pagani per la nostra vita e per le nostre leggi, ci faranno sparire in breve dalla terra».]Presero in quel giorno questa decisione: «Noi combatteremo contro chiunque venga a darci battaglia in giorno di sabato e non moriremo tutti come sono morti i nostri fratelli nei nascondigli»
    Maccabei.
    Comunque può ritornare nella Chiesa Cattolica, noi del piccolo gregge l’accogliamo a braccia aperte e abbiamo bisogno di ministri come lei.

  • mara stella lopinto ha detto:

    quello che è certo è che se i fedeli di Santa Romana Chiesa non potranno partecipare al triduo pasquale perchè vietato dagli Ecclesiastici, ciò costituirà un affronto esplicito e diretto contro Dio e temo che il Cielo non rimarrà muto. Che Dio abbia pietà di noi peccatori.

    Oggi è morto Monsignor Livi, sacerdote e servo fedele della Chiesa, probabilmente martire. Dal Cielo interceda per noi.

    • P. Luis Eduardo Rodrìguez Rodríguez ha detto:

      La ringrazio Sgra. perche per Lei solo adesso ricevo questa notizia del pure Dies Natalis, ed in quale giorno oggi 02.04.2020 di San Antonio Livi (25.08.1938). Purificato dalla lunga malattia, e prima ancora da tante umiliazioni pure anche da quei arroganti che pure si credono padroni della Chiesa, in maggioranza servitori di questo COLPO DI STATO VATICANO (non tutti) dell’opus, di cui lui formò parte per lunghi anni e per Grazia di Dio se ne andò. Era tra i pochi con quella mente straordinaria, denunciare finchè ha potuto questa pazzia demoniaca bergogliana. Per sempre resteranno tutte le cose che ci scambiamo pure con delle mails, finchè lo ha consentito la sua grave malattia.
      Prega meglio d’ adesso in poi, dal Cielo, per noi.

  • Gene ha detto:

    Ma finalmente un uomo di chiesa che si dimostra tale,che non ha paura delle sue parole e delle sue azioni, sia lodato in tutti i suoi momenti.
    Ecco come e cosa devono fare e dire tutti quei preti, vescovi e cardinali che hanno le stesse convinzioni di padre Francesco.
    Ma ne avranno il coraggio,rimango perplesso però può avvenire sempre un miracolo. Grazie della sua coraggiosa, ma soprattutto, veritiera testimonianza.

  • laura cadenasso ha detto:

    Ringrazio don Francesco per questa coraggiosa testimonianza, ufficialmente dichiarata in prima persona, con l’ assunzione di tutte le responsabilità conseguenti. Spero che altri seguano il suo esempio ma la Fede è un tesoro raro, da difendere con un coraggio che pochi possiedono. Lei ne conosce i rischi, io prego per la sua incolumità, sia morale che fisica. Questo papa, a mio parere, è la personificazione della menzogna e dell’ inganno : sfuggenti come la sostanza più viscida. Ancora GRAZIE, che Dio la assista e la benedica In Fede

  • Serena ha detto:

    Carissimo don Francesco, mi rivolgo direttamente a lei sperando che legga queste righe. Ciò che ha scritto, da una parte mi ha ridato la speranza che, sul suo esempio finalmente almeno una parte del clero alzi la testa per difendere prima di tutto il diritto di Dio ad essere adorato con culto pubblico, ed anche il diritto dei fedeli ad adorarLo ed a ricevere i Sacramenti, e soprattutto la Santa Comunione pasquale; d’altra parte mi ha stretto il cuore, al pensiero che le dichiarazioni da lei pubblicamente fatte la esporranno molto probabilmente ad una sospensione “a divinis”, alla quale lei non potrà non ottemperare perché, come lei stesso ha riconosciuto, nessuno ha il potere di deporre questo “pontefice” che (qualunque cosa si possa eccepire) ha comunque la giurisdizione sulla Chiesa cattolica, la cui struttura è dogmaticamente gerarchica essendo apostolica. Lei quindi rischia seriamente di aver compromesso l’unica cosa che poteva effettivamente fare per i fedeli: celebrare Sante Messe, ed in particolare quella di Pasqua a cui, volendo, i fedeli avrebbero potuto assistere disobbedendo giustamente ad ordini ingiusti e contrari alla Legge di Dio. Quanti saranno i sacerdoti che avranno il coraggio di celebrare la Pasqua lasciando aperte le porte delle chiese? Forse nessuno. E forse le celebrazioni verrebbero interrotte abusivamente dalla forza pubblica (come è già successo): questo potrebbe comportare sanzioni penali, ma non credo che un tale comportamento offrirebbe il fianco a chi non vede l’ora di comminare sospensioni “a divinis” per estendere l'”abominio della desolazione”.
    So che quanto le ho detto non aiuta certo a rasserenarla, ma voglia credere che queste parole le ho scritte con il cuore gonfio e saturo di amarezza per la deriva della nostra amatissima Madre Chiesa, villpesa e portata sull’orlo della distruzione proprio da chi dice di essere il vicario di Colui che l’ha fondata, e di cui faccio fatica anche a proferire il nome. Voglia il Signore intervenire e fermare lo scempio che da decenni viene fatto delle Sue Membra! E prego che protegga lei, e tutti i sacerdoti che come lei soffrono e offrono a Dio per noi, poveri peccatori.
    Sia lodato Gesù Cristo!

  • Milly ha detto:

    Questa testimonianza e professione di Fede in questo silenzio assordante in cui ci troviamo, mi ha lasciato senza parole!
    Mentre cardinali, vescovi , sacerdoti, religiosi, tutti tacciono ecco una “voce che grida nel deserto”.
    Don Francesco, lei non ha paura del martirio e questo è veramente folgorante!
    Grazie perché, in qualche modo, aiuta anche noi, semplici fedeli, a non aver paura!

  • Maria Grazia ha detto:

    Don Francesco trova la sua forza ed il suo coraggio nella fede adamantina in Cristo e nell’amore profondo verso le Scritture, caratteristiche che lo spingono ad non aver paura della solitudine e delle ritorsioni che si possono ripercuotere su di lui.
    Nella sua Diocesi Don Francesco è solo oppure ha trovato solidarietà in altri confratelli? Quale Pastore ha deciso, per amore di Cristo, di seguire il suo esempio?

  • Paolo Giuseppe ha detto:

    Mah!

  • PG ha detto:

    La verità va gridata si tetti! Che questo scritto sia di ulteriore monito a Bergoglio!

  • cosimino ha detto:

    Piccolo off topic (ma mica tanto) rispetto alle fortissime affermazioni di Don Francesco D’Erasmo: ho appena visto su “Vatican News” la seguente notizia

    *Messaggio per il Vesakh: buddisti e cristiani per una cultura di fraternità*

    Fra le tante cose belle che potrete leggere da voi ecco una “perla”:
    “Il Vesakh è la festività più importante per i buddisti: in essa si commemorano i principali avvenimenti della vita di Buddha.(…) Forte nel Messaggio il richiamo al Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune e alle parole del Papa all’incontro con il Patriarca Supremo dei buddisti in Thailandia,”

    E SENTITE QUI:
    “come il principe Siddharta partì alla ricerca della sapienza con il capo rasato e rinunciando al suo status di principe”, scambiando i suoi vestiti di seta di Benares con quelli di un semplice abito di un monaco. Un gesto che richiama quello di San Francesco d’Assisi, che “scambiò i suoi bei vestiti con il semplice abito di un mendicante perché voleva seguire Gesù

    Qualcuno ha ancora dubbi che vi sia la ferma intenzione di costruire una RELIGIONE UMANITARIA UNIVERSALE?

    https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2020-04/messaggio-vesakh-pontificio-consiglio-dialogo-interreligioso.html

    • stilumcuriale emerito ha detto:

      Una delle tesi contestate a Lutero nella bolla Exsurge Domine di cui ho scritto più sopra dice:
      -Combattere contro i Turchi è opporsi a Dio, che visita le nostre iniquità per mezzo loro.–
      E un’altra dice:
      –Il purgatorio non può essere provato mediante la sacra Scrittura che si trova nel canone–

      Leone X le bollava, Francesco le approva. I fedeli non capiscono e restano disorientati.

  • anna maria ha detto:

    Grande coraggio, caro don Francesco!!! Certamente il suo cuore batte forte per il Signore, lei è davvero innamorato di Cristo e del Suo messaggio d’amore, da rischiare così tanto: solo un cuore innamorato di Cristo, sceglie di considerare, nella sua vita, nel suo ministero, anche il “martirio”. Affermazioni così forti, rischiano di portarla al “MARTIRIO” della “incomprensione”, dell’irruenza mediatica, dell’ “allontanamento” dai suoi fedeli ecc… Ma … la libertà interiore non ha prezzo!!! Chi ha il cuore libero e la coscienza pulita, ha la grande capacità di affrontare, come Daniele ed i giovani nella fornace ardente, anche le avversità previste, come conseguenza di una piena libertà di parola, in nome della Verità di Cristo. Verità che “abita” sempre lo spirito di un uomo che ha donato la sua vita a Cristo!!! Coraggio, don Francesco, il Signore la custodisca

  • La Verità vi farà liberi ha detto:

    “Inizio del vangelo di Gesù Cristo, Figlio di Dio.
    Come è scritto nel profeta Isaia:
    Ecco, io mando il mio messaggero davanti a te,
    egli ti preparerà la strada.
    Voce di uno che grida nel deserto:
    preparate la strada del Signore,
    raddrizzate i suoi sentieri”

    Don Francesco non solo hai il mio sostegno spirituale ed orante, ma, se verrai sospeso a divinis, o scomunicato, da questa banda di mercenari e nemici di Cristo, e quindi ti si apriranno le porte del barbonaggio, secondo il famoso dogma della chiesa in uscita, ti assicuro il mio sostegno economico.

    Che Dio ti benedica!

  • giulia anna anna meloni ha detto:

    Alla Messa di stassera preghiamo per questo sacerdote che ha scelto di essere vero apostolo del Salvatore, abbracciando la Croce..Possa il suo esempio essere guida e conforto per le pecore smarrite in questo tempo così desolato

  • Sconsolata ha detto:

    «…c’è un tempo per ogni cosa e per ogni azione» (Ec 3,17),
    Un tempo per tacere e un tempo per parlare. Un tempo per strappare e un tempo per ricucire.
    È questo il momento per lei di gridare l’indignazione a lungo repressa. Temo non crollerà il muro di omertà e di complicità, ma la sua coraggiosa testimonianza di fedeltà a Cristo e al Vangelo gioverà a quanti di noi – e non siamo pochi – sono con lei nella preghiera e nell’offerta delle sofferenze causate da un abuso di potere che troppe vittime ha seminato.
    Non ci sentiamo abbandonati da lei, da colui che sta dando prova di “essere prete in eterno”.
    “Grazie” ancora, don Francesco, perché – come insegnato dal Santo di cui porta il nome – il suo esempio è la migliore predica che lei abbia mai pronunciato.

    • Sconsolata ha detto:

      Leggo la precisazione che ha pregato di pubblicare, con quei toni accorati e perentori, e ammiro ancora di più la nobiltà d’animo di cui dà ulteriore prova.
      Mi si stringe il cuore, però, davanti all’ ennesima conferma del clima asfissiante che ci impedisce di respirare a pieni polmoni.

  • gaetano2 ha detto:

    Questo dovrebbero farlo tutti i veri preti e vescovi ancora cattolici.
    Ovviamente i “cattolici” dovrebbero sostenerli senza esitazione.
    Don Erasmo, se hai tempo e se puoi, dì una preghiera per me.

    • gaetano2 ha detto:

      nel correggere gli errori è saltato tutto il nome.
      Ovviamente era: …don Francesco…

  • Defensor Ianuae ha detto:

    Ho letto l’articolo con cura e molte delle cose dette sono già note da altra fonte. Ciò che capisco è che don Francesco d’Erasmo, con questa denuncia, non vuole sottrarsi ai suoi doveri di pastore (o per lo meno a quelli che lui giudica tali): «Non posso più tacere la certezza di quello che Dio mostra agli occhi della mia intelligenza e del mio cuore, alla mia coscienza, altrimenti sarei complice del male che ne deriva». Preso atto dello scritto, un credente praticante cosa deve fare?

  • Angelo ot ha detto:

    Approfitto del gesto d affetto che mi e’ piaciuto di Tosatti vs di me per due brevi e malscritti pensieri.
    Mi riprometto di leggere poi l art sopra.

    Karol Wojtila, una figura pulita

    Ti ho visto la prima volta in una specie di frana 🤣.
    Nel 1978. Avevo 10 anni ed ero in un viaggio a Roma. Ero con un mio amato parente anziano . Un contadino. Ti vedemmo solo e lui disse nel suo arcaico dialetto: si mi piace.
    Era uno delle prime uscite del tuo pontificato, a Roma. Non so’ dove fossimo ma mi sembrava “una chiesa non grossa” vicino a una frana. Chissa’ se esiste (e poveretto chi l ha compilato🤣 il resoconto di tutti i tuoi appuntamenti pastorali), magari riuscirei a stabilire pure il giorno. Ti, che a differenza mia, amavi viaggiare e ti spingesti fino quasi agli estremi confini della terra (mi son sempre chiesto se esiste ancora qualche popolo, magari in Amazzonia, di cacciatori raccoglitori , dove il vangelo “non e’ ancora stato testimoniato”).

    Ma devo essere breve. Divenni ateo e ora credente.
    Ma ti ho sempre amato. Anche quando qui dico cose terribili (tipo su padre Maciel) e ti accuso son convinto ingiustamente lo faccio perché ho visto la tua forza in vita e mi dico figurati come se ne ride in cielo. Da ateo ti rimproverato crimini contro l umanita’ per quei preservativi non lanciati in Africa. Ma ti ho sempre amato. Perché indicavi una strada dura, per me sbagliata, ma ci credevi. Sulla tua carne.
    Mi stupisce che ancora oggi, a 15 anni dalla tua nascita al cielo, non ci si renda conto: aldila’ della santita’, che uomo eccezzionale eri.

    Due cose ancora:

    Nei promessi sposi lessi una frase su un cardinale “nacque puro come una sorgente e così arrivo’ al mare”

    Il povero Domenico Del Rio, uomo pensoso, pieno di dubbi, ex frate, scrisse uno dei tanti titoli su di te.
    Per me azzeccato. KAROL IL GRANDE.
    Ciao Karol Rip, sei stato troppo grande.

  • CLAUDIO GAZZOLI ha detto:

    rinnovo la mia piena condivisione a questo coraggioso sacerdote

    • giesse ha detto:

      OT

      Per chi non ne fosse ancora a conoscenza.
      Questa mattina è deceduto il filosofo e teologo Monsignor Antonio Livi. Una gravissima perdita per chiunque è alla ricerca della Verità senza compromessi.