Intervistato dal settimanale Oggi, Bonolis, solitamente molto attento a preservare la propria intimità, che custodisce gelosamente nonostante la grande visibilità mediatica a cui è esposto da almeno 30 anni, parla di zia Adele senza nascondersi: "Serve un miracolo? Come un coniglio bianco che salti fuori all'improvviso? E allora auguro alla zia di farlo. Per me, il miracolo è nelle sue opere". Parole di affetto, che lasciano intravedere cosa pensa Bonolis della religione.

Donna di grande fede, che però non ha trasmesso al nipote Paolo. O perlomeno, non nel modo più "canonico" e tradizionale. "Sono agnostico: mi rivolgo all'impalpabile. Ma non lo invoco e non lo prego, diciamo che provo solo a salutarlo". Ironico e profondo, come quando in un suo libro definì la religione "un ammorbidente per l'angoscia".
Giorgio Carbone
liberoquotidiano.it