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Irapuato
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🔴 Il Vangelo del Giorno 28 Maggio 2020, Giovedì della VII settimana di Pasqua. preghiamoinsieme Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 17,20-26.In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo,…Altro
🔴 Il Vangelo del Giorno 28 Maggio 2020, Giovedì della VII settimana di Pasqua.

preghiamoinsieme

Dal Vangelo di Gesù Cristo secondo Giovanni 17,20-26.In quel tempo, Gesù, alzati gli occhi al cielo, così pregò:
«Non prego solo per questi, ma anche per quelli che per la loro parola crederanno in me;
perché tutti siano una sola cosa. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato.
E la gloria che tu hai dato a me, io l'ho data a loro, perché siano come noi una cosa sola.
Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo sappia che tu mi hai mandato e li hai amati come hai amato me.
Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato siano con me dove sono io, perché contemplino la mia gloria, quella che mi hai dato; poiché tu mi hai amato prima della creazione del mondo.
Padre giusto, il mondo non ti ha conosciuto, ma io ti ho conosciuto; questi sanno che tu mi hai mandato.
E io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l'amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro».

Traduzione liturgica della Bibbia

San Massimo il Confessore (ca 580-662)

monaco e teologo
Centuria sulla teologia VII, n. 87, 89

Il movimento dell'amore
Dio stesso ha suscitato e generato l'"agape" e l'"eros". E' lui stesso che ha portato all'esterno, cioè verso le creature, quell'amore che è in lui. Perciò è detto: "Dio è amore (agape)" (1Gv 4,16), e ancora: "E' dolcezza e desiderio" (Cant 5,16 LXX), cioè "eros". Chi è amato e veramente amabile è lui stesso. Quindi, da una parte si dice che l'"eros" innamorato viene da lui e che lui stesso, che ha generato l'"eros", è veramente amabile e amato, desiderabile e degno di essere scelto: egli mette in moto gli esseri che vegliano a ciò. Coloro a cui arriva la potenza del suo desiderio lo desiderano con la stessa misura. (...) Il movimento 'innamorato' del bene, che preesiste nel bene, che è semplice, che si muove da se stesso e proviene dal bene, ritorna subito alla sua origine, poiché non ha né fine né inizio. Tale movimento significa slancio perenne verso il divino e l'unione con lui. Infatti l'unione d'amore con Dio si eleva e si situa al di sopra di ogni unione.
Irapuato
Atti degli Apostoli 22,30.23,6-11.
In quei giorni, il tribuno, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro.
Paolo sapeva che nel sinedrio una parte era di sadducei e una parte di farisei; disse a gran …Altro
Atti degli Apostoli 22,30.23,6-11.
In quei giorni, il tribuno, volendo conoscere la realtà dei fatti, cioè il motivo per cui Paolo veniva accusato dai Giudei, gli fece togliere le catene e ordinò che si riunissero i sommi sacerdoti e tutto il sinedrio; vi fece condurre Paolo e lo presentò davanti a loro.
Paolo sapeva che nel sinedrio una parte era di sadducei e una parte di farisei; disse a gran voce: "Fratelli, io sono un fariseo, figlio di farisei; io sono chiamato in giudizio a motivo della speranza nella risurrezione dei morti".
Appena egli ebbe detto ciò, scoppiò una disputa tra i farisei e i sadducei e l'assemblea si divise.
I sadducei infatti affermano che non c'è risurrezione, né angeli, né spiriti; i farisei invece professano tutte queste cose.
Ne nacque allora un grande clamore e alcuni scribi del partito dei farisei, alzatisi in piedi, protestavano dicendo: "Non troviamo nulla di male in quest'uomo. E se uno spirito o un angelo gli avesse parlato davvero?".
La disputa si accese a tal punto che il tribuno, temendo che Paolo venisse linciato da costoro, ordinò che scendesse la truppa a portarlo via di mezzo a loro e ricondurlo nella fortezza.
La notte seguente gli venne accanto il Signore e gli disse: "Coraggio! Come hai testimoniato per me a Gerusalemme, così è necessario che tu mi renda testimonianza anche a Roma".

Salmi 16(15),1-2a.5.7-8.9-10.11.
Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto a Dio: "Sei tu il mio Signore".
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita.

Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio cuore mi istruisce.
Io pongo sempre innanzi a me il Signore,
sta alla mia destra, non posso vacillare.

Di questo gioisce il mio cuore, esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita nel sepolcro,
né lascerai che il tuo santo veda la corruzione.

Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena nella tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra.