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Insegnante cattolico licenziato per terrorismo su Black Lives Matter

TownHall.com (13 luglio) ha commentato il licenziamento avvenuto il 3 giugno di Timothy Gordon da parte della Scuola Superiore Garces Memorial a Bakersfield, California, sotto la supervisione della diocesi di Fresno.

Gordon ha osservato su Twitter.com che Black Lives Matter è un'organizzazione terroristica, un giudizio già anticipato da Rudy Giuliani, dall'FBI e dal Presidente Trump.

Gordon pubblica un podcast quindicinale e dei libri. Oltre 100 studenti, in gran parte anticattolici o delusi dai propri voti, hanno firmato una petizione contro di lui. Alcuni studenti hanno ricevuto pressioni per firmare.

L'insegnamento Cattolico su aborto, matrimonio omosessuale e contraccezione è contraddetto nella scuola.

Secondo Gordon, Black Lives Matter è famoso tra gli americani per il nome. Lui conclude che, per poter fondare un'organizzazione terroristica americana, basta chiamarla "Non uccidere i gattini".

Gordon ha sei figli di razza mista con sua moglie, di origine latino-americana, tra cui una bimba nata con un trauma al cervello, che ha bisogno di cure costanti e costose.

Era l'unico a portare a casa uno stipendio per la sua famiglia. La scuola sapeva che licenziarlo avrebbe privato sua figlia dell'assicurazione sanitaria che aveva grazie all'impiego del padre.

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Pietro da Cafarnao
Con Il DDL omofobia parlare in una scuola statale contro i disvalori dell'aborto, del divorzio, e del testamento biologico (eutanasia) è un mettersi contro lo Stato e i Presidi, per le leggi democraticamente scaturite da i referendum (i primi due) votati dai cittadini italiani responsabili. È già duro parlare contro queste leggi volute dalla maggioranza in Parlamento. Se a questo si unisce anche …Altro
Con Il DDL omofobia parlare in una scuola statale contro i disvalori dell'aborto, del divorzio, e del testamento biologico (eutanasia) è un mettersi contro lo Stato e i Presidi, per le leggi democraticamente scaturite da i referendum (i primi due) votati dai cittadini italiani responsabili. È già duro parlare contro queste leggi volute dalla maggioranza in Parlamento. Se a questo si unisce anche che i vescovi sono per buona parte compiacenti da molti anni con le istituzioni e non tollerano, che vi siano pareri contrari allo status quo (alla realtà vigente), capirete bene che è già difficile entrare per raccomandazione (in qualche diocesi) nell'insegnamento della religione, più facile è uscirne, visto che quasi tutti gli insegnanti di religione sono persone che vengono riconfermate di anno in anno, e pesanti lamentele da parte dei Presidi e genitori rendono facilmente instabile il rapporto di lavoro di un insegnante di religione. Tutto questo avviene in Italia.
il vandea
Piena solidarieta' a quell'insegnante. Preghiamo per lui e la sua famiglia.